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Benvenuti in casa Ba - Una storia da cantare - Ricongiungimento familiare
Unità 12 - Livello A2
Il sole e il mare della Sicilia hanno sempre un effetto speciale su Salif: anche a Palermo, come a Catania, si sente a casa sua ed è pronto a fare amicizia. Infatti incontrerà, insieme a Olga, una famiglia venuta dal Bangladesh che si è stabilita a Palermo e Antonio, un simpatico cantastorie che si ispira, per i suoi cunti, cioè canti popolari, alla commovente storia di Olga e Salif...
SCENA 0 – CATTEDRALE Salif, Olga, Fela, Antonio Tarantino SALIF: Ti ricordi Antonio, quel musicista che raccoglie i canti popolari siciliani? Ci siamo dati appuntamento qui alla cattedrale, ora arriva… OLGA: Eccolo! Si è portato la chitarra… SALIF: Forse ci fa sentire qualche “cuntu” siciliano, cioe’ i racconti in musica di queste terre! Ciao Antonio! ANTONIO: Ciao ragazzi! OLGA: Ciao, buongiorno! ANTONIO: Vi faccio ascoltare un canto! Venite, venite, gente di lontano, che la Sicilia vi porge una mano, venite, venite qui il sole c’è, splende per tutti, anche per te. Venite, venite, gente di paesi lontani… Quella mattina… SCENA 1 – PIAZZA PRETORIA Olga e Salif SALIF: Palermo! Amo la Sicilia! Ricordi la prima visita a Catania? OLGA: Sì… ti era venuto il mal d’Africa… SALIF: Il sole e il mare siciliani hanno quest’effetto su di me… ma stavolta niente nostalgia! Amo la mia Africa ma amo anche l’Italia… OLGA: E in Sicilia ti senti un po’ a casa… SALIF: Sai che il nome Palermo ha origine da un errore degli arabi, che hanno dominato queste terre per molto tempo? OLGA: Ah sì? Racconta… SALIF: Il nome era greco… Panormus, che vuol dire “tutto porto”… ma gli arabi non sapevano pronunciarlo e perciò dicevano Balarmuh… che poi è diventato Palermo.. OLGA: Gli arabi hanno dato molto a questa terra… un nuovo sistema di agricoltura… SALIF: E anche tecniche nuove per irrigare i campi e trasportare l’acqua! OLGA: Palermo poi ha una storia multiculturale… ci sono stati anche i Normanni, gli Svevi, gli Spagnoli… SALIF: Lo credo… con questa bella posizione sul Mediterraneo… OLGA: Arriva il mal d’ Africa? SALIF: No, no, tranquilla… a proposito facciamo una passeggiata e poi raggiungiamo Fela, poverino, è rimasto a studiare… OLGA: Andiamo dai! Nel frattempo…
SCENA 2 – SAN CATALDO Fela, voce di Anna, poi Olga e Salif FELA: Pronto? Ciao, Anna! ANNA: Ciao, Fela! Come stai? FELA: Insomma… sono qui a Palermo a studiare… tua madre e lo zio sono andati a passeggio… ANNA: E tu sei da solo? FELA: Eh sì… sto studiando sai… ANNA: Anch’io! Dai, Fela, resistiamo! FELA: Ce la faremo? ANNA: Ma certo! E poi.... una vacanza solo noi, io te e Karim! FELA: Ma no ma no… vi lascio a fare i fidanzatini… io me ne vado in montagna con Luis… a fare delle belle scarpinate! ANNA: Va bene… però qualche giorno tutti insieme lo passiamo eh? Solo mare, sole e discoteca! Ok? FELA: Ok. Allora buono studio, Anna! ANNA: Anche a te! SALIF: Ehi Fela! FELA: Ciao zio, ciao Olga! OLGA: Guarda cosa abbiamo comprato! FELA: Forte! Cos’è? SALIF: E’ un ‘pupo’ … un personaggio di un’antica tradizione teatrale siciliana… FELA: Una specie di burattino? OLGA: Beh… diciamo di sì… solo con storie più complicate, a volte ispirate alle leggende su