Benvenuti in casa Ba - Mal d'Africa

Unità 12 - Livello A1

Tra il mare e il sole di Catania, all'ombra del suggestivo vulcano Etna, Salif viene colto dalla nostalgia di casa… è un vero e proprio mal d'Africa che lo rende nello stesso tempo triste e curioso nei confronti della splendida città siciliana, così vicina alla sua patria. Tocca ad Olga provare a consolarlo coinvolgendo nuovi amici incontrati qui, come Badou, connazionale del marito, e la venezuelana Saurina. Mentre si prepara una bella sorpresa per Salif, la famiglia Ba visita i luoghi più belli di Catania, come piazza Duomo, i Giardini Bellini e il porto. Come sempre, il viaggio è anche l'occasione per capire come vivono gli immigrati in Italia. Per questo Olga e Salif visitano la Casa dei Popoli, mentre Anna si reca all'ERSU per ricevere informazioni sull'Università e i servizi offerti agli stranieri.

 

SCENA 1 – CATANIA - PORTOVECCHIO OLGA: Siamo tornati, Salif! Ho portato i ragazzi! FELA: Zio! Catania è una città bellissima! ANNA: E ci sono tante posti per studiare e lavorare! E poi c’è il mare… OLGA: Eh si… BADOU: Salif, so che qui a Catania noi africani sentiamo spesso nostalgia di casa… il mare, il sole qualche volta fanno quest’effetto… perciò per questo voglio farti un regalo… un regalo semplice semplice così lo puoi guardare quando hai nostalgia di casa… qualche giorno prima…
SCENA 2 - PIAZZA DUOMO OLGA: La Sicilia! Come sono felice di essere su quest’isola! ANNA: Finalmente intorno a me c’è solo mare! SALIF: Catania è una città particolare. Le eruzioni del vulcano Etna e i terremoti l’hanno distrutta tante volte, ma è sempre risorta… melior de cinere surgo… è un’iscrizione latina sulla Porta Ferdinandea… sapete cosa vuol dire? FELA: No, zio. E tu? SALIF: Vuol dire “dalle mie ceneri rinasco più bella…” FELA: Forte! OLGA: Ci fa capire il carattere deciso dei siciliani… ANNA: … che non si arrendono mai! SALIF: Eh già. OLGA: Eppure quanti popoli hanno dominato la Sicilia e quante culture… ANNA: Per questo la cultura siciliana è così varia… FELA: Qui ci sono anche tante cose buone da mangiare! ANNA: E soprattutto ci sono il mare e il sole! SALIF: Eh già. OLGA: Tutto bene, Salif? SALIF: Sì, sì. Tutto bene. Stavo guardando quell’elefantino… OLGA: È il simbolo di Catania. È un po’ misterioso. Dicono che un lo cavalcava… SALIF: È bellissimo. FELA: Zio, mi hai parlato degli elefanti anche ad Aosta… ti ricordi? Sono proprio la tua passione! A proposito di elefanti e di Africani… sapete che siamo a meno di duecento chilometri dall’Africa? SALIF: Già. OLGA: Beh, è ora di visitare la città! ANNA: Sapete che all’interno del Duomo c’è la tomba di Vincenzo Bellini… mamma? Tu lo conosci sicuramente, sei appassionata di lirica come il nonno! OLGA: Certo. È un grande compositore italiano ed è nato a Catania. Ha scritto La Sonnambula, la Norma… a proposito… esiste una pasta che si chiama “alla Norma”, forse proprio in onore di quest’opera! FELA: E quando la proviamo? quella sera…
SCENA 3 - RISTORANTE A CATANIA FELA: Certo che questo Bellini era proprio un grande. Ha inventato una pasta veramente buona! OLGA: Sì… magnifica la pasta anche se non l’ha inventata Bellini! Forse dovresti gustare prima le sue opere… ANNA: Mamma, lo sai che Fela sente solo il rap! OLGA: Comunque mi scrivo gli ingredienti… voglio provare a farla a casa! Pasta, melanzane, ricotta salata… ANNA: Mamma, prendi sempre le ricette nei ristoranti… una volta finito questo viaggio potresti lavorare in un ristorante… oppure un agriturismo! SALIF: Bella idea… un agriturismo… FELA: Io potrei fare la guida per i clienti e Anna può insegnare ad andare a cavallo… ANNA: Finalmente una buona idea! SALIF: A proposito di lavoro… Fela, domani prima vai a prendere quei pantaloni che hai visto, dopo vai al Centro per l’impiego per vedere quali lavori offre Catania. OLGA: Salif? Va tutto bene? Da quando siamo arrivati a Catania non ti vedo tranquillo… SALIF: Sì… mi sento un po’ strano. Magari sono solo stanco, domani starò meglio. OLGA: Domani dobbiamo alzarci presto perché abbiamo un appuntamento alla Casa dei Popoli, è un ex convento. Oggi è un luogo di incontri e di informazioneiper le persone che vengono da ogni parte del mondo. La mia amica Sonia mi ha fissato un appuntamento con una signora venezuelana… il giorno dopo…
