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Benvenuti in casa Ba - Il mondo alla rovescia - Il voto
Unità 7 - Livello A1
SCENA O – BOTTEGA EQUOSOLIDALE SALIF: È davvero interessante quello che mi hai detto… sinceramente questa potrebbe essere l’attività che cerco da tanto tempo… una bottega di commercio equo e solidale, in pratica voi vendete prodotti dei paesi in via di sviluppo… senza pensare come prima cosa al guadagno… INTERLOCUTORE: Esatto! OLGA: Salif ha sempre avuto voglia di mettersi in proprio… INTERLOCUTORE: Però, attenzione, la cosa che devi sapere prima di intraprendere un’attività come questa è che per chi fa questo lavoro… il mondo è alla rovescia… SALIF: Il mondo è alla rovescia? INTERLOCUTORE: Eh sì… guarda un po’…
SCENA 1 – DUE TORRI SALIF: Ecco le due torri… sono il simbolo di Bologna… SALIF: Ma dov’è Fela? OLGA: Eccolo lassù… OLGA: È salito sulla Torre degli Asinelli… SALIF: Leggi perché si chiama così… OLGA: Prende il nome dalla famiglia che l’ha fatta costruire nel 1109… SALIF: E questa si chiama Garisenda… i bolognesi l’hanno accorciata di 12 metri perché pendeva e poteva essere pericolosa… FELA: Cosa c’è scritto lì? Guardate… è incredibile… è una frase di Dante! “Qual pare a riguardar la Garisenda / sotto ‘l chinato, quando un nuvol vada / sovr’essa sì, ched ella incontro penda”… SALIF: Hai visto Fela?... Dante ci segue nel nostro viaggio… FELA: Già… OLGA: A proposito… a Milano ci hai letto l’inizio della Divina Commedia… “nel mezzo del cammin di nostra vita…” ma non ci hai detto cosa significa… FELA: Volete saperlo ora? Dai… dai… ho studiato un sacco… SALIF: Prego, professore… ha tutta la nostra attenzione! FELA: Dunque… ho preso appunti su questo… Dante era nato nel 1265 e immagina di fare questo viaggio fantastico nel 1300, perciò a 35 anni… siccome a quei tempi la durata della vita era in media di 70 anni… Dante dice che è a metà del cammino della sua vita OLGA: Secondo voi anche oggi la vita dura in media 70 anni? SALIF: Forse oggi la gente vive qualche anno in più… OLGA: E che vuol dire “selva oscura”? FELA: Beh… Dante sente che sta sbagliando nella sua vita, cioè ha smarrito la “diritta via”, la strada giusta, quella della giustizia e della bontà, quindi selva oscura vuol dire il buio del peccato, e insomma… SALIF: Fela… sono colpito! Di sicuro non hai inventato una cosa così complessa…Tu STAI VERAMENTE STUDIANDO!!!!!
SCENA 2 – PIAZZA MAGGIORE FELA: Zio, Bologna è una città bella, vi dispiace se faccio un giro da solo? SALIF: Vai pure, noi andiamo all’Archiginnasio. FELA: Grazie, ciao. OLGA: A dopo! SALIF: Fela ha bisogno di stare con i giovani… OLGA: Forse ha nostalgia di Anna… SALIF: Può darsi!