Carlo Magno e i paladini di Francia, o al poema epico “Orlando Furioso” di Ludovico Ariosto… o alle crociate, la lotta tra cristiani e saraceni… FELA: Le crociate? OLGA: Eh sì, nei secoli scorsi non c’era l’idea di ‘integrazione’… si combatteva per affermare la propria religione, anche con la violenza… SALIF: Comunque… lo spettacolo dei pupi deriva da un tradizione antica, quella dei cantàri…e dei cantastorie… che raccontavano a voce le avventure dei cavalieri, degli eroi… FELA: Forte! OLGA: Ce lo ha detto Antonio, un musicista che ha raccolto i canti popolari siciliani, lo abbiamo conosciuto nel negozio… SALIF: A te piace la poesia, l’avventura… dobbiamo portarti a uno spettacolo di pupi! A proposito che stai studiando? No, non dirlo per la decima volta:… Dante! FELA: Certo, zio… l’esame si avvicina… sono preoccupato… OLGA: Cosa studi? FELA: Un personaggio che c’entra molto con la Sicilia… Pier della Vigna! Era un consigliere di Federico II, il più grande re di Sicilia, un mito per Dante! SALIF: Federico II era quello che chiamano “stupor mundi”, vero? FELA: Sì. SALIF: Stupor mundi… cioè meraviglia del mondo, perché era una persona straordinaria e molto colta! OLGA: E cosa dice Dante di questo Pier della Vigna? FELA: Purtroppo lo mette all’Inferno, nel settimo cerchio. Si è ucciso perché alla corte del re lo avevano accusato ingiustamente di tradimento! SALIF: E qual è la sua punizione? FELA: Ti ricordi la storia del contrappasso? SALIF: Certo… i dannati sono puniti con una pena che somiglia al loro peccato o lo ricorda per contrasto… FELA: Siccome Pier della Vigna si è suicidato e ha rinunciato al suo corpo, non ha più un aspetto umano, ma è una pianta, un piccolo albero… e Dante da quella pianta strappa pure un ramoscello… OLGA: È sicuramente un brano molto triste… FELA: Sì, Pier della Vigna era molto affezionato al suo re… OLGA: Ho letto che Federico II abitava nel Palazzo dei Normanni… SALIF: Era metà svevo e metà normanno… OLGA: Vorrei andare a visitare il Palazzo… SALIF: Andiamoci subito. Dai, Fela, un po’ di relax! FELA: Sì, ho bisogno di un po’ di riposo! Poco dopo…
SCENA 3 – PALAZZO NORMANNI Olga, Salif, Fela SALIF: Sapete che questo è il Palazzo Reale detto ‘dei Normanni’? Federico II ospitò qui poeti, scienziati, scrittori e filosofi, da queste stanze aleggiarono i primi canti di lingua italiana… OLGA: Dicono che forse prima qui c’era una fortezza araba… SALIF: Un vero incrocio di culture la Sicilia… lo stesso Federico II apprezzava e studiava la cultura araba… FELA: Sapete che la prima poesia italiana nasce qui in Sicilia, con la scuola siciliana raccolta intorno a Federico II? SALIF: Già! Il sonetto! La forma poetica italiana più importante… l’hanno inventata proprio qui! OLGA: In Sicilia è tutto bello. L’arte, la natura… persino i profumi sono diversi… mi colpisce questo odore di gelsomini e zàgare, i fiori d’arancio… SALIF: Anche questi importati dagli Arabi! Come i limoni, i pistacchi, lo zucchero, gli spinaci, le melanzane… FELA: Mi hai fatto venire fame… andiamo a mangiare? OLGA: Sì. Però passiamo per il mercato della Vucciria? È molto famoso… sapete che il grande pittore Renato Guttuso l’ha dipinto in uno dei suoi quadri? SALIFA: Andiamo, allora, e poi a mangiare… FELA: Va bene!
