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Benvenuti in casa Ba - Il Nuovo Codice della Strada

Unità 8 - Livello B1

Fela è un ragazzo molto bravo ma, si sa, è un po’ pasticcione! Mentre sta facendo un favore alla vicina di casa Teresa, gli accade un piccolo imprevisto che gli permette, però, di fare la conoscenza della simpatica Lavinia, la vigile di quartiere. Lavinia accompagna Fela nella scuola di Teresa, dove improvvisa una piccola lezione sul nuovo codice della strada a vantaggio degli studenti dell’Istituto. Teresa è di origini siciliane e per questo resta colpita dal fatto che Olga ha inserito sulla sua mappa dell’Italia unita un’immagine della spedizione dei Mille di Garibaldi, che sbarcarono proprio a Marsala, in Sicilia. Olga vuole fare una sorpresa a Salif e organizzare al meglio l’angolo libreria del negozio. Per questo va a trovare Ingy Mubiayi, una scrittrice egiziana che ha deciso di aprire una libreria nella periferia della città.

SCENA 0 LAVINIA: Bene. È ora di tornare al lavoro. Sono contenta di averla incontrata, Fela… è stato bello andare in una classe ed essere utile a quei giovani… LAVINIA: Fela? Dov'è finito? Bene! Sto parlando da sola? Alcuni giorni prima…

SCENA 1 OLGA: Ciao Teresa! Che piacere rivederti… TERESA: Ciao, Olga, come stai? OLGA: Bene. Ma vieni, entra, ti offro un caffè… TERESA: Non disturbo? OLGA: Assolutamente. Bisogna assaggiare il nuovo caffè del negozio di Salif! TERESA: Ottimo!

SCENA 2 TERESA: È buonissimo! Bisogna comprare chili di questo caffè… OLGA: Ultimamente Karim ha trovato degli ottimi prodotti… stamattina non lavori, Teresa? TERESA: Entro a scuola alle dieci. Oggi resto fino al pomeriggio. OLGA: La tua scuola dov'è? TERESA: Si deve prendere il 95 e scendere due fermate dopo, in via del Melograno. OLGA: Ma è vicinissima al negozio di Salif! TERESA: Davvero? OLGA: Sì. TERESA: Senti, Olga, volevo chiederti una cosa… io qui in zona non conosco nessuno… prima abitavo lontanissimo e mi sono trasferita da poco… volevo chiederti un favore… OLGA: Dimmi tutto. TERESA: Posso lasciarti questo mazzo di chiavi di casa? Non si sa mai… OLGA: Ma certamente! Guarda, le metto lì, nel cassetto... TERESA: Grazie, Olga, ci si sente più tranquilli con dei vicini come voi! OLGA: Io penso che i vicini di casa siano fondamentali! Senza Cesaria tante volte… non saprei come fare… TERESA: È la signora che abita al piano di sopra? OLGA: Sì. Una donna meravigliosa. TERESA: Un giorno vado su a fare amicizia! OLGA: Vedrai… che donna, la nostra Cesaria! TERESA: Ma anche tu! A proposito, adoro la tua idea dell'Italia unita… ci sono novità? OLGA: Sì, guarda. Pensavo di metterci questa bellissima immagine: i Mille che sbarcano a Marsala… TERESA: Eh… mi tocchi nel cuore… lo sai che sono di origine siciliana… Marsala è in Sicilia… OLGA: Lo so. Ma è vero che i Mille erano volontari partiti dalla Liguria per conquistare il Regno delle Due Sicilie e per permettere l'annessione del regno al nascente Stato italiano? TERESA: Eh,sì.... e Garibaldi li ha guidati fino a Marsala, nel 1860. OLGA: Certo, erano molto coraggiosi! TERESA: Si, fra loro vi erano professionisti, intellettuali, artigiani, commercianti, operai... e tra loro c'era anche una donna Rose Motmasson, ribattezzata dai siciliani Rosalia, e un bambino di dieci anni che aveva voluto seguire il padre... OLGA: Erano tutte persone che seguivano un ideale... TERESA: E per questo erano disposte a combattere e morire. Più tardi…

