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Racconti sul DESIGN
di Piero Belli
Raccolta n. 1
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Lezioni di Design di Ugo Gregoretti: il Futurismo
Argomenti di questa puntata di Lezioni di Desing, condotto da Ugo Gregoretti, sono le arti applicate e l`architettura che si svilupparono nell`ambito del movimento futurista in Italia agli inizi del secolo. Una completa scheda introduttiva inquadra storicamente il movimento e le tematiche di esaltazione della modernità e della macchina che lo sottendono. Ugo Gregoretti, con l`ospite professor Enrico Crispolti, storico dell`arte contemporanea, parla dei presupposti formali del futurismo, nato in aperta polemica con il tradizionalismo culturale e il "passatismo" benpensante e borghese, e della produzione artistica dei suoi maggiori protagonisti. Questi artisti si sono espressi in opere che vanno molto oltre la pittura e la scultura, producendo oggetti, mobili, arazzi, capi di abbigliamento, che si trovano esemplificati sia nella casa futurista di Balla, sia nella casa d`arte di Depero. Per quanto riguarda l`architettura, fondamentale fu l`esperienza di Antonio Sant`Elia, i cui progetti mantennero prevalentemente un carattere visionario. L`architetto Gabriele Mucchi ricorda in una sua testimonianza una "serata futurista".
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Il Modernismo: Gregoretti evoca William Morris
Arti figurative e industriali di inizio secolo, il cosiddetto movimento Arts and Crafts: il filmato si apre con un`intervista impossibile di Ugo Gregoretti, conduttore della trasmissione, a William Morris, teorico del movimento in Inghilterra, che rievoca le atmosfere in cui vissero questi pionieri del design moderno.
In una testimonianza, l`industriale Alberto Alessi spiega come la sua azienda sia un laboratorio di ricerca nel campo delle arti applicate. L`ospite della puntata di Lezioni di design, Filippo Allison illustra le caratteristiche di alcuni mobili originali presenti in studio, come la credenza di Mackintosh e la poltrona di Josef Hoffmann.
L`unità è integrata da una scheda tecnica, in cui si mostra fase per fase come avviene oggi la costruzione dei mobili progettati da questi grandi maestri, come la famosa sedia di Mackintosh e la poltroncina di Wright.
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Ugo Gregoretti - Vespa e Lambretta. Miti italiani
Ospite in studio di Ugo Gregoretti a Lezioni di Design è il semiologo Ugo Volli. L'esperto sottolinea il valore simbolico della Vespa che, nel momento della nascita della società dei consumi, rappresentava la libertà, il desiderio di muoversi e viaggiare, lo spirito di aggregazione sociale dei giovani. In studio sono visibili alcuni modelli di Vespa, dalla prima degli anni Cinquanta, all'ultima nata in casa Piaggio, ma anche la prima Lambretta della Innocenti. Volli nota come il successo della Vespa nel tempo, molto più che per la sua diretta concorrente, sia dovuto in larga parte anche alla pubblicità e agli slogan ("chi Vespa mangia la mela" ecc.), sempre azzeccatissimi.
Nel 1945 Enrico Piaggio, per riconvertire la sua industria aeronautica di tipo militare, decide di mettere in produzione un motoveicolo maneggevole e confortevole, che potesse essere guidato da tutti. Nasce così la Vespa, progettata da Corradino d'Ascanio. Il successo è tale che già nel 1956 ne vengono prodotti un milione di esemplari.
Quasi immediata è la risposta della Innocenti: da un'idea dell'ingegner Cesare Pallavicino nasce la Lambretta, che utilizza una specialità dell'azienda milanese, il tubo d'acciaio di grande sezione.
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IL LIBERTY: I PROTAGONISTI. LEZIONI DI DESIGN
La seconda parte dell`unità dedicata al Liberty è incentrata sulle figure più significative che caratterizzarono questo stile in Italia. Ospite di Ugo Gregoretti è l`architetto Paolo Portoghesi, che parla di Ernesto Basile e della sua attività svoltasi fra Palermo (il celebre villino Florio, recentemente restaurato) e Roma. Sua è la progettazione del Palazzo di Montecitorio, grande esempio di architettura liberty. Contributi e approfondimenti sono dati dall`esperta di arti decorative Paola Maino, che parla di Duilio Cambellotti e della scuola romana, e da Irene de Guttry, esperta di arti decorative, sempre sulla figura di Basile. Gregoretti e il suo ospite mostrano e illustrano oggetti e arredi molto significativi dell`epoca, visibili in studio. L`"intervista impossibile" è dedicata a Carlo Bugatti, personalità del modernismo italiano, mobiliere e decoratore, cognato di Segantini. Una scheda particolareggiata mostra come si realizzano oggi oggetti e lampade seguendo le raffinatissime tecniche messe a punto da Mariano Fortuny agli inizi del secolo.