SCENA 4 – MERCATO DELLA VUCCIRIA Olga, Salif, Fela
SCENA 5 - RISTORANTE Olga, Salif, Fela, cameriere CAMERIERE: Buongiorno! Volete ordinare? SALIF: Sì, grazie. Io vorrei un primo… Che mi consiglia? CAMERIERE: La specialità di oggi sono i ravioli al pesto di melanzane. SALIF: Bene… FELA: Li prendo anch’io… OLGA: Per me, invece, solo un secondo e un contorno: una porzione di pescespada e un’insalata. CAMERIERE : Che cosa prendete da bere? OLGA: Acqua minerale SALIF: E un’aranciata! CAMERIERE: Grazie a voi! SALIF: A lei! SALIF: Vedo che ti piacciono le melanzane? FELA: Moltissimo! Hai visto? Ho finito per primo! OLGA: Sapete che la parola “melanzana” è di origine araba… è curioso… quante parole importanti per la lingua e la cultura italiana sono di origine araba! SALIF: Ne hai imparata qualcuna? OLGA: Eh sì. Per tutti i prodotti che hanno importato, hanno importato anche un nome… a parte arancia, albicocche e carciofi… naturalmente melanzana! FELA: Davvero? OLGA: Eh sì. E tante parole dell’algebra e dell’aritmetica… perché gli arabi erano maestri in queste discipline… poi ci sono tante parole che cominciano con “al”: algebra, algoritmo… e poi il numero “zero”! SALIF: E’ proprio vero… tra le lingue ci sono scambi continui… e io qui in Sicilia ho visto anche tanti volti che mi ricordano i popoli sull'altra sponda del Mediterraneo… stranieri che sono venuti a vivere qui con le loro famiglie… vorrei visitare un Centro che si occupi di loro... Che ne dite? OLGA: E’ un’ottima idea però mi dai il tempo per scrivere la ricetta del vostro piatto? FELA: Stai diventando troppo brava, Olga, poi ingrassiamo! Se non vi dispiace io vado un po’ all’ombra a studiare … SALIF: Ma certo… allora chiedo il conto! Cameriere, scusi! Possiamo avere il conto? Più tardi…
SCENA 6 – CENTRO ASTALLI Olga, Salif, operatore del centro SALIF: Buongiorno! OPERATORE: Buongiorno! SALIF: Possiamo chiedere qualche informazione? OPERATORE: Certamente! Questo è il Centro Astalli, ed è il punto di riferimento per gli stranieri appena giunti sul territorio palermitano. OLGA: Chi si rivolge a voi? OPERATORE: Soprattutto singoli lavoratori, però da diverso tempo anche molte famiglie. OLGA: E da quali paesi provengono? OPERATORE: Allora, visto la posizione geografica della Sicliia, molte famiglie provenienti dall’area mediterranea, però anche tantissime che provengono dalla zona asiatica, per esempio famiglie del Bangladesh, infatti qui noi abbiamo una famiglia del Bangladesh, se volete ve la presento. SALIF: Volentieri. OLGA: Magari! Grazie! OPERATORE: Prego! OLGA: Voi di dove siete e come mai siete qui a Palermo? UOMO: Io sono del Bangladesh e sono veuto prima a Roma e dopo a Palermo. OLGA: Ma come mai è venuto a Palermo? UOMO: Ho conosciuto degli amici e poi sono venuto qua. SALIF: Cosa ha fatto per ottenere il ricongiungimento con sua moglie e i suoi figli? UOMO: Io dal ’95 sono regolare qui a Palermo, ho continuato a lavorare, poi nel 2000 sono ritornato nel mio paese e mi sono sposato, e dopo un mese sono rientrato in Italia a Palermo, poi ho fatto la domanda per mia moglie, a dicembre, lei è arrivata e i figli sono nati qua. OLGA: Dopo quanto tempo è arrivata la signora? UOMO: Dopo