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Le parole dell'Italiano: che bella tavola! Prego, accomodatevi
Unità 5 - Livello B1
Che bella tavola! Prego, accomodatevi
Anna è una perfetta padrona di casa. Avete visto come è stata brava con i suoi ospiti? È stata gentile fin da quando sono entrati in casa:
ANNA: Benvenute! Accomodatevi, prego!
ANNA: Salif, mamma, prego, entrate anche voi!
“Benvenuti” oppure “Che piacere vedervi!” o “Che piacere vederti!” o “... vederla!” sono le prime parole gentili che dobbiamo dire quando qualcuno viene a trovarci. Subito dopo, lo invitiamo a sedere, dicendo: “Accomodati”, “Accomodatevi, prego”, “Si accomodi pure”, e poi, offriremo qualcosa:
ANNA: ................Accomodatevi in soggiorno… gradite un aperitivo?
Anna ha detto: “Gradite un aperitivo?”. Avrebbe anche potuto dire: “Posso offrirvi un aperitivo?”, oppure “Vi va un aperitivo?”. Ma questo “Vi va” (o “Ti va”) possiamo usarlo solo se siamo in confidenza con i nostri ospiti.
Dopo l’aperitivo, quando il pranzo era pronto, Anna ha invitato gli ospiti a sedersi a tavola, e ha usato di nuovo il verbo accomodarsi:
ANNA: Venite, accomodatevi a tavola. Allora: tu Teresa puoi sederti qui, tu Cesaria qui, io e Fela invece ci sediamo qui, è più comodo per prendere i piatti…
Come vedete, il segreto per essere gentili è semplice. Le parole che dobbiamo saper usare sono poche: accomodati, accomodatevi, si accomodi; gradisci, gradite, gradisce; preferisci, preferite, preferisce; prendi, prendete, prende; vuoi, volete, vuole; ti va, vi va. Poche parole e il gioco è fatto, anzi: il pranzo è servito:
ANNA: Gradisci ancora un po’ di cous cous, Teresa?
ANNA: Tu ne gradisci ancora un po’, Cesaria?
OLGA: Salif, prendi ancora un po’ di contorno?
SALIF: Sì, grazie, ne prendo ancora un po’…
FELA: Teresa, per favore, mi passi l’acqua?
TERESA: Preferisci l’acqua naturale o frizzante?
Anna e Fela hanno organizzato il pranzo e hanno preparato la tavola con cura: hanno messo una bella tovaglia colorata, i tovaglioli e delle belle posate, cioè i coltelli, le forchette, i cucchiai e i cucchiaini:
ANNA: Allora… la forchetta si mette a sinistra e il coltello a destra… mettiamo anche i cucchiai?
Gli ospiti hanno apprezzato molto, e hanno fatto molti complimenti:
FELA: Che bella tovaglia! Dove l’hai presa?
ANNA: ................E guarda che tovaglioli originali!
FELA: Quanto sono belli!
TERESA: Che magnifica tovaglia!
CESARIA: Quante cose buone!
TERESA: e quanto era buona la salsa!
E così, abbiamo scoperto un altro significato della parola che e della parola quanto. In tutte queste frasi, che e quanto servono per esclamare: sono parole esclamative. Negli esempi che abbiamo sentito, che e quanto esprimono un complimento o un giudizio positivo, ma possono anche esprimere un rimprovero o un giudizio negativo: “Quanto sei cattivo!”, “Che maleducato, quello!”. Sentiamo altri esempi di esclamazioni:
TERESA: Che giornalista combattiva!
CESARIA: Che bravi ragazzi!
TERESA: Che sorpresa meravigliosa!
OLGA: Che gentile!
SALIF: ..... Quante sorprese!
SALIF: E voi… Quanto siete stati bravi ad apparecchiare così bene!
Anna è una perfetta padrona di casa. Avete visto come è stata brava con i suoi ospiti? È stata gentile fin da quando sono entrati in casa:
ANNA: Benvenute! Accomodatevi, prego!
ANNA: Salif, mamma, prego, entrate anche voi!
“Benvenuti” oppure “Che piacere vedervi!” o “Che piacere vederti!” o “... vederla!” sono le prime parole gentili che dobbiamo dire quando qualcuno viene a trovarci. Subito dopo, lo invitiamo a sedere, dicendo: “Accomodati”, “Accomodatevi, prego”, “Si accomodi pure”, e poi, offriremo qualcosa:
ANNA: ................Accomodatevi in soggiorno… gradite un aperitivo?
Anna ha detto: “Gradite un aperitivo?”. Avrebbe anche potuto dire: “Posso offrirvi un aperitivo?”, oppure “Vi va un aperitivo?”. Ma questo “Vi va” (o “Ti va”) possiamo usarlo solo se siamo in confidenza con i nostri ospiti.
Dopo l’aperitivo, quando il pranzo era pronto, Anna ha invitato gli ospiti a sedersi a tavola, e ha usato di nuovo il verbo accomodarsi:
ANNA: Venite, accomodatevi a tavola. Allora: tu Teresa puoi sederti qui, tu Cesaria qui, io e Fela invece ci sediamo qui, è più comodo per prendere i piatti…
Come vedete, il segreto per essere gentili è semplice. Le parole che dobbiamo saper usare sono poche: accomodati, accomodatevi, si accomodi; gradisci, gradite, gradisce; preferisci, preferite, preferisce; prendi, prendete, prende; vuoi, volete, vuole; ti va, vi va. Poche parole e il gioco è fatto, anzi: il pranzo è servito:
ANNA: Gradisci ancora un po’ di cous cous, Teresa?
ANNA: Tu ne gradisci ancora un po’, Cesaria?
OLGA: Salif, prendi ancora un po’ di contorno?
SALIF: Sì, grazie, ne prendo ancora un po’…
FELA: Teresa, per favore, mi passi l’acqua?
TERESA: Preferisci l’acqua naturale o frizzante?
Anna e Fela hanno organizzato il pranzo e hanno preparato la tavola con cura: hanno messo una bella tovaglia colorata, i tovaglioli e delle belle posate, cioè i coltelli, le forchette, i cucchiai e i cucchiaini:
ANNA: Allora… la forchetta si mette a sinistra e il coltello a destra… mettiamo anche i cucchiai?
Gli ospiti hanno apprezzato molto, e hanno fatto molti complimenti:
FELA: Che bella tovaglia! Dove l’hai presa?
ANNA: ................E guarda che tovaglioli originali!
FELA: Quanto sono belli!
TERESA: Che magnifica tovaglia!
CESARIA: Quante cose buone!
TERESA: e quanto era buona la salsa!
E così, abbiamo scoperto un altro significato della parola che e della parola quanto. In tutte queste frasi, che e quanto servono per esclamare: sono parole esclamative. Negli esempi che abbiamo sentito, che e quanto esprimono un complimento o un giudizio positivo, ma possono anche esprimere un rimprovero o un giudizio negativo: “Quanto sei cattivo!”, “Che maleducato, quello!”. Sentiamo altri esempi di esclamazioni:
TERESA: Che giornalista combattiva!
CESARIA: Che bravi ragazzi!
TERESA: Che sorpresa meravigliosa!
OLGA: Che gentile!
SALIF: ..... Quante sorprese!
SALIF: E voi… Quanto siete stati bravi ad apparecchiare così bene!