Benvenuti in casa Ba - Arrivederci Fela!
Unità 2 - Livello B1
Un evento un po’ triste sta per toccare ai Ba. Fela è in partenza. Da diversi anni non torna in Senegal a trovare sua madre e i suoi fratelli. È contento di rivedere il suo Paese ma anche malinconico perché ormai sente che l’Italia è il luogo in cui si sente a casa. Intanto Olga deve fare la sua prima intervista, per dimostrare a sé stessa e al caporedattore de “Il pianeta è uno” che il lavoro di giornalista è adatto a lei. È riuscita ad avere un appuntamento con Zeudi Araya, la produttrice cinematografica nata in Eritrea, ed è molto emozionata. Trova però il tempo di aiutare Tania, la sua vicina, nei preparativi delle nozze.
SCENA 0 –INT – GIORNO - SOGGIORNO SALIF, FELA SALIF: Allora, Fela, ecco qui, prendi questo… (parole in senegalese…) FERMO IMMAGINE Un po’ di tempo prima…
SCENA 1 – INT GIORNO - SOGGIORNO PC OLGA prepara un’intervista a Zeudi Araya. Nel frattempo…
SCENA 2 – EST – GIORNO - PARCO FELA, KARIM – IN LONTANANZA SALIF FA JOGGING KARIM: Guarda tuo zio, Fela! È già al quarto giro! FELA: Mio zio ha una volontà… quando decide qualcosa non lo ferma nessuno! KARIM: Ha un bel carattere eh? FELA: Non lo hai mai visto arrabbiato! KARIM: Tu, piuttosto, Fela, sei scontento? FELA: Ma no, poi mi passa… KARIM: Ma allora quando parti? FELA: Appena sarà pronto il mio passaporto al consolato. Ho già portato tutti i documenti, quindi partirò presto. FLASHBACK CONSOLATO SALIF (parla in francese con l’addetto e traduce per Fela): Gli abbiamo portato la ricevuta del pagamento e la fotocopia della carta d’identità. Adesso ti farà una foto. Sei nato il 23/04 dell’84 a Dhakar.. sei sposato o celibe? FELA: Celibe! SALIF: Celibe! KARIM: Tua madre ti sta aspettando eh? FELA: Eh sì. Ormai è tanto che non ci vediamo, ha insistito molto… KARIM: Fela, ma non sei contento di rivedere tua madre e il tuo paese? FELA: Certo. Moltissimo. Però… KARIM: Però? FELA: So già che lì mi mancherà l’Italia… che ti devo dire? Ormai sono cittadino di due paesi… qui mi manca il Senegal, ma l’idea di partire mi mette malinconia… KARIM: Non essere infelice, Fela. Tornerai presto, no? FELA: Eh sì… Intanto Olga…
SCENA 3 – TELEFONATA - INT – GIORNO - SOGGIORNO CASA BA /REDAZIONE IL PIANETA E’ UNO OLGA, CAPOREDATTORE Olga prende il telefono in mano e compone un numero CAPOREDATTORE: Pronto? OLGA: Buongiorno, dottor Niccodemi. Sono Olga Novak. CAPOREDATTORE: Olga! Sono contento di sentirti… pensavo a te in questi giorni… hai trovato un’idea per la tua intervista di prova? OLGA: Sì. Avrei un’idea… CAPOREDATTORE: Bene. Allora, dimmi. OLGA: Ho pensato a una donna di origini straniere di grande successo, che qui in Italia fa una professione svolta quasi sempre da uomini… CAPOREDATTORE: Mi sembra interessante. Di chi si tratta? OLGA. Di Zeudi Araya. Che ne dice? CAPOREDATTORE: Ma non avevamo deciso di darci del ‘tu’ noi? OLGA: Hai ragione! Il mio italiano ogni tanto è incerto… lo vedi? CAPOREDATTORE: Stai tranquilla. Parli benissimo e sono sicuro che scriverai anche meglio… OLGA: Grazie della fiducia! E… Zeudi Araya? CAPOREDATTORE: Mi piace la tua idea, perciò adesso dico alla mia segretaria di procurarti i recapiti, così puoi contattarla! OLGA: Grazie mille. Allora chiamo più tardi? CAPOREDATTORE: Bene. In bocca al lupo, Olga, cioè… buona fortuna! OLGA: Ah sì. Questa la sapevo… CAPOREDATTORE: Arrivederci! A presto! OLGA: Arrivederci, a presto!