sei mesi. OLGA: Sei mesi? Ma è sempre così facile? DONNA: No. Quando sono venuta io sì. Sono venute sei mesi dopo, però io ho visto tanti amici… e non è così facile… OLGA: Lei conosce altre famiglie? DONNA: Sì, ci sono ancora altre famiglie che stanno aspettando a rientrare. SALIF: Grazie per le vostre informazioni! DONNA: Grazie! SALIF: E pure io penso di far venire mia madre qui! DONNA: Grazie! OLGA: Buona fortuna! DONNA: Grazie, anche a lei! Poco dopo… SCENA 7 – CATTEDRALE Olga, Salif, Fela, poi Antonio Tarantino SALIF: Sei stanco, Fela? OLGA: Dai, ora ti facciamo conoscere una persona interessante… SALIF: Ti ricordi Antonio, quel musicista che raccoglie i canti popolari siciliani? Ci siamo dati appuntamento qui alla cattedrale, ora arriva… OLGA: Eccolo! Si è portato la chitarra… SALIF: Forse ci fa sentire qualche “cuntu” siciliano, cioe’ i racconti in musica di queste terre! Ciao Antonio! ANTONIO: Ciao ragazzi! OLGA: Ciao, buongiorno! ANTONIO: Vi faccio ascoltare un canto! Venite, venite, gente di lontano, che la Sicilia vi porge una mano, venite, venite qui il sole c’è, splende per tutti, anche per te. Venite, venite, gente di paesi lontani… Palermo, Roma, Napoli, Torino ti accoglieranno come cittadino… venite, venite, gente di lontano, che la Sicilia vi porge la mano, venite, venite, qui il sole c’è, splende per tutti, anche per te! SALIF: Ma Antonio… questo cuntu non parla della Sicilia… parla di noi! ANTONIO: Esattamente! Siccome la vostra mi ha commosso, ho voluto scrivere qualcosa per voi, un canto augurale, ovviamente anche perché l’ospitalità dei siciliani è conosciuta in tutto il mondo. I siciliani sono stati ospitati quindi ospitano volentieri! SALIF: Però! Adesso questa la registriamo, eh? OLGA: Eh sì. Pochi hanno una canzone dedicata solo a loro! Continua…
SCENA 0 – CATTEDRALE Salif, Olga, Fela, Antonio Tarantino SALIF: Ti ricordi Antonio, quel musicista che raccoglie i canti popolari siciliani? Ci siamo dati appuntamento qui alla cattedrale, ora arriva… OLGA: Eccolo! Si è portato la chitarra… SALIF: Forse ci fa sentire qualche “cuntu” siciliano, cioe’ i racconti in musica di queste terre! Ciao Antonio! ANTONIO: Ciao ragazzi! OLGA: Ciao, buongiorno! ANTONIO: Vi faccio ascoltare un canto! Venite, venite, gente di lontano, che la Sicilia vi porge una mano, venite, venite qui il sole c’è, splende per tutti, anche per te. Venite, venite, gente di paesi lontani… Quella mattina… SCENA 1 – PIAZZA PRETORIA Olga e Salif SALIF: Palermo! Amo la Sicilia! Ricordi la prima visita a Catania? OLGA: Sì… ti era venuto il mal d’Africa… SALIF: Il sole e il mare siciliani hanno quest’effetto su di me… ma stavolta niente nostalgia! Amo la mia Africa ma amo anche l’Italia… OLGA: E in Sicilia ti senti un po’ a casa… SALIF: Sai che il nome Palermo ha origine da un errore degli arabi, che hanno dominato queste terre per molto tempo? OLGA: Ah sì? Racconta… SALIF: Il nome era greco… Panormus, che vuol dire “tutto porto”… ma gli arabi non sapevano pronunciarlo e perciò dicevano Balarmuh… che poi è diventato Palermo.. OLGA: Gli arabi hanno dato molto a questa terra… un nuovo sistema di agricoltura… SALIF: E anche tecniche nuove per irrigare i campi e trasportare l’acqua! OLGA: Palermo poi ha una storia multiculturale… ci sono stati anche i Normanni, gli Svevi, gli Spagnoli… SALIF: Lo credo… con questa bella posizione sul Mediterraneo… OLGA: Arriva il mal d’ Africa? SALIF: No, no, tranquilla… a proposito facciamo una passeggiata e poi raggiungiamo Fela, poverino, è rimasto a studiare… OLGA: Andiamo dai! Nel frattempo…
