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Le parole dell'Italiano: esprimere un contrasto - usare i diminutivi
Unità 4 - Livello B1
Esprimere un contrasto - usare i diminutivi
Anna avrà pure un bel caratterino, ma su certi argomenti importanti ha le idee chiare.
ANNA: L’ambiente è la nostra ricchezza più grande, invece spesso la dimentichiamo... Se avete anche voi le idee chiare e volete esprimerle bene, dovete imparare a usare le parole che segnalano un contrasto. Anna ormai le sa usare molto bene: ANNA: Io poi mi aspettavo un voto più basso, mentre il professore ha detto che la mia preparazione è ottima! ANNA: avevo molta paura, invece il professore mi ha fatto un sacco di complimenti…
Sentito? Anna si aspettava un voto basso, mentre (ecco il contrasto) il professore le ha detto che era ben preparata; aveva paura e invece (ecco il contrasto) il professore le ha fatto i complimenti. Per collegare due frasi in contrasto, possiamo adoperare molte parole ed espressioni diverse. Per esempio possiamo adoperare ma e però, che già conosciamo e che abbiamo usato moltissime volte.
Oggi stiamo facendo la conoscenza con mentre e con invece. Sono facili da adoperare, al punto che le capisce anche Mansour: ANNA: Bravo Mansour, così vedrai che la mamma non si confonderà… vedi… qui facciamo una bella mela, … qui una bottiglia … mentre qui un bel quaderno! Bravissimo! Un'altra espressione che serve a collegare due frasi in contrasto è “al contrario”, che si adopera quando il contrasto è molto forte: ANNA: Ti ho detto mille volte di passarci e tu, al contrario, torni a casa tranquillo e beato!SALIF: Meglio una corsetta di un pranzetto, no? Al contrario tu stai tranquillo con la tua fidanzata… e mi pare giusto! Meglio una corsa di un pranzo, anzi: meglio una corsetta di un pranzetto. Corsetta e pranzetto vengono dalle parole corsa e pranzo . Che cosa è successo a queste due parole: corsa e pranzo? Perché sono diventate corsetta e pranzetto?
Per far capire che non sono una corsa e un pranzo normali, ma una corsa e un pranzo più piccoli del normale. In italiano, infatti, possiamo dire non solo “una piccola corsa”, ma anche “una corsetta”, non solo “un piccolo problema”, ma anche “un problemino”, come quello che ha Olga: OLGA: Salif scusa… ho un problemino... Dunque, per dire che qualcuno o qualcosa sono più piccoli del normale, si aggiunge al nome un pezzettino che si chiama “suffisso diminutivo”.
I più importanti suffissi diminutivi sono tre: -ino o -ina (-ina si usa con i nomi femminili), -etto o etta, e -ello o ella. Per esempio, un piccolo tavolo è un tavolino, una piccola agenda è un'agendina; un piccolo zaino è uno zainetto, e una borsa piccola è una borsetta. Infine, un albero piccolo è un alberello, come dice Olga. OLGA: Nelle strade al massimo troviamo qualche alberello... Qualche volta non abbiamo un solo suffisso, ma due che si mettono insieme: ANNA: Anche in città, però, si può creare un pezzettino di campagna! Un pezzettino di campagna è un pezzo di campagna piccolissimo. Questo valore è dato dall'aggiunta alla parola pezzo di due suffissi: pezzo + etto + ino danno un pezzettino.
Attenzione: ino, ello e etto li possiamo aggiungere non solo ai nomi, ma anche agli aggettivi: da basso e bassa possiamo avere bassino e bassina, che significano 'un po', non molto basso o bassa'; da cattivo e cattiva possiamo avere cattivello e cattivella (che significano 'un po' cattivo o cattiva'); da piccolo e piccola possiamo avere, oltre che piccolino e piccolina, anche piccoletto e piccoletta.
Devo precisare che non sempre questi suffissi indicano davvero qualcuno o qualcosa di più piccolo. A volte servono ad esprimere simpatia o di tenerezza (come nel caso di casetta o casina, che non indicano semplicemente una casa piccola, ma anche carina e accogliente). Come le casette costruite in Danimarca che piacciono tanto ad Anna: ANNA: Vivono in casette ‘sane’! FELA: Sane? ANNA: Sì. In armonia con la natura, sono di legno, hanno pannelli solari, usano l’acqua piovana… Che meraviglia vivere in queste casette!
Arrivederci alla prossima puntata. In questa puntata abbiamo imparato: - ad esprimere un contrasto con i connettivi avversativi invece, mentre e al contrario: avevo paura, invece è andato tutto bene; io lavoro, tu al contrario ti riposi; mi aspettavo un voto basso, mentre il professore ha detto che la mia preparazione è ottima. - ad usare i diminutivi di nomi e aggettivi: una casetta, un tavolino, un alberello; un uomo bassino, una bambina cattivella ecc.