SCENA 4 – EST – GIORNO - PARCO FELA, KARIM, SALIF SALIF: Ma possibile che io, alla mia età, ho tutta quest’energia e voi due state lì seduti come due vecchietti? FELA: Zio! Non cominciare! Sei insopportabile! SALIF: Siete pigri! Alla mia età sarete due ciccioni! KARIM: Dai, Fela, tuo zio ha ragione! Da domani facciamo jogging con lui! FELA. Non ci penso nemmeno! Per fortuna me ne vado un po’ in Senegal! SALIF: Già! Questa volta, se non ti mando, devo litigare con mia sorella! KARIM: Beh, è normale che sua madre voglia vederlo… SALIF: Eh, lo so. Ma il pensiero di non vedere Fela per un mese… Con chi me la prenderò io senza il mio nipote testardo e disordinato? KARIM; Dai, Salif, se vuoi, puoi urlare con me… non capirò nulla ma… FELA: Meglio meglio… quando urla meglio non capirlo! SALIF: Del resto, sì, devi andare. Mariama è sempre sola, con i tuoi fratelli più piccoli. Ha bisogno di una mano e ha bisogno di te! FELA: Mamma è una donna forte… poi i miei fratelli stanno crescendo bene… un giorno bisogna fargli conoscere Mansour! SALIF: Appena la bottega sarà ben avviata, faremo un viaggio in Senegal tutti insieme! Ora vai a vedere com’è la situazione! KARIM: E quando tornerai… jogging tutti i giorni con lo zio! FELA: Mai! È un programma disumano!! Più tardi…
SCENA 5 – INT – GIORNO - CUCINA OLGA Mentre gira il sugo, Olga lo assaggia, si riguarda gli appunti. Squilla il campanello di casa. Va ad aprire
SCENA 6 – INT – GIORNO SOGGIORNO OLGA, TANIA E’ arrivata la vicina di casa, Tania, ucraina, fidanzata con Adriano, italiano che vive accanto ai Ba. TANIA: Ciao Olga! OLGA. Ciao, Tania! Entra, prego! Come stai? TANIA. Bene. Finalmente io e Adriano riusciamo a partire per il fine settimana! OLGA: Benissimo! Avete proprio bisogno di un po’ di tranquillità… con tutti i preparativi per il matrimonio… TANIA: Eh già. Adesso sto organizzando l’arrivo dei miei parenti dall’Ucraina. Prenderanno il pullman, è un po’ scomodo ma poco costoso… OLGA. Certo. Sicuramente vorranno vedere una bella sposa come te! TANIA: Grazie, Olga, sei sempre così gentile! A proposito… ti posso lasciare le chiavi di casa? Sai… per qualunque emergenza… OLGA: Ma certo! Guarda, le lascio qui… TANIA: E a te come vanno le cose? Hai preparato l’intervista? OLGA. Ci sto lavorando. Ma, sai.. non è facile… i miei appunti sono sempre pieni di cioccolata, Salif ha bisogno di un aiuto in negozio, e i ragazzi devono studiare, non possono aiutarmi in casa… TANIA: Per noi donne non è facilmente… OLGA: Non è facile… TANIA: Non è facile! Grazie Olga! Anche Adriano mi riprende sempre… ancora non parlo benissimo! OLGA. Ma scherzi? Sei bravissima! Anche io, che vivo in Italia da tanti anni, faccio tanti errori, per questo ho deciso di tornare a scuola… TANIA: Tu a scuola di italiano? OLGA: Eh sì. Voglio migliorare. Sai, la mia vita è qui, voglio riuscire a esprimere tutto quello che sento. TANIA: Mi sa che devo pensarci anch’io… un po’ di scuola… così Adriano smette di correggermi! OLGA. Certo… ma… cos’è questa puzza? TANIA. Hai qualcosa sul fuoco? OLGA. Sì. Il… (urlando) IL SUGO! Qualche giorno dopo…
