Benvenuti in casa Ba - Una 'dolce' sorpresa - Il volontariato

Unità 12 - Livello A1

A Torino Olga sente più del solito la mancanza di Anna. Salif, allora, la porta a scoprire le bellezze delle città mentre Fela visita il Museo del Cinema nella Mole antonelliana. Qui conosce Bhama, una giovane straniera volontaria in un’associazione che si occupa di immigrati di seconda generazione. Il ragazzo va a trovarla con Olga e lo zio e insieme scoprono tante iniziative importanti. Ma le sorprese non sono finite…

 

SCENA 0 – PIAZZA SAN CARLO SALIF: Che meraviglia questa piazza… OLGA: Anna… finalmente… ma che fine hai fatto? Mamma, ero in biblioteca a studiare…devo prepararmi bene per la maturità, no? Comunque, ti penso tutti i giorni… OLGA: E io ti penso ogni ora, anzi… ogni minuto… mi manchi, Anna … ANNA: Anche tu mi manchi, mamma. Ma com’è Torino? OLGA: Bellissima… FELA: Mi passi il telefono?… Anna? ANNA: Ciao, Fela! Dove siete ora? FELA: A Piazza San Carlo… è bellissima sai? Come mi dispiace per te… ANNA: Sì, sì… immagino… FELA: Ma certo… povera Anna… sempre in biblioteca a studiare, e noi qui a divertirci… sai sono stato anche al Museo dei Cinema … ANNA: Qualche volta sei proprio simpatico…! Ma dove siete esattamente ora? FELA: Esattamente? Beh… sotto la statua di Emanuele Filiberto… ANNA: Ah sì, eh? E magari tu hai un giacchetto chiaro… FELA: Cosa? Come fai a saperlo?
SCENA 1 – PIAZZA CASTELLO OLGA: Questo Palazzo è stata la residenza dei re… SALIF: I Savoia…, la famiglia dei re d’Italia era torinese, infatti Torino è stata la prima capitale d’Italia quando il Paese si è unito… OLGA: Perché? L’Italia non è sempre stata un’unica nazione? SALIF: Eh no, l’unità c’è stata nel 1860, prima c’erano tanti piccoli stati… FELA: Ah! ma era così anche ai tempi di Dante! Eh sì, le città allora si chiamavano Comuni e ognuno aveva il proprio governo, spesso combattevano tra di loro… E Dante nelle sue opere si lamenta per la mancanza di unità e di una guida unica per tutta l’Italia… mi ricordo un passo nella Divina Commedia che dice… aspettate… a memoria non mi ricordo… aspettate… Dante descrive l’Italia come una “nave sanza nocchiere in gran tempesta”… beh, Dante non è riuscito a realizzare l’unità d’Italia, ma l’unità della lingua sì… OLGA: Non conosco bene Dante… SALIF:… ma se riesce a far studiare Fela… era ed è un genio! FELA: So anche un’altra cosa… su Torino! Nella Mole Antonelliana c’è il famoso Museo del Cinema. Voglio assolutamente vederlo… OLGA: Va bene… allora noi ce ne andiamo a fare un giro per la città… SALIF: Ci sentiamo dopo al telefono… FELA: Ciao OLGA: Ciao SALIF: Ciao
SCENA 2 - MUSEO DEL CINEMA FELA: Ehi ciao, anche tu appassionata di cinema? BHAMA: sì, tanto, ma io sono qui anche come volontaria del servizio civile di Torino perché stiamo realizzando un progetto insieme al Museo del Cinema FELA: Quindi vivi a Torino? BHAMA Sì, vivo qui a Torino da cinque anni ma io sono in Italia da più tempo, da quindici anni! FELA: Da dove vieni? BHAMA: Dalle isole Mauritius, che è una piccola isola nell’Oceano indiano. FELA: Ma come passi il tuo tempo libero? BHAMA: Beh, sai, di tempo libero ne ho veramente poco perché sto partecipando al servizio civile di Torino come volontaria e siamo in venticinque a farlo, però io sono stata assegnata in un’associazione che si trova nel quartiere “Barriera di Milano” e quindi ho poco tempo… però mi piace cucinare il cibo indiano e scrivere favole per bambini… FELA: Bello. Mi piacerebbe vedere quest’associazione… e credo che anche a mio zio e sua moglie Olga piacerebbe molto… BHAMA: Venite a trovarmi! FELA: Va bene, grazie!