SCENA 3 OLGA: Fela… disturbiamo? Teresa stava andando via e voleva salutarti.. FELA: Venite venite pure… TERESA: Uh, la Divina Commedia… il mio libro preferito! FELA: Pensa che è stato il mio primo esame… Dante! Padre della lingua italiana… TERESA: Eh sì… il primo a credere nell'italiano! FELA: Tante persone mi hanno fatto conoscere meglio la sua opera… so anche dei canti a memoria… non posso più separarmi da questo capolavoro... FELA: Ho fatto bene a scegliere Lettere all'università, anche se tutti mi dicevano che ero matto… TERESA: Hai fatto benissimo… ora hai finito, vero? FELA: Sì, sto cominciando a preparare la tesi su Léopold Sédar Senghor… OLGA: Fela! Vai al negozio nel pomeriggio? FELA: Sì, Olga. OLGA: Puoi portare dal negozio un po' di detersivo ecologico? Il nostro è finito, ma stasera è necessario fare una lavatrice … FELA: Sì. Ci penso io. Nel pomeriggio…

SCENA 4 FELA: Scusi… LAVINIA: Prego, mi dica. FELA: Questo cartello, il divieto di sosta, è nuovo? LAVINIA: Sì. Lo abbiamo messo ieri. Qui ora passa l'autobus... FELA: Per fortuna l'ho visto… parcheggio sempre qui il motorino. LAVINIA: In questo caso, troverebbe una multa! FELA: Per oggi è andata bene! Arrivederci! LAVINIA: Arrivederci!! Più tardi…

SCENA 5 OLGA: Ingy Mubiayi… è una scrittrice egiziana che ha aperto una libreria in un quartiere lontano dal centro… interessante… OLGA: Pronto? Parlo con la signora Ingy Mubiayi? Buongiorno! Sono Olga Novak, della rivista "Il Pianeta è uno". Buongiorno! Senta, noi ci occupiamo degli stranieri che vivono in Italia, dei problemi dell'immigrazione, dei rapporti tra i Paesi del mondo… vorrei tanto farle un'intervista, se possibile… sì, mi piace il suo progetto di una libreria in un quartiere periferico… PAUSA… sì, molto… sì anche mio marito ha un negozio, in cui vorrebbe creare anche uno spazio-libreria… PAUSA certo, certo… sì, posso venire da lei dopodomani. Ottimo… mi segno l'indirizzo... Nel frattempo…

SCENA 6 TERESA: Ragazzi, allora… per domani dovete fare un tema a casa… sull'abuso dell'alcool nella nostra società. Scrivete cosa ne pensate, fate anche una ricerca su quello che succede tra i giovani, con dati e percentuali… pensavo che molti di voi hanno il motorino, molti prenderanno il patentino: è il momento giusto per ricordare che non si deve bere prima di guidare… Il giorno dopo…

SCENA 7 OLGA: Ciao, Teresa! TERESA: Ciao, Olga! Come stai? OLGA: Vado in redazione a preparare un'intervista per domani, poi ho il pomeriggio libero… TERESA: Ti faccio una proposta: oggi pomeriggio volevo andare al Museo Centrale del Risorgimento al Vittoriano, siccome ti piace la storia italiana, pensavo… perché non vieni con me? OLGA: Mi piacerebbe moltissimo… TERESA: Allora ci vediamo verso le quattro? OLGA: Benissimo! Prendi l'ascensore? TERESA: Sì, sì… noi insegnanti abbiamo sempre tonnellate di libri… Più tardi…

SCENA 8 FELA: Cara Meryem, sono così felice! Bisogna festeggiare! Hanno fatto bene ad assumerti: sarai l'impiegata più bella dell'albergo! Non vedo l'ora di vederti… qui tutto bene. Studio, poi la sera esco con gli amici o guardo un film. Come sai, a casa nostra si mangia bene e sono un po' ingrassato. In questi giorni, però, vado a correre la mattina. Mi troverai in forma. Un bacio. Fela. Nel pomeriggio…

