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Benvenuti in casa Ba - Voglia di casa
Unità 9 - Livello A1
Nell'ultima tappa del viaggio di Olga e Salif e dei loro ragazzi, Sassari, tutti cominciano a provare un forte desiderio di casa. C'è ormai la voglia di mettere radici definitivamente nel Paese che ormai amano e sentono come loro. In Sardegna Fela e Anna cominciano a condividere maggiormente interessi ed amicizia mentre Olga e Salif, nel museo folkloristico Bande, pensano alla possibilità di avere un giorno un figlio tutto loro. Ad Alghero Salif incontra Abdul Zari, un medico iracheno che gli racconta la sua vita di straniero in Sardegna.
SCENA 1 – SASSARI – PARCO DEL MONSERRATO SALIF: Ciao, amore, come stai? OLGA: Tutto a posto! SALIF: Sai che Alghero è davvero bellissima? Mi dispiace che tu non l’abbia vista! OLGA: Io invece ho appena conosciuto una tua connazionale molto simpatica! ANNA: Guarda, mamma! OLGA: Fammi vedere! ANNA: Me l’ha regalata Fela! OLGA: Che bella! ANNA: Beh, se vuoi, qualche volta te la presto! OLGA: Sarà un bel ricordo del nostro viaggio! SALIF Sì, bella… ma non è niente rispetto al regalo che ti ho fatto io, Olga! OLGA: E cosa mi hai comprato? SALIF: Ti ho comprato una casa! OLGA: Vuoi dire che rimaniamo a vivere qui in Sardegna? qualche giorno prima…
SCENA 2 – PIAZZA SANTA CATERINA OLGA: Finalmente siamo arrivati in Sardegna, finalmente! SALIF: Perché finalmente? OLGA: Perché sono anni che sento parlare di questa terra meravigliosa! FELA: Questa è Sassari… non siamo proprio sul mare… ANNA: Però arrivare a Olbia in traghetto è stato bellissimo… FELA: Ti piacciono le isole, vero Anna? ANNA: Eh si. Tutto mare intorno a noi. SALIF: Se ci pensate bene, ognuno di noi è un’isola e anche i momenti di felicità possono essere isole! ANNA: Allora io sono un’isola sempre felice! FELA: E io sono un’isola pedonale! OLGA: E io sono l’isola che non c’è, l’isola della fantasia dove vive Peter Pan… ma ora basta fantasticare, eh? Piuttosto… andiamo a conoscere meglio questa città! SALIF: Giusto! E come facciamo in ogni regione, cerchiamo di conoscere anche i costumi dei sardi! ANNA: I… costumi da bagno? SALIF: Oggi sei spiritosa, Anna! Ma no, intendo dire, i costumi costumi … ‘costumi’ in italiano, vuol dire tante cose, vestiti del passato, vestiti da mare ma anche abitudini di vita. ANNA: Aah… OLGA: A proposito di costumi sardi… ho letto sul traghetto che qui a Sassari c’è un bel museo, si chiama Francesco Bande, dove ci sono tanti costumi della tradizione sarda… che ne dite di andare a visitarlo domani? SALIF: Ma certo! Molto volentieri! FELA: Che ne dici, Anna, andiamo anche noi? ANNA: Mi dispiace, ma non posso. Voglio andare in libreria e cercare qualcosa sulla Sardegna. È una regione che mi interessa molto… voglio leggere qualcosa! Tu vai pure Fela! il giorno dopo…
