Benvenuti in casa Ba - Cameriere per caso

Unità 6 - Livello A1

Un ragazzo distratto e con la testa tra le nuvole come Fela sarà in grado di trovare un lavoro? Secondo Anna è difficile, ma Fela sorprende tutti: è un cameriere perfetto. L’idea di lavorare piace anche ad Anna, che va con sua madre allo Sportello Donna, dove Miguelina Baldera sostiene che studiare è l’opportunità più importante per avere una vita migliore. Ad Aosta Olga e Salif conoscono Fulvia, direttrice del gruppo Cavan, nato per favorire l’inserimento degli stranieri sul territorio e Ionel, un infermiere che racconta la sua bella esperienza umana e professionale.

 

SCENA 1 – BAR ANNA: Finalmente sei arrivato, Salif! OLGA: Mi hanno detto che questo è un antico locale di Aosta. Ci sediamo? SALIF: Certo! SALIF: Allora, ragazze, posso ordinare? OLGA: Certo. Chiama pure il cameriere, Salif! SALIF: Mi scusi, signore! CAMERIERE: Buonasera signori, prego! SALIF: Buonasera! CAMERIERE: Cosa gradite? OLGA: Io vorrei assaggiare qualcosa di tipico, di valdostano… CAMERIERE: Le consiglio il genepy. È un liquore alcoolico, di erbe delle nostre montagne. OLGA: Per me va bene! ANNA: Posso prenderlo anch’io, mamma? OLGA: È alcoolico, assaggia il mio. ANNA: Allora prendo un chinotto. SALIF: Anch’io non bevo alcoolici. Per me un’aranciata, grazie. CAMERIERE: D’accordo, signori. OLGA: Non volevi niente di dolce? ANNA: No, grazie, non ho fame. SALIF: È strano… abbiamo ordinato da un po’… OLGA: Il cameriere è sparito… ANNA: Guardate! Incredibile! il giorno prima…
SCENA 2 – PIAZZA CHANOUX SALIF: Piazza Chanoux. Chanoux è una parola francese. OLGA: Invece siamo ad Aosta. ANNA: Beh, la Val d’Aosta confina con la Francia….. è normale che l’abbia influenzata, almeno in passato. FELA: Ci sono due trafori che portano in Francia… OLGA: Però l’hanno fondata gli antichi romani… ANNA: Senti: è chiamata la Roma delle Alpi… c’è un teatro romano e altri monumenti di epoca romana… OLGA: E il nome? Come mai ha questo nome? ANNA: Allora… viene da Augusta Pretoria, la colonia romana fondata in mezzo alle Alpi. SALIF: Sai che al tempo degli antichi romani Annibale, un africano come noi, ha attraversato le Alpi con un esercito di elefanti? OLGA: Elefanti? Salif, penso che tu sei molto stanco… andiamo a dormire, domani voglio vedere tutta la città! SALIF: Ma Olga… FELA: Andiamo, zio… il giorno dopo…
SCENA 3 – CHIESA DI SANT’ORSO OLGA: Questa è la chiesa di sant’Orso, costruita sui resti di una chiesa anteriore all’epoca carolingia. Pensa che il campanile, nell’XI secolo, era una torre in cui i cittadini si rifugiavano in caso di pericolo. ANNA: Sì, mamma, molto bella, io però… ti devo dire una cosa… io non so se voglio continuare a studiare… tante donne lavorano subito dopo la maturità… OLGA: Anna, studiare è importante, ti permette di scegliere un lavoro più soddisfacente. Siamo in viaggio in Italia anche per questo. Oggi le donne possono scegliere lavori impegnativi come gli uomini… ANNA: Sì, ma per loro è più difficile… OLGA: Senti, qui ad Aosta c’è uno Sportello di Ascolto per le Donne Straniere. Ti va se andiamo insieme a fare una chiacchierata? Forse si occupano anche di questi problemi… ANNA: D’accordo. Andiamo dopo pranzo.
