Benvenuti in casa Ba - Ah! l'amore, l'amore - Le banche
Unità 16 - Livello A2
Venezia è la città dell'amore e Olga spera che Salif faccia con lei un giro in gondola, anche perchè per loro è una ricorrenza molto speciale: l'anniversario di nozze. Ma il marito sembra averlo dimenticato. Olga, delusa, va in giro per la città con Fela, mentre Salif si informa sulla Banca Etica e incontra un giovane straniero che ne ha usufruito. Ma non ha dimenticato nè Olga nè l'anniversario e organizza una meravigliosa sorpresa...
SCENA 0 – CANALE DAVANTI S. MARCO Olga, Fela OLGA: L’ha dimenticato sì… FELA: Ma no… OLGA: Ma sì… FELA: Ti pare che lo zio ha dimenticato il vostro anniversario? OLGA: Ma sì… volevo fare un giro in gondola con lui… siamo nella città degli innamorati… è un anno che siamo sposati… sono proprio triste, Fela! Durante il fidanzamento era così romantico… Mi chiamava sempre, mi portava i fiori, … FELA: Dai, Olga, sai che ti dico? Fallo lo stesso il giro in gondola… lo desideri tanto no?… aspetta… chiamo quel gondoliere! Gondoliere!
Quella mattina… SCENA 1 – PONTE RIALTO OLGA: Che meraviglia Venezia! È davvero una città unica al mondo… laguna e niente macchine… voglio godermi questa giornata, Salif! FELA: Chissà com’era a Carnevale! Vengono da tutto il mondo per i festeggiamenti… è pieno di maschere… chissà che confusione! SALIF: Io vorrei approfittare di questo viaggio per prendere qualche informazione in più per la mia attività… Ho letto che esiste anche in Italia una Banca Etica, ed è nata proprio qui in Veneto… vorrei capire quali aiuti possono dare... del resto se devo aprire una bottega equosolidale ho bisogno di un aiuto economico… OLGA: Ma… Salif… proprio a Venezia dobbiamo preoccuparci del lavoro? SALIF: Dai, Olga, c’è tempo anche per dedicarci alla nostra visita… tu comincia a fare un giro… tra poco ti telefono e ti raggiungo! Salif si allontana OLGA: Ma lui si ricorda che giorno è oggi?
SCENA 2 - BIBLIOTECA MARCIANA SALIF: Buongiorno! FANTUZZO: Ciao! SALIF: Salif Ba! FANTUZZO: Ciao, Alberto! SALIF: Senta, le ho chiesto di incontrarci perché ho sentito parlare della Banca Etica e vorrei capire quali sono le sue caratteristiche… FANTUZZO: Sì… difatti ho dato appuntamento proprio davanti a questo palazzo che oggi è la Biblioteca Marciana ma che un tempo era la Zecca dove venivano coniate le monete, dove veniva gestito il debito dello Stato… SALIF: Il denaro è importante in ogni società se viene usato nel modo giusto… FANTUZZO: Quello che dici è corretto, l’importante è che impariamo a risparmiare innanzitutto. Perché, se riusciamo a risparmiare, possiamo dare alle banche la possibilità di investire i nostri risparmi, i nostri depositi, in attività da finanziare, attività che possono essere intraprese da persone immigrate, possono essere intraprese da persone anche che escono da situazioni di difficoltà, anche attraverso piccoli prestiti come il microcredito. SALIF: E che cos’è un microcredito? FANTUZZO: Possiamo dire che è uno strumento finanziario per aiutare le persone a trovarsi meglio, a stare meglio, a inserirsi meglio nella società. Se vuoi, io ho invitato un amico afgano che ha percepito un microcredito recentemente, magari possiamo raccontare la sua storia. SALIF: Volentieri.
