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Immanuel Kant, il filosofo dell'Illuminismo

Un racconto di Maurizio Ferraris

Il giovane filosofo tedesco Immanuel Kant (1724–1804), oltre che di filosofia era molto appassionato di scienze naturali, matematica e geografia.

Dopo aver svolto l’attività di precettore privato, all’età di quarantasei anni diviene professore di Metafisica e Logica presso l’università della sua città natale 

Kant proporrà un modo innovativo di considerare il soggetto di fronte al compito della conoscenza, attribuendo all’uomo un insieme di strutture e modalità che determinano in modo attivo il suo modo di conoscere la realtà.
Per la sua collocazione storica e per i suoi tratti teorici, la filosofia di Kant può essere considerata l’apice delle riflessioni dell’Illuminismo. Questo movimento, che trae origine dalla filosofia inglese del tardo Seicento e che conoscerà il suo massimo sviluppo nella Francia di metà Settecento, deve il proprio nome alla funzione rischiarante della ragione.

Grazie alla filosofia, l’uomo può infatti illuminare tutti i campi della conoscenza ed eliminare le ombre gettate dai pregiudizi e dalle tradizioni ereditate dalle culture precedenti

Al centro dell’Illuminismo vi è dunque uno degli aspetti principali del pensiero di Kant, ossia la considerazione della ragione al pari di uno strumento critico. Strumento che utilizzato correttamente, può indirizzare l’uomo verso un progressivo miglioramento in ogni ambito del sapere e nella condotta politica e morale. 
Kant muore nella sua città natia, Köningsberg, nel 1804.

FOTO DI COPERTINA
La tomba del filosofo tedesco Immanuel Kant vista dall'esterno della cattedrale Koenigsberger, Kaliningrad, Russia