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Educazione finanziaria e sviluppo civile: prof. Stefano Zamagni
Rapporto OCSE PISA 2015
Uno dei tanti paradossi che affliggono il nostro Paese in questo tempo, è che l'Italia è stata la culla della finanza moderna, infatti il primo Monte di Pietà nasce a Perugia nel 1462, ma nonostante tutto questo, come una recente indagine di Standard & Poor's mette in evidenza, il nostro Paese è all'ultimo posto tra i paesi europei, su 140 per quanto riguarda il tasso di alfabetizzazione finanziaria pari al 37%, mentre ad esempio nei paesi nordici arriva oltre il 70%, in Germania al 65%.
Perché siamo passati da una situazione nella quale la finanza era vista come strumento di inclusione sociale e di sviluppo civile, ad una situazione come quella attuale? Occorre che i giovani capiscano che l'attività finnziaria li riguarda direttamente: se dunque non vogliono cadere vittime di sopprusi o di raggiri dall'altro, è bene che aumentino le conoscenze in ambito finanziario.
Oggi abbiamo l'evidenza empirica che l'esclusione finanziaria o la non alfabetizzazione finanziaria è una delle cause principali del mancato sviluppo a livello di persona, ma anche della civitas. mi piace concludere ricordando che civile è l'aggettivo del sostantivo civitas e Cicerone ha definito la civitas "La città delle anime" in contrapposizione all'urbs che richiamava "La città delle pietre".
L'intervista è stata realizzata in occasione dell'evento "Financial literacy:dai risultati alle prospettive per un’educazione alla cittadinanza finanziaria e economica, tenutosi a Roma il 24 maggio 2017.