Le parole dell'Italiano: un colloquio di lavoro ( fra amici...)
Unità 3 - Livello B1
Un colloquio di lavoro ( fra amici...)
Nella puntata di oggi Anna ha avuto un bel dubbio su una regola dell’italiano:
ANNA: .........però è strano, non trovi? Il plurale di cuoco è cuochi e invece il plurale di medico è medici… E perché il plurale di fungo è funghi e invece il plurale di psicologo è psicologi? Al singolare finiscono allo stesso modo…
Il dubbio di Anna è giusto: per il plurale dei nomi che finiscono in –co e in –go, non abbiamo una regola certa. Alcuni finiscono in -chi e in -ghi, altri in -ci e in –gi. A questo punto, posso solo dirvi il plurale dei nomi in -co e in -go che si usano di più. Cominciamo dai nomi in –co. Cuoco, fuoco, buco, banco e tacco fanno cuochi, fuochi, buchi, banchi e tacchi. Invece amico, nemico, attico, medico e manico fanno amici, nemici, attici, medici e manici. Allo stesso modo ago, fungo, obbligo e profugo fanno aghi, funghi, obblighi e profughi; invece, psicologo fa psicologi.
Passiamo a un altro argomento. Karim ha affrontato un’esperienza importante: un colloquio di lavoro.
SALIF: Quindi domani avrai il colloquio?
KARIM: Sì ma sono molto preoccupato. È la prima volta che ho un colloquio di lavoro e non so cosa mi chiederanno…
Sostenere un colloquio di lavoro non è facile. La persona che ci intervista vuole sapere molte cose. Le più importanti sono la nostra età, la nostra occupazione attuale (cioè il lavoro che facciamo adesso, naturalmente se stiamo lavorando), le nostre esperienze lavorative precedenti (cioè che lavori abbiamo fatto in passato, naturalmente se abbiamo lavorato). Ci chiederà anche se abbiamo il permesso di soggiorno. Sentiamo Salif che finge di essere l’intervistatore di Karim in un finto colloquio di lavoro:
SALIF: Allora… Lei come si chiama?
KARIM: Karim Djebar.
SALIF: Quando è nato?
KARIM: Il 13 settembre 1986
SALIF: Ah, quindi lei ha 25 anni….
KARIM: Sì.
SALIF: Attualmente ha un’occupazione?
KARIM: Sì. Collaboro con il signor Salif Ba, nella sua bottega di commercio equo e solidale.
SALIF: Altre esperienze lavorative?
KARIM: No, questa è l’unica.
SALIF: Ha il permesso di soggiorno?
KARIM: Certo…
L’intervistatore vorrà conoscere anche il nostro titolo di studio, cioè quali scuole abbiamo frequentato; se abbiamo un attestato, un diploma, una laurea; ancora, per certi lavori, potrà chiederci se conosciamo lingue straniere o se sappiamo usare il computer.
SALIF: Che studi ha fatto?
KARIM: Sono laureato in Economia e Commercio….........
SALIF: Quali lingue straniere conosce?
KARIM: Conosco la mia lingua madre, l’arabo, e il francese, che è molto diffuso in Algeria, e poi ho una buona conoscenza dell’inglese
SALIF: A che livello?
KARIM: Ho una certificazione di livello B1, e parlo italiano, naturalmente.
Abbiamo il diritto di fare qualche domanda anche noi: chiederemo se il contratto è a tempo determinato (cioè, per esempio, se finisce dopo 6 mesi o un anno) oppure se è a tempo indeterminato (cioè non ha una scadenza), se è a tempo pieno (di solito 40 ore a settimana) o a tempo parziale (cioè di 20 o 30 ore) e quale sarà il nostro orario di lavoro, come fa Karim:
KARIM: Giusto! Quale sarà eventualmente l’orario di lavoro?
SALIF: Dalle 9 alle 17 con un’ora di pausa pranzo.
Possiamo chiedere quale sarà la retribuzione mensile, cioè quanto guadagneremo al mese. La cifra di solito è al netto dei contributi, cioè indica quanto il lavoratore riceve direttamente ogni mese, ma non comprende i soldi che il datore di lavoro spende in più per i contributi INPS, INAIL ecc. Infine possiamo chiedere quanti giorni di ferie, cioè di riposo pagato, avremo in un anno.