SCENA 3 – MUSEO FRANCESCO BANDE OLGA: Bravissima! INORIA BANDE: Grazie! OLGA: Signora, cosa stava suonando? INORIA: Ho suonato “Cavalcata sarda”, una composizione di Francesco Bande. FELA: Ci spiega cosa c’è nel museo? INORIA: Dunque, nell’ala sinistra del museo abbiamo degli abiti tradizionali di diverse aree della Sardegna. In modo particolare sono esposti abiti femminili, poi abbiamo copricapo, scialli di seta policroma e lana. Abbiamo, molto caratteristici, alcuni esemplari di busti del nord della Sardegna… SALIF: È molto importante trasmettere anche ai giovani la cultura del passato… che ne dici Fela? FELA: Sì zio, è vero. Però anche gli adulti devono avvicinarsi alla cultura del presente, quella dei giovani! SALIF: Giusto! OLGA: Ora ti salutiamo. Grazie della tua ospitalità e buon lavoro! INORIA: Grazie a voi di essere stati qua nel museo etnografico Francesco Bande e buon viaggio! FELA: Grazie! OLGA: Grazie! SALIF: Grazie! Arrivederci! OLGA: Guardate che bello… è bellissimo! Se un giorno avremo un figlio, possiamo fargli un vestito come questo! SALIF: Cosa? OLGA: Beh, non lo puoi presentare ai tuoi parenti in Africa in blue jeans, no? SALIF: No… devo ammettere che è una bella idea! Ora perché non andiamo a bere qualcosa? OLGA: Va benissimo. Andiamo. FELA: Allora telefono ad Anna, così ci raggiunge. SALIF: Va bene! poco dopo…
SCENA 4 – BAR SALIF: Come disseta l’acqua, vero? OLGA: Eh, sì. Però anche il mio tè… ANNA: Fela! Passami la mia aranciata, per favore! FELA: Ecco! ANNA: Grazie! OLGA: Mi è piaciuto il museo Bande. La cultura di un popolo è la sua vera ricchezza. SALIF: Penso davvero che i giovani, se ricordano la cultura del passato, possono arricchire il futuro di un popolo. Anche i figli degli stranieri che, come noi, hanno scelto l’Italia, sono un pezzo della ricchezza dell’Italia di domani! ANNA: Sapete cosa ho scoperto in libreria? Che ad Alghero c’è un’importante tradizione di gioielli legata al corallo rosso. FELA: Vi va di andare a vederli? Così facciamo un bel bagno! SALIF: Va bene, ti va Olga? OLGA: Mi dispiace, ma io vorrei restare qui per conoscere meglio la città e magari incontrare qualche straniero… Però mi hanno detto che ad Alghero c’è un medico iracheno che vive in Sardegna da tanti anni, magari potete incontrarlo, posso lasciarvi il suo indirizzo… SALIF: Scusa, Olga, ma chi ti ha dato queste informazioni? OLGA: A Sassari c’è uno sportello immigrazione del Comune, ho telefonato e più tardi mi incontro con una signora che lavora lì. Quando tornate telefonatemi, così ci incontriamo. più tardi…
SCENA 5 – ALGHERO SALIF: Salve! ZAHRAN KHALATI: Salve! SALIF: Io sono Salif Ba. Le presento Fela e Anna. FELA: Piacere! ANNA: Piacere! FELA: Noi vi lasciamo, se non vi dispiace. ANNA: Andiamo un po’ in giro… ZAHRAN: Buon divertimento! Ciao! FELA: Ciao, grazie! ANNA: Arrivederci! SALIF: Ci vediamo dopo! ZAHRAN: E allora… SALIF: Sai, Khalati, sto facendo un viaggio in Italia con la mia famiglia perché abbiamo deciso di vivere qui per sempre. Abbiamo conosciuto tante persone, ascoltato tante esperienze… ti va di raccontarmi la tua storia? Come sei arrivato in Italia? ZAHRAN: Guarda, io sono venuto in Italia… sai dopo la guerra Iran-Iraq allora noi giovani, appena compiuto diciotto anni, ci hanno subito messo i fucili in mano, ci hanno detto: “Sparate! Senza guardare chi hai davanti!” Anch’io ho deciso di far parte del flusso immigratorio che ha costituito la storia dell’umanità però, caro mio, ricordati che in Occidente è diverso da dove sei nato