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LA TRIENNALE DI MILANO. LEZIONI DI DESIGN
Argomento dell`unità è la storia della Triennale di Milano. Nata in realtà a Monza come Biennale delle arti decorative applicate nel 1923, viene trasferita a Milano nel 1933 in un palazzo appositamente costruito da Giovanni Muzio e diviene contenitore aureo del miglior design di quegli anni. L`unità si apre con un documento d`epoca sull`opera "I bagni misteriosi" di De Chirico, in cui l`artista stesso racconta come gli venne l`ispirazione per realizzarla. Gregoretti propone un`"intervista impossibile" a Giovanni Muzio.
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TECNOLOGIA PER LA CASA. LEZIONI DI DESIGN
La scheda storica introduttiva mostra immagini della distruzione post-bellica in Italia. Per progettisti, architetti e designer, che avevavo di fronte agli occhi un patrimonio edilizio in gran parte distrutto, fu di fatto un momento di grande impegno e di mobilitazione per la ricostruzione. Nel 1947 alla Triennale di Milano vince un progetto per la costruzione di un intero quartiere, il QT8. Ma, nella maggior parte dei casi, la battaglia per la ricostruzione fu sostanzialmente persa, lasciando un retaggio di arretratezza che ancora oggi il patrimonio edilizio nazionale si porta dietro. Solo alcune aziende riescono a distinguersi per la produzione di componenti impiantistiche e di accessori, mentre si ottengono straordinari risultati negli arredi e negli elettrodomestici. Ospite in studio di Ugo Gregoretti è Angelo Mangiarotti, architetto e designer di fama internazionale. Egli sottolinea lo scarso interesse della grande industria per la progettazione degli edifici, mentre ad essere favorito è stato lo sviluppo dell`architettura di interni. In particolare, il bagno e la cucina sono i luoghi dove più è emersa la creatività dell`italian design. In studio vengono mostrati alcuni oggetti, come la lampada "Lesbo" (1967) di Mangiarotti e una delle prime lavastoviglie Zanussi. L`unità didattica propone inoltre un breve approfondimento sulla storica azienda di elettrodomestici Zanussi, con una testimonianza di Gino Valle, ideatore del "Centro stile". Infine, un collegamento con la Bticino, fondata nel 1946 dai fratelli Bassani per la produzione di apparecchiature elettriche civili, serve a chiudere l`audiovisivo ricordando un`azienda che ha sempre saputo coniugare tecnologia e design.
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MOBILIERI E DESIGNER. LEZIONI DI DESIGN
La scheda storica introduttiva mostra immagini degli anni Cinquanta e dei primi mobili di serie, soprattutto per la cucina. I giovani architetti si esprimono in modi nuovi e innovativi. Tra i più geniali esponenti di questa generazione, si ricordano Franco Albini, Ignazio Gardella, Luigi Caccia Dominioni, Vico Magistretti, Ettore Sottsass, i fratelli Castiglioni, Marco Zanuso, il gruppo BBPR (Banfi, Belgioioso, Peressutti e Rogers). Ognuno elabora uno stile personale, spesso collaborando con aziende che proprio negli stessi anni iniziano la loro avventura produttiva. Lontani dal nucleo lombardo, agiscono altri personaggi come Roberto Mango a Napoli, Carlo Mollino a Torino, Carlo Scarpa a Venezia. L`unità propone testimonianze e ricordi di alcuni di loro. Ospite in studio di Ugo Gregoretti è Maddalena De Padova, fondatrice insieme al marito Fernando della famosa ditta di mobili. Racconta gli inizi della sua attività, alla fine degli anni Cinquanta, che coincidono con l`apertura di un negozio nel centro di Milano. Importando idee e spunti da altri Paesi, come Danimarca e Stati Uniti, De Padova diventa in poco tempo punto di riferimento per i giovani designers. In studio sono presenti alcuni mobili nati da questa collaborazione: la sedia "Silver" (1989) di Vico Magistretti, la poltrona "Fiorenza" (1955) di F. Albini e F. Helg, il tavolino "Mimmate" (1993) di Achille Castiglioni. La scheda tecnica finale riguarda la produzione oggi della poltrona "Lady", disegnata nel 1951 da Marco Zanuso e ancora attualissima nelle sue linee.
