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Silvia Massa. MicroTom, il pomodoro dello spazio
Sperimenti in corso per sopravvivere altrove
Meglio un cibo liofilizzato o un vero pomodoro coltivato nello spazio, per integrare la dieta degli astronauti? Silvia Massa, ricercatrice del laboratorio di biotecnologie dell'ENEA spiega che per rendere più salubre la vita nello spazio gli studi condotti in collaborazione con l'Agenzia spaziale italiana stanno esplorando il potenziale delle piante come fonte di integratori alimentari antiossidanti.
Le antocianine sono un gruppo di flavonoidi diffusi nel regno vegetale, che conferiscono il colore rosso-arancio e blu-violetto a molta frutta e verdura (es. frutti di bosco, uva, cavolo rosso, mais nero, mais rosso etc.). Grazie alla loro struttura chimica, esercitano una serie di effetti benefici e protettivi sulla salute umana agendo nelle cellule, nei tessuti e quindi nell’organismo intero per contrastare i meccanismi patologici che portano allo stress ossidativo cellulare e a molte patologie.
Attraverso l'ottimizzazione della produzione di questi antiossidanti naturali presenti nelle piante, l'ENEA ha prodotto un nuovo "ideotipo" di pomodoro, originariamente povero di antocianine e oggi trasformato in un bioreattore di molecole progettate per contrastare lo stress ossidativo prodotto dalle dure condizioni ambientali che si incontrano nello spazio.