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IL SISTEMA IMMUNITARIO
di Marco Nevola
IL SISTEMA IMMUNITARIO
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ANTONIO BARGELLESI: IL SÈ IN BIOLOGIA
Nel filmato, tratto dall’Enciclopedia multimediale delle scienze filosofiche, Antonio Bargellesi, professore ordinario di biochimica applicata all_%_Università di Genova, in un’intervista del 1987, sulle possibilità di autocoscienza del corpo, sostiene la teoria che il sistema immunitario sia in grado di riconoscere se stesso. Tale sistema non è rivolto soltanto verso organismi esterni, come virus o batteri, ma deve considerarsi, invece, prevalentemente, orientato al riconoscimento delle strutture dell’organismo vivente, ossia al riconoscimento di se stesso. Si tratta di un sistema molto simile, come struttura, al sistema nervoso, per cui, secondo lo studioso intervistato, si può affermare - se non altro come analogia che potrebbe servire ad uno studio comparativo dei due sistemi - che anche il sistema nervoso dovrebbe avere dei meccanismi di base che potrebbero essere utilmente raffrontati con i meccanismi immunitari, poiché il sistema immunitario è più facile da studiare del sistema nervoso.
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AYURVEDA: LA SCIENZA DELLA VITA
La voce fuori campo illustra i fondamenti teorici dell’Ayurveda, il sistema medico tradizionale indiano fondato sui cinque elementi che compongono il corpo umano e i tre umori, vata, pitta e kapha, dall’equilibrio dei quali risulta lo stato di salute nell’individuo. Nell`intervista, Nancy Myladoor, medico ed esperta di Ayurveda, collega le conoscenze antiche sui tre umori alle scoperte della moderna psico-neuro-endocrino-immunologia, cioè la moderna scienza che studia i rapporti tra i tre sistemi (nervoso, endocrino, immunitario).
La dottoressa indiana Premakumari ricorda come ogni individuo nasca con la giusta proporzione di ognuno dei tre umori e debba mantenerli in equilibrio attraverso una condotta di vita "igienica".
Ernesto Iannaccone, medico ed esperto di Ayurveda, definisce questo sistema medico "olistico", in quanto si occupa della salute nella sua globalità interessandosi ai diversi aspetti della vita di un individuo.
La dottoressa Jayashree di Madras precisa come la tipologia dei rimedi ayurvedici sia differenziata proprio per rispettare la specificità dei singoli individui e come i farmaci agiscano stimolando le funzioni naturali dell’organismo.
Immagini di terapie ayurvediche realizzate in centri di medicina tradizionale indiana illustrano i concetti espressi dagli intervistati nel corso di tutta l`unità.
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Laura Poliseno. Un farmaco intelligente contro il melanoma
Un batterio ci salverà. A patto che sia intelligente. Laura Poliseno, ricercatrice dell’Istituto di Fisiologia Clinica del Cnr di Pisa, ha sviluppato una nuova strategia terapeutica basata sulla Listeria monocytogenes, un batterio che, nella sua forma attenuata e non virulenta, non attecchisce nei tessuti sani ed è spazzata via dal sistema immunitario nel giro di 72 ore, mentre si accumula nelle cellule tumorali. In questo modo, la Listeria monocytogenes si fa “riconoscere” dal sistema immunitario, che si attiva per eliminare le cellule tumorali che la contengono. La Listeria funziona quindi come farmaco antitumorale altamente specifico.
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L` IMMUNOLOGIA. STORIA DELLA SCIENZA
Il ciclo di unità audiovisive dal titolo comune Storia della scienza, tratte dal progetto di Rai Educational Pulsar, propone il racconto, in ordine cronologico, delle radicali trasformazioni introdotte dalla scienza e dalla tecnologia nel corso del Novecento.
Lo scopo è quello di offrire agli insegnanti un supporto didattico che, oltre a sintetizzare i concetti basilari, ponga l`accento su un aspetto spesso trascurato dai libri di testo: la dimensione storica e culturale che ha favorito il progresso scientifico.
Il filmato si apre con un`intervista a Jean Dausset (1916-2009), premio Nobel per la medicina nel 1980 e, dal 1968, direttore dell`unità di ricerca sull`immunogenetica dei trapianti umani presso l`Istituto Nazionale di Sanità di Parigi. Dausset, sottolineando come la scienza biologica dagli anni Cinquanta in poi abbia compiuto dei passi da gigante, ricorda, in particolare, le risposte fornite dalla biologia molecolare agli interrogativi sull`organizzazione e l`origine del sistema immunitario. Gli studi sull`immunogenetica di Dausset, pur avendo avuto la loro prima applicazione nel trapianto della pelle, si sono in seguito rivelati validi per il trapianto in generale.
Le immagini conclusive del video ritraggono Jean Dausset nel 1980, nel giorno della cerimonia del premio Nobel.
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Giovanni Maga. Aids
"A-i-di-esse" significa "sindrome da immunodeficienza acquisita". Un nome complicato che riassume due cose molto semplici. Immunodeficienza: le mie difese immunitarie non funzionano più. Acquisita: posso prendermi l'AIDS da un altro. L'AIDS infatti è infettivo: lo causa il virus HIV. Oltre 30 milioni di persone nel mondo sono infette. Oltre un milione si infettano ogni anno e altrettante, ogni anno, muoiono di AIDS. Un virus è un "pacchetto" di geni racchiuso in una scatola di proteine. Questa scatoletta nell'ambiente esterno è inerte, ma quando entra in una cellula ne prende il controllo e la fa diventare una fabbrica di nuovi virus. Come conseguenza la cellula muore.
Il virus HIV ha una marcia in più: "incolla" i suoi geni all'interno del DNA della cellula infetta. In questo modo può rimanere nascosto per tutta la vita della persona. Per questo dall'infezione di HIV non si guarisce più. Quando HIV ci infetta, non ce ne accorgiamo. I sintomi acuti sono di breve durata e spesso molto blandi: febbriciattola, diarrea, linfonodi ingrossati. Ma il virus inizia subito a distruggere un tipo speciale di globulo bianco: il linfocita T CD4. Senza queste cellule, le difese immunitarie crollano.
Per distruggerle HIV ci può mettere anche 10 o 20 anni, senza che noi ce ne accorgiamo. Come tutti i virus, anche HIV "muta", cioè cambia velocemente i sui geni. Dopo un anno dal virus originario che ci ha infettato si sono evolute oltre 50 sottospecie differenti. E il sistema immunitario ogni volta deve "reimparare" a conoscerle. Alla fine però, si arrende e senza più difese immunitarie, siamo preda di infezioni di altri batteri e virus. Siamo cioè ammalati di AIDS, che senza farmaci ci uccide. Sempre. Oggi non possiamo curare l'infezione, ma possiamo evitare di morire, grazie ai farmaci. Vanno presi per tutta la vita e garantiscono una sopravvivenza paragonabile alle persone sane. Ma la cura va iniziata prima di sviluppare l'AIDS. Evitare di infettarsi però è facile. In Eu