Mappa

Le parole del nuovo millennio

Nel mondo antico la parola mappa indicava un panno, un telo di lino o di un altro tessuto, quelli che si usavano per ricoprire le tavole o per ricoprire l’altare delle chiese.

Sullo stesso tipo di tessuto però venivano disegnate le carte geografiche, perché questo tessuto offriva una maggiore resistenza nel tempo rispetto alla carta o ad altri supporti simili. Per questo nel tempo il termine è passato a indicare esclusivamente le carte geografiche, carte geografiche che nel corso della storia umana sono diventate via via più precise e più accurate. Le prime, le più antiche, erano disegnate semplicemente affidandosi all’osservazione degli esploratori o dei navigatori, poi col tempo ci si è avvalsi di strumenti sempre più precisi, di altimetri e poi via via delle immagini aeree o dei satelliti artificiali.

Solo recentemente però le mappe sono diventate una presenza costante nella nostra vita quotidiana grazie all’incrocio tra diverse tecnologie che negli ultimi anni hanno avuto un grande sviluppo: quella dei satelliti artificiali, che permette di riprendere immagini e di raccogliere dati su ogni punto della superficie terrestre, l’informatica, che permette di elaborare quei dati, e la telefonia mobile che permette di farli arrivare a noi in qualunque punto in cui siamo.

Grazie all’incrocio tra queste tecnologie oggi siamo accompagnati ovunque da mappe che ci mostrano dove ci troviamo, ci danno indicazioni su come raggiungere i punti di nostro interesse. Al tempo stesso quei dispositivi mobili su cui noi possiamo visualizzare queste mappe sanno dove sono e possono quindi trasmettere alla rete informazioni su di noi e collocarci a nostra volta su quelle mappe.

Un’altra parola diventata di uso comune negli ultimi tempi è geolocalizzazione, che si riferisce proprio a questa capacità dei dispositivi mobili in particolare di collocarsi in un punto preciso della terra.

Le mappe oggi sono uno strumento commerciale molto potente per chi fornisce servizi su Internet. La società che forse lo ha capito più di tutti è stata Google, che ha abbinato ai propri servizi di mappe, di visualizzazione di mappe, sempre più informazioni, dalle riprese aeree delle città fino addirittura alle fotografie delle singole strade, con un servizio come Google Street View, che permette di rendere le mappe sempre più realistiche e sempre più accurate.

Da notare però che nel frattempo la parola mappa è diventata la metafora per eccellenza ogni volta che si parla di gestire e organizzare grandi quantità di dati in particolare nell’informatica.

Non a caso il piano dei contenuti di un sito web si chiama mappa dei contenuti, e si parla di mappa e di mappare molto spesso anche nella scienza, quando si tratta di organizzare grandi quantità di dati, da cui per esempio mappatura o mappa del genoma umano, e mappatura o mappa del cervello e delle sue connessioni, e non a caso il cervello è considerato il continente più misterioso e più difficile da esplorare, e quindi ha perfettamente senso che noi si abbia bisogno di una mappa per conoscerlo.