tu, perciò la cosa più importante è regolarizzare la tua posizione, tu e la tua famiglia… SALIF: Quanto un italiano? ZAHRAN: Quanto un italiano, anzi più di un italiano… perché tu devi essere in regola per riuscire anche a tutelare i tuoi diritti! SALIF: Ma tu sei riuscito comunque a fare un percorso! ZAHRAN: Io, grazie anche al mio sacrificio, sono riuscito a laurearmi in Medicina e Chirurgia, sono riuscito a lavorare duro… SALIF: Hai avuto difficoltà a imparare l’italiano? ZAHRAN: Vedi, come tutte le lingue, è molto difficile… io ho fatto come tutti gli stranieri che arrivano in Italia, sono stato a Perugia, grazie a una buona maestra che mi ha insegnato un buon italiano… ma quando sono venuto poi in Sardegna, anche per rispetto ai Sardi, per rispetto alla loro specificità, ho imparato anche la loro lingua, ho imparato poi anche la lingua catalana… perché ci credo alla municipalità del territorio… SALIF: Quindi… tu hai dovuto studiare tre lingue! ZAHRAN: Io ho studiato l’italiano, il sardo e il catalano, perché vivo in una piccola isola catalana che è bellissima, che io amo tantissimo e che sono fiero di servire! nel frattempo…
SCENA 6 – CENTRO DI ALGHERO ANNA: Che belli, vero Fela? FELA: Sì, però… meglio un bel bagno al mare! ANNA: Entriamo a vedere, dai! FELA: Ma no! Tanto abbiamo pochi soldi! Al massimo puoi comprarti una collanina minuscola, dai! ANNA: Mi piacciono troppo, dai, entriamo! FELA: Facciamo così… prima facciamo un giretto per negozi poi andiamo al mare. I coralli li raccolgo io e ti faccio una collanina… ANNA: D’accordo! Fammi una collana… ma sei capace? Mmm, non ne sono sicura!… è meglio se me la compro! Prima, però, telefono a mamma! OLGA: Pronto! ANNA: Mamma? OLGA: Ciao Anna! ANNA: Che fai? OLGA: Ora mi incontro con una signora… ANNA: Raggiungici ad Alghero, dai! È bellissimo? OLGA: Lo so, ma proprio non posso. Ho un appuntamento. Incontriamoci dopo, dai! ANNA: D’accordo! OLGA: Ciao! ANNA: Ciao! ANNA: Andiamo? FELA: Andiamo! poco dopo…
SCENA 7 – MARINA DI ALGHERO Fela si tuffa e riemerge con una collanina per Anna ANNA: È per me? FELA: Sì! ANNA: Grazie! nel frattempo…
SCENA 8 – PARCO DEL MONSERRATO OLGA: Ciao! Scusa? Sei Oumou? OUMOU BARRY: Sì. OLGA: Ciao. Io sono Olga Novak. OUMOU: Piacere! OLGA: Ti ricordi? Ci siamo sentite per telefono! OUMOU: Ah, sì… mi ricordo… sì, piacere! OLGA: Piacere mio. Sono contenta di conoscerti. OUMOU: Anch’io. Piacere mio. OLGA: Facciamo una passeggiata? OUMOU: Sì. Andiamo. OLGA: Ummu, come ti dicevo al telefono, io sono molto curiosa di sapere come vivono gli stranieri in Italia, perché sono qui con la mia famiglia e vogliamo stabilirci qui. Tu come ti trovi? OUMOU: Guarda, Olga, io mi trovo non bene, mi trovo benissimo perché sono stata molto fortunata , direi… perché sono arrivata in Italia e all’inizio era dura… come tutti gli inizi… diciamo da noi che l’inizio è sempre duro… però a mano a mano, con la buona volontà, uno si dà da fare e poi… quindi io sono arrivata e ho trovato un lavoro ma non bene… benissimo! È un lavoro da impiegata, dentro l’Amministrazione comunale di Sassari. OLGA: Volevo chiedere una cosa che è anche un po’ privata… io sono croata e mio marito è