SCENA 4 – CASA DEI POPOLI OLGA: Questa è la Casa dei Popoli! OLGA: Buongiorno! SAURINA GOMEZ: Buongiorno! OLGA: Io sono Olga Novak, l’amica di Sonia. SAURINA: Piacere! Io sono Saurina. OLGA: E questo è mio marito. SAURINA: Piacere! SALIF: Piacere, Salif! SAURINA: Piacere, Saurina! OLGA: Saurina, come è nata la Casa dei Popoli? SAURINA: La Casa dei Popoli è un centro interculturale, nato nel 1994 da un’iniziativa, da alcuni impiegati del Comune di Catania che si sono incontrati e rivolti anche ai membri delle comunità più numerose presenti nella città e hanno tirato fuori questo progetto che rispondeva alle esigenze e alle necessità degli immigrati presenti. SALIF: Ma secondo te l’incontro tra le culture favorisce la vita degli stranieri? SAURINA: Ne sono convinta. Soprattutto quando accade quella bellissima cosa che è l’intercultura, lo scambio, l’incontro, la conoscenza dell’altro, nel rispetto e valorizzando le cose positive che contengono tutte le culture… OLGA: Tu sei venezuelana. La tua cultura è vicina a quella italiana? SAURINA: Guarda… un po’… col tempo mi accorgo che alla fine ci sono tante cose che ci accomunano. Che so? Trovo sia per la storia nostra nell’America latina, la storia del Venezuela, l’influenza che abbiamo avuto dell’Europa e dell’Italia… trovo tante somiglianze… ci sono delle cose molto carine… a volte con mio suocero troviamo che nella lingua siciliana abbiamo vocaboli, parole che sono proprio uguali in Venezuela! Troviamo il calore, anche, soprattutto in questa zona dell’Italia, in questa regione del sud… c’è questo calore che è molto simile a quello nostro… SALIF: Di cosa vi occupate? SAURINA: Casa dei Popoli si occupa di dare informazioni con lo sportello di front office e l’orientamento all’utenza straniera, un po’ a 360°, in tutti gli aspetti che hanno a che vedere con la vita, con l’inserimento degli stranieri, degli immigrati… dà informazioni sulla regolarizzazione, c’è lo sportello per la ricerca di un lavoro, c’è l’informazione per i ricongiungimenti familiari, per l’inserimento, molto importante, dei bambini a scuola… infatti ci sono anche aperti i corsi di lingua italiana per i bambini e per gli adulti. Poi, Casa dei Popoli ha anche uno sportello CIR, che si occupa delle pratiche dei rifugiati richiedenti asilo politico. SALIF: Io mi sento molto vicino a questa terra… non so perché… scusate… OLGA: Scusa, mio marito è un po’ strano in questi giorni a Catania… forse il mare… o la vicinanza con il suo Paese… non so… SAURINA: Sai, anch’io ho un amico senegalese… è normale… qualche volta c’è nostalgia della propria terra… OLGA: Quasi quasi faccio una sorpresa a mio marito… il giorno dopo… SCENA 5 – GIARDINI BELLINI OLGA: Salif, ti senti meglio oggi? Sono preoccupata. Raramente sei così malinconico… SALIF: Sì, sto meglio. Anche perché ho capito qual è il problema… OLGA: Quale? SALIF: Catania per certi aspetti somiglia molto alla mia Dakar... la luce, il calore, il mare, non so… OLGA: E gli elefanti! Certo… SALIF: Ho anche trattato male Fela, vero? A proposito, vediamo se è ancora al Centro per l’impiego… Fela? FELA: Pronto? SALIF: Pronto, Fela? FELA: Ciao, zio! SALIF: Dove sei? FELA: Sto andando al Centro per l’impiego. SALIF: E Anna? FELA: Sta andando all’Università a prendere informazioni… SALIF: Ricordatevi che ci vediamo tutti insieme stasera! FELA: Va bene, ciao, zio. Ah, zio…? Volevo dirti... SALIF: Me lo dici dopo. Ciao. poco dopo…
