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Il Gattopardo

Giuseppe Tomasi di Lampedusa

Pubblicato postumo da Feltrinelli nel 1958, un anno dopo la morte di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Il Gattopardo è un romanzo incentrato sul Risorgimento visto dalla Sicilia ma è anche un potente racconto incentrato sull’idea di transitorietà della vita e sul senso della fine incombente. L’autore s’ispira alla figura del suo bisnonno, il principe Giulio Fabrizio Tomasi, matematico e astronomo e lo trasfigura nel personaggio di Fabrizio Salina.

Gli editori Arnoldo Mondadori ed Einaudi rifiutano il manoscritto (che a Elio Vittorini non parve adatto alla collana I Gettoni che dirige); la copia giunta tra le mani di Elena Croce viene da lei mandata a Giorgio Bassani, che cerca subito di mettersi in contatto con Tomasi di Lampedusa ma scopre che è già morto.

Il Gattopardo vince nel 1959 il Premio Strega, in un'edizione molto combattuta in cui viene contrapposto a Ragazzi di vita di Pierpaolo Paosolini, e nel 1963 diventa un film memorabile diretto da Luchino Visconti e interpretato da Burt Lancaster, Claudia Cardinale e Alain Delon.

Il romanzo si apre con la recita del rosario a Palazzo Salina, dove vivono il principe Fabrizio, sua moglie Stella e i loro sette figli. Il nipote squattrinato e molto caro a Fabrizio, Tancredi, combatte tra i garibaldini ed è amato dalla cugina Concetta. La famiglia si trasferisce nella residenza estiva di Donnafugata, dove riceve la visita di don Calogero Sedara, il nuovo sindaco ricchissimo con moglie semianalfabeta e l'affascinante figlia Angelica, che è fiero di mostrare; Fabrizio non tarderà a innnamorarsene e a chiedere allo zio il permesso di sposarla. Il voto per l'annessione della Sicilia al Regno di Sardegna, a cui il principe aderisce, finisce con un plebiscito, anche grazie ai brogli. Fabrizio rifiuta la carica di senatore offertagli dal funzionario piemontese, Chevalley di Monterzuolo, e conduce una vita appartata fino alla morte che lo ragigunge in una stanza d'albergo a Palermo. Nel finale ambientato nel 1910, incontriamo Concetta, che non si è mai sposata, e Angelica, ormai vedova e appesantita dall’età. Nostra guida nella storia editoriale e nei temi del Gattopardo è l'italianista Giovanni Capecchi.

Giuseppe Tomasi di Lampedusa:

nasce a Palermo nel 1896. Non termina gli studi di giurisprudenza. Nel 1911 viene chiamato alle armi, partecipa alla disfatta di Caporetto e viene fatto prigioniero dagli austriaci. Riesce a fuggire e torna a piedi in Italia. Viene dimesso dall'esercito con il grado di tenente e fa ritorno in Sicilia. Da qui alterna al riposo qualche viaggio, sempre in compagnia della madre: nel frattempo compie studi sulle letterature straniere. Nel 1932 sposa a Riga la studiosa di psicanalisi Alexandra Wolff Stomersee - detta Licy. Termina di scrivere Il Gattopardo nel 1956: all'inizio il romanzo non viene preso in considerazione da varie case editrici. Muore nel 1957 per un tumore ai polmoni. Il libro viene pubblicato postumo nel 1958, dopo che Elena Croce invia il romanzo a Giorgio Bassani.

Nel filmato, la scrittrice Maria Antonietta Ferraloro, autrice del libro Il Gattopardo raccontato a mia figlia (Nuova Frontiera Junior), racconta del libro e traccia un profilo biografico del suo autore.

Per approfondire vedi anche:

Il Gattopardo (da "Ulisse, il piacere della scoperta)

La Sicilia di De Roberto e Tomasi di Lampedusa

Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Con Giovanni Capecchi