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Il ruolo delle famiglie
Scuola News - 19 gennaio 2021
Il ruolo delle famiglie durante l'emergenza covid-19, nel cercare di facilitare e accompagnare il lavoro svolto dalla scuola, è stato l’oggetto dell’Indagine realizzata dall'Istituto per le tecnologie didattiche del CNR di Genova. Una premessa è necessaria: questa indagine è stata svolta durante la prima ondata della pandemia e quindi si riferisce ad un periodo che dovrebbe essere stato almeno in parte superato, per quanto attiene la preparazione all'uso degli strumenti e delle tecnologie digitali. Questo miglioramento della preparazione non sempre corrisponde però effettivamente ad una maggiore efficacia della didattica a distanza fatta quest'anno, perché accanto a una situazione un po' più organizzata e preparata, è subentrata una certa stanchezza che si fa sentire anche sul fronte della didattica a distanza.
L’indagine fa emergere in particolare tre aspetti:
1. Circa il 97% delle famiglie interpellate era abbastanza preparato a lavorare con gli strumenti tecnologici. Questo dato è in contrasto con quello che invece le famiglie percepiscono della situazione della scuola, una scuola ritenuta meno preparata delle famiglie a lavorare on-line e con strumenti per la didattica di rete. Questo va sottolineato perché in una situazione funzionale, anche indipendentemente dall'emergenza Covid, la scuola dovrebbe essere semmai più avanti delle famiglie nell’uso di questi strumenti, per poter far crescere il livello complessivo di competenze della società. Altro aspetto che emerge è che le scuole più abituate a lavorare con gli strumenti di rete anche prima della pandemia, sono quelle che hanno risposto di gran lunga meglio alla situazione che si è creata.
2. Gli studenti e le studentesse, nonostante siano spesso considerati “nativi digitali”, hanno avuto in diversi casi bisogno del supporto delle famiglie nell’utilizzo delle nuove tecnologie. Questo fa emergere un bisogno formativo nell’alfabetizzazione tecnologica.
3. Il terzo aspetto riguarda la valutazione che è stata data dalle famiglie, dalle studentesse e degli studenti sul funzionamento della didattica a distanza: per circa il 10% delle famiglie la percezione è molto negativa, soprattutto per quello che riguarda la scuola primaria. Per il restante 90% delle famiglie la percezione è stata più positiva: se guardiamo lo spettro di distribuzione delle risposte, questo evidenzia una complessiva discreta soddisfazione sul tipo di lavoro che in questa situazione di emergenza è stato fatto. Questo conferma che la didattica a distanza certo non è l’ideale, ma in questo momento è un'alleata e non una nemica del mondo della scuola: il problema è il virus, non la didattica a distanza che, pur se usata in forma emergenziale, consente comunque la prosecuzione del dialogo didattico nelle situazioni (speriamo progressivamente meno numerose) in cui la didattica in presenza non è possibile.
L’indagine fa emergere in particolare tre aspetti:
1. Circa il 97% delle famiglie interpellate era abbastanza preparato a lavorare con gli strumenti tecnologici. Questo dato è in contrasto con quello che invece le famiglie percepiscono della situazione della scuola, una scuola ritenuta meno preparata delle famiglie a lavorare on-line e con strumenti per la didattica di rete. Questo va sottolineato perché in una situazione funzionale, anche indipendentemente dall'emergenza Covid, la scuola dovrebbe essere semmai più avanti delle famiglie nell’uso di questi strumenti, per poter far crescere il livello complessivo di competenze della società. Altro aspetto che emerge è che le scuole più abituate a lavorare con gli strumenti di rete anche prima della pandemia, sono quelle che hanno risposto di gran lunga meglio alla situazione che si è creata.
2. Gli studenti e le studentesse, nonostante siano spesso considerati “nativi digitali”, hanno avuto in diversi casi bisogno del supporto delle famiglie nell’utilizzo delle nuove tecnologie. Questo fa emergere un bisogno formativo nell’alfabetizzazione tecnologica.
3. Il terzo aspetto riguarda la valutazione che è stata data dalle famiglie, dalle studentesse e degli studenti sul funzionamento della didattica a distanza: per circa il 10% delle famiglie la percezione è molto negativa, soprattutto per quello che riguarda la scuola primaria. Per il restante 90% delle famiglie la percezione è stata più positiva: se guardiamo lo spettro di distribuzione delle risposte, questo evidenzia una complessiva discreta soddisfazione sul tipo di lavoro che in questa situazione di emergenza è stato fatto. Questo conferma che la didattica a distanza certo non è l’ideale, ma in questo momento è un'alleata e non una nemica del mondo della scuola: il problema è il virus, non la didattica a distanza che, pur se usata in forma emergenziale, consente comunque la prosecuzione del dialogo didattico nelle situazioni (speriamo progressivamente meno numerose) in cui la didattica in presenza non è possibile.