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LA RADIO E LA SUA EVOLUZIONE. LEZIONI DI DESIGN
La storia della radio: dai primi modelli a cinque valvole, alle radio rurali dei tempi del fascismo, dagli apparecchi disegnati da famosi designer come i fratelli Castiglioni e Rodolfo Bonetto, fino alla "radio virtuale" progettata in Inghilterra. Ugo Gregoretti ospita in studio il dottor Ennio Brion, della famosa azienda italiana produttrice di apparecchi radiotelevisivi Brionvega. In studio sono visibili vari modelli di apparecchi radio delle diverse epoche. Una testimonianza di Achille Castiglioni che racconta del periodo di collaborazione con la Brionvega. Viene intervistato Enrico Vaime, che racconta la sua ventennale esperienza di lavoro in radio. Gregoretti propone una "intervista impossibile" a Guglielmo Marconi.
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COMUNICAZIONE GRAFICA. LEZIONI DI DESIGN
La scheda introduttiva racconta come, dagli inizi del Novecento, il secolo della comunicazione, la progettazione grafica abbia trovato la sua vera fondazione disciplinare: nascono le scuole di grafica nazionali e una precisa specificità professionale.
Nel 1933 lo Studio Boggeri è il primo a fornire a grandi aziende, come la Olivetti, non solo una consulenza grafica, ma la progettazione di un prodotto comunicativo finito. In questo studio passano i più grandi professionisti del settore, come Marcello Nizzoli, Bruno Munari, Max Huber, Bob Noorda, Albe Steiner.
Più tardi, negli anni dello sviluppo delle grandi infrastrutture di trasporto su committenza pubblica, si sviluppano nuovi progetti di segnaletica: nel 1964 lo Studio Unimark di Bob Noorda, in collaborazione con lo Studio Albini-Helg, cura la grafica della Metropolitana Milanese, quindi segue il progetto grafico per la metropolitana di New York e quella di San Paolo. Gli anni Ottanta vedono l`enorme sviluppo della comunicazione pubblicitaria.
In studio, Ugo Gregoretti ospita Giovanni Lussu, docente universitario, che sottolinea il prestigio internazionale del graphic design italiano, soprattutto quello degli anni Sessanta-Settanta.
La specificità della grafica italiana nasce già prima della guerra, dagli architetti razionalisti, che la usano anche a fini propagandistici per un certo tipo di cultura fascista.
La grafica legata all`impegno politico è comunque una caratteristica italiana: si ricorda Albe Steiner, fondatore con Elio Vittorini della rivista "Il Politecnico", malvista da Togliatti perché portava avanti idee più radicali rispetto al P.C.I. In una testimonianza, Gino Valle, architetto e designer, racconta l`espediente di grafica utilizzato per realizzare i famosi pannelli alfanumerici a rotazione presenti negli aeroporti. L`unità termina con una scheda sulla videografica utilizzata da MTV.
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IL MOVIMENTO RADICAL. LEZIONI DI DESIGN
La scheda introduttiva spiega come, dopo la crisi energetica mondiale del 1973, conseguenza della guerra tra israeliani e arabi, non si fosse verificato solo il crollo di un sistema economico, ma anche la fine di una fase storica in cui la cultura del progetto si fondava sull`illusione di una crescita progressiva ed infinita dello sviluppo e del benessere. Mentre in quegli anni cominciano ad agitarsi in Italia lo spettro di un`impossibile rivoluzione proletaria e poi quello del terrorismo, già da qualche tempo la combinazione di coscienza politica e di vocazione all`avanguardia vedono la nascita di gruppi che contestano il progetto come era stato fino ad allora concepito. A Firenze con Archizoom, U.F.O., Superstudio e Gianni Pettena, a Milano con Gaetano Pesce, Alessandro Mendini, Ugo La Pietra, Ettore Sottsass, a Napoli con Riccardo Dalisi, prende vita una revisione radicale delle convenzioni razionaliste e funzionaliste. L`esperienza di questi gruppi venne sempre osteggiata dal vecchio establishment dell`architettura e del design, che vedeva in essi una forma di pericolosa critica al sistema. In studio, Ugo Gregoretti ospita l`architetto Andrea Branzi, all`epoca esponente di Archizoom. Egli ricorda come l`architettura radicale, che rappresentava un atteggiamento mentale di critica, avesse sviluppato al suo interno diverse forme stilistiche, adattabili alle esigenze di una società complessa e non a un consumatore "ideale". L`avanguardia radicale trova una sua realizzazione nella successiva produzione di serie di un design "soft", ovvero la progettazione delle qualità più trascurate del prodotto industriale, come il colore, le finiture superficiali, le sensazioni tattili. In studio sono presenti alcuni di questi oggetti, ora entrati nelle collezioni permanenti dei grandi musei del design. Testimonianze di Clino Trini Castelli, designer, e di Gilberto Corretti, che parla dell`esperienza di Archizoom e della progettazione del divano "Superonda".