SCENA 7 – TELEFONATA INT – GIORNO - BOTTEGA/EST PER ANNA SALIF, KARIM – al telefono ANNA KARIM: Questa scade nel 2010. SALIF: Bene! KARIM: Controlli sempre le scadenze, Salif? SALIF: Eh sì. Vendere prodotti scaduti non solo è illegale, ma è anche pericoloso! Non si può rischiare la salute di qualche cliente distratto… La data di scadenza deve essere chiara e leggibile… bene in vista, tutti i clienti devono poterla leggere! KARIM: Salif, questa scatola di riso scade tra due giorni! SALIF: La porterò a casa… È inutile rischiare, anche se potrei ancora venderla ma magari un cliente la compra e non la mangia subito… Squilla il cellulare di Karim KARIM: Sì? ANNA: Pronto Karim? KARIM: Anna? Sei arrivata? Tutto a posto? ANNA: Sì, Karim, sono arrivata. Stamattina è iniziato il seminario. Sembra molto interessante… KARIM: Ti piace proprio l’architettura biocompatibile eh? ANNA: Eh sì. Secondo me è importantissimo progettare case che rispettino l’ambiente! KARIM: Sono contento per te! ANNA: Tu dove sei? KARIM: Sto aiutando Salif in bottega… controlliamo i prodotti… ANNA: Sai, Karim, Salif è sicuramente felice di avere un collaboratore come te in bottega! Prima o poi ti assume sul serio! KARIM: Mi piacerebbe molto… ANNA: Ci sentiamo più tardi? Appena finisco le lezioni ti chiamo! KARIM: D’accordo. Ciao amore! ANNA: Ciao amore! SALIF: Tutto bene? Anna è arrivata? KARIM: Sì. Sono sicuro che questi due giorni di seminario sull’architettura biocompatibile le faranno dimenticare i provini… Nel frattempo…
SCENA 8 – EST GIORNO CONSOLATO FELA FELA: Adesso che ho il passaporto, è ora di fare il biglietto! Poco dopo…
SCENA 9 – INT GIORNO - PRODUZIONE ZEUDI ARAYA OLGA, ZEUDI OLGA: Vorrei raccontare la sua storia dall’inizio. Come l’hanno accolta gli italiani? ZEUDI: Per me non è stato difficile, perché ero stata eletta ‘miss’ del mio Paese, miss Eritrea, quindi avevo il biglietto d’aereo pagato, gli alberghi pagati. Io ero affascinata dall’Italia e poi, comunque, io già studiavo alle scuole italiane. L’Eritrea è stata la prima colonia italiana. Ero già all’inizio delle scuole superiori e quindi quando venni qua, in realtà, parlavo già l’italiano, quindi per me è stato molto semplice. OLGA: Lei ha fatto anche l’attrice poi ha deciso di impegnarsi anche come produttrice. Ha incontrato qualche difficoltà in quanto donna e straniera qui in Italia? ZEUDI: Il mondo dello spettacolo, il mondo del cinema è proprio dove non c’è questo tipo di problema… perché comunque è pieno di tanta gente… infatti la gente che fa questo lavoro è più aperta perché abituata a frequentare anche