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Benvenuti in casa Ba - Un ragazzo "pulito"
Unità 4 - Livello B1
Fela e Luis, appassionati di musica multietnica, vorrebbero creare una band musicale ma, per il momento, assordano tutta la famiglia. Olga e Salif sono alle prese con Mansour che rivela la sua intelligenza vivace anche nei numerosi scherzi che fa a familiari e compagni di scuola. Nel condominio dei Ba c’è una nuova arrivata: è Cesaria, una simpatica signora capoverdiana. Preoccupata per le pratiche da fare per l’affitto, Cesaria trova in Olga un’amica disponibile e una fonte di informazioni. Lucia è tornata da Milano e racconta ad Anna che i suoi genitori cominciano a capire i suoi sentimenti verso Lorenzo. Per la bottega di Salif si prospettano fama e successo: il regista algerino Rashid Benadj vorrebbe utilizzarla come set del suo nuovo film.
SCENA 0 – INT GIORNO OLGA, CESARIA, poi FELA OLGA: Davvero? È molto divertente… succedono spesso queste cose a Capoverde? Suona il campanello di casa. OLGA: Cesaria, scusa un attimo, vado ad aprire, deve essere Fela, il nipote di Salif, così te lo presento… è un ragazzo davvero bravo… molto a posto… un ragazzo ‘pulito’… Fela! FERMO IMMAGINE Qualche sera prima…
SCENA 1 – INT – SERA - SOGGIORNO Luis e Fela FELA: Senti, Luis, sto per mostrarti la mia arte... prima o poi riusciremo a fare su un gruppo nostro… LUIS. Sì. Di musica etnopop! FELA: Quanto mi piace suonare le percussioni… LUIS: Come si chiama quello strumento? FELA: E’ un tamà… uno strumento tipico senegalese… a questo tengo moltissimo… è un regalo dei miei zii… FLASH BACK FELA: Ecco il tuo pacco! SALIF: Già! ANNA: E cos’è? SALIF: È uno strumento a percussione. È conosciuto come “talking drum”! FELA: Forte! ANNA: Già. Tra due giorni è il tuo compleanno! SALIF: Gli altri zii del Senegal hanno voluto farti un regalo speciale… qualcosa che ti ricordi dell’Africa, che puoi far conoscere ai tuoi amici italiani! LUIS: Beh, è bello utilizzare strumenti che ricordano la propria tradizione no? FELA: Sì. Poi hai sentito quel cd che ti avevo prestato? LUIS: Quello di Wasis Diop? Sì, certo, stavo per dimenticarlo: volevo dirti che hai ragione. Si sentono le sonorità africane ma sempre contaminate con altre tradizioni, con il pop, con il jazz… mi piace quest’idea multietnica della musica… FELA: Anche a me, molto. È il tipo di musica che vorrei fare… almeno come idea… LUIS: Il fatto è che ho poco tempo per provare… FELA: Anch’io in effetti… lo studio, il lavoro… come va in cantiere? LUIS: Bene. Però l’altro giorno nel cantiere vicino c’è stato un piccolo incidente… sai, sui ponteggi può accadere se non si rispettano perfettamente le norme… FELA: Nei ponteggi bisogna sempre rispettare le regole, no? LUIS: Eh sì. FELA: E’ assurdo! La gente si fa male perché qualcuno non rispetta le regole… LUIS: Per fortuna nel cantiere dove lavoro io è tutto a norma… FELA: Non farmi preoccupare, eh? Mi serve un compagno per il gruppo! LUIS. Tranquillo. Semmai mi distrugge il corso di italiano! Sta per iniziare… FELA: Sarà difficile? LUIS: Non lo so ma… mi affascina l’idea di studiare la lingua dei miei nonni! FELA: Lo so, lo so: io sono il pazzo che si è iscritto a Lettere! LUIS: E stai persino per laurearti! FELA: Eh… speriamo.. LUIS. Ma certo! Fratello! Ricominciamo a suonare! Intanto Olga e Salif…
