Rai Scuola

Scienze della Terra. Approfondimenti

Le Scienze della Terra all'esame di maturità. Ecco il sussidio didattico offerto da Rai Cultura per affrontare la prova che condurrà al diploma. Questi filmati sono un'occasione per approfodire la materia al di là dei numeri e delle formule apprese nel corso delle lezioni e sui libro di testo.

Sfida al vulcano
Gli ecosistemi intorno agli vulcani, animali e piante che si adattano alla vita estrema.  

La crosta del pianeta
Lo studio della Terra attraverso le onde sismiche.

Il sismografo elettromagnetico
Massimo Temporelli, fisico e divulgatore scientifico, ci mostra il funzionamento del sismografo elettromagnetico, strumento inventato dal fisico Luigi Palmieri, direttore dell’Osservatorio Vesuviano, nel 1856.

I segni precursori delle eruzioni vulcaniche
Giovanni Macedonio, dirigente di ricerca presso la sezione di Napoli dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), spiega il lavoro di monitoraggio svolto dall’Istituto. 

Vulcani di fango
Marco Neri, vulcanologo INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia), sui salinelle di Paternò, alla periferia sud-orccipdnetali  dell’Etna.

I vulcani nascosti
La maggior parte delle eruzioni vulcaniche del nostro pianeta avvengono “di nascosto”: ‘fumarole nere’, vulcanelli e eruzioni vulcaniche sottomarine ne sono il principale esempio

I vulcani sottomarini
Guido Ventura, il vulcanologo primo ricercatore dell’INGV (Istitito Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) ci spiega perché è importante studiare i vulcani sottomarini.

Onde sismiche
Il Professor Stefano Gresta spiega le onde sismiche.

I Segreti delle Isole
In un viaggio davvero straordinario, con Alberto Angela, "Ulisse" passa da un'isola all'altra: partendo dall'Isola Maggiore del Lago Trasimeno, il programma racconta le mille storie di cui sono protagoniste le tante isole sulla terra. nate all'improvviso, scomparse lentamente, cambiate nel corso del tempo a causa di eventi naturali.

I dottori dei vulcani
Quando due placche continentali si scontrano, il terreno si spacca, rilasciando del liquido in ebollizione dal ventre della Terra: è un vulcano che erutta. Questo documentario racconta come un nuovo tipo di scienziati si mette in prima linea per cercare di prevenire una tragedia futura

L'Etna si muove
l fianco orientale e quello meridionale dell'Etna si spostano, in direzione del mare. È una delle caratteristiche di questo vulcano unico in Europa, di cui Marco Neri, ricercatore dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia di Catania ci parla a partire dalla faglia della Pernicana, che si muove di due centimetri l'anno.


IL CLIMA

MEMEX: Il cambio climatico
Con Mauro Guglielmin, professore di Geomorfologia all'Università dell'Insubria, parliamo di cambiamento climatico perché nella base antartica italiana "Mario Zucchelli" il gruppo di ricerca del Professore Guglielmin è impegnato in diversi progetti relativi agli effetti del climate change sulla vegetazione e il terreno perennemente ghiacciato, chiamato permafrost. Parliamo poi di un progetto del CRS4 in sperimentazione a Cagliari e a Roma: a raccontarcelo nei dettagli è Paolo Uva (ricercatore Bioinformatico – CRS4). L'obiettivo del progetto è creare un prodotto per analisi non invasive del profilo genetico in pazienti oncologici. Rubrica condotta da Gino Roncaglia, filosofo e professore di Informatica Umanistica dell'Università della Tuscia, è dedicata a Federico Faggin, il fisico italiano che nel 1971 ha guidato la realizzazione del primo microchip della storia. Scopriamo poi uno dei materiali biologici più studiati, un materiale che ha sempre affascinato generazioni di ingegneri, fisici, chimici, biologi e anche filosofi: è la seta di ragno e ce ne parla il fisico Gabriele Greco, dottorando presso il Laboratory of Bio-inspired & Graphene Nanomechanics del Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Meccanica dell'Università di Trento. La rubrica del giornalista scientifico e scrittore Pietro Greco è consacrata all'ignizione dell'atmosfera, partendo da una domanda pronunciata nel luglio del 1945 ad Alamogordo, nel deserto del New Mexico dall'italiano Enrico Fermi. Quale domanda? Ci svela tutto proprio Greco.