gli altri… OLGA: Per lei è stato importante diventare cittadina italiana? ZEUDI: Io, appena sono arrivata, ho fatto dei film, pagavo le tasse, quindi dopo cinque anni automaticamente diventai italiana. OLGA: Nonostante il suo successo, lei ha ancora qualche sogno da realizzare? ZEUDI: Sempre tanti sogni. Sempre tanti sogni. E vediamo qual è il primo che si realizza, se si realizza… OLGA: Grazie mille di nuovo. ZEUDI: Prego. Quella sera…
SCENA 10 – INT – GIORNO - SOGGIORNO OLGA SALIF FELA LUCIA (TV): Addio, monti sorgenti dall'acque, ed elevati al cielo; cime inuguali, note a chi è cresciuto tra voi… Quanto è tristo il passo di chi, cresciuto tra voi, se ne allontana! OLGA: Com’è triste vedere Lucia che lascia il suo paese… non vi fa ricordare quando abbiamo lasciato i nostri per venire qui in Italia? SALIF: Sì. Allora non potevamo sapere che in Italia ci aspettava una vita felice… OLGA: E l’amore! SALIF: E l’amore! FELA: Già. Quando si parte però è sempre triste… doloroso… quando ho lasciato il Senegal ero pieno di malinconia ma anche adesso… mi dispiace lasciare l’Italia, gli amici… OLGA: Ma è solo per poco, Fela! SALIF: Nipote, non te ne accorgerai nemmeno… vedrai che stare con tua madre e i tuoi fratelli sarà bellissimo! FELA: Lo so, zio. Vado volentieri. Stai tranquillo. Ma voi ve la caverete con Mansour senza di me come baby sitter? SALIF: Dai Fela, vai a portare un po’ della ‘nostra’ Italia in Senegal, che ne dici? FELA: Un po’ d’Italia? Cosa potrei portare? SALIF: Ci penserò! Il giorno dopo…
SCENA 11 – TELEFONATA INT GIORNO – STANZA FELA/EST per ANNA AL SEMINARIO FELA FELA: Pronto? ANNA: Fela? FELA: Ciao Anna! Come va il seminario? ANNA: Benissimo, grazie. E tu? Fatte le valigie? FELA: Le sto facendo ora. Non so bene cosa portarmi, ho dimenticato cosa serve in Senegal. ANNA: Portami un ricordino, eh? Non dimenticarti! FELA: Ma certo! ANNA: Fela! FELA: Sì, Anna? ANNA: Mi mancherai... dunque torna presto! FELA: Mi mancherai anche tu, Anna... Mi raccomando: studia! ANNA: Certo certo. Ciao Fela! FELA: Ciao Anna! Più tardi…
SCENA 12 – INT – GIORNO - SOGGIORNO OLGA, SALIF, FELA SALIF: Hai mangiato la frutta. Fela? FELA: Sì, zio. OLGA: Sai Fela? Anch’io vorrei tanto andare in Senegal… vorrei conoscere tutta la vostra famiglia, che è anche la mia! SALIF: Quando Mansour sarà più grande, ci andremo… OLGA: A proposito, si è fatto tardi, vado a prenderlo all’asilo nido! Fela. Buon viaggio! Salutami tanto tua mamma! FELA: Grazie Olga, a presto! SALIF: Anche noi dobbiamo andare eh, Fela? FELA: Sì, zio. SALIF: Stai facendo tardi perciò vai a prendere le valigie… FELA: Vado.
SCENA 13 – INT GIORNO - STANZA FELA FELA Fela entra, prende le valigie già pronte, guarda con malinconia la sua stanza. Trova uno scarabocchio di Mansour per lui, Fela si commuove, lo mette in tasca piegato poi esce e chiude la porta.
