Benvenuti in casa Ba - Il romanzo di una vita
Unità 14 - Livello A2
Può un libro far innamorare due persone? A Brescia, in Lombardia, Fela e Anna scoprono che l’amore tra Olga e Salif è iniziato proprio così, leggendo insieme il Barone rampante, romanzo di Italo Calvino. Da allora Olga porta il libro sempre con sé. Però è un po’ distratta e, arrivando alla stazione di Brescia, ha smarrito il suo zainetto con dentro il libro e i documenti. Mentre cerca di recuperarlo, suo marito incontra il responsabile del Centro Migranti per capire come vivono gli stranieri a Brescia. I ragazzi, invece, incuriositi dalla storia, si recano in biblioteca per leggere Il Barone rampante. Scoprono così che è la storia di un ragazzo deciso a vivere per sempre sui rami di un albero. Fela, colpito da quest’avventura, gioca un piccolo scherzo a tutta la famiglia.
SCENA 1 – BRESCIA – PARCO CITTADINO FELA: È inutile. Non scendo. Non scendo più. ANNA: Ti prego, Fela, smettila. Se Salif e la mamma ti trovano così… ANNA: Ecco, lo sapevo… arrivano… e adesso? FELA: Io non scendo. Non scendo mai più. SALIF: Anna, ma allora? Cosa è successo? SALIF: Fela! Ma che fai? ANNA: Eravamo in Biblioteca seduti tranquilli, stavamo leggendo, quando all’improvviso Fela è corso via… sono uscita e l’ho trovato su quest’albero. Dice che non vuole scendere mai più. È più di un’ora che siamo qui. Per questo vi ho telefonato! SALIF: Fela! Si può sapere cosa ti succede? quella mattina…
SCENA 2 – PIAZZA DELLA LOGGIA SALIF: Siamo a Brescia, in Lombardia. OLGA: Questa è la piazza centrale, si chiama piazza della Loggia. SALIF: Questa regione è famosa come “cuore dell’Italia industriale”. FELA: Hai detto Italia industriale? Vuol dire fabbriche? Io non vorrei lavorare in una fabbrica, voglio fare un lavoro creativo, un lavoro artistico… ANNA: Mamma, mi dai la guida, per favore? Voglio leggere qualcosa sul centro storico. OLGA: Certamente. È nel mio zainetto blu… ma dov’è? Ragazzi, qualcuno di voi ha preso il mio zainetto blu? SALIF: Forse l’hai dimenticato sul treno… OLGA: E certo! Hai ragione, Salif! Che sciocca sono! Per la fretta di scendere l’ho lasciato sul treno! No… alla stazione… ANNA: Che cosa c’è dentro, mamma? OLGA: La carta d’identità… le solite cose… il tesserino sanitario, il portafoglio… anche il libro, Salif! SALIF: Il libro? ANNA: Il libro? Ma… quale libro? SALIF: Poi ve lo spieghiamo. Si sta facendo tardi, ragazzi, non c’è tempo da perdere! Andiamo!
SCENA 3 – CENTRO DI BRESCIA SALIF: Salve! VIGILE: Buongiorno, dica! SALIF: Scusi… posso chiedere un’informazione? VIGILE: A disposizione! SALIF: Mia moglie ha perso uno zaino con la carta d’identità, la tessera sanitaria e altri effetti personali importanti… mi sa dire qual è il Commissariato di Polizia più vicino? VIGILE: Si trova esattamente in via Ria Capriolo 3. SALIF: Senta… un’altra cosa… vorrei avere qualche… esiste un centro, uno sportello per gli immigrati a cui posso rivolgermi? VIGILE: Si trova a trecento metri da noi, è esattamente in via Antiche Mura, anche quello al civico 3, comunque guardi le posso dare una cartina, in modo che lei si può orientare… SALIF: Grazie mille! OLGA: Grazie! Arrivederci! VIGILE: Prego! Buona giornata!
