Estinzione
Le parole del nuovo millennio
In biologia, l’estinzione è la fine di un gruppo di organismi. E si determina quando l’ultimo di questi muore. L’estinzione quindi è un evento irreversibile. Quando si estingue una specie, tutto il patrimonio genetico di quella specie che si è evoluto e adattato a un determinato ambiente, a determinate condizioni di vita, viene perso. E questa è una perdita per la vita sulla terra in generale.
L’estinzione però è un fenomeno assolutamente naturale. Nel corso della vita sulla terra, il numero di specie è gradatamente aumentato e con la comparsa di nuove specie, vecchie specie si sono estinte. L’estinzione comunque è un fenomeno naturale. Nel corso della storia della vita sulla terra, il numero di specie è gradatamente aumentato e con la comparsa di nuove specie, vecchie specie si sono estinte. Queste estinzioni si sono concentrate in cinque periodi, in particolare, che sono noti come periodi di estinzione di massa che si sono verificati negli ultimi cinquecentomilioni di anni.
Se provassimo a disegnare la forma della crescita del numero di specie nel corso della storia della vita, questa sarebbe la forma di un albero di Natale rovesciato, come una piramide rovesciata, con dei denti in corrispondenza delle estinzioni. E a ogni evento di estinzione di massa, un grande numero di specie, in alcuni casi la maggior parte delle specie di un grande gruppo o tutte le specie di questo gruppo, è scomparsa.
L’ultima estinzione di massa è stata sessantacinquemilioni di anni fa, nel Cretaceo, ed è stata l’estinzione dei dinosauri. Durante l’estinzione dei dinosauri, tutte le specie di questo gruppo tassonomico è sparita, naturalmente in un tempo breve dal punto di vista geologico, ma che si può misurare in decine o centinaia di migliaia di anni.
Molti ricercatori sono concordi sul fatto che oggi siamo di fronte a una sesta estinzione di massa. Un’estinzione dell’Olocene. L’Olocene è il periodo che va da ottomila anni fa ad oggi, che coincide con la storia della civiltà umana più recente.
La differenza tra la sesta estinzione di massa e le cinque estinzioni precedenti è che in questo caso, per la prima volta, una sola specie è responsabile dell’estinzione di molte altre. E quella specie è l’uomo. L’uomo sta facendo estinguere con tassi di estinzione che sono cento, mille, forse anche più di mille volte superiori a quelli basali conosciuti durante lo sviluppo delle specie sul nostro pianeta, e queste estinzioni riguardano soprattutto gli altri vertebrati, altri mammiferi, uccelli, anfibi, rettili e pesci.
Le cause di queste estinzioni sono ormai piuttosto note. La prima causa di estinzione dovuta all’azione dell’uomo è stata la caccia, sopratutto nei secoli dal 1600 ad oggi. Ma già sicuramente anche in periodi molto più lontani come il periodo dell’estinzione dei mammut, l’uomo è stato capace di far estinguere le altre specie perché ne ha prelevate così tante dall’ambiente da sterminarne completamente le popolazioni.
Altre cause di estinzione, sempre dovute all’azione dell’uomo, sono state molto importanti e lo sono tuttora nel determinare il declino e la scomparsa di altre specie. Queste includono la distruzione degli habitat naturali, perché la popolazione umana ha bisogno di convertire ambienti naturali soprattutto in aree agricole per il proprio fabbisogno energetico; l’introduzione di specie invasive, che hanno soppiantato le specie autoctone in molte aree.
Una minaccia futura, che sicuramente diventerà molto più importante nei prossimi anni, è la minaccia del cambiamento climatico. Il cambiamento climatico sarà con ogni probabilità una causa di estinzione della biodiversità nei decenni a venire.