SCENA 9 TERESA: In questo museo sono conservati tanti documenti e opere che formano la memoria del Risorgimento italiano... quadri, lettere, diari, sculture, armi... OLGA: Davvero interessante! TERESA: Sono contenta di visitare questo museo… sarà utile per le mie lezioni… OLGA: E io sicuramente troverò qualcosa per la mia Italia unita… TERESA: Prima però si deve spegnere il cellulare… OLGA: Giusto! E non si può mangiare all'interno del museo… quindi direi di prendere prima un caffè al bar interno! TERESA: Sono d'accordo! E dopo andiamo a fare una bella passeggiata!

SCENA 10 OLGA: Il Museo era davvero interessante… TERESA: Si può dire che abbiamo ripercorso tutte le tappe dell'unità d'Italia! OLGA. E' vero… attenta, Teresa! Stai calpestando un'aiuola! Vedi: c'è un divieto! TERESA: Non calpestare le aiuole! Mi ero distratta! OLGA: Succede… questo parco è tenuto veramente bene… TERESA: Ecco un altro divieto: non gettare carta in terra… mi fa piacere vedere che sia rispettato! OLGA: E allora godiamoci questo bel momento di relax! Il giorno dopo…

SCENA 11 OLGA: Buongiorno, lei è Ingy Mubiayi? INGY MUBIAYI: Sì, sono io. OLGA: Sono Olga Novak. INGY MUBIAYI: Piacere OLGA: Piacere mio, sono la giornalista che le ha telefonato si ricorda? INGY MUBIAYI: Ah, si è lei che mi ha chiamato OLGA: Sono molto contenta di incontrarla nella sua libreria. È un progetto davvero coraggioso aprire una libreria in un quartiee non proprio centrale della città, da quanto tempo è iniziato? INGY MUBIAYI: Ho cominciato nel 2000 ed effettivamente è stata più una scommessa che altro, però diciamo che comunque sono undici anni che sono qui e questo è un po' il risultato. OLGA: Ma lei di che paese è originaria? Da quanto tempo vive in Italia? INGY MUBIAYI: Mia madre è egiziana e mio padre invece è congolese. Sono in Italia da 35 anni ormai, siamo arrivati qui che avevo 4 anni e da allora mi sono mossa poco. OLGA: Lei oltre alla libreria ha scritto anche alcuni racconti in italiano, è stato difficile esprimersi in un'altra lingua? INGY MUBIAYI: Sì, è stato difficile per alcuni versi ma per altri versi assolutamente no essendo venuta da piccola ho imparato la lingua italiana presto anche se ho fatto delle scuole francesi per cui l'italiano era un po' una seconda lingua, una terza lingua forse e nello stesso tempo però come dire bisogna sempre mettere insieme tutte le lingue, tutti i linguaggi che si hanno dentro e quindi a volte può risultare più complesso, più complicato perché ci sono quelle espressioni che vengono meglio in una lingua piuttosto che in un'altra, allora bisogna fare questo lavoro di traduzione o di trasposizione, non saprei nemmeno come dire che a volte è faticoso ma insomma la maggior parte delle volte è piacevole. OLGA: Lei lavora anche nelle scuole con interventi di intercultura, di cosa parla con gli studenti? INGY MUBIAYI: Ma con i ragazzi parliamo di tutto, faccio fondamentalmente dei laboratori di scrittura creativa, quindi ci raccontiamo tutto, ci raccontiamo tutto quello che abbiamo da dire, quello che ci piace del mondo e quello che non ci piace. Quindi più che di intercultura faccio dei laboratori di cultura. OLGA: Nella sua libreria ho visto alcuni libri molto interessanti, ne parlerò a mio marito Salif. INGY MUBIAYI: Grazie. Nel frattempo…