SCENA 2 – SAN CATALDO Fela, voce di Anna, poi Olga e Salif FELA: Pronto? Ciao, Anna! ANNA: Ciao, Fela! Come stai? FELA: Insomma… sono qui a Palermo a studiare… tua madre e lo zio sono andati a passeggio… ANNA: E tu sei da solo? FELA: Eh sì… sto studiando sai… ANNA: Anch’io! Dai, Fela, resistiamo! FELA: Ce la faremo? ANNA: Ma certo! E poi.... una vacanza solo noi, io te e Karim! FELA: Ma no ma no… vi lascio a fare i fidanzatini… io me ne vado in montagna con Luis… a fare delle belle scarpinate! ANNA: Va bene… però qualche giorno tutti insieme lo passiamo eh? Solo mare, sole e discoteca! Ok? FELA: Ok. Allora buono studio, Anna! ANNA: Anche a te! SALIF: Ehi Fela! FELA: Ciao zio, ciao Olga! OLGA: Guarda cosa abbiamo comprato! FELA: Forte! Cos’è? SALIF: E’ un ‘pupo’ … un personaggio di un’antica tradizione teatrale siciliana… FELA: Una specie di burattino? OLGA: Beh… diciamo di sì… solo con storie più complicate, a volte ispirate alle leggende su Carlo Magno e i paladini di Francia, o al poema epico “Orlando Furioso” di Ludovico Ariosto… o alle crociate, la lotta tra cristiani e saraceni… FELA: Le crociate? OLGA: Eh sì, nei secoli scorsi non c’era l’idea di ‘integrazione’… si combatteva per affermare la propria religione, anche con la violenza… SALIF: Comunque… lo spettacolo dei pupi deriva da un tradizione antica, quella dei cantàri…e dei cantastorie… che raccontavano a voce le avventure dei cavalieri, degli eroi… FELA: Forte! OLGA: Ce lo ha detto Antonio, un musicista che ha raccolto i canti popolari siciliani, lo abbiamo conosciuto nel negozio… SALIF: A te piace la poesia, l’avventura… dobbiamo portarti a uno spettacolo di pupi! A proposito che stai studiando? No, non dirlo per la decima volta:… Dante! FELA: Certo, zio… l’esame si avvicina… sono preoccupato… OLGA: Cosa studi? FELA: Un personaggio che c’entra molto con la Sicilia… Pier della Vigna! Era un consigliere di Federico II, il più grande re di Sicilia, un mito per Dante! SALIF: Federico II era quello che chiamano “stupor mundi”, vero? FELA: Sì. SALIF: Stupor mundi… cioè meraviglia del mondo, perché era una persona straordinaria e molto colta! OLGA: E cosa dice Dante di questo Pier della Vigna? FELA: Purtroppo lo mette all’Inferno, nel settimo cerchio. Si è ucciso perché alla corte del re lo avevano accusato ingiustamente di tradimento! SALIF: E qual è la sua punizione? FELA: Ti ricordi la storia del contrappasso? SALIF: Certo… i dannati sono puniti con una pena che somiglia al loro peccato o lo ricorda per contrasto… FELA: Siccome Pier della Vigna si è suicidato e ha rinunciato al suo corpo, non ha più un aspetto umano, ma è una pianta, un piccolo albero… e Dante da quella pianta strappa pure un ramoscello… OLGA: È sicuramente un brano molto triste… FELA: Sì, Pier della Vigna era molto affezionato al suo re… OLGA: Ho letto che Federico II abitava nel Palazzo dei Normanni… SALIF: Era metà svevo e metà normanno… OLGA: Vorrei andare a visitare il Palazzo… SALIF: Andiamoci subito. Dai, Fela, un po’ di relax! FELA: Sì, ho bisogno di un po’ di riposo! Poco dopo…