senegalese… OUMOU: Sì? OLGA: Ora… arriviamo da due culture completamente diverse… OUMOU: … molto diverse, ti dirò! OLGA: Ti volevo chiedere un consiglio! OUMOU: Dimmi tutto! OLGA: Mi serve un aiuto… come farlo sentire più vicino a casa sua…? OUMOU: Guarda, Olga, io ti darò due ricette che ai nostri uomini veramente piacciono… OLGA: Dimmi! OUMOU: Allora, ti dirò… un tipo di incenso… di profumo di casa… che ogni mattina c’è in tutte le case dei senegalesi… c’è un’altra cosa ti dirò… OLGA: Qualcosa in cucina? OUMOU: Guarda una ricetta che… i senegalesi non possono rimanere un mese senza mangiarlo! Il riso con pesce… che è il nostro piatto come qua la pasta… cepugen… si chiama… riso con pesce! OLGA: Grazie, Oumou, sei stata veramente gentile! OUMOU: Grazie a te! OLGA: Spero di rivederti! OUMOU: Certo! È un piacere mio! Arrivederci! Ciao! OLGA: Ti saluto! Auguri, ciao! OUMOU: Anche a te, ciao! più tardi…
SCENA 9 - PARCO DEL MONSERRATO SALIF: Olga ha detto che ci aspettava qui… ah, eccola lì! SALIF: Ciao, amore, come stai? OLGA: Tutto a posto! SALIF: Sai che Alghero è davvero bellissima? Mi dispiace che tu non l’abbia vista! OLGA: Io invece ho appena conosciuto una tua connazionale molto simpatica! ANNA: Guarda, mamma! OLGA: Fammi vedere! ANNA: Me l’ha regalata Fela! OLGA: Che bella! ANNA: Beh, se vuoi, qualche volta te la presto! OLGA: Sarà un bel ricordo del nostro viaggio! SALIF Sì, bella… ma non è niente rispetto al regalo che ti ho fatto io, Olga! OLGA: E cosa mi hai comprato? SALIF: Ti ho comprato una casa! OLGA: Vuoi dire che rimaniamo a vivere qui in Sardegna? OLGA: Allora… Salif… dov’è questa casa? SALIF: Proprio qui. OLGA: Qui? FELA: Ma che cos’è? ANNA: È un nuraghe. Un’antica abitazione sarda. OLGA: Un po’ piccola per noi quattro… ma… carina! SALIF: Questo viaggio con voi è stato bellissimo, indimenticabile. E adesso ho veramente voglia di mettere radici qui in Italia, per sempre! FINE
SCENA 1 – SASSARI – PARCO DEL MONSERRATO SALIF: Ciao, amore, come stai? OLGA: Tutto a posto! SALIF: Sai che Alghero è davvero bellissima? Mi dispiace che tu non l’abbia vista! OLGA: Io invece ho appena conosciuto una tua connazionale molto simpatica! ANNA: Guarda, mamma! OLGA: Fammi vedere! ANNA: Me l’ha regalata Fela! OLGA: Che bella! ANNA: Beh, se vuoi, qualche volta te la presto! OLGA: Sarà un bel ricordo del nostro viaggio! SALIF Sì, bella… ma non è niente rispetto al regalo che ti ho fatto io, Olga! OLGA: E cosa mi hai comprato? SALIF: Ti ho comprato una casa! OLGA: Vuoi dire che rimaniamo a vivere qui in Sardegna? qualche giorno prima…
SCENA 2 – PIAZZA SANTA CATERINA OLGA: Finalmente siamo arrivati in Sardegna, finalmente! SALIF: Perché finalmente? OLGA: Perché sono anni che sento parlare di questa terra meravigliosa! FELA: Questa è Sassari… non siamo proprio sul mare… ANNA: Però arrivare a Olbia in traghetto è stato bellissimo… FELA: Ti piacciono le isole, vero Anna? ANNA: Eh si. Tutto mare intorno a noi. SALIF: Se ci pensate bene, ognuno di noi è un’isola e anche i momenti di felicità possono essere isole! ANNA: Allora io sono un’isola sempre felice! FELA: E io sono un’isola pedonale! OLGA: E io sono l’isola che non c’è, l’isola della