SCENA 2 – INT – SERA - CAMERA DA LETTO OLGA E SALIF OLGA: A me la maestra ha detto che Mansour è molto creativo.. SALIF: Sì, però anche troppo vivace. Dovrà capire che deve calmarsi un po’. OLGA. Sai cosa mi ha raccontato? Che è arrivata una nuova bambina con gli occhi a mandorla, si chiama Yang… SALIF: E’ molto attento a quello che succede in classe… OLGA. Comunque domani bisogna assolutamente andare alla riunione… è importante sentire cosa dicono anche gli altri genitori... SALIF: Lo so, però io devo andare in bottega… Stanno per arrivare dei nuovi prodotti dal Perú... OLGA: Salif, io domani devo andare in redazione. Le interviste stanno andando benissimo. Mi devo far vedere ogni tanto… SALIF: Come si fa? OLGA: Perché non lasci Karim in bottega? SALIF: Sì, farò così. Per forza. OLGA: Forza, pigrone, tira bene la coperta! Il giorno dopo…
SCENA 3 – INT – GIORNO - CTP Luis segue le lezioni. DOCENTE: Oggi useremo il progetto “In Italia” per imparare a capire gli annunci immobiliari. Sicuramente a tutti sarà capitato di cercare un appartamento, una casa in affitto o in vendita, perciò bisogna fare molta attenzione alla tipologia proposta dagli annunci e a tutte le informazioni che potete trovare negli annunci. Per esempio un’informazione motlo importante è quella relativa alla grandezza delle case. La grandezza si esprime in metri quadri. I metri quadri si indicano con una ‘m’ e una ‘q’ oppure con una ‘m’ e un numeretto 2 posto in alto. Un’altra importante informazione è quella relativa al piano della casa. I piani si esprimono con i numerali ordinali: primo, secondo, terzo… Importante è fare attenzione all’uso degli aggettivi. Gli aggettivi indicano le caratteristiche di una casa… per cui potete trovare aggettivi del tipo “ammobiliato”, che vuol dire che nella casa già ci sono i mobili; oppure aggettivi del tipo “luminoso”, che vuol dire che la casa ha delle ampie aperture, delle finestre, dei balconi e così via… adesso facciamo qualche esercizio soprattutto relativamente all’uso dell’aggettivo e al loro significato negli annunci immobiliari… prendiamo perciò la puntata 5 della II serie, del progetto “In Italia” e andiamo sull’esercizio numero 3. Ci siamo? Cosa vuol dire per sempio l’aggettivo “ampio”? LUIS: Grande! DOCENTE: Va bene. Cosa vuol dire, ad esempio, l’aggettivo “luminoso”? Nel frattempo…
SCENA 4 – INT – GIORNO - PIANEROTTOLO/SOGGIORNO OLGA, CESARIA Olga sta scrivendo un articolo. “In queste pagine parleremo di integrazione, cioè la possibilità che molti stranieri hanno di diventare realmente cittadini attivi della società in cui vivono” Questo ‘cioè’ è brutto… forse qui si possono usare i due punti… vediamo un po’… CESARIA: Buongiorno! OLGA: Buongiorno! CESARIA: Sono Cesaria, la nuova vicina. Signora, volevo ringraziarla per l’altro giorno. Sua figlia mi ha portato il pacchetto che la mia amica Maria de Lourdes ha lasciato a casa vostra… OLGA: Ma si figuri… CESARIA: E’ stata molto cortese… ero in giro per compere… mi mancano ancora tante cose in casa… OLGA: Maria de Lourdes mi ha detto che lei è di Capoverde. Un posto bellissimo. Recentemente ho visto un documentario, che posto magnifico… CESARIA: Eh sì. Ho vissuto lì quasi tutta la mia vita… a Praia, la capitale.. OLGA. Praia significa ‘spiaggia’ vero? CESARIA: Sì… ci sono spiagge meravigliose… amo il mio paese… ma qui in Italia sto benissimo. OLGA: Sì. Anche noi non siamo italiani, io sono croata, mio marito senegalese… ma abbiamo scelto di vivere qui in Italia e ci troviamo benissimo… CESARIA: Ogni tanto verrò a chiedervi qualcosa… sono arrivata da poco qui… OLGA: Ma certo.. quando vuole.. perché non si accomoda? Le offro un tè… Stavo per farlo.... CESARIA: Grazie, però… sono preoccupata… sono venuta ad abitare qui ma devo ancora definire il contratto d’affitto… non so come devo fare… OLGA: Ma no, è facilissimo… l’aiuto io… noi l’abbiamo fatto da poco… sono informata… CESARIA: Davvero non la disturbo? OLGA. Sì, ma cominciamo a darci del ‘tu’… io mi chiamo Olga! CESARIA: Volentieri! OLGA: Facciamo così… ora ci prendiamo un bel tè, tranquille, poi domani, se vuoi, ti accompagnerò io ad un Patronato a prendere informazioni... CESARIA: Grazie, Olga. Lei… tu sei gentilissima. Poco dopo…