SCENA 3 – PALAZZO NORMANNI Olga, Salif, Fela SALIF: Sapete che questo è il Palazzo Reale detto ‘dei Normanni’? Federico II ospitò qui poeti, scienziati, scrittori e filosofi, da queste stanze aleggiarono i primi canti di lingua italiana… OLGA: Dicono che forse prima qui c’era una fortezza araba… SALIF: Un vero incrocio di culture la Sicilia… lo stesso Federico II apprezzava e studiava la cultura araba… FELA: Sapete che la prima poesia italiana nasce qui in Sicilia, con la scuola siciliana raccolta intorno a Federico II? SALIF: Già! Il sonetto! La forma poetica italiana più importante… l’hanno inventata proprio qui! OLGA: In Sicilia è tutto bello. L’arte, la natura… persino i profumi sono diversi… mi colpisce questo odore di gelsomini e zàgare, i fiori d’arancio… SALIF: Anche questi importati dagli Arabi! Come i limoni, i pistacchi, lo zucchero, gli spinaci, le melanzane… FELA: Mi hai fatto venire fame… andiamo a mangiare? OLGA: Sì. Però passiamo per il mercato della Vucciria? È molto famoso… sapete che il grande pittore Renato Guttuso l’ha dipinto in uno dei suoi quadri? SALIFA: Andiamo, allora, e poi a mangiare… FELA: Va bene!
SCENA 4 – MERCATO DELLA VUCCIRIA Olga, Salif, Fela
SCENA 5 - RISTORANTE Olga, Salif, Fela, cameriere CAMERIERE: Buongiorno! Volete ordinare? SALIF: Sì, grazie. Io vorrei un primo… Che mi consiglia? CAMERIERE: La specialità di oggi sono i ravioli al pesto di melanzane. SALIF: Bene… FELA: Li prendo anch’io… OLGA: Per me, invece, solo un secondo e un contorno: una porzione di pescespada e un’insalata. CAMERIERE : Che cosa prendete da bere? OLGA: Acqua minerale SALIF: E un’aranciata! CAMERIERE: Grazie a voi! SALIF: A lei! SALIF: Vedo che ti piacciono le melanzane? FELA: Moltissimo! Hai visto? Ho finito per primo! OLGA: Sapete che la parola “melanzana” è di origine araba… è curioso… quante parole importanti per la lingua e la cultura italiana sono di origine araba! SALIF: Ne hai imparata qualcuna? OLGA: Eh sì. Per tutti i prodotti che hanno importato, hanno importato anche un nome… a parte arancia, albicocche e carciofi… naturalmente melanzana! FELA: Davvero? OLGA: Eh sì. E tante parole dell’algebra e dell’aritmetica… perché gli arabi erano maestri in queste discipline… poi ci sono tante parole che cominciano con “al”: algebra, algoritmo… e poi il numero “zero”! SALIF: E’ proprio vero… tra le lingue ci sono scambi continui… e io qui in Sicilia ho visto anche tanti volti che mi ricordano i popoli sull'altra sponda del Mediterraneo… stranieri che sono venuti a vivere qui con le loro famiglie… vorrei visitare un Centro che si occupi di loro... Che ne dite? OLGA: E’ un’ottima idea però mi dai il tempo per scrivere la ricetta del vostro piatto? FELA: Stai diventando troppo brava, Olga, poi ingrassiamo! Se non vi dispiace io vado un po’ all’ombra a studiare … SALIF: Ma certo… allora chiedo il conto! Cameriere, scusi! Possiamo avere il conto? Più tardi…