SCENA 4 - CENTRO SALIF: Bene, allora, facciamo così, fermiamoci un momento in questo posto tranquillo. Olga, te la senti di andare da sola al Commissariato a sporgere denuncia? OLGA: Ma certo, Salif. SALIF: Poi è bene andare anche alla Polfer, la Polizia ferroviaria… magari loro hanno già trovato lo zainetto… OLGA: Speriamo! SALIF: Senti, se non ti dispiace, io intanto vado al Centro Migranti. Vorrei capire come vivono gli stranieri qui a Brescia. OLGA: D’accordo, Salif. ANNA: Eh no, voi dovete dirci qualcosa… FELA: Eh si! SALIF: Cosa? FELA: La storia del libro… OLGA: Come siete curiosi! ANNA: Abbiamo deciso che dovete raccontarci tutto! OLGA: E va bene! SALIF: Veramente è la storia del nostro incontro… ANNA: Che romantico! OLGA: Dovete sapere che io e Salif ci siamo conosciuti grazie a un romanzo! FELA: Un romanzo? ANNA: Ma… quello che ti porti sempre dietro… come si chiama…? OLGA: Il Barone rampante! Una sera sono andata in un’associazione culturale ad ascoltare una lettura di testi italiani… sapete, per imparare meglio la lingua… e c’era anche Salif! SALIF: Eh già… allora si leggevano brani di Italo Calvino, uno dei maggiori scrittori italiani del Novecento… beh, Il Barone rampante ci ha colpito… ci siamo messi a discutere e… ANNA: È scoppiata la scintilla… OLGA: Eh sì! FELA: Ma di cosa parla questo libro? SALIF: Parla di un ragazzino di dodici anni, Cosimo Piovasco di Rondò, che un bel giorno decide di salire a vivere su un albero e di non scendere mai più. FELA: Davvero? Forte! Era coraggioso questo Cosimo! OLGA: Beh, è anche un romanzo ironico… racconta l’idea di libertà, la voglia di trovare un modo diverso per guardare la realtà… SALIF: In fondo anche il nostro amore e la nostra vita in Italia sono un modo diverso di guardare la realtà… OLGA: …. con fiducia! SALIF: E possibilmente senza doverci arrampicare sugli alberi!
SCENA 5 – LIBRERIA ANNA: Ora sono proprio curiosa! Chissà com’è quel libro… FELA: Beh, entriamo e compriamolo, così Olga avrà di nuovo la sua copia! ANNA: Ho pochi soldi, vedrai che Salif lo ricompra per fare contenta la mamma! FELA: Ma non lo vuoi leggere anche tu? ANNA: Non hai mai sentito parlare delle biblioteche? FELA: Altroché! ANNA: Allora andiamo a cercarne una… FELA: D’accordo!
SCENA 6 – COMMISSARIATO OLGA: Signore, io ho perso uno zainetto blu. Avevo dentro anche oggetti personali, vorrei fare una denuncia. ALBERTO CHIAPPERINO: Conteneva anche i suoi documenti questo zainetto? OLGA: Sì. Che cosa succede di solito in questo caso? Se per caso viene trovato a chi mi posso… vengo richiamata? ALBERTO: Sì. Su tutto il territorio nazionale questa denuncia è inserita a livello telematico, allora i suoi oggetti… dovessero essere rinvenuti… la denuncia viene comunque richiamata dall’operatore di polizia che si trova in qualsiasi città… vede che gli oggetti sono intestati a lei, in particolar modo i documenti… quindi, avendo lei lasciato il suo numero di telefono, viene contattata e invitata, qualora si trovi nelle vicinanze, a venire a ritirare gli oggetti, nell’eventualità diversa, provvede l’autorità di polizia a spedirgliele, magari tramite un’altra autorità di polizia del luogo dove lei risiede.