SCENA 5 – PARCO ANNA E LUCIA ANNA: Finalmente sei tornata... Mi sei mancata… LUCIA. Anche tu, Anna. Devi raccontarmi un sacco di cose… l’Erasmus? ANNA. Sto aspettando la risposta. Ci spero molto, sai. LUCIA: Sono sicura che ti prenderanno. ANNA: Devo aspettare ancora un po’…. Ma dimmi di te… LUCIA: Beh, ho parlato con i miei, forse cominciano a capire che non è così strano… insomma… che noi vogliamo già sposarci. ANNA: Come mai hanno cambiato idea? LUCIA: Un amico di mio padre… lui si è sposato molto giovane e ha fatto capire ai miei che non c’è nulla di male e che a volte i matrimoni da giovani sono felici e durano… ANNA: Certo, capirsi tra generazioni diverse non è facile… a volte serve l’intervento di un adulto… LUCIA: E’ vero. ANNA: Dimmi di Milano… LUCIA: Bella città… ANNA: Ci sono stati i miei. Io la immagino bellissima: la città del design, della moda… purtroppo non l’ho vista perché dovevo studiare per la maturità… ma Fela me ne ha parlato tanto… FLASH BACK Il giorno dopo…
SCENA 6 – PARCO SALIF, RASHID BENADJ BENADJ: Mi scusi, lei è il proprietario della bottega equa e solidale all’angolo della strada? SALIF: Sì. BENADJ: io sono Rachid Benadj. Sono regista e sto cercando una bottega equa e solidale per una scena del mio prossimo film. Potrei fare un sopralluogo? SALIF: Ci sediamo un attimo? Non mi sembra vero… la bottega in un film… ma dal suo nome credo che lei non sia di origine italiana… vero? BENADJ: No. Sono algerino. Vengo dall’Algeria. Nel frattempo…
SCENA 7 – PATRONATO Olga, Cesaria, impiegato OLGA. La mia vicina Cesaria da poco ha cambiato casa e vorrebbe conoscere le diverse tipologie di contratto d’affitto. IMPIEGATO: Ci sono due tipologie di contratto d’affitto che possono interessare la signora. Un contratto di natura transitoria e un contratto di natura residenziale. CESARIA: Forse il mio dovrebbe essere un contratto residenziale. IMPIEGATO: In questo caso è possibile siglare due tipi di contratto. Chiaramente bisogna anche verificare quello che sarà il parere del proprietario. Il contratto può essere a questo punto residenziale, con un contratto a canone libero della durata di 4 anni più 4, o un contratto a canone concordato. Sono distinti perché il canone concordato, al contrario del libero, vincola il proprietario nello stabilire l’importo del canone mensile. Questo però consente di ottenere delle agevolazioni di natura fiscale ovviamente. CESARIA: Ma una volta stabilita la cifra dell’affitto, per quanto tempo rimarrà invariata? IMPIEGATO: Il canone si adegua in funzione di quello che è il costo della vita che viene stabilito dall’ISTAT, l’istituto di statistica nazionale in funzione del quale viene aggiornato il canone annuale e, di conseguenza, mensile. OLGA: Per regolarizzare questo contratto cosa bisogna fare? IMPIEGATO: Una scrittura privata che, come tale, deve essere registrata. La registrazione avviene attraverso il pagamento dell’imposta di registro alla presentazione della scrittura privata all’Agenzia delle Entrate. OLGA: Allora io penso che il tuo contratto sarà residenziale a canone libero così per otto anni sarai tranquilla. Grazie per l’informazione. IMPIEGATO: Grazie a voi! Intanto Fela…