SCENA 12 FELA: Pronto? TERESA: Pronto? Fela? Sono Teresa… c'è Olga? FELA: No, è andata a fare un'intervista. Hai bisogno di qualcosa? TERESA: Ah, no no… è che ho dimenticato a casa alcuni libri che mi servono qui a scuola… volevo chiederle di portarmeli… non posso allontanarmi… ma non fa niente! FELA: Ma scusa… vengo io… li prendo a casa tua, abbiamo le tue chiavi… spiegami che libri vuoi… TERESA: No, Fela, dai, mi dispiace… sicuramente stai studiando… FELA: Una pausa posso farla e poi sto andando in negozio … TERESA: Sei un angelo! I libri sono sul tavolo in soggiorno… FELA: Arrivo subito! TERESA: E… Fela? FELA: Sì…? TERESA: Sono tanti… spero tu abbia buoni muscoli! FELA: Mi sto allenando! Più tardi…

SCENA 13. LAVINIA: Attento! FELA: Scusi scusi… LAVINIA: Buongiorno! FELA: Buongiorno! Mi dispiace… LAVINIA: Aspetti, l'aiuto a raccoglierli… FELA: Non mi farà la multa per occupazione di suolo pubblico, vero? LAVINIA: Per questa volta no… ma si sbrighi a raccoglierli… a proposito, dove va con tutti questi libri? FELA: Devo portarli qui, alla scuola... a un'amica di mia zia che fa l'insegnante e li ha dimenticati a casa… LAVINIA: Facciamo una cosa… se vuole l'accompagno. Proprio ora ho finito il turno. FELA: Ma no, non serve… LAVINIA: Ma sì. Altrimenti lei mi riempirà tutto il marciapiedi di libri! FELA: Grazie! Poco dopo…

SCENA 14 TERESA. Allora ragazzi… secondo i dati che avete raccolto risulta che il 75% degli italiani consuma alcool… però occorre capire se si beve un bicchiere di vino a pasto oppure si consuma più alcool e, soprattutto, bisogna capire se ci si mette alla guida in stato di ubriachezza... TERESA: Avanti! FELA: Permesso? I tuoi libri, Teresa! TERESA. Oh grazie, Fela! Accidenti… hai addirittura una vigile come scorta! FELA: E' la vigile del quartiere… TERESA: Piacere, Teresa! LAVINIA: Piacere, Lavinia! TERESA: È arrivata al momento giusto… stiamo proprio parlando di alcool e di guida… LAVINIA. Ottimo. È necessario parlare di queste cose, sapete, ragazzi? Si deve sapere che l'alcool è pericoloso… TERESA: Lavinia, perché non dà qualche consiglio ai ragazzi sulla guida? Alcuni di loro già hanno il patentino, altri presto lo prenderanno... È vero che ci sono nuove norme da rispettare? LAVINIA: Eh sì, il Nuovo Codice della Strada ha regole ancora più severe da rispettare. E a proposito di alcool, ora per ottenere qualsiasi tipo di patente è necessario presentare un certificato medico: il nostro medico deve attestare che non beviamo e non assumiamo droghe. Il Codice della Strada parla di "tolleranza zero per l'alcool", infatti è vietata la vendita di superalcolici dalle 3 alle 6 del mattino e sono previsti etilometri, cioè misuratori del tasso alcolemico nel corpo, fuori dai locali notturni... TERESA: Volete fare qualche domanda? RAGAZZO : Io ho 14 anni, è vero che per conseguire il patentino devo frequentare un corso e poi devo superare un esame teorico? LAVINIA: È vero. E dopo potrai guidare un ciclomotore fino a 50 c.c. RAGAZZO : E' vero che a 16 anni si può prendere la patente? LAVINIA: La patente A1, che serve per guidare i cosiddetti "motocicli leggeri" fino a 125 c.c... ma ricordati che solo a 18 anni questa patente ti consentirà di portare un passeggero... RAGAZZO : Mio fratello ha 18 anni e ha preso da poco la patente, è vero che deve rispettare dei limiti di velocità? LAVINIA: Esattamente, essendo tuo fratello un 'neopatentato' deve rispettare dei precisi limiti di velocità che non superano mai i 100 Km orari e, inoltre, ci sono delle limitazioni nei veicoli che può guidare... RAGAZZO : Signora… io ho qui il libro dei quiz … devo fare l'esame... LAVINIA: Bene! RAGAZZO : Mi spiega questi cartelli? LAVINIA: Certo! Allora… divieto di transito, divieto di sorpasso… devi impararli bene tutti! RAGAZZO : Lo farò! Ci tengo a prendere la patente… TERESA: Grazie, Lavinia! E' stato un piacere averla conosciuta! Volevo ricordare ai ragazzi che il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca ha realizzato in collaborazione con un Istituto Tecnico il sito www.noncicasco.it che vi offre tutte le informazioni relative alla sicurezza stradale... Bene... grazie anche a te, Fela, per i libri… FELA: Figurati, Teresa… è stato divertente… LAVINIA: In bocca al lupo, ragazzi! RAGAZZI: Arrivederci! Subito dopo…