SCENA 14 – TELEFONATA EST GIORNO– AUTOMOBILE/EST PER ANNA SEMINARIO OLGA OLGA: Pronto? ANNA. Mamma? OLGA: Anna! Come stai? ANNA: Io bene. Ho sentito Fela. Mi sembra un po’ giù. OLGA: E’ un po’ preoccupato per questo viaggio. Tornare in Senegal adesso non è facilissimo per lui… ANNA: Vedrai che quando arriva starà benissimo… OLGA: E poi sua madre ha bisogno di lui, dunque Fela non può tirarsi indietro... ANNA: Tanto io non gli darò pace! Lo chiamerò anche in Senegal, così non gli verrà nostalgia… SCENA 15 – INT – GIORNO - SOGGIORNO SALIF, FELA SALIF: Allora, Fela, ecco qui, prendi questo… parole in senegalese…
FERMO IMMAGINE FELA: Zio! Questo è un pacco di spaghetti! SALIF: Che ti ho detto? Devi portare un po’ d’Italia in Senegal! FELA: Cosa mi hai detto prima in wolof? SALIF ripete la frase e la traduce: vai in pace e ritorna in pace! FELA: Però io, qui in Italia, ti parlo in italiano, zietto: ti voglio bene! SALIF: Adesso andiamo, altrimenti fai tardi sul serio! E tua madre mi ammazza! Continua…
SCENA 0 –INT – GIORNO - SOGGIORNO SALIF, FELA SALIF: Allora, Fela, ecco qui, prendi questo… (parole in senegalese…) FERMO IMMAGINE Un po’ di tempo prima…
SCENA 1 – INT GIORNO - SOGGIORNO PC OLGA prepara un’intervista a Zeudi Araya. Nel frattempo…
SCENA 2 – EST – GIORNO - PARCO FELA, KARIM – IN LONTANANZA SALIF FA JOGGING KARIM: Guarda tuo zio, Fela! È già al quarto giro! FELA: Mio zio ha una volontà… quando decide qualcosa non lo ferma nessuno! KARIM: Ha un bel carattere eh? FELA: Non lo hai mai visto arrabbiato! KARIM: Tu, piuttosto, Fela, sei scontento? FELA: Ma no, poi mi passa… KARIM: Ma allora quando parti? FELA: Appena sarà pronto il mio passaporto al consolato. Ho già portato tutti i documenti, quindi partirò presto. FLASHBACK CONSOLATO SALIF (parla in francese con l’addetto e traduce per Fela): Gli abbiamo portato la ricevuta del pagamento e la fotocopia della carta d’identità. Adesso ti farà una foto. Sei nato il 23/04 dell’84 a Dhakar.. sei sposato o celibe? FELA: Celibe! SALIF: Celibe! KARIM: Tua madre ti sta aspettando eh? FELA: Eh sì. Ormai è tanto che non ci vediamo, ha insistito molto… KARIM: Fela, ma non sei contento di rivedere tua madre e il tuo paese? FELA: Certo. Moltissimo. Però… KARIM: Però? FELA: So già che lì mi mancherà l’Italia… che ti devo dire? Ormai sono cittadino di due paesi… qui mi manca il Senegal, ma l’idea di partire mi mette malinconia… KARIM: Non essere infelice, Fela. Tornerai presto, no? FELA: Eh sì… Intanto Olga…
SCENA 3 – TELEFONATA - INT – GIORNO - SOGGIORNO CASA BA /REDAZIONE IL PIANETA E’ UNO OLGA, CAPOREDATTORE Olga prende il telefono in mano e compone un numero CAPOREDATTORE: Pronto? OLGA: Buongiorno, dottor Niccodemi. Sono Olga Novak. CAPOREDATTORE: Olga! Sono contento di sentirti… pensavo a te in questi giorni… hai trovato un’idea per la tua intervista di prova? OLGA: Sì. Avrei un’idea… CAPOREDATTORE: Bene. Allora, dimmi. OLGA: Ho pensato a una donna di origini straniere di grande successo, che qui in Italia fa una professione svolta quasi sempre da uomini… CAPOREDATTORE: Mi sembra interessante. Di chi si tratta? OLGA. Di Zeudi Araya. Che ne dice? CAPOREDATTORE: Ma non avevamo deciso di darci del ‘tu’ noi? OLGA: Hai ragione! Il mio italiano ogni tanto è incerto… lo vedi? CAPOREDATTORE: Stai tranquilla. Parli benissimo e sono sicuro che scriverai anche meglio… OLGA: Grazie della fiducia! E… Zeudi Araya? CAPOREDATTORE: Mi piace la tua idea, perciò adesso dico alla mia segretaria di procurarti i recapiti, così puoi contattarla! OLGA: Grazie mille. Allora chiamo più tardi? CAPOREDATTORE: Bene. In bocca al lupo, Olga, cioè… buona fortuna! OLGA: Ah sì. Questa la sapevo… CAPOREDATTORE: Arrivederci! A presto! OLGA: Arrivederci, a presto!
