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Le parole dell'Italiano: due punti

Unità 8 - Livello B1

I due punti

Nell’ottava puntata, mentre scrive un articolo, Olga si trova di fronte un cioè che vuole trasformare in due punti. Vediamo:

OLGA: “In queste pagine parleremo di integrazione, cioè la possibilità che molti stranieri hanno di diventare realmente cittadini attivi della società in cui vivono” Questo cioè è brutto… forse qui si possono usare i due punti… vediamo un po’…

Cerchiamo di aiutare Olga. Quando e come si usano i due punti? Prima di tutto i due punti si adoperano per introdurre una spiegazione. Per questo, come dice Olga, possono sostituire una parola come cioè, che introduce appunto una spiegazione. Voglio farvi un esempio prendendolo dal romanzo di un scrittore che vi ho già nominato, Italo Calvino. Il romanzo s'intitola Il Visconte dimezzato:. Lo leggo: “Mio zio era allora nella prima giovinezza: [due punti] l’età in cui i sentimenti stanno tutti in uno slancio confuso, non distinti ancora in male e in bene”. Dopo quei due punti, Italo Calvino spiega che cos’è la “prima giovinezza”: è l’adolescenza, quando i giovani hanno sentimenti confusi, qualche volta opposti, e non distinguono il bene dal male. Invece di usare la parola cioè, lo scrittore usa i due punti.

Oltre che per spiegare, i due punti si usano anche per dimostrare qualcosa. Per esempio: “Negli ultimi cinquant'anni l'Italia ha conosciuto un grande progresso: [due punti] moltissime persone vivono meglio rispetto a cinquant'anni fa. È come se dicessi: “Negli ultimi cinquant'anni l'Italia ha conosciuto un grande progresso: lo dimostra il fatto che moltissime persone vivono meglio rispetto a cinquant'anni fa”. I due punti, poi, servono ad aprire un elenco. Per esempio: “Sono andato al supermercato e ho comprato tante cose: [due punti] pane, pasta, frutta, verdura, olio e biscotti”. Vedete? L'elenco delle cose comprate è preceduto dai due punti. Infine, i due punti si mettono prima di un discorso diretto, cioè quando si scrivono esattamente le parole dette o scritte da una persona. Prendiamo un altro esempio dal romanzo di Italo Calvino: “Il dottore era molto confuso [...], ma il visconte (un nobile, il protagonista del romanzo) gli si fece vicino e chiese [...]: [due punti] - Lei cerca farfalle notturne, dottore?”. Questa domanda finale è un discorso diretto e infatti è preceduta dai due punti. Arrivederci!