SCENA 3 – GHETTO Olga e Fela OLGA: Questo è il ghetto… FELA: Il quartiere dove in passato erano obbligati a vivere gli ebrei? OLGA: Sì… sai cosa c’è scritto qui? Che questo è il primo ghetto d’Europa… FELA: Davvero? OLGA: Sì. Nel 1516, il governo di Venezia ha stabilito regole pesanti per tutti gli ebrei: dovevano portare un segno distintivo, per riconoscerli subito, e dovevano vivere tutti insieme qui, dove c’erano le antiche fonderie che in veneziano si chiamavano “geti”… FELA: Geti? OLGA: Già, e siccome gli ebrei dell’Europa dell’Est pronunciavano questa parola “gheto”, è nata la parola “ghetto” che oggi indica luoghi di emarginazione… Comunque oggi è un rione affascinante… suggestivo… FELA: Ci sono ancora Ebrei qui? OLGA: Sì, ci sono addirittura cinque sinagoghe… FELA: Interessante. Passeggiamo un po’? OLGA: Perché no?
SCENA 4 –BIBLIOTECA MARCIANA Salif, Fantuzzo, Farid FANTUZZO: Salif SALIF: Piacere! FANTUZZO: Farid FARID: Farid SALIF: Davvero, Farid, il microcredito ti ha aiutato? FARID: Sì, mi ha aiutato tanto. Sono partito dall’Afghanistan e quando sono arrivato nel 2004 in Italia, il comune di Venezia mi ha aiutato perché ero minorenne. Quando sono diventato maggiorenne sono uscito dalla casa del comune e la Banca Etica mi ha aiutato. SALIF: Ma come si ottiene esattamente un microcredito? FANTUZZO: Nel caso di Farid il comune di Venezia ci ha segnalato la sua situazione, ci ha chiesto di finanziare per il periodo di un anno un importo di 1.000 euro, solo 1.000 euro che gli servivano per anticipare delle spese che lui doveva sostenere avendo fatto una borsa di studio e non avendo ancora percepito il suo stipendio. Poi ha cominciato a lavorare, ha restituito tutto il suo prestito e quindi noi siamo molto contenti di casi come il suo e di molti altri casi che abbiamo…
Più tardi… SCENA 5 – ISOLA SAN LAZZARO DEGLI ARMENI Fela, Olga FELA: Perché quest’isola si chiama San Lazzaro degli Armeni, Olga? Dunque… nel 1717 il Senato di Venezia l’ha concessa ad alcuni monaci armeni che sfuggivano alle persecuzioni dei turchi ad Istanbul… un po’ come i rifugiati oggi… al loro paese erano perseguitati per le loro idee e cercavano rifugio… FELA: A scuola ho studiato che Venezia aveva tanti rapporti con l’Oriente… OLGA: Eh sì, c’erano molti scambi commerciali… ma anche culturali, visto che quest’isola è un centro di cultura armena importantissimo, migliaia di giovani armeni hanno studiato qui… del resto Venezia è sempre stata un crocevia di molte culture… OLGA: Pensa… la domenica mattina qui c’è una cerimonia religiosa lunghissima, due ore e mezzo… e si sentono per tutta l’isola i canti dei monaci… FELA: Ah sì? scusami un attimo Olga… OLGA: Ma certo Fela… FELA: Devo solo fare una telefonata…
SCENA 6 – ISOLA SAN LAZZARO ANNA: Pronto? FELA: Ciao, Anna come stai? ANNA: Bene, grazie e voi? FELA: Siamo a Venezia… ANNA: Che meraviglia… come ti invidio Fela! FELA: Sai che Venezia è la città dell’amore? ANNA: Ah sì? FELA: Sì. E a proposito di amore… ho ricevuto la tua mail mentre ci preparavamo a partire… mi fa piacere sapere che ti sei fidanzata… ANNA: Beh… fidanzata… FELA: Bene bene… e com’è questo fidanzato? E’ bello, è alto? ANNA: No, non è tanto alto: è di media statura. Ma è proprio carino. Ha gli occhi neri e i capelli corti lisci… è poi è intelligente, simpatico… devi proprio conoscerlo… FELA: E brava Anna… ANNA: Fela? Ma che sei geloso? FELA: Io geloso?
SCENA 7 – CANALE ISOLA SAN GIORGIO Salif
Poco dopo… SCENA 8 – PIAZZA SAN MARCO Olga e Fela FELA: Piazza San Marco è davvero meravigliosa! OLGA: Sì, è una delle piazze più belle d’Italia… e quanti turisti… pensa che qui si intrecciano lingue di tutto il mondo… FELA: E’ una piazza cosmopolita! OLGA: Già… una piazza per tutto il mondo!