SCENA 4 – EST – GIORNO - PARCO FELA, KARIM, SALIF SALIF: Ma possibile che io, alla mia età, ho tutta quest’energia e voi due state lì seduti come due vecchietti? FELA: Zio! Non cominciare! Sei insopportabile! SALIF: Siete pigri! Alla mia età sarete due ciccioni! KARIM: Dai, Fela, tuo zio ha ragione! Da domani facciamo jogging con lui! FELA. Non ci penso nemmeno! Per fortuna me ne vado un po’ in Senegal! SALIF: Già! Questa volta, se non ti mando, devo litigare con mia sorella! KARIM: Beh, è normale che sua madre voglia vederlo… SALIF: Eh, lo so. Ma il pensiero di non vedere Fela per un mese… Con chi me la prenderò io senza il mio nipote testardo e disordinato? KARIM; Dai, Salif, se vuoi, puoi urlare con me… non capirò nulla ma… FELA: Meglio meglio… quando urla meglio non capirlo! SALIF: Del resto, sì, devi andare. Mariama è sempre sola, con i tuoi fratelli più piccoli. Ha bisogno di una mano e ha bisogno di te! FELA: Mamma è una donna forte… poi i miei fratelli stanno crescendo bene… un giorno bisogna fargli conoscere Mansour! SALIF: Appena la bottega sarà ben avviata, faremo un viaggio in Senegal tutti insieme! Ora vai a vedere com’è la situazione! KARIM: E quando tornerai… jogging tutti i giorni con lo zio! FELA: Mai! È un programma disumano!! Più tardi…
SCENA 5 – INT – GIORNO - CUCINA OLGA Mentre gira il sugo, Olga lo assaggia, si riguarda gli appunti. Squilla il campanello di casa. Va ad aprire
SCENA 6 – INT – GIORNO SOGGIORNO OLGA, TANIA E’ arrivata la vicina di casa, Tania, ucraina, fidanzata con Adriano, italiano che vive accanto ai Ba. TANIA: Ciao Olga! OLGA. Ciao, Tania! Entra, prego! Come stai? TANIA. Bene. Finalmente io e Adriano riusciamo a partire per il fine settimana! OLGA: Benissimo! Avete proprio bisogno di un po’ di tranquillità… con tutti i preparativi per il matrimonio… TANIA: Eh già. Adesso sto organizzando l’arrivo dei miei parenti dall’Ucraina. Prenderanno il pullman, è un po’ scomodo ma poco costoso… OLGA. Certo. Sicuramente vorranno vedere una bella sposa come te! TANIA: Grazie, Olga, sei sempre così gentile! A proposito… ti posso lasciare le chiavi di casa? Sai… per qualunque emergenza… OLGA: Ma certo! Guarda, le lascio qui… TANIA: E a te come vanno le cose? Hai preparato l’intervista? OLGA. Ci sto lavorando. Ma, sai.. non è facile… i miei appunti sono sempre pieni di cioccolata, Salif ha bisogno di un aiuto in negozio, e i ragazzi devono studiare, non possono aiutarmi in casa… TANIA: Per noi donne non è facilmente… OLGA: Non è facile… TANIA: Non è facile! Grazie Olga! Anche Adriano mi riprende sempre… ancora non parlo benissimo! OLGA. Ma scherzi? Sei bravissima! Anche io, che vivo in Italia da tanti anni, faccio tanti errori, per questo ho deciso di tornare a scuola… TANIA: Tu a scuola di italiano? OLGA: Eh sì. Voglio migliorare. Sai, la mia vita è qui, voglio riuscire a esprimere tutto quello che sento. TANIA: Mi sa che devo pensarci anch’io… un po’ di scuola… così Adriano smette di correggermi! OLGA. Certo… ma… cos’è questa puzza? TANIA. Hai qualcosa sul fuoco? OLGA. Sì. Il… (urlando) IL SUGO! Qualche giorno dopo…
