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La scoperta e l'utilizzo delle Nanotecnologie

Una lezione di Giancarlo Pacchioni

All'Istituto di Istruzione Superiore Altiero Spinelli (Sesto San Giovanni, Milano), gli studenti delle classi quinte assistono ad una lezione del professore Gianfranco Pacchioni, accademico esperto di chimica teorica e computazionale, su un argomento di grande attualità e interesse, le nanotecnologie.
La nanotecnologia rappresenta una branca della scienza indirizzata allo studio di tecnologie piccolissime, inferiori a un nanometro, ossia un miliardesimo di metro.
Esse sono oggi utilizzate in moltissimi campi scientifici, come chimica, biologia, fisica, medicina, farmaceutica, scienza dei materiali e ingegneria.
Le leggi della fisica non stabiliscono nessun limite inferiore per le dimensioni dei dispositivi che l’uomo può costruire ... Con gli strumenti adatti, sarebbe possibile trascrivere l’intera Enciclopedia Britannica su una capocchia di spillo
Richard Feynman, 1959 

Secondo Richard Feynman, Premio Nobel per la Fisica nel 1965, era possibile realizzare dispositivi composti da pochi atomi, ma solo negli anni Novanta del secolo scorso, le nanotecnologie avrebbero iniziato a diventare fatto concreto e non più solo idea e pura genialità. Oggi, dopo trent’anni, siamo in grado di manipolare ogni genere di materiale su scala dimensionale inferiore al micrometro, modificandone la composizione e la disposizione atomica o molecolare, con la possibilità di sviluppare prodotti e dispositivi nanotech negli ambiti più diversi.
Dopo Feynman, un altro capitolo importante fu la scoperta di una particolare molecola composta da atomi di carbonio, chiamata fullerene, per mano di due chimici statunitensi, Richard Smalley e Robert Curl Jr, i quali, per questa ricerca, avrebbero vinto il Nobel nel 1996, insieme al chimico inglese Harold W. Kroto.


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Foto Pete Linforth da Pixabay