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Lezioni di Design: Italia nel 1972 al MOMA di New York
RAI ARTE vi propone un filmato dalle TECHE RAI che ripercorre una grande mostra sul design italiano tenutasi nel 1972 al MOMA del New York.
Nel 1972 il MOMA di New York organizza una grande mostra di design italiano nella quale il curatore Emilio Ambasz accosta i maestri e la nuova generazione nata dai movimenti di avanguardia. L’evento segna un momento molto importante perché rappresenta un’occasione di promozione internazionale del prodotto industriale italiano e al contempo una riflessione sui nuovi fermenti intellettuali nel campo progettuale che risentivano del clima politico e sociale che l’Italia stava vivendo. Tra la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni ’70, infatti, l’Italia interpreta il design non solo come momento progettuale finalizzato alla realizzazione di oggetti ma anche come strumento di critica alla società. Il prodotto diventa così uno strumento culturale, di contestazione, di riforma o anche di conformismo. Questo fu un fatto assolutamente nuovo per il pubblico americano, che considerava il design solo sotto il profilo della produzione industriale.
Il ricordo di questa esposizione e del momento storico che la generò nelle parole dei protagonisti Ettore Sottsass, Andrea Branzi, Giulio Castelli e lo stesso curatore Ambasz.
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DESIGN TRA TRADIZIONE E INNOVAZIONE. LEZIONI DI DESIGN
Anche di fronte alla globalizzazione dei mercati, il design italiano non ha mai rinunciato allo stretto legame con il mondo dell`artigianato e con le tradizioni locali. L`architetto Enzo Mari, nel suo lavoro teorico Dov`è l`artigianato, riconosce come una costante del design italiano l`intervento manuale.È la coscienza del "genius loci", ossia del rapporto fra arte, artigianato e industria. Significative le esperienze di Ugo La Pietra, che nel 1985 realizza la prima edizione della mostra "Abitare il tempo", incentrata proprio su questo rapporto, e di Riccardo Dalisi, che a Napoli porta avanti progetti legati strettamente al gusto e alle tradizioni locali. In studio, Ugo Gregoretti ospita Riccardo Dalisi, architetto e designer, docente di composizione architettonica e disegno industriale all`università di Napoli. Egli parla della sua peculiare attività a contatto col territorio: agli inizi degli anni Settanta, abbandona l`insegnamento e organizza, con gli studenti, azioni militanti e di carattere pedagogico nei quartieri poveri di Napoli, dove realizza oggetti e performance con tecniche e materiali di recupero. Questa esperienza sfocia nel periodo dei global tools, cooperativa progettuale che lo vede protagonista. Nel 1981 conquista il Compasso d`oro per la sua ricerca sulla caffettiera napoletana (per Alessi). In studio vediamo alcuni suoi modelli di caffettiere, che impersonificano vari personaggi napoletani come Totò o Peppiniello, in onore di Peppino De Filippo. Dopo una testimonianza di Carlo Amadori, responsabile della mostra "Abitare il tempo", che ogni anno si svolge a Verona, l`unità didattica mostra le fasi di lavorazione artigianale di ceramiche disegnate da E. Sottsass.