SCENA 15 LAVINIA: Bene. È ora di tornare al lavoro. Sono contenta di averla incontrata Fela… è stato bello entrare in una classe e aiutare quei ragazzi… LAVINIA: Fela? Dove è andato? Fela? Sto parlando da sola? LAVINIA: Ma insomma, Fela! Poteva almeno salutare! FELA: Eccomi! Per lei! LAVINIA: Per me? Ma… non doveva… FELA: Per ringraziarla dell'aiuto che mi hai dato oggi… sono bianchi e rossi… quindi … immagini un po'… LAVINIA: Bianchi e rossi hanno un significato… qual'è? FELA: Semplice. Hanno i colori del segnale STOP. Così quando mi vede arrivare, ferma il traffico! LAVINIA: E perché? FELA: Beh… prima di tutto per salutarmi… e perché così è sicura che non combinerò guai! LAVINIA: Fela! Continua…

LE PAROLE DELL'ITALIANO

Nella puntata di oggi i nostri amici hanno incontrato tanti cartelli, con obblighi e divieti. INSERT DOCUFICTION TERESA: Prima però si deve spegnere il cellulare… OLGA: Giusto! E non si può mangiare all'interno del museo… Per strada, i divieti li riconosciamo molto facilmente: sono dei cartelli rotondi con una cornice rossa. INSERT DOCUFICTION FELA: Questo cartello, il divieto di sosta, è nuovo? LAVINIA: ......... divieto di transito, divieto di sorpasso… devi impararli bene tutti! I cartelli di divieto non sono fatti solo con le immagini, ma anche con le parole. Vediamone qualcuno:

SCENA 10 bis EST GIORNO PARCO Olga ..Attenta Teresa stai calpestando un'aiuola! Vedi : c'è un divieto! Teresa: Non calpestare le aiuole! Teresa: ecco un altro divieto:non gettare carta in terra… Qualche volta i cartelli non esprimono un divieto, ma un obbligo. Per esempio: "è obbligatorio timbrare il biglietto; "è obbligatorio lasciare il posto alle persone disabili. "E' obbligatorio", vuol dire "bisogna", un verbo che i nostri amici hanno adoperato spesso.

Sentiamoli: INSERT DOCUFICTION OLGA: .................. Bisogna assaggiare il nuovo caffè del negozio di Salif! TERESA: È buonissimo! Bisogna comprare chili di questo caffè… TERESA: ...............però occorre capire se si beve un bicchiere di vino a pasto oppure si consuma più alcool ..... Come avete sentito, un altro modo di dire bisogna è occorre.

Per esprimere una necessità ci sono ancora altri due modi: le espressioni è necessario e si deve: INSERT DOCUFICTION LAVINIA: .................. È necessario parlare di queste cose, sapete, ragazzi? LAVINIA: ................................... per ottenere qualsiasi tipo di patente è necessario presentare un certificato medico OLGA: .................Il nostro è finito, ma stasera è necessario fare una lavatrice … TERESA: .................Si deve prendere il 95 e scendere due fermate dopo, in via del Melograno Avete sentito questa espressione, "si deve sapere"? Vuol dire "tutti devono sapere". Quella piccola parola, "si", sta al posto di "tutti". Questo si che sta al posto di tutti, non si usa solo col verbo dovere.