SCENA 4 – SPORTELLO DONNA OLGA: Questo è il Centro di Servizio per il Volontariato. Cerchiamo lo Sportello Donna. Buonasera! RAGAZZA: Buonasera! OLGA: Scusi, a chi possiamo chiedere informazioni sulle possibilità di lavoro per gli immigrati? RAGAZZA: Allora, in fondo al corridoio a destra, trovate Miguelina Baldera Saltana. OLGA: Grazie! RAGAZZA: Prego! OLGA: Signora, scusi, non mi sono presentata, sono Olga Novak. MIGUELINA BALDERA SALTANA: Piacere, Miguelina. ANNA: Piacere, Anna. MIGUELINA: In cosa posso servirvi? OLGA: Signora Miguelina, mia figlia deve fare ancora un anno di liceo, poi io per lei sogno l’Università ma lei pensa già al lavoro… MIGUELINA: Ma perché? Sei così giovane, devi studiare… OLGA: Signora, lei che è vicina a tante donne straniere che lavorano o cercano lavoro… quali sono le difficoltà per una straniera nel lavoro? MIGUELINA: La prima difficoltà è la lingua. Se non ti sai esprimere, non ti puoi fare capire bene per trovare un lavoro. Devi studiare. ANNA: In quali settori lavorano qui le donne straniere? MIGUELINA: Nel settore turistico-alberghiero, fanno le “tate” familiari. La maggiore percentuale come badanti, poche fanno un lavoro di alto livello perché non vogliono studiare. OLGA: Ma voi fate anche corsi di formazione? MIGUELINA: Noi, come associazione, prepariamo dei corsi per badanti. Per aiutarle a formarsi e ad approcciarsi meglio con l’anziano. OLGA: Che costo hanno e cosa si impara in tutti i corsi? MIGUELINA: Si imparano i doveri e i diritti… come accudire e i diritti sui pagamenti, la busta paga, i giorni liberi, eccetera eccetera… i corsi sono gratuiti ma io, per lei che è giovane, non lo consiglierei. ANNA: Miguelina, sa? Anche a me piacerebbe diventare come lei, organizzare corsi di formazione per un lavoro così necessario in Italia. MIGUELINA: Volentieri! Noi abbiamo bisogno di tanti volontari, noi siamo un’associazione di donne latino-americane, che si chiama “Uniendo Raices”, che in italiano significa “intrecciando le radici”. L’abbiamo fatta pensando ai nostri figli, visto che siamo coppie miste, per fargli conoscere la nostra cultura. Poi ci siamo allargate a tutte le donne e i ragazzi stranieri in generale, per dargli una mano in un percorso dalla scuola ai genitori. Con il corso per badanti, soprattutto per le mamme, perché è uno sportello solo per donne e per i figli. OLGA: Ma per questo, cara mia, devi ancora studiare! Signora, ci sono altre realtà che possiamo visitare per avere qualche altra informazione? MIGUELINA: Sì, c’è l’Expo, dove c’è una sezione intercultura, adesso, in esposizione. OLGA: Okay! Ci andiamo domani? ANNA: Io domani vorrei dormire un po’, mi sento stanca… e poi nel pomeriggio ho promesso a Fela di andare con lui allo sportello Informagiovani… OLGA: E va bene, siete giovani volenterosi… MIGUELINA: Sì, lo possono fare, ma d’estate, e intanto puntare sugli studi, perché quello è il futuro… se non ti prepari… OLGA: Allora ci vado con Salif… Grazie, signora Miguelina! MIGUELINA: Prego! Alla prossima! Speriamo di vederla presto! il giorno dopo…