Anna avrà pure un bel caratterino, ma su certi argomenti importanti ha le idee chiare.
ANNA: L’ambiente è la nostra ricchezza più grande, invece spesso la dimentichiamo... Se avete anche voi le idee chiare e volete esprimerle bene, dovete imparare a usare le parole che segnalano un contrasto. Anna ormai le sa usare molto bene: ANNA: Io poi mi aspettavo un voto più basso, mentre il professore ha detto che la mia preparazione è ottima! ANNA: avevo molta paura, invece il professore mi ha fatto un sacco di complimenti…
Sentito? Anna si aspettava un voto basso, mentre (ecco il contrasto) il professore le ha detto che era ben preparata; aveva paura e invece (ecco il contrasto) il professore le ha fatto i complimenti. Per collegare due frasi in contrasto, possiamo adoperare molte parole ed espressioni diverse. Per esempio possiamo adoperare ma e però, che già conosciamo e che abbiamo usato moltissime volte.
Oggi stiamo facendo la conoscenza con mentre e con invece. Sono facili da adoperare, al punto che le capisce anche Mansour: ANNA: Bravo Mansour, così vedrai che la mamma non si confonderà… vedi… qui facciamo una bella mela, … qui una bottiglia … mentre qui un bel quaderno! Bravissimo! Un'altra espressione che serve a collegare due frasi in contrasto è “al contrario”, che si adopera quando il contrasto è molto forte: ANNA: Ti ho detto mille volte di passarci e tu, al contrario, torni a casa tranquillo e beato!SALIF: Meglio una corsetta di un pranzetto, no? Al contrario tu stai tranquillo con la tua fidanzata… e mi pare giusto! Meglio una corsa di un pranzo, anzi: meglio una corsetta di un pranzetto. Corsetta e pranzetto vengono dalle parole corsa e pranzo . Che cosa è successo a queste due parole: corsa e pranzo? Perché sono diventate corsetta e pranzetto?
Per far capire che non sono una corsa e un pranzo normali, ma una corsa e un pranzo più piccoli del normale. In italiano, infatti, possiamo dire non solo “una piccola corsa”, ma anche “una corsetta”, non solo “un piccolo problema”, ma anche “un problemino”, come quello che ha Olga: OLGA: Salif scusa… ho un problemino... Dunque, per dire che qualcuno o qualcosa sono più piccoli del normale, si aggiunge al nome un pezzettino che si chiama “suffisso diminutivo”.
I più importanti suffissi diminutivi sono tre: -ino o -ina (-ina si usa con i nomi femminili), -etto o etta, e -ello o ella. Per esempio, un piccolo tavolo è un tavolino, una piccola agenda è un'agendina; un piccolo zaino è uno zainetto, e una borsa piccola è una borsetta. Infine, un albero piccolo è un alberello, come dice Olga. OLGA: Nelle strade al massimo troviamo qualche alberello... Qualche volta non abbiamo un solo suffisso, ma due che si mettono insieme: ANNA: Anche in città, però, si può creare un pezzettino di campagna! Un pezzettino di campagna è un pezzo di campagna piccolissimo. Questo valore è dato dall'aggiunta alla parola pezzo di due suffissi: pezzo + etto + ino danno un pezzettino.
Attenzione: ino, ello e etto li possiamo aggiungere non solo ai nomi, ma anche agli aggettivi: da basso e bassa possiamo avere bassino e bassina, che significano 'un po', non molto basso o bassa'; da cattivo e cattiva possiamo avere cattivello e cattivella (che significano 'un po' cattivo o cattiva'); da piccolo e piccola possiamo avere, oltre che piccolino e piccolina, anche piccoletto e piccoletta.
Devo precisare che non sempre questi suffissi indicano davvero qualcuno o qualcosa di più piccolo. A volte servono ad esprimere simpatia o di tenerezza (come nel caso di casetta o casina, che non indicano semplicemente una casa piccola, ma anche carina e accogliente). Come le casette costruite in Danimarca che piacciono tanto ad Anna: ANNA: Vivono in casette ‘sane’! FELA: Sane? ANNA: Sì. In armonia con la natura, sono di legno, hanno pannelli solari, usano l’acqua piovana… Che meraviglia vivere in queste casette!
Arrivederci alla prossima puntata. In questa puntata abbiamo imparato: - ad esprimere un contrasto con i connettivi avversativi invece, mentre e al contrario: avevo paura, invece è andato tutto bene; io lavoro, tu al contrario ti riposi; mi aspettavo un voto basso, mentre il professore ha detto che la mia preparazione è ottima. - ad usare i diminutivi di nomi e aggettivi: una casetta, un tavolino, un alberello; un uomo bassino, una bambina cattivella ecc.