Le parole dell'italiano: i nomi di parentela, l'imperativo informale e formale
Unità 5 - Livello A1
A Matera Fela si è innamorato! È stato proprio un colpo di fulmine: avete visto con che occhi guardava Katia mentre le presentava la sua famiglia? FELA: Questa è la mia famiglia: lo zio Salif… sua moglie Olga… e Anna Oggi, grazie a Fela, possiamo imparare proprio alcune parole che riguardano la famiglia. Per esempio Fela ha detto che Salif è suo zio, cioè il fratello di sua madre o di suo padre. E se Salif è lo zio, allora Fela è il nipote di Salif. Ascoltate: SALIF: Ehi, nipote! Fela… fa’ un sorriso! Olga invece è la moglie di Salif, e quindi Salif è il marito di Olga: OLGA: Mio marito ha talento per i lavori creativi! Olga è anche la madre di Anna. Perciò sua figlia Anna la chiama mamma. I figli, infatti, chiamano il padre papà (ma in qualche regione d’Italia lo chiamano babbo) e chiamano la madre mamma. ANNA: Mamma? Ho un problema! Quando invece una persona parla della mamma di qualcun altro, di solito non dice mamma, ma dice madre e, al posto di papà, dice padre: SALIF: Io resto qui, chiama tua madre! Spesso Olga, quando ricorda la vita in Croazia, parla dei nonni di Anna: il nonno di Anna è il padre di Olga e la nonna è la madre di Olga. Anna è quindi la loro nipote. Possiamo notare, allora, che in italiano la parola nipote si usa per indicare il figlio di un figlio o di una figlia (come nel rapporto fra nonni e nipoti) ma anche il figlio di un fratello o di una sorella (come nel rapporto fra zii e nipoti).
In un’altra puntata parleremo delle altre parole della famiglia: ora passiamo invece a un altro argomento perché a Matera i nostri amici hanno usato spesso una forma verbale che si chiama imperativo. Ascoltate: SALIF: Io resto qui, chiama tua madre! FELA: Guardate! Questo parla di un’Associazione italo-cinese… OLGA: Dai, Salif, vieni, andiamo a prendere una bibita! Chiama, guardate, leggi, vieni… queste sono tutte forme di imperativo, che si usa per dare un ordine: Chiama tua madre; oppure per invitare qualcuno a fare qualcosa: Dai, Salif, vieni, dice Olga, andiamo a prendere una bibita. L’imperativo ha soltanto due forme: la seconda persona singolare, che si adopera quando si dà il tu: chiama tua madre; e la seconda persona plurale, che si adopera quando si parla a più persone: SALIF: Ammirate cosa ho fatto io! Per i verbi del primo gruppo in -are, come chiamare, l’imperativo è dunque chiama, chiamate.
Per i verbi del secondo gruppo in -ere, come leggere, l’imperativo è leggi, leggete. Per i verbi del terzo gruppo in -ire, come aprire, l’imperativo è apri, aprite. Per i verbi del terzo gruppo che aggiungono -isc, come finisco, la seconda persona singolare è finisci, mentre la seconda plurale è normale, senza isc: finite. Ricordate che, se dobbiamo ordinare o consigliare qualcosa a una persona a cui diamo del lei, dobbiamo usare l’imperativo formale: ad esempio, chiami, per i verbi del primo gruppo, come chiamare: Lei, chiami qualcuno, per favore; prenda per i verbi del secondo gruppo, come prendere: Lei, prenda quella sedia; apra per i verbi del terzo gruppo, come aprire: Lei, apra la porta. Se poi abbiamo un verbo che aggiunge isc, come finire, l’imperativo formale è finisca: finisca il suo lavoro!. Noi, per fortuna, il nostro lavoro di oggi lo abbiamo finito perciò arrivederci alla prossima puntata! Nella puntata di oggi abbiamo visto e sentito: I nomi della famiglia o nomi di parentela: mamma/madre, papà/padre, nonno, nonna, zio, zia e nipote. L’imperativo: chiama, chiamate; prendi, prendete; apri, aprite e finisci, finite. L’imperativo formale: chiami; prenda; apra e finisca.