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Filippo La Porta. Il bene e gli altri. Dante e un'etica per il nuovo millennio
La rilettura della Commedia.Tra Pasolini e Simone Weil
Il bene e gli altri. Dante e un’etica per il nuovo millennio (Bompiani 2018).
Come educare oggi un giovane, immerso in una cultura che ignora l'Umanesimo e i tradizionali veicoli del sapere? In che modo riformulare i dilemmi dell'etica dopo che gli dei hanno abbandonato i nostri cieli? L'"inattuale" Dante – uomo del Medioevo e abitante di un universo ancora stabile – può darci indicazioni preziose attraverso l'ausilio involontario di Simone Weil. La filosofa francese ha scritto: "È bene ciò che dà maggiore realtà agli esseri e alle cose, male ciò che gliela toglie". Alla luce di questa intuizione La Porta individua l'idea morale all'origine della "Commedia", dove i sette peccati capitali tolgono tutti realtà al prossimo. Così Dante può aiutarci a ridefinire un'etica che non consiste in imperativi categorici ma che ci permette di far esistere il mondo, nella sua inviolabile, corposa, mutevole alterità. E che ci chiede di "ascoltare" gli altri proprio al fine di farli esistere, e di far esistere così anche noi."
Filippo La Porta è nato a Roma nel 1952. Saggista e critico letterario, collabora con L’Unità, La Repubblica, il Corriere della Sera, Il Manifesto e numerose altre testate. È inoltre autore di Maestri irregolari (Bollati Boringhieri 2007), Dizionario della critica militante, con Giuseppe Leonelli (Bompiani 2007), La nuova narrativa italiana. Travestimenti e stili di fine secolo (Bollati Boringhieri 1999), Manuale di scrittura creatina. Per un antidoping della letteratura (Minimum Fax 1999), Narratori di un sud disperso. Cantastorie in un mondo senza storie (L’Ancora del Mediterraneo 2000).