Una strategia nazionale per l'educazione finanziaria: Magda Bianco, Banca d'Italia
Rapporto OCSE PISA 2015
Il Rapporto OCSE-PISA 2015 ci fornisce un quadro molto chiaro sui livelli di educazione finanziaria in Italia, e delle carenze di alfabetizzazione a riguardo, e sono una base di partenza fondamentale per poter realizzare oggi una strategia nazionale sull'educazione finanziaria.
Altro strumento per applicare tale strategia, è il primo censimento delle iniziative di educazione finanziaria realizzate nel nostro paese con la collaborazione di Banca d'Italia, Consob, Covip, e Ivass, Feduf, Museo del Risparmio: il progetto ha censito 206 iniziative di educazione finanziaria, promosse da 256 soggetti, principalmente riconducibili al mondo finanziario. Nel 2014 oltre un milione di persone avrebbe beneficiato di formazione sul tema.
L'intervista è stata realizzata in occasione dell'evento "Financial literacy: dai risultati alle prospettive per un’educazione alla cittadinanza finanziaria e economica", tenutosi a Roma il 24 maggio 2017.
L'elevato numero di iniziative di soggetti si è riflesso nella frammentazione dell'offerta spesso caratterizzata da programmi di dimensione contenuta: una delle maggiori criticità è rappresentata dalla carenza di valutazioni sull'efficacia delle iniziative nell'incrementare le conoscenze e incidere sui comportamenti. Con riferimento alle iniziative destinate agli studenti è stata segnalata la difficoltà di integrare le tematiche nel curriculum scolastici in assenza di un mandato chiaro, non che l'importanza di valorizzare il ruolo dei docenti. Per le iniziative destinate agli adulti è emersa un'offerta quasi sempre rivolta ad una platea generalista con poche iniziative per target specifici per esempio donne e imprenditori.
Oltre a queste informazioni e analisi disponiamo oggi di un quadro più approfondito delle debolezze e distorsioni cognitive che influenzano le scelte dei consumatori ed evidenze più strutturate sugli strumenti pedagogici più appropriati per trasmettere competenze e attitudini adeguate in campo finanziario. Queste ultime contribuiscono a spiegare il successo ancora limitato di alcune delle iniziative passate di educazione finanziaria in diversi paesi.
Le evidenze quantitative e quelle relative alle iniziative esistenti, testimoniano l'urgenza di una strategia nazionale che assicuri coordinamento e orientamento in Italia. Un ovvio punto di partenza è rappresentato dal quadro di riferimento sviluppato dall'Ocse a partire dalle buone prassi internazionali disponibili. Specificatamente l'OCSE individua quattro macroaree di contenuti molto ampie e focalizzate su aspetti che investono non solo la gestione quotidiana delle finanze, ma anche temi di lungo termine, assicurativi e pensionistici. Le quattro aree sono: monete e strumenti di pagamento, gestione del budget e risparmio, rischio e rendimento ,sistema economico e finanziario. Le previsioni dell'articolo 24 bis della legge del 17 febbraio 2017 numero 15 che introduce disposizioni generali concernenti l'educazione finanziaria assicurativa e previdenziale rappresentano la base per realizzare questo percorso.
Art. 24-bis. - (Disposizioni generali concernenti l'educazione finanziaria, assicurativa e previdenziale)
1. Le disposizioni del presente articolo prevedono misure ed interventi intesi a sviluppare l'educazione finanziaria, assicurativa e previdenziale. Tali disposizioni assicurano l'efficacia, l'efficienza e la sistematicita' delle azioni dei soggetti pubblici e privati in tema di educazione finanziaria, assicurativa e previdenziale e riconoscono l'importanza dell'educazione finanziaria quale strumento per la tutela del consumatore e per un utilizzo piu' consapevole degli strumenti e dei servizi finanziari offerti dal mercato.
2. In conformita' con la definizione dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), per educazione finanziaria, assicurativa e previdenziale, ai fini del presente articolo, si intende il processo attraverso il quale le persone migliorano la loro comprensione degli strumenti e dei prodotti finanziari e sviluppano le competenze necessarie ad acquisire una maggiore consapevolezza dei rischi e delle opportunita' finanziarie.
3. Il Ministero dell'economia e delle finanze, d'intesa con il Ministero dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca, adotta, nell'ambito delle risorse disponibili a legislazione vigente, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, il programma per una "Strategia nazionale per l'educazione finanziaria, assicurativa e previdenziale".
La Strategia nazionale si conforma ai seguenti principi:
a) organizzare in modo sistematico il coordinamento dei soggetti pubblici e, eventualmente su base volontaria, dei soggetti privati gia' attivi nella materia, ovvero di quelli che saranno attivati dal programma, garantendo che gli interventi siano continui nel tempo, promuovendo lo scambio di informazioni tra i soggetti e la diffusione delle relative esperienze, competenze e buone pratiche, e definendo le modalita' con cui le iniziative di educazione finanziaria, assicurativa e previdenziale possano entrare in sinergia e collegarsi con le attivita' proprie del sistema nazionale dell'istruzione;
b) definire le politiche nazionali in materia di comunicazione e di diffusione di informazioni volte a promuovere l'educazione finanziaria, assicurativa e previdenziale;
c) prevedere la possibilita' di stipulare convenzioni atte a promuovere interventi di formazione con associazioni rappresentative di categorie produttive, ordini professionali, associazioni dei consumatori, organizzazioni senza fini di lucro e universita', anche con la partecipazione degli enti territoriali.