nel frattempo… SCENA 7 – CENTRO MIGRANTI SALIF: Associazione Centro Migranti… SALIF: E così sono in viaggio con la mia famiglia in Italia. Abbiamo deciso di conoscere meglio la nazione in cui viviamo e imparare anche meglio la lingua. Per me è molto importante sapere come vivono gli stranieri nelle città italiane. Com’è la situazione qui a Brescia? GIOVANNI BOCCACCI: Devo dire che a Brescia, città in particolare, si fanno molti sforzi per cercare di rendere la vita più possibile agli immigrati, per fare in modo che l’immigrato si inserisca, avvii un processo di integrazione e riesca anche a emanciparsi nella nostra città. SALIF: Quindi il lavoro non manca per gli stranieri? GIOVANNI: Direi proprio di no. Se a Brescia ci sono più di 25.000 stranieri, quindi siamo sull’ordine del 13, 13 e mezzo %, vuol dire che la gente lavora, il dialogo si tenta ma chiaramente il dialogo è difficile, è difficile trovare gli argomenti per partire, tant’è vero che il Comune di Brescia, dal 2006, ha proposto un progetto che ha per obiettivo l’incontro tra le diverse culture. Questo progetto si chiama “Rete Civica. Brescia città aperta e solidale”. Il grande obiettivo è far incontrare le diversità, metterle insieme, ogni immigrato è portatore di una sua cultura. SALIF: Quante persone sono coinvolte nella Rete? GIOVANNI: Per il momento abbiamo raggiunto complessivamente circa 500 persone. Stiamo cercando di costituire un gruppo di lavoro in ogni quartiere della città. Il gruppo di quartiere ha un obiettivo solo: incontrarsi. Gli argomenti per l’incontro sono gli strumenti di lavoro. In questo momento l’incontro è al primo posto.
SCENA 9 – PALAZZO MARTINENGO ANNA: Buongiorno! PADRE TOFFARI: Buongiorno! FELA: Io sono Fela! ANNA: Piacere, Anna! PADRE TOFFARI: E io sono padre Mario Toffari! ANNA: Questo è il Punto In-forma? PADRE TOFFARI: Sì, questo è il Punto In-forma, dell’Assessorato alle Attività Socio-assistenziali della Provincia di Brescia. FELA: Quali sono le attività che svolgete qui? PADRE TOFFARI: Ecco, guarda… questo Punto In-forma, dieci anni fa, nacque per inserire nella scuola i ragazzini. Appena i maestri ebbero delle difficoltà, la Provincia adottò il Punto In-forma di esperti che cominciarono con l’inserimento di bambini. Più in là furono necessarie l’istituzione e quindi la formazione di mediatori linguistici, sempre per gli alunni nelle scuole… poi ci fu l’unione tra mediatori linguistici e maestri in modo che l’attività si collegasse… e un’ultima iniziativa, di cui, veramente, stavo leggendo adesso. Questa iniziativa è meravigliosa… 800 immigrati, circa 300 famiglie, si sono riunite con delle famiglie bresciane, abbiamo fatto un meeting, per capire com’è la loro famiglia di immigrazione… c’erano famiglie di tutte le nazioni, dal Ghana, dal Senegal, Eritrea, Filippine, Sri Lanka… FELA: Ma ci sono anche italiani? PADRE TOFFARI: Certo, certo… sempre uniti, proprio per una conoscenza reciproca… e poi c’è il secondo filone, come vedete qui, paiono pochi questi libri, eppure tutte le biblioteche hanno voluto che questi libri… ma di questo, guarda, io non sono molto esperto... la nostra bibliotecaria è molto brava… te la chiamo subito… la signora Bogumila. Prego Bogumila, vieni! Ecco, Bogumila, questa è Anna, questo è Fela. Sono due studenti che vogliono conoscere il tuo lavoro… a proposito di intercultura… la signora è polacca e io vi lascio in buonissime mani, è l’esperta! FELA: Grazie! PADRE TOFFARI: Ciao e tanti cari auguri, eh? Arrivederci e se avete bisogno tornate ancora! ANNA: Salve, senta, volevamo sapere come funziona questa biblioteca, questo scaffale? BOGUMILA ZYLKA: È uno scaffale multiculturale che in questo momento conta circa 2.500 volumi. I nostri intenti sono prima di tutto educatori, insegnanti, altri operatori, tipo mediatori linguistico-culturali… FELA: Vengono anche stranieri qui a consultare la biblioteca? BOGUMILA: Certo, vengono qua anche stranieri come noi, perché qua trovano, oltre