"La lettera scarlatta" e una stagione letteraria straordinaria
16 marzo 1850: esce il romanzo di Nathaniel Hawthorne
La stagione più felice e più densa non solo della letteratura ma anche del pensiero americano
Rossana Rossanda
America, Nuovo Mondo. La straordinaria vivacità e ricchezza della stagione letteraria d'oltre oceano che si concentra tra il 1850 e il 1855, analizzata da Rossana Rossanda a colloquio con Antonio Debenedetti. Oltre al capolavoro di Nathaniel Hawthorne La lettera scarlatta, pubblicato il 16 marzo 1850, negli stessi anni ci sono le liriche di Emily Dickinson, c'è Henry David Thoreau con la sua Vita nei boschi (1854) e poi Foglie d'erba di Walt Whitman (1855) e Moby Dick di Herman Melville (1851). E' vivo e attivo in quel periodo anche Ralph Waldo Emerson, filosofo, scrittore e saggista statunitense: una stagione veramente eccezionale e unica.
Poi si passa all'analisi dei due emblemi intorno cui si snoda il romanzo di Hawthorne: la "A", simbolo vergognoso dell'adulterio, che la protagonista del romanzo, Esther, porta sul petto in forma di "meraviglioso ricamo", quasi con orgoglio, come fosse uno stemma. E la gogna, che resta un luogo emblematico in tutto il libro. Il romanzo si chiude con alcune pagine, a parere della Rossanda, inutili: un inutile "happy end".
Per approfondire:
Massimo Donà. Figure dell'estremo in Melville
Alessandro Baricco: Herman Melville
Speciale Walt Whitman
Foglie d'erba di Walt Whitman
Massimo Bacigalupo su Emily Dickinson