Le parole dell'italiano. I mille lavori che possiamo fare
Livello B1 - Unità 1
Approfittiamo del viaggio dei nostri amici a Potenza per imparare come si formano i numeri da cento in poi (quelli fino a cento già sappiamo usarli). Per formare i numeri che indicano i blocchi di cento (cioè le centinaia) dobbiamo mettere i numeri da due a nove prima della parola cento: duecento, trecento, quattrocento, cinquecento, seicento, settecento, ottocento, novecento. Per esempio, quando Olga va a fare la spesa chiede “ottocento grammi di indivia”, cioè, come sappiamo, 8 etti, mettendo insieme otto e cento.
Sentiamo: OLGA: Posso avere 800 grammi di indivia? Per formare i numeri da centouno a novecentonovantanove (999) dopo le centinaia (cento, duecento, trecento) mettiamo i numeri da uno a novantanove, che già conosciamo. Dunque: centouno, centodue, centotré, o ancora, come dice Olga: OLGA: ...duecentocinquantasei… Sentito? È come fare una somma: duecentocinquantasei,cioè duecento + cinquanta + sei; centonovantaquattro, cioè cento + novanta + quattro. Dopo il numero 999 c’è mille.
Sentite: OLGA: Eppure ci sono mille lavori che possiamo fare! Dopo mille, il sistema è lo stesso: per formare i numeri che indicano i blocchi di mille (cioè le migliaia) prendiamo i numeri da uno a novecentonovantanove e aggiungiamo –mila: duemila, diecimila, ventiquattromila, trentacinquemila…
Sentite Fela e Olga: FELA: Ci sono centomila posti da vedere! OLGA: Pensate che, tra Calabria e Basilicata, il parco occupa più di 192.000 ettari! Attenzione: in italiano numeri come mille, centomila e anche un milione (che significa dieci volte centomila) non indicano solo un numero preciso, ma anche un numero grande non precisato. Quando Olga dice: “Ci sono mille lavori da fare”, non dice mille perché li ha contati: vuole dire “Ci sono tanti lavori da fare”.
E quando Fela dice “Ci sono centomila posti da vedere!” vuole dire che i posti da vedere sono moltissimi. E adesso, passiamo a un altro argomento. I nostri amici hanno usato tante volte la parola che. Questo che si riferisce a una parola che sta prima e la riprende in un’altra frase che ha un suo verbo. Si chiama pronome relativo.
Sentiamo: OLGA: E’ un programma che si occupa di immigrazione! Qui il pronome che si riferisce a programma, lo riprende, lo sostituisce e apre una nuova frase: “che si occupa di immigrazione…”. Sentiamo un altro esempio: OLGA: Poco tempo fa ho conosciuto due stranieri che sono diventati cittadini. Qui il pronome che si riferisce a due stranieri, li riprende, li sostituisce e apre una nuova frase, la frase relativa: “che sono diventati cittadini”.
Ricordate: il pronome relativo che può riprendere parole singolari o plurali, maschili o femminili ed è sempre uguale, non cambia mai: nel primo esempio si riferiva a programma, maschile singolare; nel secondo si riferiva a due stranieri, maschile plurale. Adesso vi faccio sentire un che riferito a le città, femminile plurale e poi un che riferito a ricetta, femminile singolare: FELA: Parlate tanto delle città che visitiamo… OLGA: Senta, vorrei provare una ricetta che mi hanno consigliato Arrivederci alla prossima puntata!
Sentiamo: OLGA: Posso avere 800 grammi di indivia? Per formare i numeri da centouno a novecentonovantanove (999) dopo le centinaia (cento, duecento, trecento) mettiamo i numeri da uno a novantanove, che già conosciamo. Dunque: centouno, centodue, centotré, o ancora, come dice Olga: OLGA: ...duecentocinquantasei… Sentito? È come fare una somma: duecentocinquantasei,cioè duecento + cinquanta + sei; centonovantaquattro, cioè cento + novanta + quattro. Dopo il numero 999 c’è mille.
Sentite: OLGA: Eppure ci sono mille lavori che possiamo fare! Dopo mille, il sistema è lo stesso: per formare i numeri che indicano i blocchi di mille (cioè le migliaia) prendiamo i numeri da uno a novecentonovantanove e aggiungiamo –mila: duemila, diecimila, ventiquattromila, trentacinquemila…
Sentite Fela e Olga: FELA: Ci sono centomila posti da vedere! OLGA: Pensate che, tra Calabria e Basilicata, il parco occupa più di 192.000 ettari! Attenzione: in italiano numeri come mille, centomila e anche un milione (che significa dieci volte centomila) non indicano solo un numero preciso, ma anche un numero grande non precisato. Quando Olga dice: “Ci sono mille lavori da fare”, non dice mille perché li ha contati: vuole dire “Ci sono tanti lavori da fare”.
E quando Fela dice “Ci sono centomila posti da vedere!” vuole dire che i posti da vedere sono moltissimi. E adesso, passiamo a un altro argomento. I nostri amici hanno usato tante volte la parola che. Questo che si riferisce a una parola che sta prima e la riprende in un’altra frase che ha un suo verbo. Si chiama pronome relativo.
Sentiamo: OLGA: E’ un programma che si occupa di immigrazione! Qui il pronome che si riferisce a programma, lo riprende, lo sostituisce e apre una nuova frase: “che si occupa di immigrazione…”. Sentiamo un altro esempio: OLGA: Poco tempo fa ho conosciuto due stranieri che sono diventati cittadini. Qui il pronome che si riferisce a due stranieri, li riprende, li sostituisce e apre una nuova frase, la frase relativa: “che sono diventati cittadini”.
Ricordate: il pronome relativo che può riprendere parole singolari o plurali, maschili o femminili ed è sempre uguale, non cambia mai: nel primo esempio si riferiva a programma, maschile singolare; nel secondo si riferiva a due stranieri, maschile plurale. Adesso vi faccio sentire un che riferito a le città, femminile plurale e poi un che riferito a ricetta, femminile singolare: FELA: Parlate tanto delle città che visitiamo… OLGA: Senta, vorrei provare una ricetta che mi hanno consigliato Arrivederci alla prossima puntata!