SCENA 3 – ARCHIGINNASIO SALIF: Che bello questo cortile! OLGA: Questo è l’Archiginnasio. È l’antica università di Bologna. È qui che abbiamo appuntamento con due rappresentanti del Consiglio provinciale degli stranieri di Bologna… buongiorno! RASA: Io sono Rasa, piacere! OLGA: Olga, piacere! SALIF: Salif. OLGA: Voi siete due tra gli eletti del Consiglio provinciale degli stranieri di Bologna. Che cosa è esattamente questo Consiglio? Risposta: Il Consiglio degli stranieri è un organismo di rappresentanza politica degli stranieri e degli apolidi e svolge un ruolo di rappresentanza politica nel senso della parola e partecipa alle decisioni politiche che riguardano tutti i cittadini e, in special modo, gli stranieri. SALIF: Avete partecipato a un confronto elettorale molto vivace che ha visto scendere in campo molte liste. Come avete vissuto questo evento? Risposta: Beh, noi ci siamo divertiti molto. Infatti sono state quasi 37 liste con 293 candidati dai quattro continenti e quasi tutte le etnie presenti sul territorio bolognese. Da quelli sono venuti fuori 30 eletti. Questa camoagna elettorale è stata una campagna elettorale stile italiano con percorso di liste create dalle associazioni e dalle etnie. Infatti il risultato è stato ottimo, con quasi affluenza del 22 %. Credo che questo è un primo passo verso un cammino che porterà avanti tutti gli immigrati a partecipare la vera vita politica italiana e a livello non solo provinciale ma anche nazionale nella vita politica quotidiana. OLGA: Quali sono adesso le vostre attività esatte? Quali sono le funzioni che voi in questo momento svolgete? Risposta: Noi svolgiamo il ruolo di consigliere provinciale, ovviamente in questa fase di cosultazione, ma anche ovviamente in un’ampia coalizione di consiglio per poter iniziare, una volta eletto, l’ufficio di Presidenza. Saremo in grado di poter iniziare a fare delle proposte e presentare delle mozioni e interrogazioni che riguardano la provincia di Bologna. OLGA: Grazie mille per queste informazioni utili, spero anche per noi, no? FELA: Pronto? Luis, ciao, sono Fela… dove sei? Io sono a Bologna, appena puoi mi richiami per favore? Mi trovi al cellulare… ciao a presto.
SCENA 4 - PALAZZO DELLA MERCANZIA OLGA: Palazzo della mercanzia… era sicuramente un posto importante per il commercio e l’economia… SALIF: Qui risolvevano anche le liti tra i mercanti… OLGA: Una specie di tribunale… SALIF: Senti, Olga, a proposito di commercio… può essere un’idea… forse è arrivato il momento di pensare seriamente a un’attività in proprio… OLGA: Sì. È un tuo desiderio da così tanto tempo… sai cosa possiamo fare? Perché non andiamo a cercare uno di quei negozi che vendono prodotti dei paesi in via di sviluppo… come si chiamano? Botteghe equosolidali… ti va? SALIF: Perché no?
SCENA 5 - PORTICO DI SAN LUCA FELA: Pronto? ANNA: Fela! Che stai facendo? FELA: Anna? Come stai? ANNA: Io bene ma tu? Hai il fiatone! FELA: Sì, sto passando sotto i portici di san Luca… sono in salita… Sai che qui a Bologna ci sono ben 40 chilometri di portici? ANNA: Davvero? sicuramente è molto caratteristico… FELA: Eh sì… li hanno fatti un tempo per riparare i cittadini dalla pioggia… ANNA: Sai una cosa? FELA: Dimmi ANNA: Sono stufa di studiare… vorrei essere con voi! FELA: Devi fare la maturità… forza, a studiare!! ANNA: Ti odio!
SCENA 6 – BOTTEGA EQUOSOLIDALE SALIF: Cos’è esattamente una bottega equosolidale? INTERLOCUTORE: E’ un negozio dove si possono trovare prodotti alimentari, prodotti di artigianato che vengono da Asia, Africa, Sudamerica e non solo. Provengono da piccole cooperative di artigiani che possono avere in questo modo un lavoro dignitoso e avere un salario equo e anche un’attenzione all’ambiente. SALIF: È difficile aprirla? INTERLOCUTORE: E’ quasi impossibile farlo da soli. La storia delle botteghe è di piccoli gruppi che si mettono insieme, che fondano associazioni oppure cooperative e poi insieme gestiscono questi punti SALIF: È davvero interessante quello che mi hai detto… sinceramente questa potrebbe essere l’attività che cerco da tanto tempo… una bottega di commercio equo e solidale, in pratica voi vendete prodotti dei paesi in via di sviluppo… senza pensare come prima cosa al guadagno… INTERLOCUTORE: Esatto! OLGA: Salif ha sempre avuto voglia di mettersi in proprio… INTERLOCUTORE: Però, attenzione, la cosa che devi sapere prima di intraprendere un’attività come questa è che per chi fa questo lavoro… il mondo è alla rovescia… SALIF: Il mondo è alla rovescia? INTERLOCUTORE: Eh sì… guarda un po’… SALIF: Ma… davvero qui il mondo è alla rovescia? INTERLOCUTORE: Sì. Noi crediamo che il nord del mondo troppo spesso venga messo al centro dei nostri consumi, per esempio. Che il sud del mondo debba riavere una propria dignità. SALIF: Sì. È molto giusto quello che mi hai detto ma… non dovremo metterci a testa in giù per mangiare quest’ottimo cioccolato? continua…