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Pierluigi Campana. Il futuro degli acceleratori di particelle è "tascabile"

Saranno ridotti le dimensioni e i costi

Sottile come una cannuccia di vetro e grande come un tavolo da pranzo, ma con le stesse prestazioni di quelli grandi centinaia di metri quadri: così sarà l’acceleratore di particelle del futuro. Si sta cercando di realizzarlo all’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare di Frascati, che partecipa al progetto europeo EuPRAXIA (European Plasma Research Accelerator with eXcellence In Applications). Pierluigi Campana, direttore dei Laboratori nazionali di Frascati spiega che il progetto prevede lo sviluppo di un nuovo acceleratore di particelle al plasma, che consentirà di ridurre significativamente i costi e le dimensioni. Gli acceleratori di particelle non trovano impiego solo nella ricerca ma possono servire per una infinità di altri scopi: possono curare i tumori, ridurre l’inquinamento e migliorare la qualità della nostra vita in vari altri modi.