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IL DESIGN E IL MERCATO GLOBALE. LEZIONI DI DESIGN
Dopo l`età d`oro del design italiano, il crollo generalizzato dei consumi alla fine degli anni Ottanta, il naufragio del settore edilizio, l`irruzione delle politiche di marketing nella grande distribuzione hanno trasformato il panorama del mercato e avvicinato le problematiche dell`arredamento a quelle di altri settori produttivi. La nuova realtà è quella di un mercato globale dove contano, da un lato, le strategie economiche delle grandi multinazionali, dall`altro la capacità dei Paesi emergenti di reclamare una propria identità culturale che si leghi alle tradizioni locali. Industria e progettisti devono adeguarsi a queste dinamiche, per capire perché si preferisca un prodotto anziché un altro, mentre il linguaggio stesso delle forme dovrà evitare un`omologazione totale. Il design italiano ha saputo seguire queste tendenze, soprattutto con grandi aziende come Alessi, Driade, Cappellini e Swatch che, sebbene svizzera, è stata per molti anni sotto la direzione di Alessandro Mendini. In studio, Ugo Gregoretti ospita l`architetto Antonio Citterio. Egli sottolinea come, mentre nel design esiste una forte identità stilistica italiana, riconosciuta in tutto il mondo, per quanto riguarda l`architettura, i nostri progettisti hanno realizzato grandi opere all`estero e pochissimo nel nostro Paese. Nello stesso tempo, l`Italia resta un luogo privilegiato per molta sperimentazione e quindi numerosi artisti internazionali giungono qui per proporre nuovi progetti. È il caso del designer francese Philippe Starck e dell`architetto Jean Nouvel, dei quali ascoltiamo la testimonianza. L`unità si conclude con una scheda sulla sedia "S-Chair" (1990) dell`artista inglese Tom Dixon, prodotta da Cappellini. Giulio Cappellini spiega come si è arrivati al prodotto industriale partendo da un oggetto artistico.
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DALLA FIAT 500 ALLA CITY CAR: STORIA E MITO. LEZIONI DI DESIGN
La scheda storica introduttiva ripercorre, attraverso immagini di repertorio degli anni Trenta, Quaranta e Cinquanta, la parabola evolutiva dell`automobile. L`ingegnere della Fiat Dante Giacosa, di cui ascoltiamo un breve stralcio di intervista registrata nel 1972 al Lingotto, è il geniale inventore della Seicento e della Cinquecento. Esse rappresentano la risposta di design alla richiesta di veicoli di massa per il trasporto individuale. La Seicento è la prima vera utilitaria, la Cinquecento è in realtà un suo perfezionamento e valse a Giacosa il premio Compasso d`oro. Ospite in studio di Ugo Gregoretti è Giorgetto Giugiaro, ingegnere e designer automobilistico. Formatosi alla Fiat con Giacosa, Giugiaro ha poi lasciato la casa torinese e si è messo in proprio fondando l`Ital Design. Suoi sono i progetti di moltissimi modelli di automobili per i più importanti produttori mondiali, tra cui, Alfa Sud, Golf, Passat, Panda, Delta, Thema, Punto, Matiz. Ma anche progetti per elicotteri, motoscafi e altri prodotti di design derivati dall`esperienza di progettista automobilistico. L`unità didattica propone inoltre una testimonianza di Vico Magistretti, architetto e designer, il quale ricorda il premio ricevuto a Giacosa nel 1960. Una scheda tecnica mostra le fasi di produzione della Fiat Panda e le innovazioni tecnologiche ed estetiche del modello per un utilizzo sempre più confortevole. L`audiovisivo si conclude con un confronto fra la sagoma in legno della Cinquecento presente in studio e immagini delle moderne city car.
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LA PLASTICA: ANNI CINQUANTA E SESSANTA. LEZIONI DI DESIGN
L`unità si apre con un divertente frammento tratto dal film Mon Oncle di Jacques Tati (1958), in cui l`incredulo monsieur Hulot si aggira curiosando in una casa dove tutto è di plastica.La scheda introduttiva spiega con immagini significative il travolgente fenomeno di costume che rappresentò l`avvento delle materie plastiche per l`industria e la società italiane negli anni `50-`60.Ospite di Ugo Gregoretti è l`ingegner Giulio Castelli, fondatore della Kartell. In studio sono presentati e illustrati alcuni dei più importanti oggetti di plastica entrati nella storia del design: dallo "spremilimoni" di Gino Colombini del 1958, alla bacinella di moplen famosa per il Carosello di Bramieri, dagli oggetti di uso quotidiano (scolapasta, bidone per i rifiuti), alla lampada "Re Sole" disegnata da Gae Aulenti nel 1968. In una testimonianza, Ernesto Gismondi, industriale e designer, racconta della sua esperienza di ingegnere missilistico poi passato alla produzione di mobili e lampade con il marchio Artemide. Una dettagliata scheda tecnica mostra le fasi della produzione del laminato decorativo. Infine, Claudio Luti della Kartell parla dei nuovi composti plastici che hanno dato un grande impulso alla recente produzione.
