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Conclave

Le parole del nuovo millennio

Il conclave è un’istituzione, quella alla quale viene delegata la podestà di eleggere il vescovo di Roma, il Papa. Il conclave, così come noi lo conosciamo, si è formato attraverso un periodo lungo di tempo. E’ incominciato alla metà del secolo XI con la decisione dei riformatori gregoriani di riservare ai cardinali l’elezione del nuovo vescovo di Roma, decisione che non funziona tanto bene (il più importante dei gregioriani, Gregorio VII appunto, non sarà eletto dai cardinali soltanto)  ma che pian piano si afferma. Alla fine del secolo XII, nel 1179 un papa canonista fisserà che per questa elezione è necessaria la maggioranza dei 2/3 e cioè che non c’è nessuna possibilità per la minoranza di invocare a sé stessa lo statuto di parte sana del collegio, come era per le altre elezioni canoniche. E finalmente nel corso del Duecento (1216 e poi 1241, e poi in modo più formalizzato negli anni Settanta di quel secolo), si stabilirà che l’elezione del Papa debba avvenire chiudendo i cardinali sotto chiave, in modo che non possano toccare i soldi della Chiesa romana, non possano sbrigare i loro affari e vengano indotti dalla reclusione e anche dalla privazione alimentare a fare presto nel decidere. Da lì in poi il conclave assume una forma apparentemente stabile, ma solo apparentemente, perché continua a svolgersi appunto in uno stato di reclusione, ma cambiano molti fattori interni, cambiano i modi di raggiungere la maggioranza, cambiano i modi per raggiungere il consenso, e si useranno vari sistemi elettorali, vari sistemi di acclamazione, e soltanto nel 1996 Giovanni Paolo II stabilirà che soltanto il voto a scrutinio segreto con la scheda è il modo per scegliere il Papa. Cambierà anche l’aspetto che intriga e inganna di più la sensibilità contemporanea, e cioè quello del segreto. Lo scopo del conclave non è nascondersi al mondo ma costringere i cardinali a fare presto. Soltanto dopo Napoleone, nell’Ottocento, e poi nel Novecento, la dimensione del segreto crescerà con l’idea di dover proteggere i cardinali dal fatto di essere ricattati dai poteri civili, quelli che appunto non sono più corone cristiane. Eppure fin dal 1903 le corone cristiane hanno il potere per esempio di mettere il veto su un cardinale e impedirne l’elezione come appunto accadrà contro Mariano Rampolla del Tindaro all’inizio del secolo XX. Nel secolo dei media, dopo la metà del secolo XX, questa dimensione del segreto diventerà paradossalmente più importante di tutte perché esattamente nel conflitto tra una grande attenzione mediatica e il grande riserbo si creerà quella pressione che un tempo era rappresentata dalla chiusura a chiave o dalla dieta pane e acqua cui i cardinali dovevano essere messi da un certo punto in poi per eleggere i successori di Pietro. Però questo ha fatto sì che il congegno sia sopravvissuto anche ad alcune delle sue crisi, la più grave delle quali (quella del Quattrocento che genera lo scisma d’Occidente) paradossalmente non liquida un sistema elettorale, che ha prodotto un risultato così grande, ma semplicemente lo ritocca e lo rimette in vita, dandogli i sei secoli di vita che noi oggi abbiamo visto trascorrere.