fantasia dove vive Peter Pan… ma ora basta fantasticare, eh? Piuttosto… andiamo a conoscere meglio questa città! SALIF: Giusto! E come facciamo in ogni regione, cerchiamo di conoscere anche i costumi dei sardi! ANNA: I… costumi da bagno? SALIF: Oggi sei spiritosa, Anna! Ma no, intendo dire, i costumi costumi … ‘costumi’ in italiano, vuol dire tante cose, vestiti del passato, vestiti da mare ma anche abitudini di vita. ANNA: Aah… OLGA: A proposito di costumi sardi… ho letto sul traghetto che qui a Sassari c’è un bel museo, si chiama Francesco Bande, dove ci sono tanti costumi della tradizione sarda… che ne dite di andare a visitarlo domani? SALIF: Ma certo! Molto volentieri! FELA: Che ne dici, Anna, andiamo anche noi? ANNA: Mi dispiace, ma non posso. Voglio andare in libreria e cercare qualcosa sulla Sardegna. È una regione che mi interessa molto… voglio leggere qualcosa! Tu vai pure Fela! il giorno dopo…
SCENA 3 – MUSEO FRANCESCO BANDE OLGA: Bravissima! INORIA BANDE: Grazie! OLGA: Signora, cosa stava suonando? INORIA: Ho suonato “Cavalcata sarda”, una composizione di Francesco Bande. FELA: Ci spiega cosa c’è nel museo? INORIA: Dunque, nell’ala sinistra del museo abbiamo degli abiti tradizionali di diverse aree della Sardegna. In modo particolare sono esposti abiti femminili, poi abbiamo copricapo, scialli di seta policroma e lana. Abbiamo, molto caratteristici, alcuni esemplari di busti del nord della Sardegna… SALIF: È molto importante trasmettere anche ai giovani la cultura del passato… che ne dici Fela? FELA: Sì zio, è vero. Però anche gli adulti devono avvicinarsi alla cultura del presente, quella dei giovani! SALIF: Giusto! OLGA: Ora ti salutiamo. Grazie della tua ospitalità e buon lavoro! INORIA: Grazie a voi di essere stati qua nel museo etnografico Francesco Bande e buon viaggio! FELA: Grazie! OLGA: Grazie! SALIF: Grazie! Arrivederci! OLGA: Guardate che bello… è bellissimo! Se un giorno avremo un figlio, possiamo fargli un vestito come questo! SALIF: Cosa? OLGA: Beh, non lo puoi presentare ai tuoi parenti in Africa in blue jeans, no? SALIF: No… devo ammettere che è una bella idea! Ora perché non andiamo a bere qualcosa? OLGA: Va benissimo. Andiamo. FELA: Allora telefono ad Anna, così ci raggiunge. SALIF: Va bene! poco dopo…
SCENA 4 – BAR SALIF: Come disseta l’acqua, vero? OLGA: Eh, sì. Però anche il mio tè… ANNA: Fela! Passami la mia aranciata, per favore! FELA: Ecco! ANNA: Grazie! OLGA: Mi è piaciuto il museo Bande. La cultura di un popolo è la sua vera ricchezza. SALIF: Penso davvero che i giovani, se ricordano la cultura del passato, possono arricchire il futuro di un popolo. Anche i figli degli stranieri che, come noi, hanno scelto l’Italia, sono un pezzo della ricchezza dell’Italia di domani! ANNA: Sapete cosa ho scoperto in libreria? Che ad Alghero c’è un’importante tradizione di gioielli legata al corallo rosso. FELA: Vi va di andare a vederli? Così facciamo un bel bagno! SALIF: Va bene, ti va Olga? OLGA: Mi dispiace, ma io vorrei restare qui per conoscere meglio la città e magari incontrare qualche straniero… Però mi hanno detto che ad Alghero c’è un medico iracheno che vive in Sardegna da tanti anni, magari potete incontrarlo, posso lasciarvi il suo indirizzo… SALIF: Scusa, Olga, ma chi ti ha dato queste informazioni? OLGA: A Sassari c’è uno sportello immigrazione del Comune, ho telefonato e più tardi mi incontro con una signora che lavora lì. Quando tornate telefonatemi, così ci incontriamo. più tardi…
