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Le parole dell'Italiano: pronomi combinati, imperativi e congiuntivi
Unità 11 - Livello B1
Pronomi combinati, imperativi e congiuntivi
Oggi continuiamo il discorso che abbiamo iniziato nella puntata precedente: abbiamo visto che i pronomi atoni di solito stanno prima del verbo. Quando però il verbo è all'infinito (come guardare), all'imperativo (come guarda!, guardate!) o al gerundio (come guardando), il pronome atono non sta prima del verbo, ma dopo: quindi diciamo guardarlo, guardalo!, guardandolo.
Ascoltate per esempio Meryem e Salif: MERYEM: Devo dirti una cosa… SALIF: Sentitelo, poverino, lui ha una vita privata… D evo dirti, con il pronome atono attaccato all’infinito dire; Sentitelo, con il pronome atono attaccato all’imperativo Sentite. Bene: questa regola vale anche quando i pronomi atoni sono combinati.
Nel prossimo esempio che sentiremo, Fela attacca due pronomi atoni combinati all’infinito dire. Sentite: FELA: Non dirglielo: fa il tiranno ma è uno zio magnifico! Non dirglielo, cioè non dire a lui questa cosa. La stessa posizione (dopo il verbo) hanno i pronomi combinati con l’imperativo: SALIF: Ripeticelo ancora...! OLGA: Va bene, adesso smettetela e spiegatemelo: ANNA: Però promettimelo: la nostra casa sarà una casa ecologica! Ripeticelo significa Ripeti a noi questa cosa, Spiegatemelo significa Spiegate a me questa cosa e Promettimelo, Prometti a me questa cosa. Ripeti e prometti sono imperativi regolari, ma in italiano ci sono 5 verbi hanno la seconda persona dell’imperativo irregolare: questi verbi sono dire, dare, fare, stare e andare.
Alla seconda persona dell’imperativo dire diventa di’, per esempio: “Di’ la verità!”. Dare diventa da’, fare diventa fa’, stare diventa sta’, per esempio “Sta’ fermo”, e andare diventa va’. Ricordate che tutte queste forme: di’, da’, fa’, sta’ e va’ si scrivono con l’apostrofo alla fine. Perché le ricordiamo adesso? Perché quando questi cinque imperativi irregolari sono legati a un pronome atono, lo fanno cambiare: l’iniziale del pronome atono diventa doppia. Non importa se abbiamo un pronome solo o due pronomi combinati: l’iniziale del primo pronome comunque raddoppia. Sentite:
SALIF: Facci un piacere: Salif usa l’imperativo Facci, cioè fa’ a noi, e raddoppia l’iniziale del pronome atono ci. La stessa cosa succede all’iniziale del pronome mi. Sentite Fela: FELA: Fammi un favore: dammi una mano con questi pacchi! Fammi un favore e dammi una mano, cioè fa’ a me un favore e da’ a me una mano. Sia fammi che dammi mostrano l’iniziale del pronome raddoppiata: infatti si scrivono con due emme. Sentiamo ancora ad esempio come si raddoppia l’iniziale del pronome lo quando è attaccata agli imperativi irregolari fa’ e di’: SALIF: E va bene, le gomme della bicicletta possono aspettare! Ma il resto… fallo! ANNA: Dillo, Salif: mamma vi ha fatto lavorare eh? Fallo e dillo, cioè fa’ questa cosa, di’ questa cosa. Dopo gli imperativi di’, da’, fa’, sta’ e va’., anche i pronomi combinati raddoppiano l’iniziale del primo pronome. Sentiamo i nostri amici: MERYEM: Devo dirti una cosa… FELA: Dimmela. Dimmela significa “dimmi questa cosa”, “di’ a me questa cosa” e si scrive con due emme.
Naturalmente, come abbiamo visto nella puntata precedente, il pronome mi ha cambiato la vocale perché è combinato con un altro pronome, quindi dimmi si è trasformato in dimmela. I soli pronomi che non raddoppiano l’iniziale dopo gli imperativi irregolari sono gli e glie. Sentite Meryem: MERYEM: Dai, dagliela subito...! Dagliela: il pronome resta glie, la sua scrittura non cambia, come quando lo attacchiamo a un imperativo regolare: portagliela o scrivigliela. Sappiamo che l’imperativo serve a dare degli ordini, ma sappiamo anche che non si può usare l’imperativo con tutti: infatti, quando diamo del lei a una persona, per darle un ordine formale abbiamo imparato a usare il congiuntivo, non l’imperativo.