SCENA 8 – CAMERA FELA FELA FELA: Pronto? Ciao Ahmed… sì sì domani vengo alla partita... sono un po ‘stanco… ma vedrai che domani vinceremo… certo. Alle 8? Va bene. Più tardi… SCENA 9 – CUCINA OLGA E SALIF OLGA: Ma davvero la bottega comparirà in un film? SALIF: Sì. OLGA. Rashid Benadj è un regista bravissimo. Magari potremo assistere alle riprese… SALIF: Chissà. Comunque è stato molto gentile… FLASH BACK SALIF: Come mai è venuto a lavorare in Italia? BENADJ: E’ una lunga storia. Ho lavorato prima in Algeria, poi ho conosciuto mia moglie che è italiana. L’amore ti fa viaggiare e anche molto. E sono venuto qui in Italia anche per lavorare. SALIF: Quali opportunità le ha offerto l’Italia nel suo lavoro di regista? BENADJ: L’Italia è un paese d’ate, è un paese di cinema. Penso che siamo stati tutti educati dal cinema italiano. SALIF: Quanti dei suoi film sono stati girati in Italia? BENADJ: Ho girato un film, “Mirka”, con Sergio Rubini, Vanessa Redgrave, Gerard Depardieu. Ho girato nelle Dolomiti, giustamente è una storia sulla diversità, di un bambino che è diverso, che viene in questo paese sperduto in montagna e dunque questa problematica l’ho sviluppata già qui in Italia. poi ho fatto un altro film per la Rai, la storia d’amore tra un’italiana e un marocchino. SALIF: Le sue sceneggiature sono scritte in italiano? BENADJ: No. Scrivo in tre lingue perché io trovo che ogni lingua ha delle parole precise che ti aiutano molto e quando comincio a scrivere scelgo una parola in una lingua, un’altra in una lingua e alla fine penso che c’è questo miscuglio che trovo molto interessante. SALIF: Come vive oggi il rapporto con la cultura del suo paese di origine? BENADJ: La cultura di base è la cultura materna, la cultura che acquisisci quando sei piccolo, quando cresci nel tuo paese. Poi viaggi, vieni in Italia, acquisisci un’altra cultura o, almeno, aggiungi un’altra cultura alla tua e diventa una ricchezza, è come un baule dove metti tanti tesori e fa la tua ricchezza. SALIF: Ha dei sogni o dei progetti che vorrebbe ancora realizzare? BENADJ: Io faccio un mestiere che è basato sui sogni. Fare il regista è raccontare delle storie. Certo, ho un bagaglio di storie e di sogni da raccontare e spero che possiamo raccontarle anche qui in Italia. va bene, Salif? Allora vengo alla bottega! SALIF: Va bene. Ti aspetto quando vuoi. BENADJ: Grazie. FINE FLASH BACK OLGA. Non vedo l’ora di vedere il suo prossimo film, girato nel tuo negozio… Salif, com’è andata la riunione a scuola di Mansour? SALIF: Bene. Secondo le maestre è un bambino molto intelligente, però deve stare più buono… OLGA: Gli parlerai tu? SALIF: Certamente. Il giorno dopo…
SCENA 10 – CAMERA ANNA ANNA Anna guarda al pc un po’ di notizie sulla bioarchitettura… http://miaeconomia.leonardo.it/economia/casa/ristrutturazioni/bioarchitettura_imparare_dalla_danimarca_e_dalla_svezia “Gli amanti della bioarchitettura possono trovare due esempi particolarmente significativi di insediamenti ecosostenibili nel nord dell’Europa, in Danimarca, a 30 chilometri da Copenaghen”… quanto vorrei andarci! Più tardi…
SCENA 11 – INT – STANZA FELA E MANSOUR SALIF E MANSOUR SALIF: E così in quel villaggio c’era un bambino molto vivace… MANSOUR: Sì! SALIF: Era simpatico… MANSOUR: Sì! SALIF: E tutti gli volevano bene… MANSOUR: Sì… SALIF: Ma faceva troppi dispetti… MANSOUR: Sì. SALIF: Rubava noci di cocco… MANSOUR: Sì! SALIF: Strappava i vestiti alle sorelline… MANSOUR: Anastasia e Genoveffa? SALIF: Prendeva la palla ai compagni ma un giorno… MANSOUR: Sì. SALIF: Si trovò senza più amici … capito Mansour? Se non sai stare tranquillo nessuno vorrà più la tua compagnia! Nel frattempo…
