Convenzione Onu sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza

Convenzione Onu sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza

La ratifica dell'Italia il 27 maggio 1991

Convenzione Onu sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza
Il 20 novembre 1989 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha approvato a New York la Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (CRC - Convention on the Rights of the Child). Il 27 maggio 1991, vale a dire 30 anni fa, il trattato è stato ratificato dall’Italia con la legge n. 176. Nell’ordinamento italiano sono così stati introdotti quattro principi di particolare rilievo:

1. il principio di non discriminazione (art. 2);
2. il principio del superiore interesse del minore (art. 3);
3. il diritto alla vita, alla sopravvivenza e allo sviluppo (art. 6);
4. il principio di partecipazione e ascolto previsto dall’art. 12.

I minorenni, da allora, non sono più considerati come oggetti passivi di tutela e protezione, ma sono divenuti titolari attivi dei propri diritti, partecipi, attore e non più spettatori. Da ciò è conseguito un ulteriore cambiamento nel diritto di famiglia italiano: un tempo, come eredità del diritto romano, si parlava di patria potestà, poi di potestà genitoriale, oggi – dopo la ratifica della Convenzione – si parla finalmente di responsabilità genitoriale.

Dopo l’adesione alla Convenzione del 1989, nel 2011 l’Italia si è dotata di un’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza (AGIA), che il prossimo 12 luglio compirà dieci anni. Lo scopo per cui è stata istituita l’Agia è stato quello di assicurare la piena attuazione e la tutela dei diritti e degli interessi delle persone di minore età, in conformità a quanto previsto dalle convenzioni internazionali, tra cui in particolare la Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.

A partire dal 1991 sono stati numerosi gli interventi legislativi che hanno rivolto particolare attenzione ai diritti di bambini e ragazzi. Tra di essi e tra gli ultimi in ordine di tempo: la ratifica, nel 2013, della Convenzione del Consiglio d’Europa del 2007 per la protezione dei minorenni contro lo sfruttamento e l’abuso sessuale (Convenzione di Lanzarote); l’adozione della Legge n. 71 del 29 maggio 2017 sulla protezione dei minorenni attraverso la prevenzione e la lotta al cyberbullismo; la legge n. 47 del 7 aprile 2017 sulle misure di protezione dei minori stranieri non accompagnati. Recente è anche l’introduzione, nel nostro sistema penale, del reato di costrizione o induzione al matrimonio con la legge n. 69 del 19 luglio 2019 (“Codice rosso”), che prevede la pena alla reclusione fino a 7 anni nel caso di vittime minori di 14 anni.

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