SCENA 5 – EXPO OLGA: Ecco l’Expo. Cerchiamo la sezione interculturale… SALIF: …e così, signora De Matteis, anzi Fulvia, lei è la coordinatrice del gruppo Cavan? FULVIA DEMATTEIS: Sì, il gruppo Cavan, che naturalmente lei non sa cos’è… SALIF: No… FULVIA: È un gruppo interistituzionale, cioè un gruppo formato dalla partecipazione di molti enti regionali, l’assessorato alla Cultura, l’assessorato alla Sanità, le Politiche Sociali, le cooperative sociali, i rappresentanti dei mediatori interculturali, i rappresentanti delle associazioni degli stranieri, l’agenzia del lavoro, un rappresentante sindacale. Questo gruppo ha diversi compiti: di formazione, di monitoraggio delle attività di mediazione e di azione per favorire l’inserimento degli stranieri sul territorio e, in particolare, della formazione dei mediatori interculturali. Noi, in questi anni, abbiamo fatto ben due corsi di formazione per i mediatori interculturali. SALIF: È molto interessante… FULVIA: Ma lei è da solo? SALIF: No, sono qui con la mia famiglia. Noi siamo in viaggio alla ricerca di una città ideale in Italia… hanno detto a mia moglie che qui c’è una sezione interculturale ed ecco che già siamo in compagnia… FULVIA: Ah sì… quella è sua moglie? È in compagnia di una mediatrice interculturale. Se viene, gliela presento. SALIF: Volentieri. OLGA: Ah, ecco mio marito. Vieni, Salif! Ti presento la signora Ramsi Mensa. SALIF: Buongiorno, Ramsi, come sta? MEDIATRICE: Molto bene, grazie, e lei? SALIF: Non c’è male, grazie. Lei è la signora Fulvia Dematteis. OLGA: Olga Novak, piacere. FULVIA: Piacere mio. OLGA: Salif, la signora è mediatrice culturale. Nella cooperativa nella quale lavora fanno anche corsi di arabo. SALIF: Interessante! Gli italiani imparano l’arabo? MEDIATRICE: Sì, e alla cooperativa per la quale lavoro, la Sorgente, c’è un servizio di mediazione interculturale, Ali Radice, che organizza ogni anno questi corsi di lingua e cultura araba ai quali partecipano insegnanti, medici, tutta la cittadinanza, per avere, più che imparare bene la lingua araba, un approccio alla lingua, un approccio anche alla cultura per favorire questa comunicazione, questa interazione tra italiani e stranieri. OLGA: Mi sembra importante! Gli immigrati imparano l’italiano, ma se anche gli italiani imparano un po’ la lingua degli stranieri che abitano con loro diventa tutto più facile! MEDIATRICE: Diventa più facile perché nell’imparare una lingua, andiamo anche a scoprire, tante volte, aspetti culturali di un popolo e questo ci permette di scoprire che alcune cose che ci sembrano molto lontane sono, in realtà, molto vicine a noi. OLGA: Mi diceva che lavora anche per gli ospedali… MEDIATRICE: Sì. Abbiamo anche uno sportello presso l’ospedale regionale, di mediazione per gli stranieri, per aiutarli a orientarsi nella struttura, ma anche per aiutare gli operatori dell’ospedale a comunicare, a dare informazioni agli stranieri che frequentano l’ospedale. SALIF: So che qui c’è molto lavoro per gli infermieri stranieri… MEDIATRICE: Infatti. Per questo vi invito a visitare la sede della Caritas dove vi daranno delle informazioni sulle opportunità per gli infermieri. nel frattempo…
SCENA 6 – MAISON SAVOURET – INFORMAGIOVANI FELA: Ecco. Questo è lo sportello Informagiovani. ANNA: Vieni, vediamo se offrono qualche lavoro! FELA: Qui ci sono tanti alberghi… anche se mi iscrivo all’Università, io sono in vacanza fino ad ottobre… così posso lavorare, un lavoro stagionale, non so… posso fare il cameriere! ANNA: A me piace organizzare attività per bambini… vorrei fare l’animatrice! FELA: Tu devi tornare a scuola! ANNA: Uff! FELA: Vorrei un albergo in alta montagna, a contatto con la natura! ANNA: Chi? Tu? Isolato senza la televisione, senza le partite di calcio! Impossibile! FELA: Che ne sai? Siamo in viaggio da tempo e non ho visto tanta televisione! ANNA: Non so se sei capace di fare il cameriere… ci vuole esperienza! FELA: Secondo me è stimolante, i camerieri conoscono tante persone… ANNA: Dai leggiamo le bacheche!