SCENA 12 – ANELLO OLGA, CESARIA, poi FELA OLGA: Davvero? È molto divertente… succedono spesso queste cose a Capoverde? Suona il campanello di casa. OLGA: Cesaria, scusa un attimo, vado ad aprire, deve essere Fela, il nipote di Salif, così te lo presento… è un ragazzo davvero bravo… molto a posto… un ragazzo ‘pulito’… Fela! FERMO IMMAGINE OLGA: Ma… che hai fatto Fela? Stai bene? C’è qui la signora, Cesaria, sai… FELA: Buonasera signora! Sì, Olga, va tutto bene… solo che era da tanto che non giocavo a calcetto e… mi hanno fatto nero! Continua…
SCENA 0 – INT GIORNO OLGA, CESARIA, poi FELA OLGA: Davvero? È molto divertente… succedono spesso queste cose a Capoverde? Suona il campanello di casa. OLGA: Cesaria, scusa un attimo, vado ad aprire, deve essere Fela, il nipote di Salif, così te lo presento… è un ragazzo davvero bravo… molto a posto… un ragazzo ‘pulito’… Fela! FERMO IMMAGINE Qualche sera prima…
SCENA 1 – INT – SERA - SOGGIORNO Luis e Fela FELA: Senti, Luis, sto per mostrarti la mia arte... prima o poi riusciremo a fare su un gruppo nostro… LUIS. Sì. Di musica etnopop! FELA: Quanto mi piace suonare le percussioni… LUIS: Come si chiama quello strumento? FELA: E’ un tamà… uno strumento tipico senegalese… a questo tengo moltissimo… è un regalo dei miei zii… FLASH BACK FELA: Ecco il tuo pacco! SALIF: Già! ANNA: E cos’è? SALIF: È uno strumento a percussione. È conosciuto come “talking drum”! FELA: Forte! ANNA: Già. Tra due giorni è il tuo compleanno! SALIF: Gli altri zii del Senegal hanno voluto farti un regalo speciale… qualcosa che ti ricordi dell’Africa, che puoi far conoscere ai tuoi amici italiani! LUIS: Beh, è bello utilizzare strumenti che ricordano la propria tradizione no? FELA: Sì. Poi hai sentito quel cd che ti avevo prestato? LUIS: Quello di Wasis Diop? Sì, certo, stavo per dimenticarlo: volevo dirti che hai ragione. Si sentono le sonorità africane ma sempre contaminate con altre tradizioni, con il pop, con il jazz… mi piace quest’idea multietnica della musica… FELA: Anche a me, molto. È il tipo di musica che vorrei fare… almeno come idea… LUIS: Il fatto è che ho poco tempo per provare… FELA: Anch’io in effetti… lo studio, il lavoro… come va in cantiere? LUIS: Bene. Però l’altro giorno nel cantiere vicino c’è stato un piccolo incidente… sai, sui ponteggi può accadere se non si rispettano perfettamente le norme… FELA: Nei ponteggi bisogna sempre rispettare le regole, no? LUIS: Eh sì. FELA: E’ assurdo! La gente si fa male perché qualcuno non rispetta le regole… LUIS: Per fortuna nel cantiere dove lavoro io è tutto a norma… FELA: Non farmi preoccupare, eh? Mi serve un compagno per il gruppo! LUIS. Tranquillo. Semmai mi distrugge il corso di italiano! Sta per iniziare… FELA: Sarà difficile? LUIS: Non lo so ma… mi affascina l’idea di studiare la lingua dei miei nonni! FELA: Lo so, lo so: io sono il pazzo che si è iscritto a Lettere! LUIS: E stai persino per laurearti! FELA: Eh… speriamo.. LUIS. Ma certo! Fratello! Ricominciamo a suonare! Intanto Olga e Salif…
SCENA 2 – INT – SERA - CAMERA DA LETTO OLGA E SALIF OLGA: A me la maestra ha detto che Mansour è molto creativo.. SALIF: Sì, però anche troppo vivace. Dovrà capire che deve calmarsi un po’. OLGA. Sai cosa mi ha raccontato? Che è arrivata una nuova bambina con gli occhi a mandorla, si chiama Yang… SALIF: E’ molto attento a quello che succede in classe… OLGA. Comunque domani bisogna assolutamente andare alla riunione… è importante sentire cosa dicono anche gli altri genitori... SALIF: Lo so, però io devo andare in bottega… Stanno per arrivare dei nuovi prodotti dal Perú... OLGA: Salif, io domani devo andare in redazione. Le interviste stanno andando benissimo. Mi devo far vedere ogni tanto… SALIF: Come si fa? OLGA: Perché non lasci Karim in bottega? SALIF: Sì, farò così. Per forza. OLGA: Forza, pigrone, tira bene la coperta! Il giorno dopo…