Qualche esempio ce lo offre Salif, quando fa finta di essere un capo severo e, per giocare, comincia a dare del lei a Karim: SALIF:Dunque, caro collaboratore, ecco cosa deve fare: ordini l’olio di Argan, che è finito… e il caffè dall’Ecuador. Avverta i clienti della spesa solidale che passeremo domani. Poi faccia l’inventario, mi raccomando… metta tutto in ordine prima della prossima settimana! Ordini l’olio, dice Salif, avverta i clienti, metta in ordine e faccia l’inventario, che è un congiuntivo irregolare. Ora possiamo aggiungere un’informazione nuova: nel caso di ordini formali, i gruppi di pronomi atoni non seguono ma precedono la forma verbale. Quando Salif parla al telefono con una sua cliente, dice : Non si preoccupi e mi chiami. SALIF: Pronto? Sì, signora Rosati, sono io... Come? No, Non si preoccupi ed esca tranquillamente. Mi chiami quando sarà di nuovo a casa In questo caso il pronome atono è uno solo: non si preoccupi, mi chiami.
Ma sarebbe stata la stessa cosa se fossero stati due insieme. Avremmo sempre dovuto metterli prima del verbo: non se ne preoccupi, me lo chiami. Arrivederci alla prossima puntata! In questa puntata abbiamo imparato: - a dare ordini informali aggiungendo i pronomi combinati dopo l’imperativo: promettimelo!, spiegatemelo! - a dare ordini formali mettendo i pronomi combinati davanti al verbo al congiuntivo: non se ne preoccupi!, me lo chiami! - la seconda persona dell’imperativo dei verbi irregolari andare, dare, dire, fare, stare: va’, da’, di’, fa’, sta’ - a raddoppiare l’iniziale dei pronomi atoni dopo gli imperativi irregolari va’, da’, di’, fa’, sta’: vacci, dammi, dille, facci, stammi ecc.
Oggi continuiamo il discorso che abbiamo iniziato nella puntata precedente: abbiamo visto che i pronomi atoni di solito stanno prima del verbo. Quando però il verbo è all'infinito (come guardare), all'imperativo (come guarda!, guardate!) o al gerundio (come guardando), il pronome atono non sta prima del verbo, ma dopo: quindi diciamo guardarlo, guardalo!, guardandolo.
Ascoltate per esempio Meryem e Salif: MERYEM: Devo dirti una cosa… SALIF: Sentitelo, poverino, lui ha una vita privata… D evo dirti, con il pronome atono attaccato all’infinito dire; Sentitelo, con il pronome atono attaccato all’imperativo Sentite. Bene: questa regola vale anche quando i pronomi atoni sono combinati.
Nel prossimo esempio che sentiremo, Fela attacca due pronomi atoni combinati all’infinito dire. Sentite: FELA: Non dirglielo: fa il tiranno ma è uno zio magnifico! Non dirglielo, cioè non dire a lui questa cosa. La stessa posizione (dopo il verbo) hanno i pronomi combinati con l’imperativo: SALIF: Ripeticelo ancora...! OLGA: Va bene, adesso smettetela e spiegatemelo: ANNA: Però promettimelo: la nostra casa sarà una casa ecologica! Ripeticelo significa Ripeti a noi questa cosa, Spiegatemelo significa Spiegate a me questa cosa e Promettimelo, Prometti a me questa cosa. Ripeti e prometti sono imperativi regolari, ma in italiano ci sono 5 verbi hanno la seconda persona dell’imperativo irregolare: questi verbi sono dire, dare, fare, stare e andare.