Nella puntata di oggi Anna ha avuto un bel dubbio su una regola dell’italiano:
ANNA: .........però è strano, non trovi? Il plurale di cuoco è cuochi e invece il plurale di medico è medici… E perché il plurale di fungo è funghi e invece il plurale di psicologo è psicologi? Al singolare finiscono allo stesso modo…
Il dubbio di Anna è giusto: per il plurale dei nomi che finiscono in –co e in –go, non abbiamo una regola certa. Alcuni finiscono in -chi e in -ghi, altri in -ci e in –gi. A questo punto, posso solo dirvi il plurale dei nomi in -co e in -go che si usano di più. Cominciamo dai nomi in –co. Cuoco, fuoco, buco, banco e tacco fanno cuochi, fuochi, buchi, banchi e tacchi. Invece amico, nemico, attico, medico e manico fanno amici, nemici, attici, medici e manici. Allo stesso modo ago, fungo, obbligo e profugo fanno aghi, funghi, obblighi e profughi; invece, psicologo fa psicologi.
Passiamo a un altro argomento. Karim ha affrontato un’esperienza importante: un colloquio di lavoro.
SALIF: Quindi domani avrai il colloquio?
KARIM: Sì ma sono molto preoccupato. È la prima volta che ho un colloquio di lavoro e non so cosa mi chiederanno…
Sostenere un colloquio di lavoro non è facile. La persona che ci intervista vuole sapere molte cose. Le più importanti sono la nostra età, la nostra occupazione attuale (cioè il lavoro che facciamo adesso, naturalmente se stiamo lavorando), le nostre esperienze lavorative precedenti (cioè che lavori abbiamo fatto in passato, naturalmente se abbiamo lavorato). Ci chiederà anche se abbiamo il permesso di soggiorno. Sentiamo Salif che finge di essere l’intervistatore di Karim in un finto colloquio di lavoro:
SALIF: Allora… Lei come si chiama?
KARIM: Karim Djebar.
SALIF: Quando è nato?
KARIM: Il 13 settembre 1986
SALIF: Ah, quindi lei ha 25 anni….
KARIM: Sì.
SALIF: Attualmente ha un’occupazione?
KARIM: Sì. Collaboro con il signor Salif Ba, nella sua bottega di commercio equo e solidale.
SALIF: Altre esperienze lavorative?
KARIM: No, questa è l’unica.
SALIF: Ha il permesso di soggiorno?
KARIM: Certo…
L’intervistatore vorrà conoscere anche il nostro titolo di studio, cioè quali scuole abbiamo frequentato; se abbiamo un attestato, un diploma, una laurea; ancora, per certi lavori, potrà chiederci se conosciamo lingue straniere o se sappiamo usare il computer.
SALIF: Che studi ha fatto?
KARIM: Sono laureato in Economia e Commercio….........
SALIF: Quali lingue straniere conosce?
KARIM: Conosco la mia lingua madre, l’arabo, e il francese, che è molto diffuso in Algeria, e poi ho una buona conoscenza dell’inglese
SALIF: A che livello?
KARIM: Ho una certificazione di livello B1, e parlo italiano, naturalmente.
Abbiamo il diritto di fare qualche domanda anche noi: chiederemo se il contratto è a tempo determinato (cioè, per esempio, se finisce dopo 6 mesi o un anno) oppure se è a tempo indeterminato (cioè non ha una scadenza), se è a tempo pieno (di solito 40 ore a settimana) o a tempo parziale (cioè di 20 o 30 ore) e quale sarà il nostro orario di lavoro, come fa Karim:
KARIM: Giusto! Quale sarà eventualmente l’orario di lavoro?
SALIF: Dalle 9 alle 17 con un’ora di pausa pranzo.
Possiamo chiedere quale sarà la retribuzione mensile, cioè quanto guadagneremo al mese. La cifra di solito è al netto dei contributi, cioè indica quanto il lavoratore riceve direttamente ogni mese, ma non comprende i soldi che il datore di lavoro spende in più per i contributi INPS, INAIL ecc. Infine possiamo chiedere quanti giorni di ferie, cioè di riposo pagato, avremo in un anno.