SPECIALE RAI CULTURA: I Lincei per il Clima
I membri dell’Accademia dei Lincei sul clima e il cambiamento climatico in un momento storico in cui il complesso delle condizione meteorologiche muta repentinamente in ogni angolo del pianeta.
L’emergenza clima, ormai divenuta a tutti gli effetti una piaga mondiale da contrastare, passa necessariamente attraverso delle adeguate misure politiche atte a diminuire, in un arco temporale ristretto, le emissioni di gas nell'atmosfera in maniera sostanziale. In primo piano i mutamenti climatici degli ultimi anni e del lontano passato spiegati da illustri accademici: cosa fa cambiare il clima, i cambiamenti osservati negli ultimi 50 anni, le sorgenti di gas serra e com'è cambiato il clima negli ultimi 700 milioni di anni.

Studiare il cambiamento climatico nelle acque gelide dell’Antartide
Immergersi a 25,5 metri di profondità nelle acque gelide in Antartide per studiare passato e futuro del clima: una sfida estrema per un progetto tutto italiano. Il progetto si chiama Ice-ClimaLizers (Antarctic biomineralizers as proxies of climate change) coordinato dall'ENEA e realizzato nell'ambito della 34a spedizione italiana in Antartide. In studio Chiara Lombardi, l'italiana ricercatrice dell'Enea alla base Zucchelli che ha vinto questa sfida subacquea: immergersi sotto i ghiacci del Polo Sud.

Cambiamento climatico e risorse naturali: come evitare la catastrofe
"Un pianeta alla fame" è un racconto di Cecilia Andrea Bacci e Lucina Paternesi. Nel 2050 saremo ben 10 miliardi e non si saprà come sfamare tutta questa gente. Oggi, secondo la Fao, le persone denutrite croniche sono 800 milioni. Cosa avverrà in futuro se si continuano a distruggere le già scarse risorse naturali? In studio Riccardo Valentini dell'Intergovernmental Panel On Climate Change (IPCC), premio Nobel per la pace nel 2007 insieme all'ex vicepresidente americano Al Gore per il suo impegno nella difesa dell’ambiente

TERREMOTI

1693, il terremoto del Val di Noto
La scarpata di Malta che funge da cerniera nei grandi scontri tra la placca africana e quella europea, è la responsabile del terremoto del 1693. Si tratta dell'evento catastrofico di maggiori dimensioni che abbia mai colpito la Sicilia orientale.  

Terremoto sullo stretto
Lo tsunami successivo peggiora i danni a Messina e Reggio
Alle cinque e ventuno del mattino, un terremoto della durata di 37 secondi e d’intensità 7,1 gradi della scala Richter si abbatte sullo Stretto, colpendo Messina e Reggio Calabria. La città siciliana è rasa completamente al suolo da uno tsunami. Il sisma, uno degli eventi più catastrofici del XX secolo, uccide la metà della popolazione di Messina e un terzo di quella di Reggio Calabria

La macchina che simula i terremoti che generano tsunami
Come si propaga un terremoto? E come si genera uno tsunami? Sotto la lente d’ingrandimento del progetto diretto da Giulio di Toro, ricercatore dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia e docente di Geologia all’Università di Padova, sono i sedimenti oceanici, estremamente diversi nelle varie aree e frutto di processi che si incrociano con il clima e l’oceanografia.

Quali sono le cause più frequenti dello tsunami?
Affinché un terremoto generi uno tsunami, il sisma deve avvenire in mare o in area costiera, essere superficiale e abbastanza forte da deformare il fondale dell’oceano o del mare. Generalmente si reputano potenzialmente pericolosi (tsunami-genici) i terremoti sopra magnitudo 5.5, ma in realtà bisogna superare la magnitudo 6.5 – 7 per avere una probabilità significativa di generare un maremoto.