ai libri di italiano per stranieri, anche parecchi dizionari, altri libri che servono… FELA: Ma… i libri sono anche nella loro lingua, per esempio francese, inglese… BOGUMILA: Abbiamo anche alcuni libri in lingua, e anche libri bilingue. ANNA: Senta, è possibile anche fare una ricerca su Internet? BOGUMILA: Certo, tutto il nostro patrimonio è stato catalogato ed è visibile nel catalogo on line del sistema bibliotecario bresciano che collabora anche con SBN. FELA: Cosa vuol dire SBN? BOGUMILA: SBN è il Sistema Bibliotecario Nazionale… FELA: Senta… avete anche Il Barone rampante? BOGUMILA: Vado a prenderlo. ANNA: Grazie. FELA: Grazie. ANNA: Stavo pensando al Barone rampante… bella idea… un bambino che sale su un albero e si mette a vivere lì… FELA: Ho proprio voglia di leggerlo… ANNA: Bogumila ha detto che ce lo porta… BOGUMILA: Ecco! Il Barone rampante di Italo Calvino! ANNA: Grazie mille! BOGUMILA: Buona lettura! FELA: Grazie! FELA: “Cosimo salì fino alla forcella d’un grosso ramo dove poteva stare comodo, e si sedette a gambe penzoloni, a braccia incrociate con le mani sotto le ascelle, la testa insaccata nelle spalle, il tricorno calcato sulla fronte. Nostro padre si sporse dal davanzale – Quando sarai stanco di star lì cambierai idea! – gli gridò. - Non cambierò mai idea! – fece mio fratello dal ramo. - Ti farò vedere io appena scendi! - E io non scenderò più! – E mantenne la parola!”
poco dopo… SCENA 10 – PARCO CITTADINO SALIF: Cosa è successo? Fela! Ma che fai? ANNA: Eravamo in Biblioteca seduti tranquilli, stavamo leggendo, quando all’improvviso Fela è corso via… sono uscita e l’ho trovato su quest’albero. Dice che non vuole scendere mai più. È più di un’ora che siamo qui. Per questo vi ho telefonato! SALIF: Fela! Si può sapere cosa ti succede? OLGA: Su Fela! ANNA: Dai! SALIF: Scendi subito! FELA: Niente affatto!
SCENA 11 - PARCO FELA: Zio… dimmi la verità… c’hai creduto, eh? ANNA: Che idea, per fare uno scherzo! OLGA: Per fortuna ho trovato il mio zainetto blu! Ma non il libro… ci tenevo… ANNA: Beh, mamma, per ora abbiamo trovato questo… se ti accontenti… siamo curiosi di leggerlo! OLGA: Ragazzi! Siete sempre così carini! Per me e Salif questo libro ha un grande valore! SALIF: Eh sì! È un libro davvero bello… e se lo leggete anche voi, diventerà un libro di tutta la famiglia: una grande ricchezza! continua…
SCENA 1 – BRESCIA – PARCO CITTADINO FELA: È inutile. Non scendo. Non scendo più. ANNA: Ti prego, Fela, smettila. Se Salif e la mamma ti trovano così… ANNA: Ecco, lo sapevo… arrivano… e adesso? FELA: Io non scendo. Non scendo mai più. SALIF: Anna, ma allora? Cosa è successo? SALIF: Fela! Ma che fai? ANNA: Eravamo in Biblioteca seduti tranquilli, stavamo leggendo, quando all’improvviso Fela è corso via… sono uscita e l’ho trovato su quest’albero. Dice che non vuole scendere mai più. È più di un’ora che siamo qui. Per questo vi ho telefonato! SALIF: Fela! Si può sapere cosa ti succede? quella mattina…
SCENA 2 – PIAZZA DELLA LOGGIA SALIF: Siamo a Brescia, in Lombardia. OLGA: Questa è la piazza centrale, si chiama piazza della Loggia. SALIF: Questa regione è famosa come “cuore dell’Italia industriale”. FELA: Hai detto Italia industriale? Vuol dire fabbriche? Io non vorrei lavorare in una fabbrica, voglio fare un lavoro creativo, un lavoro artistico… ANNA: Mamma, mi dai la guida, per favore? Voglio leggere qualcosa sul centro storico. OLGA: Certamente. È nel mio zainetto blu… ma dov’è? Ragazzi, qualcuno di voi ha preso il mio zainetto blu? SALIF: Forse l’hai dimenticato sul treno… OLGA: E certo! Hai ragione, Salif! Che sciocca sono! Per la fretta di scendere l’ho lasciato sul treno! No… alla stazione… ANNA: Che cosa c’è dentro, mamma? OLGA: La carta d’identità… le solite cose… il tesserino sanitario, il portafoglio… anche il libro, Salif! SALIF: Il libro? ANNA: Il libro? Ma… quale libro? SALIF: Poi ve lo spieghiamo. Si sta facendo tardi, ragazzi, non c’è tempo da perdere! Andiamo!