SCENA 9 – PIAZZA SAN MARCO Olga, Fela OLGA: Guarda lassù Fela! Il simbolo di Venezia è un leone alato. Sinceramente… da bambina avevo molta paura dei leoni...una paura terribile! FELA: Sai, Olga? Anche Dante ha avuto paura di un leone… proprio all’inizio del suo viaggio… gli bloccava la strada OLGA: Davvero? FELA: Sì. Beh… non ricordo… aspetta, aspetta… Lo leggo qui nel mio ‘mitico’ quadernino… OLGA: Ancora? FELA: E c’erano pure una lupa e una lonza, un altro animale selvaggio… OLGA: E perché gli bloccavano la strada? FELA: Eh, non ricordo proprio tutto… ecco, questi animali sono il simbolo di tre gravi difetti dell’umanità: la lussuria, cioè la ricerca sfrenata del piacere, la superbia e l’avarizia. I difetti impedivano a Dante di avanzare, insomma… OLGA: E come fa ad andare avanti? FELA: Beh… con l’aiuto di Virgilio… dai, Olga… non ricordo proprio tutto, dai! Te lo spiego la prossima volta… aspetta lo appunto qui… Rivedere I canto dell’Inferno…
SCENA 10 –CANALE Salif SCENA 11 - CANALE DAVANTI S. MARCO Olga, Fela OLGA: L’ha dimenticato sì… FELA: Ma no… OLGA: Ma sì… FELA: Ti pare che lo zio ha dimenticato il vostro anniversario? OLGA: Ma sì… volevo fare un giro in gondola con lui… siamo nella città degli innamorati… è un anno che siamo sposati… sono proprio triste, Fela! Durante il fidanzamento era così romantico… Mi chiamava sempre, mi portava i fiori, … FELA: Dai, Olga, sai che ti dico? Fallo lo stesso il giro in gondola… lo desideri tanto no?… aspetta… chiamo quel gondoliere! Gondoliere! OLGA: Salif! SALIF: Ciao amore! Buon anniversario! OLGA: Ma allora… non hai dimenticato… SALIF: Eh no! Lo sapevo che desideravi tanto fare un giro in gondola e… grazie a Fela… sei arrivata dal tuo gondoliere preferito! OLGA: Adoro le tue sorprese! SALIF: Ma ora… se permetti… la gondola la lasciamo a qualcuno più esperto! Anche perché voglio vedermi Venezia insieme a te! Continua…
SCENA 0 – CANALE DAVANTI S. MARCO Olga, Fela OLGA: L’ha dimenticato sì… FELA: Ma no… OLGA: Ma sì… FELA: Ti pare che lo zio ha dimenticato il vostro anniversario? OLGA: Ma sì… volevo fare un giro in gondola con lui… siamo nella città degli innamorati… è un anno che siamo sposati… sono proprio triste, Fela! Durante il fidanzamento era così romantico… Mi chiamava sempre, mi portava i fiori, … FELA: Dai, Olga, sai che ti dico? Fallo lo stesso il giro in gondola… lo desideri tanto no?… aspetta… chiamo quel gondoliere! Gondoliere!
Quella mattina… SCENA 1 – PONTE RIALTO OLGA: Che meraviglia Venezia! È davvero una città unica al mondo… laguna e niente macchine… voglio godermi questa giornata, Salif! FELA: Chissà com’era a Carnevale! Vengono da tutto il mondo per i festeggiamenti… è pieno di maschere… chissà che confusione! SALIF: Io vorrei approfittare di questo viaggio per prendere qualche informazione in più per la mia attività… Ho letto che esiste anche in Italia una Banca Etica, ed è nata proprio qui in Veneto… vorrei capire quali aiuti possono dare... del resto se devo aprire una bottega equosolidale ho bisogno di un aiuto economico… OLGA: Ma… Salif… proprio a Venezia dobbiamo preoccuparci del lavoro? SALIF: Dai, Olga, c’è tempo anche per dedicarci alla nostra visita… tu comincia a fare un giro… tra poco ti telefono e ti raggiungo! Salif si allontana OLGA: Ma lui si ricorda che giorno è oggi?