Possiamo usarlo con tutti i verbi. Sentiamo i nostri amici: INSERT DOCUFICTION FELA: ...................Come sai, a casa nostra si mangia bene e sono un po' ingrassato. TERESA: Prima però si deve spegnere il cellulare… OLGA: Giusto! E non si può mangiare all'interno del museo Sentito? "Si mangia bene" significa "Qui tutti mangiano bene"; "si deve spegnere" significa "tutti devono spegnere"; invece "non si mangia" significa "nessuno deve mangiare"; "non si può" significa "nessuno può".

Con i verbi riflessivi, invece di dire si, diciamo ci si: INSERT DOCUFICTION TERESA: ..................E.soprattutto, bisogna capire se ci si mette alla guida in stato di ubriachezza… TERESA: Grazie, Olga, ci si sente più tranquilli con dei vicini come voi! "Ci si mette alla guida" significa "tutti si mettono alla guida"; "Ci si sente più tranquilli" vuol dire "tutti si sentono più tranquilli". [Vi ricordate?]

Visto che abbiamo parlato di obblighi, diciamo qualcosa anche degli ordini e dei comandi. Per dare un ordine a qualcuno si adopera l'imperativo. Ve ne ricordate? I nostri amici lo hanno usato spesso nella puntata 15 della I serie,quando erano a Matera: Riprendere da Le parole dell'italiano I, 15 le seguenti battute: SALIF: Io resto qui, chiama tua madre! FELA: Guardate! Questo volantino parla di un'Associazione italo-cinese… OLGA: Dai, Salif, vieni, andiamo a prendere una bibita SALIF: Ammirate cosa ho fatto io! 

Dante padre della lingua italiana Dante, ha detto Teresa, è stato il primo a credere nell'italiano. È proprio così. Dante è stato il più grande poeta che l'Italia abbia mai avuto, e tutti lo chiamano, giustamente, come ha ricordato anche Fela, il "padre della lingua italiana". Perché? Perché Dante per l'italiano ha fatto più di tutti gli altri scrittori messi insieme. Nel XIV secolo, cioè il secolo in cui lui è vissuto, tutti consideravano il latino una lingua perfetta e le nuove lingue nate dal latino delle lingue senza valore. Dante, invece, ha scritto che l'italiano valeva quanto il latino, e poteva servire anche per scrivere opere di alta letteratura: proprio quello che ha fatto lui, che nella nuova lingua ha scritto l'opera più bella e più famosa di tutta quanta la letteratura italiana: la Divina Commedia. Dante l'ha scritta nella sua lingua materna, cioè il fiorentino del 1300.

Questa sua lingua Dante l'ha fatta funzionare come un elastico, tirandola verso l'alto e verso il basso, usando a volte espressioni elegantissime e a volte espressioni anche basse : in certi punti della Divina commedia Dante adopera perfino parolacce! La Divina Commedia ha avuto così tanto successo che il fiorentino di Dante, con qualche trasformazione, è diventato la base dell'italiano attuale. Pensate che il 90 % delle parole che usiamo oggi, nell'italiano di tutti i giorni, sono già presenti nella Divina Commedia! Certo, alcune di queste parole col tempo hanno cambiato significato. Per esempio, la parola gentile per Dante significava 'nobile di sentimenti', oggi invece indica una persona cortese e ben educata.Ma il grosso delle parole e dei loro significati è rimasto lo stesso! Arrivederci!

LA BUSSOLA La sicurezza stradale La circolazione sulle strade presenta molti pericoli che possono procurare danni alle persone e alle cose, a volte anche molto gravi. Nella maggior parte dei casi il pericolo dipende dal comportamento di chi guida e dal mancato rispetto delle regole che rendono le strade più sicure e sono scritte proprio per garantire l'incolumità delle persone che circolano. Il Codice della Strada raccoglie tutte queste regole. Il loro rispetto, invece, viene assicurato dal corpo di Polizia Municipale, presente in ogni Comune italiano e formato dai vigili urbani come Lavinia.