SCENA 3 – CENTRO DI BRESCIA SALIF: Salve! VIGILE: Buongiorno, dica! SALIF: Scusi… posso chiedere un’informazione? VIGILE: A disposizione! SALIF: Mia moglie ha perso uno zaino con la carta d’identità, la tessera sanitaria e altri effetti personali importanti… mi sa dire qual è il Commissariato di Polizia più vicino? VIGILE: Si trova esattamente in via Ria Capriolo 3. SALIF: Senta… un’altra cosa… vorrei avere qualche… esiste un centro, uno sportello per gli immigrati a cui posso rivolgermi? VIGILE: Si trova a trecento metri da noi, è esattamente in via Antiche Mura, anche quello al civico 3, comunque guardi le posso dare una cartina, in modo che lei si può orientare… SALIF: Grazie mille! OLGA: Grazie! Arrivederci! VIGILE: Prego! Buona giornata!
SCENA 4 - CENTRO SALIF: Bene, allora, facciamo così, fermiamoci un momento in questo posto tranquillo. Olga, te la senti di andare da sola al Commissariato a sporgere denuncia? OLGA: Ma certo, Salif. SALIF: Poi è bene andare anche alla Polfer, la Polizia ferroviaria… magari loro hanno già trovato lo zainetto… OLGA: Speriamo! SALIF: Senti, se non ti dispiace, io intanto vado al Centro Migranti. Vorrei capire come vivono gli stranieri qui a Brescia. OLGA: D’accordo, Salif. ANNA: Eh no, voi dovete dirci qualcosa… FELA: Eh si! SALIF: Cosa? FELA: La storia del libro… OLGA: Come siete curiosi! ANNA: Abbiamo deciso che dovete raccontarci tutto! OLGA: E va bene! SALIF: Veramente è la storia del nostro incontro… ANNA: Che romantico! OLGA: Dovete sapere che io e Salif ci siamo conosciuti grazie a un romanzo! FELA: Un romanzo? ANNA: Ma… quello che ti porti sempre dietro… come si chiama…? OLGA: Il Barone rampante! Una sera sono andata in un’associazione culturale ad ascoltare una lettura di testi italiani… sapete, per imparare meglio la lingua… e c’era anche Salif! SALIF: Eh già… allora si leggevano brani di Italo Calvino, uno dei maggiori scrittori italiani del Novecento… beh, Il Barone rampante ci ha colpito… ci siamo messi a discutere e… ANNA: È scoppiata la scintilla… OLGA: Eh sì! FELA: Ma di cosa parla questo libro? SALIF: Parla di un ragazzino di dodici anni, Cosimo Piovasco di Rondò, che un bel giorno decide di salire a vivere su un albero e di non scendere mai più. FELA: Davvero? Forte! Era coraggioso questo Cosimo! OLGA: Beh, è anche un romanzo ironico… racconta l’idea di libertà, la voglia di trovare un modo diverso per guardare la realtà… SALIF: In fondo anche il nostro amore e la nostra vita in Italia sono un modo diverso di guardare la realtà… OLGA: …. con fiducia! SALIF: E possibilmente senza doverci arrampicare sugli alberi!
SCENA 5 – LIBRERIA ANNA: Ora sono proprio curiosa! Chissà com’è quel libro… FELA: Beh, entriamo e compriamolo, così Olga avrà di nuovo la sua copia! ANNA: Ho pochi soldi, vedrai che Salif lo ricompra per fare contenta la mamma! FELA: Ma non lo vuoi leggere anche tu? ANNA: Non hai mai sentito parlare delle biblioteche? FELA: Altroché! ANNA: Allora andiamo a cercarne una… FELA: D’accordo!