SCENA 7 – TELEFONATA INT – GIORNO - BOTTEGA/EST PER ANNA SALIF, KARIM – al telefono ANNA KARIM: Questa scade nel 2010. SALIF: Bene! KARIM: Controlli sempre le scadenze, Salif? SALIF: Eh sì. Vendere prodotti scaduti non solo è illegale, ma è anche pericoloso! Non si può rischiare la salute di qualche cliente distratto… La data di scadenza deve essere chiara e leggibile… bene in vista, tutti i clienti devono poterla leggere! KARIM: Salif, questa scatola di riso scade tra due giorni! SALIF: La porterò a casa… È inutile rischiare, anche se potrei ancora venderla ma magari un cliente la compra e non la mangia subito… Squilla il cellulare di Karim KARIM: Sì? ANNA: Pronto Karim? KARIM: Anna? Sei arrivata? Tutto a posto? ANNA: Sì, Karim, sono arrivata. Stamattina è iniziato il seminario. Sembra molto interessante… KARIM: Ti piace proprio l’architettura biocompatibile eh? ANNA: Eh sì. Secondo me è importantissimo progettare case che rispettino l’ambiente! KARIM: Sono contento per te! ANNA: Tu dove sei? KARIM: Sto aiutando Salif in bottega… controlliamo i prodotti… ANNA: Sai, Karim, Salif è sicuramente felice di avere un collaboratore come te in bottega! Prima o poi ti assume sul serio! KARIM: Mi piacerebbe molto… ANNA: Ci sentiamo più tardi? Appena finisco le lezioni ti chiamo! KARIM: D’accordo. Ciao amore! ANNA: Ciao amore! SALIF: Tutto bene? Anna è arrivata? KARIM: Sì. Sono sicuro che questi due giorni di seminario sull’architettura biocompatibile le faranno dimenticare i provini… Nel frattempo…
SCENA 8 – EST GIORNO CONSOLATO FELA FELA: Adesso che ho il passaporto, è ora di fare il biglietto! Poco dopo…
SCENA 9 – INT GIORNO - PRODUZIONE ZEUDI ARAYA OLGA, ZEUDI OLGA: Vorrei raccontare la sua storia dall’inizio. Come l’hanno accolta gli italiani? ZEUDI: Per me non è stato difficile, perché ero stata eletta ‘miss’ del mio Paese, miss Eritrea, quindi avevo il biglietto d’aereo pagato, gli alberghi pagati. Io ero affascinata dall’Italia e poi, comunque, io già studiavo alle scuole italiane. L’Eritrea è stata la prima colonia italiana. Ero già all’inizio delle scuole superiori e quindi quando venni qua, in realtà, parlavo già l’italiano, quindi per me è stato molto semplice. OLGA: Lei ha fatto anche l’attrice poi ha deciso di impegnarsi anche come produttrice. Ha incontrato qualche difficoltà in quanto donna e straniera qui in Italia? ZEUDI: Il mondo dello spettacolo, il mondo del cinema è proprio dove non c’è questo tipo di problema… perché comunque è pieno di tanta gente… infatti la gente che fa questo lavoro è più aperta perché abituata a frequentare anche gli altri… OLGA: Per lei è stato importante diventare cittadina italiana? ZEUDI: Io, appena sono arrivata, ho fatto dei film, pagavo le tasse, quindi dopo cinque anni automaticamente diventai italiana. OLGA: Nonostante il suo successo, lei ha ancora qualche sogno da realizzare? ZEUDI: Sempre tanti sogni. Sempre tanti sogni. E vediamo qual è il primo che si realizza, se si realizza… OLGA: Grazie mille di nuovo. ZEUDI: Prego. Quella sera…