SCENA 3 – INT – GIORNO - CTP Luis segue le lezioni. DOCENTE: Oggi useremo il progetto “In Italia” per imparare a capire gli annunci immobiliari. Sicuramente a tutti sarà capitato di cercare un appartamento, una casa in affitto o in vendita, perciò bisogna fare molta attenzione alla tipologia proposta dagli annunci e a tutte le informazioni che potete trovare negli annunci. Per esempio un’informazione motlo importante è quella relativa alla grandezza delle case. La grandezza si esprime in metri quadri. I metri quadri si indicano con una ‘m’ e una ‘q’ oppure con una ‘m’ e un numeretto 2 posto in alto. Un’altra importante informazione è quella relativa al piano della casa. I piani si esprimono con i numerali ordinali: primo, secondo, terzo… Importante è fare attenzione all’uso degli aggettivi. Gli aggettivi indicano le caratteristiche di una casa… per cui potete trovare aggettivi del tipo “ammobiliato”, che vuol dire che nella casa già ci sono i mobili; oppure aggettivi del tipo “luminoso”, che vuol dire che la casa ha delle ampie aperture, delle finestre, dei balconi e così via… adesso facciamo qualche esercizio soprattutto relativamente all’uso dell’aggettivo e al loro significato negli annunci immobiliari… prendiamo perciò la puntata 5 della II serie, del progetto “In Italia” e andiamo sull’esercizio numero 3. Ci siamo? Cosa vuol dire per sempio l’aggettivo “ampio”? LUIS: Grande! DOCENTE: Va bene. Cosa vuol dire, ad esempio, l’aggettivo “luminoso”? Nel frattempo…
SCENA 4 – INT – GIORNO - PIANEROTTOLO/SOGGIORNO OLGA, CESARIA Olga sta scrivendo un articolo. “In queste pagine parleremo di integrazione, cioè la possibilità che molti stranieri hanno di diventare realmente cittadini attivi della società in cui vivono” Questo ‘cioè’ è brutto… forse qui si possono usare i due punti… vediamo un po’… CESARIA: Buongiorno! OLGA: Buongiorno! CESARIA: Sono Cesaria, la nuova vicina. Signora, volevo ringraziarla per l’altro giorno. Sua figlia mi ha portato il pacchetto che la mia amica Maria de Lourdes ha lasciato a casa vostra… OLGA: Ma si figuri… CESARIA: E’ stata molto cortese… ero in giro per compere… mi mancano ancora tante cose in casa… OLGA: Maria de Lourdes mi ha detto che lei è di Capoverde. Un posto bellissimo. Recentemente ho visto un documentario, che posto magnifico… CESARIA: Eh sì. Ho vissuto lì quasi tutta la mia vita… a Praia, la capitale.. OLGA. Praia significa ‘spiaggia’ vero? CESARIA: Sì… ci sono spiagge meravigliose… amo il mio paese… ma qui in Italia sto benissimo. OLGA: Sì. Anche noi non siamo italiani, io sono croata, mio marito senegalese… ma abbiamo scelto di vivere qui in Italia e ci troviamo benissimo… CESARIA: Ogni tanto verrò a chiedervi qualcosa… sono arrivata da poco qui… OLGA: Ma certo.. quando vuole.. perché non si accomoda? Le offro un tè… Stavo per farlo.... CESARIA: Grazie, però… sono preoccupata… sono venuta ad abitare qui ma devo ancora definire il contratto d’affitto… non so come devo fare… OLGA: Ma no, è facilissimo… l’aiuto io… noi l’abbiamo fatto da poco… sono informata… CESARIA: Davvero non la disturbo? OLGA. Sì, ma cominciamo a darci del ‘tu’… io mi chiamo Olga! CESARIA: Volentieri! OLGA: Facciamo così… ora ci prendiamo un bel tè, tranquille, poi domani, se vuoi, ti accompagnerò io ad un Patronato a prendere informazioni... CESARIA: Grazie, Olga. Lei… tu sei gentilissima. Poco dopo…