SCENA 2 - BIBLIOTECA MARCIANA SALIF: Buongiorno! FANTUZZO: Ciao! SALIF: Salif Ba! FANTUZZO: Ciao, Alberto! SALIF: Senta, le ho chiesto di incontrarci perché ho sentito parlare della Banca Etica e vorrei capire quali sono le sue caratteristiche… FANTUZZO: Sì… difatti ho dato appuntamento proprio davanti a questo palazzo che oggi è la Biblioteca Marciana ma che un tempo era la Zecca dove venivano coniate le monete, dove veniva gestito il debito dello Stato… SALIF: Il denaro è importante in ogni società se viene usato nel modo giusto… FANTUZZO: Quello che dici è corretto, l’importante è che impariamo a risparmiare innanzitutto. Perché, se riusciamo a risparmiare, possiamo dare alle banche la possibilità di investire i nostri risparmi, i nostri depositi, in attività da finanziare, attività che possono essere intraprese da persone immigrate, possono essere intraprese da persone anche che escono da situazioni di difficoltà, anche attraverso piccoli prestiti come il microcredito. SALIF: E che cos’è un microcredito? FANTUZZO: Possiamo dire che è uno strumento finanziario per aiutare le persone a trovarsi meglio, a stare meglio, a inserirsi meglio nella società. Se vuoi, io ho invitato un amico afgano che ha percepito un microcredito recentemente, magari possiamo raccontare la sua storia. SALIF: Volentieri.
SCENA 3 – GHETTO Olga e Fela OLGA: Questo è il ghetto… FELA: Il quartiere dove in passato erano obbligati a vivere gli ebrei? OLGA: Sì… sai cosa c’è scritto qui? Che questo è il primo ghetto d’Europa… FELA: Davvero? OLGA: Sì. Nel 1516, il governo di Venezia ha stabilito regole pesanti per tutti gli ebrei: dovevano portare un segno distintivo, per riconoscerli subito, e dovevano vivere tutti insieme qui, dove c’erano le antiche fonderie che in veneziano si chiamavano “geti”… FELA: Geti? OLGA: Già, e siccome gli ebrei dell’Europa dell’Est pronunciavano questa parola “gheto”, è nata la parola “ghetto” che oggi indica luoghi di emarginazione… Comunque oggi è un rione affascinante… suggestivo… FELA: Ci sono ancora Ebrei qui? OLGA: Sì, ci sono addirittura cinque sinagoghe… FELA: Interessante. Passeggiamo un po’? OLGA: Perché no?
SCENA 4 –BIBLIOTECA MARCIANA Salif, Fantuzzo, Farid FANTUZZO: Salif SALIF: Piacere! FANTUZZO: Farid FARID: Farid SALIF: Davvero, Farid, il microcredito ti ha aiutato? FARID: Sì, mi ha aiutato tanto. Sono partito dall’Afghanistan e quando sono arrivato nel 2004 in Italia, il comune di Venezia mi ha aiutato perché ero minorenne. Quando sono diventato maggiorenne sono uscito dalla casa del comune e la Banca Etica mi ha aiutato. SALIF: Ma come si ottiene esattamente un microcredito? FANTUZZO: Nel caso di Farid il comune di Venezia ci ha segnalato la sua situazione, ci ha chiesto di finanziare per il periodo di un anno un importo di 1.000 euro, solo 1.000 euro che gli servivano per anticipare delle spese che lui doveva sostenere avendo fatto una borsa di studio e non avendo ancora percepito il suo stipendio. Poi ha cominciato a lavorare, ha restituito tutto il suo prestito e quindi noi siamo molto contenti di casi come il suo e di molti altri casi che abbiamo…