SCENA 10 – INT – GIORNO - SOGGIORNO OLGA SALIF FELA LUCIA (TV): Addio, monti sorgenti dall'acque, ed elevati al cielo; cime inuguali, note a chi è cresciuto tra voi… Quanto è tristo il passo di chi, cresciuto tra voi, se ne allontana! OLGA: Com’è triste vedere Lucia che lascia il suo paese… non vi fa ricordare quando abbiamo lasciato i nostri per venire qui in Italia? SALIF: Sì. Allora non potevamo sapere che in Italia ci aspettava una vita felice… OLGA: E l’amore! SALIF: E l’amore! FELA: Già. Quando si parte però è sempre triste… doloroso… quando ho lasciato il Senegal ero pieno di malinconia ma anche adesso… mi dispiace lasciare l’Italia, gli amici… OLGA: Ma è solo per poco, Fela! SALIF: Nipote, non te ne accorgerai nemmeno… vedrai che stare con tua madre e i tuoi fratelli sarà bellissimo! FELA: Lo so, zio. Vado volentieri. Stai tranquillo. Ma voi ve la caverete con Mansour senza di me come baby sitter? SALIF: Dai Fela, vai a portare un po’ della ‘nostra’ Italia in Senegal, che ne dici? FELA: Un po’ d’Italia? Cosa potrei portare? SALIF: Ci penserò! Il giorno dopo…
SCENA 11 – TELEFONATA INT GIORNO – STANZA FELA/EST per ANNA AL SEMINARIO FELA FELA: Pronto? ANNA: Fela? FELA: Ciao Anna! Come va il seminario? ANNA: Benissimo, grazie. E tu? Fatte le valigie? FELA: Le sto facendo ora. Non so bene cosa portarmi, ho dimenticato cosa serve in Senegal. ANNA: Portami un ricordino, eh? Non dimenticarti! FELA: Ma certo! ANNA: Fela! FELA: Sì, Anna? ANNA: Mi mancherai... dunque torna presto! FELA: Mi mancherai anche tu, Anna... Mi raccomando: studia! ANNA: Certo certo. Ciao Fela! FELA: Ciao Anna! Più tardi…
SCENA 12 – INT – GIORNO - SOGGIORNO OLGA, SALIF, FELA SALIF: Hai mangiato la frutta. Fela? FELA: Sì, zio. OLGA: Sai Fela? Anch’io vorrei tanto andare in Senegal… vorrei conoscere tutta la vostra famiglia, che è anche la mia! SALIF: Quando Mansour sarà più grande, ci andremo… OLGA: A proposito, si è fatto tardi, vado a prenderlo all’asilo nido! Fela. Buon viaggio! Salutami tanto tua mamma! FELA: Grazie Olga, a presto! SALIF: Anche noi dobbiamo andare eh, Fela? FELA: Sì, zio. SALIF: Stai facendo tardi perciò vai a prendere le valigie… FELA: Vado.
SCENA 13 – INT GIORNO - STANZA FELA FELA Fela entra, prende le valigie già pronte, guarda con malinconia la sua stanza. Trova uno scarabocchio di Mansour per lui, Fela si commuove, lo mette in tasca piegato poi esce e chiude la porta.
SCENA 14 – TELEFONATA EST GIORNO– AUTOMOBILE/EST PER ANNA SEMINARIO OLGA OLGA: Pronto? ANNA. Mamma? OLGA: Anna! Come stai? ANNA: Io bene. Ho sentito Fela. Mi sembra un po’ giù. OLGA: E’ un po’ preoccupato per questo viaggio. Tornare in Senegal adesso non è facilissimo per lui… ANNA: Vedrai che quando arriva starà benissimo… OLGA: E poi sua madre ha bisogno di lui, dunque Fela non può tirarsi indietro... ANNA: Tanto io non gli darò pace! Lo chiamerò anche in Senegal, così non gli verrà nostalgia… SCENA 15 – INT – GIORNO - SOGGIORNO SALIF, FELA SALIF: Allora, Fela, ecco qui, prendi questo… parole in senegalese…
FERMO IMMAGINE FELA: Zio! Questo è un pacco di spaghetti! SALIF: Che ti ho detto? Devi portare un po’ d’Italia in Senegal! FELA: Cosa mi hai detto prima in wolof? SALIF ripete la frase e la traduce: vai in pace e ritorna in pace! FELA: Però io, qui in Italia, ti parlo in italiano, zietto: ti voglio bene! SALIF: Adesso andiamo, altrimenti fai tardi sul serio! E tua madre mi ammazza! Continua…