SCENA 5 – PARCO ANNA E LUCIA ANNA: Finalmente sei tornata... Mi sei mancata… LUCIA. Anche tu, Anna. Devi raccontarmi un sacco di cose… l’Erasmus? ANNA. Sto aspettando la risposta. Ci spero molto, sai. LUCIA: Sono sicura che ti prenderanno. ANNA: Devo aspettare ancora un po’…. Ma dimmi di te… LUCIA: Beh, ho parlato con i miei, forse cominciano a capire che non è così strano… insomma… che noi vogliamo già sposarci. ANNA: Come mai hanno cambiato idea? LUCIA: Un amico di mio padre… lui si è sposato molto giovane e ha fatto capire ai miei che non c’è nulla di male e che a volte i matrimoni da giovani sono felici e durano… ANNA: Certo, capirsi tra generazioni diverse non è facile… a volte serve l’intervento di un adulto… LUCIA: E’ vero. ANNA: Dimmi di Milano… LUCIA: Bella città… ANNA: Ci sono stati i miei. Io la immagino bellissima: la città del design, della moda… purtroppo non l’ho vista perché dovevo studiare per la maturità… ma Fela me ne ha parlato tanto… FLASH BACK Il giorno dopo…
SCENA 6 – PARCO SALIF, RASHID BENADJ BENADJ: Mi scusi, lei è il proprietario della bottega equa e solidale all’angolo della strada? SALIF: Sì. BENADJ: io sono Rachid Benadj. Sono regista e sto cercando una bottega equa e solidale per una scena del mio prossimo film. Potrei fare un sopralluogo? SALIF: Ci sediamo un attimo? Non mi sembra vero… la bottega in un film… ma dal suo nome credo che lei non sia di origine italiana… vero? BENADJ: No. Sono algerino. Vengo dall’Algeria. Nel frattempo…
SCENA 7 – PATRONATO Olga, Cesaria, impiegato OLGA. La mia vicina Cesaria da poco ha cambiato casa e vorrebbe conoscere le diverse tipologie di contratto d’affitto. IMPIEGATO: Ci sono due tipologie di contratto d’affitto che possono interessare la signora. Un contratto di natura transitoria e un contratto di natura residenziale. CESARIA: Forse il mio dovrebbe essere un contratto residenziale. IMPIEGATO: In questo caso è possibile siglare due tipi di contratto. Chiaramente bisogna anche verificare quello che sarà il parere del proprietario. Il contratto può essere a questo punto residenziale, con un contratto a canone libero della durata di 4 anni più 4, o un contratto a canone concordato. Sono distinti perché il canone concordato, al contrario del libero, vincola il proprietario nello stabilire l’importo del canone mensile. Questo però consente di ottenere delle agevolazioni di natura fiscale ovviamente. CESARIA: Ma una volta stabilita la cifra dell’affitto, per quanto tempo rimarrà invariata? IMPIEGATO: Il canone si adegua in funzione di quello che è il costo della vita che viene stabilito dall’ISTAT, l’istituto di statistica nazionale in funzione del quale viene aggiornato il canone annuale e, di conseguenza, mensile. OLGA: Per regolarizzare questo contratto cosa bisogna fare? IMPIEGATO: Una scrittura privata che, come tale, deve essere registrata. La registrazione avviene attraverso il pagamento dell’imposta di registro alla presentazione della scrittura privata all’Agenzia delle Entrate. OLGA: Allora io penso che il tuo contratto sarà residenziale a canone libero così per otto anni sarai tranquilla. Grazie per l’informazione. IMPIEGATO: Grazie a voi! Intanto Fela…
SCENA 8 – CAMERA FELA FELA FELA: Pronto? Ciao Ahmed… sì sì domani vengo alla partita... sono un po ‘stanco… ma vedrai che domani vinceremo… certo. Alle 8? Va bene. Più tardi… SCENA 9 – CUCINA OLGA E SALIF OLGA: Ma davvero la bottega comparirà in un film? SALIF: Sì. OLGA. Rashid Benadj è un regista bravissimo. Magari potremo assistere alle riprese… SALIF: Chissà. Comunque è stato molto gentile… FLASH BACK SALIF: Come mai è venuto a lavorare in Italia? BENADJ: E’ una lunga storia. Ho lavorato prima in Algeria, poi ho conosciuto mia moglie che è italiana. L’amore ti fa