SCENA 5 – ALGHERO SALIF: Salve! ZAHRAN KHALATI: Salve! SALIF: Io sono Salif Ba. Le presento Fela e Anna. FELA: Piacere! ANNA: Piacere! FELA: Noi vi lasciamo, se non vi dispiace. ANNA: Andiamo un po’ in giro… ZAHRAN: Buon divertimento! Ciao! FELA: Ciao, grazie! ANNA: Arrivederci! SALIF: Ci vediamo dopo! ZAHRAN: E allora… SALIF: Sai, Khalati, sto facendo un viaggio in Italia con la mia famiglia perché abbiamo deciso di vivere qui per sempre. Abbiamo conosciuto tante persone, ascoltato tante esperienze… ti va di raccontarmi la tua storia? Come sei arrivato in Italia? ZAHRAN: Guarda, io sono venuto in Italia… sai dopo la guerra Iran-Iraq allora noi giovani, appena compiuto diciotto anni, ci hanno subito messo i fucili in mano, ci hanno detto: “Sparate! Senza guardare chi hai davanti!” Anch’io ho deciso di far parte del flusso immigratorio che ha costituito la storia dell’umanità però, caro mio, ricordati che in Occidente è diverso da dove sei nato tu, perciò la cosa più importante è regolarizzare la tua posizione, tu e la tua famiglia… SALIF: Quanto un italiano? ZAHRAN: Quanto un italiano, anzi più di un italiano… perché tu devi essere in regola per riuscire anche a tutelare i tuoi diritti! SALIF: Ma tu sei riuscito comunque a fare un percorso! ZAHRAN: Io, grazie anche al mio sacrificio, sono riuscito a laurearmi in Medicina e Chirurgia, sono riuscito a lavorare duro… SALIF: Hai avuto difficoltà a imparare l’italiano? ZAHRAN: Vedi, come tutte le lingue, è molto difficile… io ho fatto come tutti gli stranieri che arrivano in Italia, sono stato a Perugia, grazie a una buona maestra che mi ha insegnato un buon italiano… ma quando sono venuto poi in Sardegna, anche per rispetto ai Sardi, per rispetto alla loro specificità, ho imparato anche la loro lingua, ho imparato poi anche la lingua catalana… perché ci credo alla municipalità del territorio… SALIF: Quindi… tu hai dovuto studiare tre lingue! ZAHRAN: Io ho studiato l’italiano, il sardo e il catalano, perché vivo in una piccola isola catalana che è bellissima, che io amo tantissimo e che sono fiero di servire! nel frattempo…
SCENA 6 – CENTRO DI ALGHERO ANNA: Che belli, vero Fela? FELA: Sì, però… meglio un bel bagno al mare! ANNA: Entriamo a vedere, dai! FELA: Ma no! Tanto abbiamo pochi soldi! Al massimo puoi comprarti una collanina minuscola, dai! ANNA: Mi piacciono troppo, dai, entriamo! FELA: Facciamo così… prima facciamo un giretto per negozi poi andiamo al mare. I coralli li raccolgo io e ti faccio una collanina… ANNA: D’accordo! Fammi una collana… ma sei capace? Mmm, non ne sono sicura!… è meglio se me la compro! Prima, però, telefono a mamma! OLGA: Pronto! ANNA: Mamma? OLGA: Ciao Anna! ANNA: Che fai? OLGA: Ora mi incontro con una signora… ANNA: Raggiungici ad Alghero, dai! È bellissimo? OLGA: Lo so, ma proprio non posso. Ho un appuntamento. Incontriamoci dopo, dai! ANNA: D’accordo! OLGA: Ciao! ANNA: Ciao! ANNA: Andiamo? FELA: Andiamo! poco dopo…
