Vasco Pratolini
Nasce il 19 ottobre 1913
Dal programma di Rai Cultura L'altro 900, un ritratto dello scrittore fiorentino Vasco Pratolini (19 ottobre 1913 - 12 gennaio 1991) tratteggiato attraverso i luoghi e le testimonianze di Francesco Paolo Memmo, Maria Carla Papini, Cristina Battocletti. Le letture di brani tratti dalle sue opere sono affidate all'attore Alessio Vassallo.
Vasco Pratolini nasce a Firenze il 19 ottobre 1913 e muore a Roma il 12 gennaio 1991. Da ragazzo fa vari mestieri, studiando da autodidatta. Conosce Rosai e Vittorini e si lega agli ambienti del fascismo di sinistra. Passa presto all'antifascismo, avvicinandosi alle posizioni comuniste. Comincia a farsi conoscere nell'ambiente di "Letteratura" e di altre riviste fiorentine. Nel 1939 si trasferisce a Roma dove partecipa alla lotta partigiana e alla fine del 1945 si trasferisce a Napoli, dove insegna all'Istituto Statale di Arte.
Nel 1951 torna a Roma, città in cui resta a vivere fino alla morte.I suoi primi racconti (Il tappeto verde, 1941; Via de' Magazzini, 1942; Le amiche, 1943; poi riuniti, con altri, sotto il titolo Diario sentimentale, 1956) sono ispirati ai ricordi della sua adolescenza. Seguono una serie di racconti e romanzi: Il quartiere, 1944; Cronaca familiare, 1947; Cronache di poveri amanti, 1947; Mestiere di vagabondo, 1947; Un eroe del nostro tempo, 1949; Le ragazze di Sanfrediano, 1952. Con Metello (1955) lo scrittore offre un ampio affresco di vita collettiva e individuale, sociale e sentimentale. Metello fa parte della trilogia Una storia italiana con Lo scialo (1960) e Allegoria e derisione (1966). Per il cinema lavora come sceneggiatore tra gli altri con Carlo Lizzani, Roberto Rossellini e Luchino Visconti.
Dai suoi romanzi nascono molti film per il grande schermo, a partire da Cronaca famigliare (1947), tradotto in quasi tutte le lingue del mondo, dal francese all'arabo, addirittura in persiano, che diventa un film nel 1962 per la regia di Valerio Zurilini su soggetto dello stesso Pratolini che collabora anche alla sceneggiatura insieme a Zurlini e a Mario Missiroli.
Il rapporto di Pratolini con il cinema fu una costante della sua vita. Autore di soggetti e sceneggiature, con Luchino Visconti e Suso Cecchi D'Amico lavora alla sceneggiatura di Cronache di poveri amanti, film realizzato poi da Carlo Lizzani nel 1954. Nel 1953 collabora alla sceneggiatura di Cronaca di un delitto di Mario Sequi e di La domenica della buona gente di Anton Giulio Majano (tratto dall'omonimo radiodramma di Pratolini). Nel '54 firma Terza liceo di Luciano. Emmer e Tempi nostri (Zibaldone n.2) di Alessandro Blasetti. Tra la fine degli anni Cinquanta e i primi Sessanta è il momento di maggiore impegno di Pratolini per il grande schermo. Nel 1960, da giugno a ottobre, tiene la rubrica di critica cinematografica per il settimanale milanese «ABC». Il suo ultimo lavoro per il cinema nel 1972 con la sceneggiatura di La colonna infame (1973), di Dino Risi, tratto dalla Storia della colonna infame di Alessandro Manzoni.
Per approfondire:
Le ragazze di Sanfrediano (film)
Cronaca Famigliare (film)
Vasco Pratolini: la vita semplice di Firenze
Vasco Pratolini nasce a Firenze il 19 ottobre 1913 e muore a Roma il 12 gennaio 1991. Da ragazzo fa vari mestieri, studiando da autodidatta. Conosce Rosai e Vittorini e si lega agli ambienti del fascismo di sinistra. Passa presto all'antifascismo, avvicinandosi alle posizioni comuniste. Comincia a farsi conoscere nell'ambiente di "Letteratura" e di altre riviste fiorentine. Nel 1939 si trasferisce a Roma dove partecipa alla lotta partigiana e alla fine del 1945 si trasferisce a Napoli, dove insegna all'Istituto Statale di Arte.
Nel 1951 torna a Roma, città in cui resta a vivere fino alla morte.I suoi primi racconti (Il tappeto verde, 1941; Via de' Magazzini, 1942; Le amiche, 1943; poi riuniti, con altri, sotto il titolo Diario sentimentale, 1956) sono ispirati ai ricordi della sua adolescenza. Seguono una serie di racconti e romanzi: Il quartiere, 1944; Cronaca familiare, 1947; Cronache di poveri amanti, 1947; Mestiere di vagabondo, 1947; Un eroe del nostro tempo, 1949; Le ragazze di Sanfrediano, 1952. Con Metello (1955) lo scrittore offre un ampio affresco di vita collettiva e individuale, sociale e sentimentale. Metello fa parte della trilogia Una storia italiana con Lo scialo (1960) e Allegoria e derisione (1966). Per il cinema lavora come sceneggiatore tra gli altri con Carlo Lizzani, Roberto Rossellini e Luchino Visconti.
Dai suoi romanzi nascono molti film per il grande schermo, a partire da Cronaca famigliare (1947), tradotto in quasi tutte le lingue del mondo, dal francese all'arabo, addirittura in persiano, che diventa un film nel 1962 per la regia di Valerio Zurilini su soggetto dello stesso Pratolini che collabora anche alla sceneggiatura insieme a Zurlini e a Mario Missiroli.
Il rapporto di Pratolini con il cinema fu una costante della sua vita. Autore di soggetti e sceneggiature, con Luchino Visconti e Suso Cecchi D'Amico lavora alla sceneggiatura di Cronache di poveri amanti, film realizzato poi da Carlo Lizzani nel 1954. Nel 1953 collabora alla sceneggiatura di Cronaca di un delitto di Mario Sequi e di La domenica della buona gente di Anton Giulio Majano (tratto dall'omonimo radiodramma di Pratolini). Nel '54 firma Terza liceo di Luciano. Emmer e Tempi nostri (Zibaldone n.2) di Alessandro Blasetti. Tra la fine degli anni Cinquanta e i primi Sessanta è il momento di maggiore impegno di Pratolini per il grande schermo. Nel 1960, da giugno a ottobre, tiene la rubrica di critica cinematografica per il settimanale milanese «ABC». Il suo ultimo lavoro per il cinema nel 1972 con la sceneggiatura di La colonna infame (1973), di Dino Risi, tratto dalla Storia della colonna infame di Alessandro Manzoni.
Per approfondire:
Le ragazze di Sanfrediano (film)
Cronaca Famigliare (film)
Vasco Pratolini: la vita semplice di Firenze