Casalinghitudine
Le parole del nuovo millennio
La parola casalinghitudine ha una data di nascita che è il 1987. In quell’anno, la scrittrice Clara Sereni scelse questa parola per dare il titolo a un suolibro. Scelse la parola e la inventò, la coniò di sana pianta perché prima non esisteva. Tra l’altro, la coniò bene perché unì all’aggettivo casalingo il suffisso -itudine e da quel momento in poi, grazie anche al grande successo del libro, la parola si è diffusa nella lingua italiana. Con quale significato? Il primo significato, se andiamo a cercare la parola nei dizionari, è quello di condizione della casalinga. Naturalmente Clara Sereni non alludeva a questo significato. Il suo era un libro di storia personale e di storie familiari, ricostruite anche attraverso il racconto dei piatti tipici, delle ricette tradizionali della propria famiglia.
Dicevo che la parola ha avuto seguito, ha fatto strada e si è diffusa nella nostra lingua, ma con sfumature di significato diverse. Al significato originario, quello che dicevo essere riportato in tutti i dizionari, se ne è aggiunto poi uno un po’ diverso, quello della condizione di chi sente i lavori domestici come limitazione alle proprie aspirazioni. E, ancora un significato ulteriormente estensivo, è quello che ricorda o quello che evoca il piacere di vivere nelle mura domestiche, dedicandosi ai lavori della casa.
Il successo della parola casalinghitudine è dovuto forse anche alle molte sfumature di significato che possono esserle attribuite. La parola casalinghitudine è registrata ormai da molti anni in tutti i vocabolari della lingua italiana.