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L` INDUSTRIA PRIMA DEL DESIGN. LEZIONI DI DESIGN
La nozione di disegno industriale comincia a farsi strada in Italia agli inizi del secolo. I primi progettisti sono in realtà architetti e ingegneri, formatisi nei Politecnici e nelle scuole di specializzazione. Bugatti e Pininfarina, per esempio, costruiscono carrozzerie d`automobile bellissime, ma ancora a metà strada fra artigianale e industriale. L`unità affronta, con una completa scheda storica, gli anni cruciali del passaggio dalla produzione industriale per la Grande guerra, che contribuì notevolmente allo sviluppo tecnologico, alla riconversione postbellica. In questo periodo inizia a imporsi l`attenzione per la qualità progettuale, che si estende agli oggetti di uso quotidiano. Ospite in studio di Ugo Gregoretti è l`architetto Franco Raggi. L`esperto spiega come le prime produzioni industriali che si diffondono nelle classi borghesi tendono ad imitare gli archetipi artistici classici, con motivi decorativi molto complessi e raffinati, a volte più belli che utili. Il design vero e proprio nasce quando l`oggetto si libera di queste aggiunte e acquista valore per se stesso. Testimonianze di Renzo Zorzi, industriale, e Gillo Dorfles, critico del design, integrano la trattazione. Infine, Alessandro Lombardo, direttore dell`Archivio storico Ansaldo, racconta la lunga storia degli stabilimenti genovesi, dalla fondazione nel 1853 agli anni del dopoguerra. Suggestive immagini d`epoca contribuiscono a ricreare quel periodo.
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IL DESIGN COME PROGETTO PER IL FUTURO. LEZIONI DI DESIGN
In Italia a partire dagli anni `50-`60 gli oggetti prodotti dall`industria acquistano anche una funzione culturale. La modernizzazione del tessuto sociale e il crescente sviluppo tecnologico portano alla ricerca di nuove forme e nuovi materiali. Ugo Gregoretti ospita in studio il professor Augusto Morello, presidente dell`International council of societies of industrial design, che spiega come il design si occupi della complessità di strutture e della complessità di prestazioni. Nel suo intervento parla di come, nel futuro, avremo oggetti di altissima complessità progettati e costruiti con l`intento di sviluppare una cultura eco-sostenibile. Contributi e testimonianze vengono da Omar Calabrese, esperto di comunicazione di massa, Vittorio Gregotti, architetto, Gillo Dorfles, critico del design, e Alessandro Mendini, designer. Infine Gregoretti, per la serie delle "interviste impossibili", rivolge le sue domande a Walter Gropius, fondatore nel 1919 della scuola del Bauhaus.
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La poltrona Proust
E’ lo stesso Alessandro Mendini a raccontare la genesi e la realizzazione della sua poltrona Proust, nata nel 1978, forse la poltrona italiana più nota al mondo.
Riferimenti letterari, citazioni pittoriche, ready made, lavoro di abili artigiani, tutto questo ha dato vita a questa icona indiscussa del design.
In un’intervista di Ugo Gregoretti tratta dalla fortunata serie Lezioni di design, Mendini illustra la sua creazione più famosa.
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A Torino un festival culturale contemporaneo
Dal 19 al 30 giugno, Torino ospita la terza edizione del festival Dall'eternità a qui, giorno per giorno, un evento dedicato alle culture contemporanee. Partendo dall'arte, la manifestazione coniuga diverse discipline umanistiche e scientifiche: architettura, letteratura, musica, fisica, astronomia, matematica e design. Lo scrittore Gianluigi Ricuperati, curatore dell'evento, ci racconta alcuni dei più importanti eventi, personaggi e iniziative di questi dieci giorni, tra concerti di musica elettronica, seminari, lezioni, presenze internazionali, incontri pubblici. Nel capoluogo torinese si confronteranno alcune delle più brillanti menti del panorama contemporaneo. Tutti gli appuntamenti saranno a ingresso gratuito.
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Capital
Claudio Gallone di Capital intervista il presidente della iGuzzini illuminazione Adolfo Guzzini nella rubrica
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Capital
Claudio Gallone di Capital intervista il presidente della iGuzzini illuminazione Adolfo Guzzini nella rubrica