Il tuo browser non supporta video HTML5
Carmelo Bene: L'Ulisse di Joyce mi ha cambiato la vita
Il 16 giugno è il Bloomsday
Scegliere un libro? Non si può scegliere un libro. Ecco, se proprio bisogna farlo allora si sceglie un libro che abbia cambiato una vita. Ebbene, l’Ulisse di Joyce, avevo allora ventidue anni, cambiò la mia vita completamente, radicalmente
Carmelo Bene
Mentre l'attore Carmelo Bene parla del capolavoro di James Joyce, L'Ulisse definendolo un testo che gli ha cambiato la vita, gli studenti del Liceo Vico di Napoli hanno provato ad attualizzare e fare propri i personaggi e le situazioni rappresentate dal libro. Vi proponiamo questo filmato in occasione del 16 giugno, giornata in cui si festeggia il Bloomsday a Dublino ed in altre parti del mondo per celebrare lo scrittore irlandese.
James Joyce nasce a Dublino il 2 febbraio 1882. Primogenito di una numerosa famiglia della buona società irlandese, di forte tradizione cattolica e nazionalista, viene iscritto nei migliori collegi cattolici della città. Le condizioni della famiglia peggiorano, fino ad arrivare alla povertà dopo la morte della madre (1903). Dopo la laurea, spinto dal vago proposito di studiare medicina alla Sorbona di Parigi, trascorre un breve periodo a nella capitale francese.
Tornato a Dublino, lavora per un periodo come insegnante privato e nel 1904 sposa Nora Barnacle che gli rimarrà accanto tutta la vita, dandogli due figli, Giorgio e Lucia. Quando decide di lasciare definitivamente l'Irlanda, si trasferisce prima a Pola e, l’anno seguente, a Trieste, dove rimane (salvo una breve parentesi romana fra il 1906 e il 1907) fino al 1915. Insegna alla Berlitz e in altri istituti. Nel frattempo nasce l'amicizia con Italo Svevo. La guerra lo costringe a lasciare Trieste per Zurigo, dove entra in contatto con Ezra Pound e intreccia molte altre amicizie.
Nel 1920 si trasferisce a Parigi, dove rimane vent’anni, frequentando Valéry-Larbaud, Aragon, Eluard, Th.S. Eliot, Hemingway, Fitzgerald, Beckett. Qui, nel 1922, pubblica Ulysses, grazie al rapporto di stima con Sylvia Beach, fondatrice della libreria-editrice Shakespeare and Company. Per curare la figlia Lucia nel 1934 incontra Carl Gustav Jung, grazie al quale approfondisce le conoscenze sulla psicologia del profondo. Lasciata la Francia a causa della guerra imminente, si stabilisce nuovamente a Zurigo, dove muore il 13 gennaio 1941, praticamente cieco a causa del peggioramento di una malattia che lo ha accompagnato per tutta la vita.
Per approfondire:
L'Ulisse di James Joyce. L'analisi di Claudio Gorlier
Gente di Dublino letto da Fabrizio Pasanisi
James Joyce a Trieste
Speciale James Joyce, a 80 anni dalla morte