I risultati italiani in financial literacy: Sabrina Greco, ricercatore Invalsi
Rapporto OCSE PISA 2015
La rilevazione della literacy finanziaria di Pisa 2015 è la seconda dopo quella del 2012 la partecipazione dell'Italia ad entrambe le rilevazioni permette non solo di fotografare la situazione attuale degli studenti italiani di 15 anni ma anche di confrontare questi risultati con quelli del 2012, analizzarne eventuali cambiamenti, come sottolinea Sabrina Greco, ricercatore Invalsi.
Per quanto riguarda l'Italia è possibile inoltre leggere i risultati per area geografica e tipologia di istruzione: in questo modo è possibile volgere lo sguardo verso eventuali differenze territoriali e a differenze legate alla tipologia di scuola frequentata. È proprio da questo confronto i dati mettono in evidenza un miglioramento del punteggio medio dell'Italia miglioramento che si accompagna anche ad un incremento di percentuale di studenti che riescono a raggiungere livelli più elevati della scala, cioè con gli studenti che mostrano di possedere competenze più elevate.
L'intervista è stata realizzata in occasione dell'evento "Financial literacy: dai risultati alle prospettive per un’educazione alla cittadinanza finanziaria e economica", tenutosi a Roma il 24 maggio 2017.
Tuttavia i dati, se da una parte ci confortano rispetto a questi risultati, ci chiedono di prestare attenzione ad alcuni elementi soprattutto quando andiamo ad analizzare il contesto territoriale: ancora una volta come anche nel 2012 e come accade anche in altre rilevazioni nazionali, si presenta un divario tra un Nord che consegue dei risultati migliori, e un Sud che ancora si colloca al di sotto della media nazionale. Questo divario si conferma anche nelle percentuali di studenti che riescono a raggiungere livelli più elevati della scala.
Un'attenzione particolare e posta sulle differenze di genere che per l'Italia sembrano rappresentare un elemento su cui riflettere. L'Italia è l'unico paese all'interno della rilevazione Pisa che presenta differenze di genere a favore dei maschi, ma è anche vero che questo dato è in linea con altre rilevazioni che vengono effettuate a livello internazionale sia sulla popolazione adulta che su quella studentesca, perché tendenzialmente le donne dimostrano di possedere minori conoscenze in ambito finanziario e anche comportamenti diversi rispetto agli uomini, ma hanno anche una consapevolezza maggiore delle loro scarse conoscenze.
Se però vogliamo parlare di comportamenti atteggiamenti di spesa e risparmio, i maschi e le femmine non si differenziano tra di loro e quindi quello che dovremmo chiederci è se non accada qualcosa al crescere dell'età.