Più tardi… SCENA 5 – ISOLA SAN LAZZARO DEGLI ARMENI Fela, Olga FELA: Perché quest’isola si chiama San Lazzaro degli Armeni, Olga? Dunque… nel 1717 il Senato di Venezia l’ha concessa ad alcuni monaci armeni che sfuggivano alle persecuzioni dei turchi ad Istanbul… un po’ come i rifugiati oggi… al loro paese erano perseguitati per le loro idee e cercavano rifugio… FELA: A scuola ho studiato che Venezia aveva tanti rapporti con l’Oriente… OLGA: Eh sì, c’erano molti scambi commerciali… ma anche culturali, visto che quest’isola è un centro di cultura armena importantissimo, migliaia di giovani armeni hanno studiato qui… del resto Venezia è sempre stata un crocevia di molte culture… OLGA: Pensa… la domenica mattina qui c’è una cerimonia religiosa lunghissima, due ore e mezzo… e si sentono per tutta l’isola i canti dei monaci… FELA: Ah sì? scusami un attimo Olga… OLGA: Ma certo Fela… FELA: Devo solo fare una telefonata…
SCENA 6 – ISOLA SAN LAZZARO ANNA: Pronto? FELA: Ciao, Anna come stai? ANNA: Bene, grazie e voi? FELA: Siamo a Venezia… ANNA: Che meraviglia… come ti invidio Fela! FELA: Sai che Venezia è la città dell’amore? ANNA: Ah sì? FELA: Sì. E a proposito di amore… ho ricevuto la tua mail mentre ci preparavamo a partire… mi fa piacere sapere che ti sei fidanzata… ANNA: Beh… fidanzata… FELA: Bene bene… e com’è questo fidanzato? E’ bello, è alto? ANNA: No, non è tanto alto: è di media statura. Ma è proprio carino. Ha gli occhi neri e i capelli corti lisci… è poi è intelligente, simpatico… devi proprio conoscerlo… FELA: E brava Anna… ANNA: Fela? Ma che sei geloso? FELA: Io geloso?
SCENA 7 – CANALE ISOLA SAN GIORGIO Salif
Poco dopo… SCENA 8 – PIAZZA SAN MARCO Olga e Fela FELA: Piazza San Marco è davvero meravigliosa! OLGA: Sì, è una delle piazze più belle d’Italia… e quanti turisti… pensa che qui si intrecciano lingue di tutto il mondo… FELA: E’ una piazza cosmopolita! OLGA: Già… una piazza per tutto il mondo!
SCENA 9 – PIAZZA SAN MARCO Olga, Fela OLGA: Guarda lassù Fela! Il simbolo di Venezia è un leone alato. Sinceramente… da bambina avevo molta paura dei leoni...una paura terribile! FELA: Sai, Olga? Anche Dante ha avuto paura di un leone… proprio all’inizio del suo viaggio… gli bloccava la strada OLGA: Davvero? FELA: Sì. Beh… non ricordo… aspetta, aspetta… Lo leggo qui nel mio ‘mitico’ quadernino… OLGA: Ancora? FELA: E c’erano pure una lupa e una lonza, un altro animale selvaggio… OLGA: E perché gli bloccavano la strada? FELA: Eh, non ricordo proprio tutto… ecco, questi animali sono il simbolo di tre gravi difetti dell’umanità: la lussuria, cioè la ricerca sfrenata del piacere, la superbia e l’avarizia. I difetti impedivano a Dante di avanzare, insomma… OLGA: E come fa ad andare avanti? FELA: Beh… con l’aiuto di Virgilio… dai, Olga… non ricordo proprio tutto, dai! Te lo spiego la prossima volta… aspetta lo appunto qui… Rivedere I canto dell’Inferno…
SCENA 10 –CANALE Salif SCENA 11 - CANALE DAVANTI S. MARCO Olga, Fela OLGA: L’ha dimenticato sì… FELA: Ma no… OLGA: Ma sì… FELA: Ti pare che lo zio ha dimenticato il vostro anniversario? OLGA: Ma sì… volevo fare un giro in gondola con lui… siamo nella città degli innamorati… è un anno che siamo sposati… sono proprio triste, Fela! Durante il fidanzamento era così romantico… Mi chiamava sempre, mi portava i fiori, … FELA: Dai, Olga, sai che ti dico? Fallo lo stesso il giro in gondola… lo desideri tanto no?… aspetta… chiamo quel gondoliere! Gondoliere! OLGA: Salif! SALIF: Ciao amore! Buon anniversario! OLGA: Ma allora… non hai dimenticato… SALIF: Eh no! Lo sapevo che desideravi tanto fare un giro in gondola e… grazie a Fela… sei arrivata dal tuo gondoliere preferito! OLGA: Adoro le tue sorprese! SALIF: Ma ora… se permetti… la gondola la lasciamo a qualcuno più esperto! Anche perché voglio vedermi Venezia insieme a te! Continua…