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Specie
Le parole del nuovo millennio
Sebbene il concetto di specie sia familiare per molti, esiste in realtà una grande confusione, tanto tra il pubblico in generale quanto tra i divulgatori e gli specialisti, su cosa effettivamente sia una specie.
Già Charles Darwin 150 anni fa lamentava nel suo testo fondamentale L’origine delle specie, la vaghezza del concetto di specie confrontato per esempio con il concetto di varietà nelle piante.
La definizione di specie più comunemente accettata è stata proposta da Ernst Mayr nel 1942 ed è il cosiddetto concetto biologico di specie. Secondo Ernst Mayr una specie è un gruppo di individui interfecondi, capaci di generare una progenie vitale. Questo concetto quindi ha due elementi fondamentali: il primo è la capacità di produrre una prole che nel corso delle generazioni porti avanti il patrimonio genetico di quel gruppo di organismi. L’altro invece è l’isolamento riproduttivo: gruppi di organismi che siano separati tra loro e isolati riproduttivamente possono evolversi indipendentemente.
Questo concetto è molto efficace ma ha dei limiti. Ad esempio è molto difficile dire se realmente un leopardo in Afghanistan e uno in Kenya siano interfecondi perché non si incontreranno mai. Per questo motivo quello che si usa comunemente è la morfologia. Noi riconosciamo molto bene, per esempio, che una tigre è una tigre e non è un leone. Questo però non funziona per molte altre specie per esempio tra i roditori o i chirotteri: molte specie sono indistinguibili. In questo caso si ricorre alla biologia molecolare che ci permette di valutare quanto il patrimonio genetico di due individui sia simile. Naturalmente, maggiore è l’isolamento riproduttivo, e maggiore sarà la differenza dei patrimoni genetici di questi due individui.
Anche la biologia molecolare però non ci può dire tutto perché è molto difficile dire quanto debbano essere diversi questi patrimoni genetici affinché due individui appartengano effettivamente a due specie diverse. Quindi, sostanzialmente, per molti casi definire due specie è semplice. Ci sono molte situazioni in cui non possiamo fare altro che ricorrere al parere di esperti e all’utilizzo di tassonomie che siano riconosciute e considerate autorevoli dalla maggior parte degli scienziati.