Alla seconda persona dell’imperativo dire diventa di’, per esempio: “Di’ la verità!”. Dare diventa da’, fare diventa fa’, stare diventa sta’, per esempio “Sta’ fermo”, e andare diventa va’. Ricordate che tutte queste forme: di’, da’, fa’, sta’ e va’ si scrivono con l’apostrofo alla fine. Perché le ricordiamo adesso? Perché quando questi cinque imperativi irregolari sono legati a un pronome atono, lo fanno cambiare: l’iniziale del pronome atono diventa doppia. Non importa se abbiamo un pronome solo o due pronomi combinati: l’iniziale del primo pronome comunque raddoppia. Sentite:
SALIF: Facci un piacere: Salif usa l’imperativo Facci, cioè fa’ a noi, e raddoppia l’iniziale del pronome atono ci. La stessa cosa succede all’iniziale del pronome mi. Sentite Fela: FELA: Fammi un favore: dammi una mano con questi pacchi! Fammi un favore e dammi una mano, cioè fa’ a me un favore e da’ a me una mano. Sia fammi che dammi mostrano l’iniziale del pronome raddoppiata: infatti si scrivono con due emme. Sentiamo ancora ad esempio come si raddoppia l’iniziale del pronome lo quando è attaccata agli imperativi irregolari fa’ e di’: SALIF: E va bene, le gomme della bicicletta possono aspettare! Ma il resto… fallo! ANNA: Dillo, Salif: mamma vi ha fatto lavorare eh? Fallo e dillo, cioè fa’ questa cosa, di’ questa cosa. Dopo gli imperativi di’, da’, fa’, sta’ e va’., anche i pronomi combinati raddoppiano l’iniziale del primo pronome. Sentiamo i nostri amici: MERYEM: Devo dirti una cosa… FELA: Dimmela. Dimmela significa “dimmi questa cosa”, “di’ a me questa cosa” e si scrive con due emme.
Naturalmente, come abbiamo visto nella puntata precedente, il pronome mi ha cambiato la vocale perché è combinato con un altro pronome, quindi dimmi si è trasformato in dimmela. I soli pronomi che non raddoppiano l’iniziale dopo gli imperativi irregolari sono gli e glie. Sentite Meryem: MERYEM: Dai, dagliela subito...! Dagliela: il pronome resta glie, la sua scrittura non cambia, come quando lo attacchiamo a un imperativo regolare: portagliela o scrivigliela. Sappiamo che l’imperativo serve a dare degli ordini, ma sappiamo anche che non si può usare l’imperativo con tutti: infatti, quando diamo del lei a una persona, per darle un ordine formale abbiamo imparato a usare il congiuntivo, non l’imperativo.
Qualche esempio ce lo offre Salif, quando fa finta di essere un capo severo e, per giocare, comincia a dare del lei a Karim: SALIF:Dunque, caro collaboratore, ecco cosa deve fare: ordini l’olio di Argan, che è finito… e il caffè dall’Ecuador. Avverta i clienti della spesa solidale che passeremo domani. Poi faccia l’inventario, mi raccomando… metta tutto in ordine prima della prossima settimana! Ordini l’olio, dice Salif, avverta i clienti, metta in ordine e faccia l’inventario, che è un congiuntivo irregolare. Ora possiamo aggiungere un’informazione nuova: nel caso di ordini formali, i gruppi di pronomi atoni non seguono ma precedono la forma verbale. Quando Salif parla al telefono con una sua cliente, dice : Non si preoccupi e mi chiami. SALIF: Pronto? Sì, signora Rosati, sono io... Come? No, Non si preoccupi ed esca tranquillamente. Mi chiami quando sarà di nuovo a casa In questo caso il pronome atono è uno solo: non si preoccupi, mi chiami.
Ma sarebbe stata la stessa cosa se fossero stati due insieme. Avremmo sempre dovuto metterli prima del verbo: non se ne preoccupi, me lo chiami. Arrivederci alla prossima puntata! In questa puntata abbiamo imparato: - a dare ordini informali aggiungendo i pronomi combinati dopo l’imperativo: promettimelo!, spiegatemelo! - a dare ordini formali mettendo i pronomi combinati davanti al verbo al congiuntivo: non se ne preoccupi!, me lo chiami! - la seconda persona dell’imperativo dei verbi irregolari andare, dare, dire, fare, stare: va’, da’, di’, fa’, sta’ - a raddoppiare l’iniziale dei pronomi atoni dopo gli imperativi irregolari va’, da’, di’, fa’, sta’: vacci, dammi, dille, facci, stammi ecc.