SCENA 7 – SEDE CARITAS OLGA: Scusi, ma… state chiudendo? LIONEL PATRASC: Purtroppo chiude a mezzogiorno. SALIF: Peccato. Siamo venuti per avere più informazioni sulle opportunità di lavoro qui ad Aosta per gli stranieri… IONEL: Ma se ci riesco, vi do io le informazioni per quanto riguarda il lavoro ad Aosta. SALIF: Volentieri! IONEL: Piacere. Ionel Patrasc. SALIF: Io sono Salif Ba. Lei è mia moglie Olga Novak… IONEL: Ionel Patrasc. Come state? SALIF: Abbastanza bene, grazie. IONEL: Andiamo a fare una passeggiata, così vi do le informazioni? SALIF: Certo. OLGA: Salif, io approfitto… vado da Anna. Scusi, Ionel, è mia figlia. Le piace girare per la città… Ci vediamo oggi pomeriggio a piazza Chanoux? SALIF: Va bene. OLGA: D’accordo. Arrivederci! IONEL: Arrivederci!
SCENA 8 – AOSTA SALIF: … e così, Ionel, sei in Italia da quando avevi quindici anni? IONEL: Sì. Poi, una volta finito il liceo, mi sono iscritto all’Università di Scienze Infermieristiche e devo dire che sono proprio contento della scelta fatta. SALIF: Quindi ti piace studiare da infermiere? IONEL: Mi piace studiare da infermiere perché sei sempre a contatto con le persone e conosci casi diversi da persona a persona, però la difficoltà dell’infermiere è creare l’empatia tra paziente e infermiere, quindi capire quando il paziente ha bisogno di te. SALIF: Certo… non è un mestiere facile… devi essere sempre lucido e pronto… IONEL: Sì, è un mestiere dove devi essere sempre lucido e pronto, anche perché devi essere sempre professionalmente preparato per affrontare una situazione di emergenza. SALIF: Secondo te, Ionel, c’è tanta richiesta di infermieri in Italia? IONEL: Sì, devo dire che c’è tanta richiesta di infermieri, però con piacere mi rendo conto che, comunque, le iscrizioni si sono moltiplicate e ho visto anche tante iscrizioni di ragazzi stranieri. Vuol dire che è un mestiere che si sta diffondendo. SALIF: Bene. Beh, ora ti lascio. Nel pomeriggio raggiungo mia moglie e sua figlia in centro. Vogliono bere qualcosa insieme. Noi siamo sempre in movimento! Grazie delle informazioni, Ionel! IONEL: Figurati, Salif, non ho fatto niente… è un piacere avere aiutato una persona vivace come te! SALIF: Grazie! E in bocca al lupo per gli studi! IONEL: Arrivederci! poco dopo…
SCENA 9 – BAR SALIF: È strano… abbiamo ordinato da un po’… OLGA: Il cameriere è sparito… ANNA: Guardate! Incredibile! FELA: Ecco qui le vostre ordinazioni, signori! Genepy per la signora, chinotto per la signorina e la solita aranciata per lo zio! ANNA: Incredibile! SALIF: Fela, cosa fai vestito così? FELA: Questa settimana lavoro qui, zio. Voglio comprarmi dei nuovi cd. OLGA: Bravo Fela! ANNA: Ci sei riuscito, allora, eh? FELA: Hai visto? Che ti avevo detto? ANNA: Dicevamo che i camerieri conoscono sempre nuove persone… invece tu hai trovato come clienti la tua famiglia, Fela! SALIF: Allora brindiamo! OLGA: E certo! SALIF: Per Fela! ANNA: Bravo, Fela! OLGA: Bravo, Fela continua…