SCENA 6 – CENTRO ASTALLI Olga, Salif, operatore del centro SALIF: Buongiorno! OPERATORE: Buongiorno! SALIF: Possiamo chiedere qualche informazione? OPERATORE: Certamente! Questo è il Centro Astalli, ed è il punto di riferimento per gli stranieri appena giunti sul territorio palermitano. OLGA: Chi si rivolge a voi? OPERATORE: Soprattutto singoli lavoratori, però da diverso tempo anche molte famiglie. OLGA: E da quali paesi provengono? OPERATORE: Allora, visto la posizione geografica della Sicliia, molte famiglie provenienti dall’area mediterranea, però anche tantissime che provengono dalla zona asiatica, per esempio famiglie del Bangladesh, infatti qui noi abbiamo una famiglia del Bangladesh, se volete ve la presento. SALIF: Volentieri. OLGA: Magari! Grazie! OPERATORE: Prego! OLGA: Voi di dove siete e come mai siete qui a Palermo? UOMO: Io sono del Bangladesh e sono veuto prima a Roma e dopo a Palermo. OLGA: Ma come mai è venuto a Palermo? UOMO: Ho conosciuto degli amici e poi sono venuto qua. SALIF: Cosa ha fatto per ottenere il ricongiungimento con sua moglie e i suoi figli? UOMO: Io dal ’95 sono regolare qui a Palermo, ho continuato a lavorare, poi nel 2000 sono ritornato nel mio paese e mi sono sposato, e dopo un mese sono rientrato in Italia a Palermo, poi ho fatto la domanda per mia moglie, a dicembre, lei è arrivata e i figli sono nati qua. OLGA: Dopo quanto tempo è arrivata la signora? UOMO: Dopo sei mesi. OLGA: Sei mesi? Ma è sempre così facile? DONNA: No. Quando sono venuta io sì. Sono venute sei mesi dopo, però io ho visto tanti amici… e non è così facile… OLGA: Lei conosce altre famiglie? DONNA: Sì, ci sono ancora altre famiglie che stanno aspettando a rientrare. SALIF: Grazie per le vostre informazioni! DONNA: Grazie! SALIF: E pure io penso di far venire mia madre qui! DONNA: Grazie! OLGA: Buona fortuna! DONNA: Grazie, anche a lei! Poco dopo… SCENA 7 – CATTEDRALE Olga, Salif, Fela, poi Antonio Tarantino SALIF: Sei stanco, Fela? OLGA: Dai, ora ti facciamo conoscere una persona interessante… SALIF: Ti ricordi Antonio, quel musicista che raccoglie i canti popolari siciliani? Ci siamo dati appuntamento qui alla cattedrale, ora arriva… OLGA: Eccolo! Si è portato la chitarra… SALIF: Forse ci fa sentire qualche “cuntu” siciliano, cioe’ i racconti in musica di queste terre! Ciao Antonio! ANTONIO: Ciao ragazzi! OLGA: Ciao, buongiorno! ANTONIO: Vi faccio ascoltare un canto! Venite, venite, gente di lontano, che la Sicilia vi porge una mano, venite, venite qui il sole c’è, splende per tutti, anche per te. Venite, venite, gente di paesi lontani… Palermo, Roma, Napoli, Torino ti accoglieranno come cittadino… venite, venite, gente di lontano, che la Sicilia vi porge la mano, venite, venite, qui il sole c’è, splende per tutti, anche per te! SALIF: Ma Antonio… questo cuntu non parla della Sicilia… parla di noi! ANTONIO: Esattamente! Siccome la vostra mi ha commosso, ho voluto scrivere qualcosa per voi, un canto augurale, ovviamente anche perché l’ospitalità dei siciliani è conosciuta in tutto il mondo. I siciliani sono stati ospitati quindi ospitano volentieri! SALIF: Però! Adesso questa la registriamo, eh? OLGA: Eh sì. Pochi hanno una canzone dedicata solo a loro! Continua…