SCENA 6 – COMMISSARIATO OLGA: Signore, io ho perso uno zainetto blu. Avevo dentro anche oggetti personali, vorrei fare una denuncia. ALBERTO CHIAPPERINO: Conteneva anche i suoi documenti questo zainetto? OLGA: Sì. Che cosa succede di solito in questo caso? Se per caso viene trovato a chi mi posso… vengo richiamata? ALBERTO: Sì. Su tutto il territorio nazionale questa denuncia è inserita a livello telematico, allora i suoi oggetti… dovessero essere rinvenuti… la denuncia viene comunque richiamata dall’operatore di polizia che si trova in qualsiasi città… vede che gli oggetti sono intestati a lei, in particolar modo i documenti… quindi, avendo lei lasciato il suo numero di telefono, viene contattata e invitata, qualora si trovi nelle vicinanze, a venire a ritirare gli oggetti, nell’eventualità diversa, provvede l’autorità di polizia a spedirgliele, magari tramite un’altra autorità di polizia del luogo dove lei risiede.
nel frattempo… SCENA 7 – CENTRO MIGRANTI SALIF: Associazione Centro Migranti… SALIF: E così sono in viaggio con la mia famiglia in Italia. Abbiamo deciso di conoscere meglio la nazione in cui viviamo e imparare anche meglio la lingua. Per me è molto importante sapere come vivono gli stranieri nelle città italiane. Com’è la situazione qui a Brescia? GIOVANNI BOCCACCI: Devo dire che a Brescia, città in particolare, si fanno molti sforzi per cercare di rendere la vita più possibile agli immigrati, per fare in modo che l’immigrato si inserisca, avvii un processo di integrazione e riesca anche a emanciparsi nella nostra città. SALIF: Quindi il lavoro non manca per gli stranieri? GIOVANNI: Direi proprio di no. Se a Brescia ci sono più di 25.000 stranieri, quindi siamo sull’ordine del 13, 13 e mezzo %, vuol dire che la gente lavora, il dialogo si tenta ma chiaramente il dialogo è difficile, è difficile trovare gli argomenti per partire, tant’è vero che il Comune di Brescia, dal 2006, ha proposto un progetto che ha per obiettivo l’incontro tra le diverse culture. Questo progetto si chiama “Rete Civica. Brescia città aperta e solidale”. Il grande obiettivo è far incontrare le diversità, metterle insieme, ogni immigrato è portatore di una sua cultura. SALIF: Quante persone sono coinvolte nella Rete? GIOVANNI: Per il momento abbiamo raggiunto complessivamente circa 500 persone. Stiamo cercando di costituire un gruppo di lavoro in ogni quartiere della città. Il gruppo di quartiere ha un obiettivo solo: incontrarsi. Gli argomenti per l’incontro sono gli strumenti di lavoro. In questo momento l’incontro è al primo posto.
SCENA 9 – PALAZZO MARTINENGO ANNA: Buongiorno! PADRE TOFFARI: Buongiorno! FELA: Io sono Fela! ANNA: Piacere, Anna! PADRE TOFFARI: E io sono padre Mario Toffari! ANNA: Questo è il Punto In-forma? PADRE TOFFARI: Sì, questo è il Punto In-forma, dell’Assessorato alle Attività Socio-assistenziali della Provincia di Brescia. FELA: Quali sono le attività che svolgete qui? PADRE TOFFARI: Ecco, guarda… questo Punto In-forma, dieci anni fa, nacque per inserire nella scuola i ragazzini. Appena i maestri ebbero delle difficoltà, la Provincia adottò il Punto In-forma di esperti che cominciarono con l’inserimento di bambini. Più in là furono necessarie l’istituzione e quindi la formazione di mediatori linguistici, sempre per gli alunni nelle scuole… poi ci fu l’unione tra mediatori linguistici e maestri in modo che l’attività si collegasse… e un’ultima iniziativa, di cui, veramente, stavo leggendo adesso. Questa iniziativa è meravigliosa… 800 immigrati, circa 300 famiglie, si sono riunite con delle famiglie bresciane, abbiamo fatto un meeting, per capire com’è