SCENA 6 – CENTRO PER L’IMPIEGO FELA: … sì, siamo una famiglia curiosa, alla ricerca della città ideale… per questo facciamo tante domande, dottoressa Corno… cosa bisogna fare per iscriversi al Centro per l’Impiego? GABRIELLA CORNO: Guarda… è molto semplice! Basta compilare questo modello in cui devi inserire tutti i tuoi dati anagrafici, compilalo in ogni sua parte e poi lo consegni al box laddove sei entrato, al primo box. Una volta fatto questo puoi ritornare qui allo sportello, al mio sportello, dove sei adesso e vedere un po’ se hai delle esigenze più particolari… in questo momento cosa desideri fare? FELA: Beh, sono un po’ confuso, adesso… GABRIELLA: Allora devi tornare e magari cerchiamo di orientarti verso un percorso che sia confacente per le tue caratteristiche. Ad esempio, possiamo raccogliere le tue esperienze di lavoro, se ne hai avute… o vedere un poco cosa hai studiato finora… se hai delle aspirazioni future… e cercare di capire dove poterti inserire, in quale settore poter andare… FELA: Quali sono i lavori per i giovani nel periodo estivo? GABRIELLA: Ascolta, a noi arrivano periodicamente delle richieste. In questo momento quello che è più richiesto sono tutte quelle attività che riguardano il periodo estivo, da noi quindi il mare, prevalentemente… o, ancora, per quanto riguarda per esempio le serate… non so se tu hai fatto un giro a Catania la notte… avrai visto che ci sono tanti pub aperti, tanti ristoranti… e lì si richiede il barman, il ragazzo che serve ai tavoli… e per questo possiamo darci un’indicazione andando a vedere per tutte le località, magari facciamo un curriculum e tu puoi andarlo a presentare. FELA: Grazie mille! GABRIELLA: Di nulla! In bocca al lupo! FELA: Grazie! nel frattempo…
SCENA 7 –ERSU ANNA: Ente regionale per il diritto allo studio universitario! ANNA: Buongiorno! RINALDO MARRONE: Buongiorno, signorina! ANNA: Senta, mi sono informata all’Università sui corsi ma mi hanno detto che per le informazioni pratiche devo rivolgermi a voi… quali servizi offrite agli studenti? RINALDO: Noi offriamo servizi per gli studenti meritevoli e capaci privi di mezzi, borse di studio e servizi di illustrazione e servizi abitativi. Per quanto riguarda le borse di studio lo studente deve avere un minimo di merito richiesto, nonché non deve superare principalmente un tetto massimo di ISEU. L’ISEU sta per indicazione situazione economica equivalente universitaria e non deve superare i 18.248. ANNA: Potete aiutare anche gli studenti che lavorano? RINALDO: Certo, senz’altro. Li aiutiamo, tant’è che abbiamo studenti che svolgono qui attività part time, che studiano e gli facciamo fare quest’esperienza di lavoro assieme a noi. ANNA: Va bene. Grazie mille. RINALDO: Prego. Buongiorno. ANNA: Arrivederci! più tardi… SCENA 8 – PORTOVECCHIO SALIF: Olga, come mai mi hai portato qui? OLGA: Vedrai… ALIONE BADARA GUEYE detto BADOU: Immagino che tu sei Salif. SALIF: Sì, sono io. Ma tu come fai a sapere il mio nome? BADOU: Mi hanno parlato di un ragazzo senegalese che doveva venire oggi a Catania e che aveva il mal d’Africa. OLGA: Beh, io vado prima a prendere i ragazzi, poi torno qui, ok? SALIF: E come ti chiami? BADOU: Io sono Alione Badara Gueye e mi chiamano Badou… SALIF: Sì. Io non so cosa mi è preso qua, a Catania BADOU: Sarà il mare… può essere… sarà forse la vicinanza con l’Africa… che ti fa venire questo mal d’Africa? SALIF: Può darsi. Deve essere sicuramente questo. Eppure, io desidero vivere qui, con la mia nuova famiglia… in Italia… ma è capitato pure a te di essere così triste, malinconico… BADOU: Eh sì, quando sono arrivato in Sicilia, vedendo tutto questo mare spesso pensavo al Senegal e devo dire che molto spesso vengo a rifugiarmi qui a guardare il mare… OLGA: Siamo tornati, Salif! Ho portato i ragazzi! FELA: Zio! Catania è una città bellissima! ANNA: E ci sono tante posti per studiare e lavorare! E poi c’è il mare… OLGA: Eh si… BADOU: Salif, so che qui a Catania noi africani sentiamo spesso nostalgia di casa… il mare, il sole qualche volta fanno quest’effetto… perciò per questo voglio farti un regalo… un regalo semplice semplice così lo puoi guardare quando hai nostalgia di casa… SALIF: Ragazzi, è un wure, la dama africana … ma è bellissima! Sono commosso, è stato fantastico incontrare una persona come te e ricevere un regalo così… ma mi sa che Olga c’entra qualcosa… eh? SALIF: Per tutti voi una parola sola: grazie! continua…