Pietro Greco. Michael Faraday

Se oggi abbiamo l'elettricità in casa lo si deve a Faraday

Ah, era un tipo pratico, Michael Faraday. Un fisico sperimentale. Il più grande fisico sperimentale di ogni tempo. Probabilmente. Ha fatto compiere passi da gigante, all’inizio del XIX secolo, allo studio dell’elettricità, sia in chimica che in fisica. La sua scoperta più importante è certamente quella realizzata nel 1831: il fenomeno dell’induzione elettromagnetica. Significa che se io faccio variare un campo magnetico, per esempio muovendo una calamita, riesco a indurre una corrente elettrica in un circuiti. Sembra una scoperta tecnica, per addetti ai lavori. Invece è ancora oggi usata per i fini più disparati. È alla base, per esempio, dei generatori e dei motori elettrici. Cosa significa? Beh, che se oggi abbiamo l’elettricità in casa lo si deve a Faraday e a questa sua scoperta. Un tipo pratico, dicevamo.

E spiritoso. Si racconta che quando l’allora ministro delle finanza di Sua Maestà Britannica, William Gladstone, si recò in visita al suo laboratorio, gli chiese, appunto, di quel dispositivo a campo magnetico variabile che generava corrente elettrica. «Bello! Ma a che serve», gli chiese l’eminente politico.
«Non lo so», rispose candidamente Faraday. Poi aggiunse «Ma sono sicuro che da qui a vent’anni ci metterete una tassa sopra».
Aveva ragione. Grazie all’induzione elettromagnetica in capo a vent’anni gli inglesi realizzarono la prima rete elettrica. E Faraday, compiaciuto, ebbe modo di vederla.Cosa lo spingeva a realizzare tante pratiche scoperte pur senza essere un genio in matematica? Un’idea, cara a molti fisici. L’idea della profonda unità della natura. L’idea che tutti i fenomeni che vediamo sia riconducibili a un’unica forza e a un’unica legge.Non aveva forse Isaac Newton unificato in moti in cielo e i moti in terra, elaborando un’unica grandiosa legge, la legge di gravitazione universale, in grado di spiegare tutti i fenomeni della meccanica?

E non aveva egli stesso unificato elettricità e magnetismo?E allora qual era il suo compito? Beh, è chiaro: unificare la gravità e l’elettromagnetismo. Come, ma è chiaro: con dei pratici esperimenti. L’idea che elaborò fu piuttosto ingenua. Pensò che la gravità dovesse comportarsi come il magnetismo. E allora in laboratorio far cadere grossi pesi dall’alto accanto a un circuito elettrico. Pensando che un grave – sì, insomma, un oggetto pesante – in movimento generasse una corrente elettrica. 
Ah, quante prove effettuò, l’ingenuo e geniale Michael Faraday. Inutilmente. Lo vediamo ancora in laboratorio mentre sembra invocare: «Forze di tutto il mondo, unitevi!». 
Molti ancora oggi sorridono per la beata ingenuità di quello spirito pratico.

Eppure Faraday non aveva fatto altro che provare per primo a realizzare il sogno che da allora popola le notti di tutti i fisici: unificare gravità ed elettromagnetismo. 
Nessuno c’è ancora riuscito.