viaggiare e anche molto. E sono venuto qui in Italia anche per lavorare. SALIF: Quali opportunità le ha offerto l’Italia nel suo lavoro di regista? BENADJ: L’Italia è un paese d’ate, è un paese di cinema. Penso che siamo stati tutti educati dal cinema italiano. SALIF: Quanti dei suoi film sono stati girati in Italia? BENADJ: Ho girato un film, “Mirka”, con Sergio Rubini, Vanessa Redgrave, Gerard Depardieu. Ho girato nelle Dolomiti, giustamente è una storia sulla diversità, di un bambino che è diverso, che viene in questo paese sperduto in montagna e dunque questa problematica l’ho sviluppata già qui in Italia. poi ho fatto un altro film per la Rai, la storia d’amore tra un’italiana e un marocchino. SALIF: Le sue sceneggiature sono scritte in italiano? BENADJ: No. Scrivo in tre lingue perché io trovo che ogni lingua ha delle parole precise che ti aiutano molto e quando comincio a scrivere scelgo una parola in una lingua, un’altra in una lingua e alla fine penso che c’è questo miscuglio che trovo molto interessante. SALIF: Come vive oggi il rapporto con la cultura del suo paese di origine? BENADJ: La cultura di base è la cultura materna, la cultura che acquisisci quando sei piccolo, quando cresci nel tuo paese. Poi viaggi, vieni in Italia, acquisisci un’altra cultura o, almeno, aggiungi un’altra cultura alla tua e diventa una ricchezza, è come un baule dove metti tanti tesori e fa la tua ricchezza. SALIF: Ha dei sogni o dei progetti che vorrebbe ancora realizzare? BENADJ: Io faccio un mestiere che è basato sui sogni. Fare il regista è raccontare delle storie. Certo, ho un bagaglio di storie e di sogni da raccontare e spero che possiamo raccontarle anche qui in Italia. va bene, Salif? Allora vengo alla bottega! SALIF: Va bene. Ti aspetto quando vuoi. BENADJ: Grazie. FINE FLASH BACK OLGA. Non vedo l’ora di vedere il suo prossimo film, girato nel tuo negozio… Salif, com’è andata la riunione a scuola di Mansour? SALIF: Bene. Secondo le maestre è un bambino molto intelligente, però deve stare più buono… OLGA: Gli parlerai tu? SALIF: Certamente. Il giorno dopo…
SCENA 10 – CAMERA ANNA ANNA Anna guarda al pc un po’ di notizie sulla bioarchitettura… http://miaeconomia.leonardo.it/economia/casa/ristrutturazioni/bioarchitettura_imparare_dalla_danimarca_e_dalla_svezia “Gli amanti della bioarchitettura possono trovare due esempi particolarmente significativi di insediamenti ecosostenibili nel nord dell’Europa, in Danimarca, a 30 chilometri da Copenaghen”… quanto vorrei andarci! Più tardi…
SCENA 11 – INT – STANZA FELA E MANSOUR SALIF E MANSOUR SALIF: E così in quel villaggio c’era un bambino molto vivace… MANSOUR: Sì! SALIF: Era simpatico… MANSOUR: Sì! SALIF: E tutti gli volevano bene… MANSOUR: Sì… SALIF: Ma faceva troppi dispetti… MANSOUR: Sì. SALIF: Rubava noci di cocco… MANSOUR: Sì! SALIF: Strappava i vestiti alle sorelline… MANSOUR: Anastasia e Genoveffa? SALIF: Prendeva la palla ai compagni ma un giorno… MANSOUR: Sì. SALIF: Si trovò senza più amici … capito Mansour? Se non sai stare tranquillo nessuno vorrà più la tua compagnia! Nel frattempo…
SCENA 12 – ANELLO OLGA, CESARIA, poi FELA OLGA: Davvero? È molto divertente… succedono spesso queste cose a Capoverde? Suona il campanello di casa. OLGA: Cesaria, scusa un attimo, vado ad aprire, deve essere Fela, il nipote di Salif, così te lo presento… è un ragazzo davvero bravo… molto a posto… un ragazzo ‘pulito’… Fela! FERMO IMMAGINE OLGA: Ma… che hai fatto Fela? Stai bene? C’è qui la signora, Cesaria, sai… FELA: Buonasera signora! Sì, Olga, va tutto bene… solo che era da tanto che non giocavo a calcetto e… mi hanno fatto nero! Continua…