SCENA 3 – PONTE SUL PO SALIF: Guarda Olga, questo è il Po… il fiume più lungo d’Italia… attraversa Torino ma passa per tutto il nord Italia… OLGA: Come sono buoni questi cioccolatini torinesi… SALIF: Sai che i primi cioccolatini li hanno inventati qui? Prima la cioccolata si beveva soltanto… OLGA: Voglio comprare i gianduiotti… sono i cioccolatini tipici di qui… SALIF: Ma prima raggiungiamo Fela alla Mole antonelliana…
SCENA 4 – MOLE ANTONELLIANA FELA: Ciao Olga, ciao zio… sapete… ho conosciuto una ragazza… SALIF: Non ti sarai innamorato! FELA: Ma no… anche se è molto carina… è una volontaria… nel tempo libero fa un sacco di cose interessanti… OLGA: Bene FELA: Venite… abbiamo un appuntamento alla sua associazione… OLGA: Aspetta… voglio sentire Anna… un attimo che non mi risponde mai… FELA: Forse è uscita un po’… OLGA: Infatti non risponde nemmeno sul fisso… ma non mi risponde neanche sul cellulare… SALIF: Dovrebbe essere a casa a studiare… OLGA: Sono preoccupata… FELA: Ma dai, la chiami tutti i giorni riproviamo più tardi…
SCENA 5 – ASSOCIAZIONE, QUARTIERE BARRIERA MILANO OLGA: Tu come hai cominciato a lavorare per l’associazione All One? BHAMA: Ho iniziato a lavorare per All One da settembre 2007 perché la città di Torino ha lanciato un bando che si chiama “Se non ora quando” e ricercavano giovani volontari di seconda generazione che provenivano dalle famiglie immigrate e io sono stata scelta insieme ad altri 24 giovani FELA: Ma il significato “Se non ora quando” come è uscito? BHAMA: “Se non ora quando” è il titolo di un famoso libro di Primo Levi FELA: Ah, bellissimo! BHAMA: E quindi se non li facciamo partecipare adesso i giovani di seconda generazione degli immigrati quando? SALIF: E quale ruolo svolgi all’interno dell’associazione? BHAMA: Beh, io sono da supporto a tutte le attività che l’associazione offre ai giovani emigranti ma anche italiani FELA: Ma quali sono le attività che vengono svolte all’interno dell’associazione? BHAMA: Abbiamo uno sportello che offre informazioni agli stranieri che hanno bisogno, sai per le pratiche, i documenti che servono a tutti noi extracomunitari e abbiamo un centro di aggregazione per giovani. Abbiamo uno spazio dedicato all’informatica, offriamo corsi di italiano per stranieri che ancora non riescono ad usare bene le lingue e poi abbiamo vari momenti in cui offriamo dopo-scuola agli alunni e agli studenti. OLGA: Questo quartiere è stato scelto per caso come luogo dell’associazione? BHAMA: No. Questo quartiere si chiama “Barriera di Milano” ed è stato scelto apposta perché è una delle zone di Torino in cui c’è la più alta concentrazione di stranieri OLGA: In bocca al lupo per tutto! BHAMA: Grazie! SALIF: Buon lavoro! BHAMA: Grazie!
SCENA 6 – PIAZZA SAN CARLO SALIF: Che meraviglia questa piazza… OLGA: Anna… finalmente… ma che fine hai fatto? Mamma, ero in biblioteca a studiare…devo prepararmi bene per la maturità, no? Comunque, ti penso tutti i giorni… OLGA: E io ti penso ogni ora, anzi… ogni minuto… mi manchi, Anna … ANNA: Anche tu mi manchi, mamma. Ma com’è Torino? OLGA: Bellissima… FELA: Mi passi il telefono?… Anna? ANNA: Ciao, Fela! Dove siete ora? FELA: A Piazza San Carlo… è bellissima sai? Come mi dispiace per te… ANNA: Sì, sì… immagino… FELA: Ma certo… povera Anna… sempre in biblioteca a studiare, e noi qui a divertirci… sai sono stato anche al Museo dei Cinema … ANNA: Qualche volta sei proprio simpatico…! Ma dove siete esattamente ora? FELA: Esattamente? Beh… sotto la statua di Emanuele Filiberto… ANNA: Ah sì, eh? E magari tu hai un giacchetto chiaro… FELA: Cosa? Come fai a saperlo? Guardate! OLGA: No! Non è possibile! ANNA: E’ per te, mamma… la cioccolata serve a superare la nostalgia! OLGA: Anna! Ma come hai fatto? SALIF: Ma che ci fai qui? ANNA: Mi mancate tanto… volevo passare un po’ di tempo con voi… ho preso il primo treno ed eccomi qui. OLGA: Beh, un gianduiotto è un meraviglioso regalo ma… il regalo più bello è stare un po’ con te! Continua…