Le parole dell'Italiano: chiedere, spiegare e dimostrare
Unità 13 - Livello B1
Chiedere, spiegare e dimostrare
Oggi voglio tornare a parlarvi di una parola che abbiamo già incontrato e studiato: perché. Perché ci serve per dire e fare tante cose. Prima di tutto ci serve per fare domande, per chiedere la ragione, la causa di una cosa, di quello che succede o di quello che si fa. Sentiamo i nostri amici:
ANNA: ..............perché hai fatto una tesi su Léopold Sédar Senghor?
TERESA: Perché hai quel pacco sotto il braccio?
TERESA: Perché lo fanno?
Come già sappiamo, questa stessa parola perché, ci serve anche per rispondere alle domande, e dunque per spiegare il motivo di quello che succede o di quello che si fa.
FELA: Perché volevo parlare di un uomo che è stato importante per il mio paese e per tutta l’Africa,
FELA: Perché faccio fare una copia della tesi…
A volte, se vogliamo chiedere a una persona di spiegarci un suo comportamento, invece che chiederle perché è più gentile chiederle come mai. Proprio come fanno Teresa e Olga quando chiedono a Salif:
“Come mai Karim non è ancora tornato?”, “Come mai non mi hai risposto al telefono”?
TERESA: Come mai non è ancora tornato?
SALIF: C’è stato un imprevisto…
OLGA : Pronto? Salif? Come mai prima non mi hai risposto al telefono?
Sentito? Con quel “come mai”, Teresa ha fatto capire a Salif che non vuole essere curiosa o indiscreta, e Olga gli ha fatto capire che non è arrabbiata, che è pronta ad ascoltare la sua risposta e le sue ragioni.
Veniamo ad altre due parole indispensabili come perché: queste due parole sono cioè e infatti. Cioè serve per spiegare una cosa che abbiamo detto prima:
OLGA: ........è appena uscita una sua pubblicazione, cioè questo libro…
OLGA: Bravo, Fela! Conosci anche l’etimologia, cioè lo studio dell’origine delle parole…
Sentito?... Olga prima parla di una “pubblicazione”, poi spiega che la pubblicazione è un libro. Nel secondo esempio, invece, Olga parla di etimologia, e poi spiega che cosa è l’etimologia: “cioè lo studio dell’origine delle parole”.
La parola infatti serve invece per dimostrare una cosa che abbiamo detto prima.
ANNA: ..........sarà un successo!
FELA: Sei sicura?
ANNA: Certo, infatti ci sarò anch’io ad applaudirti!
SALIF: Sì è diverso, infatti noi vogliamo mostrare agli italiani il Senegal come lo vedono i Senegalesi… Beh, io ci tengo molto…
OLGA: Sì, il Mediterraneo ci unisce, infatti… guarda qui! ci ho messo le nostre due bandiere!
Sentito?... Anna dice che è sicura del successo di Fela e lo dimostra dicendo che sarà lì ad applaudire: “infatti ci sarò anch’io”; Salif dimostra che il loro progetto di turismo in Senegal è diverso dagli altri dicendo che “infatti” loro mostrano il Senegal come lo vedono i Senegalesi; e Olga dice che il Mediterraneo unisce lei e Teresa, infatti mette le bandiere croata e italiana sulla cartina geografica: “infatti ci ho messo le nostre due bandiere”.
Oggi voglio tornare a parlarvi di una parola che abbiamo già incontrato e studiato: perché. Perché ci serve per dire e fare tante cose. Prima di tutto ci serve per fare domande, per chiedere la ragione, la causa di una cosa, di quello che succede o di quello che si fa. Sentiamo i nostri amici:
ANNA: ..............perché hai fatto una tesi su Léopold Sédar Senghor?
TERESA: Perché hai quel pacco sotto il braccio?
TERESA: Perché lo fanno?
Come già sappiamo, questa stessa parola perché, ci serve anche per rispondere alle domande, e dunque per spiegare il motivo di quello che succede o di quello che si fa.
FELA: Perché volevo parlare di un uomo che è stato importante per il mio paese e per tutta l’Africa,
FELA: Perché faccio fare una copia della tesi…
A volte, se vogliamo chiedere a una persona di spiegarci un suo comportamento, invece che chiederle perché è più gentile chiederle come mai. Proprio come fanno Teresa e Olga quando chiedono a Salif:
“Come mai Karim non è ancora tornato?”, “Come mai non mi hai risposto al telefono”?
TERESA: Come mai non è ancora tornato?
SALIF: C’è stato un imprevisto…
OLGA : Pronto? Salif? Come mai prima non mi hai risposto al telefono?
Sentito? Con quel “come mai”, Teresa ha fatto capire a Salif che non vuole essere curiosa o indiscreta, e Olga gli ha fatto capire che non è arrabbiata, che è pronta ad ascoltare la sua risposta e le sue ragioni.
Veniamo ad altre due parole indispensabili come perché: queste due parole sono cioè e infatti. Cioè serve per spiegare una cosa che abbiamo detto prima:
OLGA: ........è appena uscita una sua pubblicazione, cioè questo libro…
OLGA: Bravo, Fela! Conosci anche l’etimologia, cioè lo studio dell’origine delle parole…
Sentito?... Olga prima parla di una “pubblicazione”, poi spiega che la pubblicazione è un libro. Nel secondo esempio, invece, Olga parla di etimologia, e poi spiega che cosa è l’etimologia: “cioè lo studio dell’origine delle parole”.
La parola infatti serve invece per dimostrare una cosa che abbiamo detto prima.
ANNA: ..........sarà un successo!
FELA: Sei sicura?
ANNA: Certo, infatti ci sarò anch’io ad applaudirti!
SALIF: Sì è diverso, infatti noi vogliamo mostrare agli italiani il Senegal come lo vedono i Senegalesi… Beh, io ci tengo molto…
OLGA: Sì, il Mediterraneo ci unisce, infatti… guarda qui! ci ho messo le nostre due bandiere!
Sentito?... Anna dice che è sicura del successo di Fela e lo dimostra dicendo che sarà lì ad applaudire: “infatti ci sarò anch’io”; Salif dimostra che il loro progetto di turismo in Senegal è diverso dagli altri dicendo che “infatti” loro mostrano il Senegal come lo vedono i Senegalesi; e Olga dice che il Mediterraneo unisce lei e Teresa, infatti mette le bandiere croata e italiana sulla cartina geografica: “infatti ci ho messo le nostre due bandiere”.