la loro famiglia di immigrazione… c’erano famiglie di tutte le nazioni, dal Ghana, dal Senegal, Eritrea, Filippine, Sri Lanka… FELA: Ma ci sono anche italiani? PADRE TOFFARI: Certo, certo… sempre uniti, proprio per una conoscenza reciproca… e poi c’è il secondo filone, come vedete qui, paiono pochi questi libri, eppure tutte le biblioteche hanno voluto che questi libri… ma di questo, guarda, io non sono molto esperto... la nostra bibliotecaria è molto brava… te la chiamo subito… la signora Bogumila. Prego Bogumila, vieni! Ecco, Bogumila, questa è Anna, questo è Fela. Sono due studenti che vogliono conoscere il tuo lavoro… a proposito di intercultura… la signora è polacca e io vi lascio in buonissime mani, è l’esperta! FELA: Grazie! PADRE TOFFARI: Ciao e tanti cari auguri, eh? Arrivederci e se avete bisogno tornate ancora! ANNA: Salve, senta, volevamo sapere come funziona questa biblioteca, questo scaffale? BOGUMILA ZYLKA: È uno scaffale multiculturale che in questo momento conta circa 2.500 volumi. I nostri intenti sono prima di tutto educatori, insegnanti, altri operatori, tipo mediatori linguistico-culturali… FELA: Vengono anche stranieri qui a consultare la biblioteca? BOGUMILA: Certo, vengono qua anche stranieri come noi, perché qua trovano, oltre ai libri di italiano per stranieri, anche parecchi dizionari, altri libri che servono… FELA: Ma… i libri sono anche nella loro lingua, per esempio francese, inglese… BOGUMILA: Abbiamo anche alcuni libri in lingua, e anche libri bilingue. ANNA: Senta, è possibile anche fare una ricerca su Internet? BOGUMILA: Certo, tutto il nostro patrimonio è stato catalogato ed è visibile nel catalogo on line del sistema bibliotecario bresciano che collabora anche con SBN. FELA: Cosa vuol dire SBN? BOGUMILA: SBN è il Sistema Bibliotecario Nazionale… FELA: Senta… avete anche Il Barone rampante? BOGUMILA: Vado a prenderlo. ANNA: Grazie. FELA: Grazie. ANNA: Stavo pensando al Barone rampante… bella idea… un bambino che sale su un albero e si mette a vivere lì… FELA: Ho proprio voglia di leggerlo… ANNA: Bogumila ha detto che ce lo porta… BOGUMILA: Ecco! Il Barone rampante di Italo Calvino! ANNA: Grazie mille! BOGUMILA: Buona lettura! FELA: Grazie! FELA: “Cosimo salì fino alla forcella d’un grosso ramo dove poteva stare comodo, e si sedette a gambe penzoloni, a braccia incrociate con le mani sotto le ascelle, la testa insaccata nelle spalle, il tricorno calcato sulla fronte. Nostro padre si sporse dal davanzale – Quando sarai stanco di star lì cambierai idea! – gli gridò. - Non cambierò mai idea! – fece mio fratello dal ramo. - Ti farò vedere io appena scendi! - E io non scenderò più! – E mantenne la parola!”
poco dopo… SCENA 10 – PARCO CITTADINO SALIF: Cosa è successo? Fela! Ma che fai? ANNA: Eravamo in Biblioteca seduti tranquilli, stavamo leggendo, quando all’improvviso Fela è corso via… sono uscita e l’ho trovato su quest’albero. Dice che non vuole scendere mai più. È più di un’ora che siamo qui. Per questo vi ho telefonato! SALIF: Fela! Si può sapere cosa ti succede? OLGA: Su Fela! ANNA: Dai! SALIF: Scendi subito! FELA: Niente affatto!
SCENA 11 - PARCO FELA: Zio… dimmi la verità… c’hai creduto, eh? ANNA: Che idea, per fare uno scherzo! OLGA: Per fortuna ho trovato il mio zainetto blu! Ma non il libro… ci tenevo… ANNA: Beh, mamma, per ora abbiamo trovato questo… se ti accontenti… siamo curiosi di leggerlo! OLGA: Ragazzi! Siete sempre così carini! Per me e Salif questo libro ha un grande valore! SALIF: Eh sì! È un libro davvero bello… e se lo leggete anche voi, diventerà un libro di tutta la famiglia: una grande ricchezza! continua…