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Non - luogo
Le parole del nuovo millennio
L’espressione non luogo non significa, come si potrebbe immaginare, “luogo che non esiste”. Significa invece luogo privo di un’identità, quindi un luogo anonimo, un luogo staccato da qualsiasi rapporto con il contorno sociale, con una tradizione, con una storia. In genere, quando si parla di non luogo, si ricordano gli aeroporti,le autogrill, icentri commerciali, le stazioni; tutti luoghi che hanno questa stessa caratteristica, una sorta di anonimato, una riproduzione in serie anche degli ambienti architettonici all’interno del quale quella istituzione è collocata.
A usare per primo l’espressione non luogo è stato l’antropologo francese Marc Augé che ha usato, appunto, l’espressione non lieu. Lo ha fatto nel 1992, nel titolo di un suo libro che è stato poi tradotto nel 1996 con il titolo in italiano di Nonluoghi. Introduzione a una antropologia della surmodernità. Da quel momento l’espressione non luogo ha avuto grande successo anche nella lingua italiana e il successo è dimostrato anche dal fatto che è scritta indifferentemente e con un trattino tra “non” e “luogo”, e, ancora più spesso, la forma è univerbata, quindi nonluogo scritta in un’unica soluzione.
A partire dal 2003 non luogo è entrato ufficialmente come termine prima in un dizionario dei neologismi, e in un secondo momento ha cominciato ad essere registrata anche in tutti i vocaboli della lingua italiana.