SCENA 4 - STRADA FELA: Questo cartello, il divieto di sosta, è nuovo? LAVINIA: Sì. Lo abbiamo messo ieri. Qui ora passa l'autobus... FELA: Per fortuna l'ho visto… parcheggio sempre qui il motorino.

LAVINIA: In questo caso, avrebbe preso una multa! I vigili urbani hanno il potere e il dovere di fare rispettare le norme e di contestare la violazione delle regole del Codice della Strada e possono anche punire il trasgressore (cioè chi infrange la legge) con multe in denaro o confiscando il mezzo o sospendendo la patente di guida. Queste sono solo alcune delle sanzioni che un vigile può applicare a chi viola le leggi stradali. I segnali stradali previsti dal Codice della Strada regolano il traffico e indicano il comportamento che il conducente di qualsiasi veicolo (autovettura, motoveicolo o bicicletta) deve tenere o evitare. Pensiamo ad esempio al semaforo, alle strisce pedonali e alle strisce che delimitano le aree di sosta. Inoltre, ci sono anche segnali verticali, cioè cartelli messi sul lato destro della strada, come ad esempio, il cartello dello stop, che impone di fermarsi e dare la precedenza ai veicoli che passano in quel momento o il cartello che impone di svoltare solo a destra o a sinistra. Ma ci sono anche il cartello del divieto di sosta, del divieto di transito, del divieto di circolazione, proprio come quelli che la vigile Lavinia illustra agli studenti di Teresa.

SCENA 14 – SCUOLA - CLASSE RAGAZZO : Mi spiega questi cartelli? LAVINIA: Certo! Allora… divieto di transito, divieto di svolta a sinistra, divieto di circolazione… devi impararli bene tutti! RAGAZZO : Lo farò! Ci tengo a prendere il patentino… Nel 2010, con il Nuovo Codice della Strada le regole sono divenute ancora più severe, soprattutto nei confronti dei giovani appena patentati che spesso sottovalutano i pericoli della strada.

SCENA 6 – SCUOLA - CLASSE Teresa sta facendo lezione in classe TERESA: è il momento giusto per ricordare che non si deve bere prima di guidare… Teresa fa bene a dire ai propri allievi che non si deve bere prima di guidare. Il Codice della Strada, infatti, prevede il divieto assoluto di bere alcolici ai conducenti con meno di 21 anni, che hanno la patente di guida da meno di tre anni. Questo divieto vale anche per chi lavora al volante, come ad esempio i camionisti, i tassisti e gli autisti di autobus. Tutti gli altri devono limitare al minimo l'uso di alcolici prima di guidare. Per evitare l'abuso di alcool sulle strade, i locali pubblici non possono vendere alcolici dalle tre di notte alle sei di mattina (tranne che a Capodanno e a Ferragosto). Per gli autogrill presenti sulle autostrade il divieto scatta già alle dieci di sera. Per guidare tutti i veicoli, a 2 o a 4 ruote, di qualsiasi cilindrata, è necessario avere la patente.

La patente viene rilasciata a chi supera un esame, scritto e pratico. Esistono vari tipi di patente,a seconda cosa si deve guidare (A,B,C..). Ogni patente ha 20 punti che vengono tolti se non si rispettano le regole del Codice della Strada. Per guidare un ciclomotore, che ha una cilindrata fino a 50 centimetri cubi, occorre avere compiuto 14 anni e avere il "patentino". Ad esempio, gli alunni di Teresa possono ottenerlo, se superano un esame scritto.

Lo straniero, per circolare in Italia, deve avere un permesso internazionale di guida o una traduzione giurata della patente. Se però risiede in Italia da oltre un anno, può rivolgersi agli uffici della Motorizzazione Civile e chiedere la "conversione" della patente. Invece, chi ha una patente rilasciata da uno Stato dell'Unione Europea può liberamente guidare i veicoli senza alcun limite.