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Dizionario lessicale: la fotografia
Significato, origine e evoluzione semantica
Questo ciclo di unità audiovisive mette a disposizione delle scuole Lemma-Navigare nelle parole, un progetto che si propone la realizzazione di un dizionario di base a carattere divulgativo, con struttura ipermediale e navigazione ipertestuale. I vocaboli analizzati sono complessivamente duecento, divisi in quaranta famiglie - ognuna di cinque parole tra loro omogenee - a loro volta legate a cinque grandi aree. Di ciascuna parola si definiscono il significato, l'origine etimologica e l'evoluzione storico-semantica.
Ogni scheda è inoltre completata da una citazione o da un modo di dire particolarmente esplicativo del contesto semantico in cui viene usato il termine. Il comitato scientifico, composto da Ignazio Baldelli, Maurizio Dardano, Daniele Gambarara, Stefano Gensini e Ugo Vignuzzi, è coordinato da Tullio De Mauro.
L'unità si occupa della fotografia partendo da un'analisi etimologica per poi arrivare a tracciare l'evoluzione di questa tecnica, che, giunta in Italia nel 1840, ha rivoluzionato il modo di percepire la realtà e di tramandarne la memoria.
La parola fotografia, conosciuta in francese, in inglese ed in tedesco, ancora prima che in italiano, è composta da due termini mutuati dalla lingua greca: "fotos" e "grafia" che indicano rispettivamente la luce e la scrittura, il disegno. Da un punto di vista tecnico essa è, infatti, un procedimento chimico, ottico o meccanico che permette di riprodurre immagini della realtà sfruttando l`effetto che ha la luce su determinate sostanze.
La presenza della fotografia, intesa non più solo come procedimento, ma anche come prodotto, ha fortemente influito sull'editoria e sulla comunicazione. Alcune sequenze tratte dal film Blow-up (1966), di Michelangelo Antonioni, concludono questa unità didattica.
Ogni scheda è inoltre completata da una citazione o da un modo di dire particolarmente esplicativo del contesto semantico in cui viene usato il termine. Il comitato scientifico, composto da Ignazio Baldelli, Maurizio Dardano, Daniele Gambarara, Stefano Gensini e Ugo Vignuzzi, è coordinato da Tullio De Mauro.
L'unità si occupa della fotografia partendo da un'analisi etimologica per poi arrivare a tracciare l'evoluzione di questa tecnica, che, giunta in Italia nel 1840, ha rivoluzionato il modo di percepire la realtà e di tramandarne la memoria.
La parola fotografia, conosciuta in francese, in inglese ed in tedesco, ancora prima che in italiano, è composta da due termini mutuati dalla lingua greca: "fotos" e "grafia" che indicano rispettivamente la luce e la scrittura, il disegno. Da un punto di vista tecnico essa è, infatti, un procedimento chimico, ottico o meccanico che permette di riprodurre immagini della realtà sfruttando l`effetto che ha la luce su determinate sostanze.
La presenza della fotografia, intesa non più solo come procedimento, ma anche come prodotto, ha fortemente influito sull'editoria e sulla comunicazione. Alcune sequenze tratte dal film Blow-up (1966), di Michelangelo Antonioni, concludono questa unità didattica.