SCENA 7 – MARINA DI ALGHERO Fela si tuffa e riemerge con una collanina per Anna ANNA: È per me? FELA: Sì! ANNA: Grazie! nel frattempo…
SCENA 8 – PARCO DEL MONSERRATO OLGA: Ciao! Scusa? Sei Oumou? OUMOU BARRY: Sì. OLGA: Ciao. Io sono Olga Novak. OUMOU: Piacere! OLGA: Ti ricordi? Ci siamo sentite per telefono! OUMOU: Ah, sì… mi ricordo… sì, piacere! OLGA: Piacere mio. Sono contenta di conoscerti. OUMOU: Anch’io. Piacere mio. OLGA: Facciamo una passeggiata? OUMOU: Sì. Andiamo. OLGA: Ummu, come ti dicevo al telefono, io sono molto curiosa di sapere come vivono gli stranieri in Italia, perché sono qui con la mia famiglia e vogliamo stabilirci qui. Tu come ti trovi? OUMOU: Guarda, Olga, io mi trovo non bene, mi trovo benissimo perché sono stata molto fortunata , direi… perché sono arrivata in Italia e all’inizio era dura… come tutti gli inizi… diciamo da noi che l’inizio è sempre duro… però a mano a mano, con la buona volontà, uno si dà da fare e poi… quindi io sono arrivata e ho trovato un lavoro ma non bene… benissimo! È un lavoro da impiegata, dentro l’Amministrazione comunale di Sassari. OLGA: Volevo chiedere una cosa che è anche un po’ privata… io sono croata e mio marito è senegalese… OUMOU: Sì? OLGA: Ora… arriviamo da due culture completamente diverse… OUMOU: … molto diverse, ti dirò! OLGA: Ti volevo chiedere un consiglio! OUMOU: Dimmi tutto! OLGA: Mi serve un aiuto… come farlo sentire più vicino a casa sua…? OUMOU: Guarda, Olga, io ti darò due ricette che ai nostri uomini veramente piacciono… OLGA: Dimmi! OUMOU: Allora, ti dirò… un tipo di incenso… di profumo di casa… che ogni mattina c’è in tutte le case dei senegalesi… c’è un’altra cosa ti dirò… OLGA: Qualcosa in cucina? OUMOU: Guarda una ricetta che… i senegalesi non possono rimanere un mese senza mangiarlo! Il riso con pesce… che è il nostro piatto come qua la pasta… cepugen… si chiama… riso con pesce! OLGA: Grazie, Oumou, sei stata veramente gentile! OUMOU: Grazie a te! OLGA: Spero di rivederti! OUMOU: Certo! È un piacere mio! Arrivederci! Ciao! OLGA: Ti saluto! Auguri, ciao! OUMOU: Anche a te, ciao! più tardi…
SCENA 9 - PARCO DEL MONSERRATO SALIF: Olga ha detto che ci aspettava qui… ah, eccola lì! SALIF: Ciao, amore, come stai? OLGA: Tutto a posto! SALIF: Sai che Alghero è davvero bellissima? Mi dispiace che tu non l’abbia vista! OLGA: Io invece ho appena conosciuto una tua connazionale molto simpatica! ANNA: Guarda, mamma! OLGA: Fammi vedere! ANNA: Me l’ha regalata Fela! OLGA: Che bella! ANNA: Beh, se vuoi, qualche volta te la presto! OLGA: Sarà un bel ricordo del nostro viaggio! SALIF Sì, bella… ma non è niente rispetto al regalo che ti ho fatto io, Olga! OLGA: E cosa mi hai comprato? SALIF: Ti ho comprato una casa! OLGA: Vuoi dire che rimaniamo a vivere qui in Sardegna? OLGA: Allora… Salif… dov’è questa casa? SALIF: Proprio qui. OLGA: Qui? FELA: Ma che cos’è? ANNA: È un nuraghe. Un’antica abitazione sarda. OLGA: Un po’ piccola per noi quattro… ma… carina! SALIF: Questo viaggio con voi è stato bellissimo, indimenticabile. E adesso ho veramente voglia di mettere radici qui in Italia, per sempre! FINE