Nobel
Le parole del nuovo millennio
Nobel oggi è una parola di uso comune, sia come nome proprio, per identificare un famoso premio, sia quasi come nome comune. Parliamo di un Nobel per indicare un vincitore di questo premio, anche a volte in senso metaforico per indicare una persona particolarmente dotata, particolarmente geniale, particolarmente competente: è un nobel, un premio nobel.
Ma Nobel è prima di tutto il cognome di una antica, famosa e ricca famiglia svedese, una famiglia che conta fra i suoi membri molti industriali, politici e inventori importanti per la storia svedese.
Tra questi vi era Alfred Nobel, inventore della dinamite, e grazie a questa invenzione, e in realtà a molti altri brevetti, in particolare nel campo chimico, che depositò nel corso della sua vita, nel corso della seconda metà dell’Ottocento, Alfred Nobel arrivò a diventare, alla fine del XIX secolo, uno degli industriali più ricchi d’Europa.
Negli ultimi anni della sua vita Alfred Nobel dovette però anche convivere con un grave senso di colpa per gli effetti della sua invenzione più famosa, appunto la dinamite, che vedeva tragicamente nelle guerre in giro per l’Europa. Fu soprattutto per questo che, al momento di fare testamento, decise di lasciare la quasi totalità della sua enorme fortuna, dell’enorme fortuna che aveva accumulato, a una fondazione che dalla sua morte in poi avrebbe conferito ogni anno dei premi agli scienziati che si fossero maggiormente distinti nella ricerca scientifica e anche a persone che si fossero distinte nella promozione della pace e dell’armonia fra i popoli.
Veniva così istituito il Premio Nobel, che da allora ogni anno va a riconoscere i contributi più importanti nel campo della fisica, della chimica, della medicina e fisiologia, nonché della letteratura e della pace per il contributo politico, diciamo così, più importante di quell’anno alla pace. C’è poi un premio ulteriore, un po’ particolare, che va aglistudi economici.
Nel corso degli anni il Premio Nobel ha premiato anche molti italiani, sia scienziati che letterati, basti pensare a Enrico Fermi, a Salvatore Quasimodo, in tempi più recenti a Dario Fo oppure a Rita Levi Montalcini, Renato Dulbecco, Carlo Rubbia.
Da notare, però, che negli ultimi anni il Premio Nobel vede messo in crisi il proprio ruolo fondamentale di riconoscimento più ambito per la comunità scientifica.
La verità è che oggi il Nobel, per la sua formula e per le sue regole un po’ rigide che vogliono che non possano essere premiate più di tre persone per ogni disciplina per anno, fa fatica a stare dietro alle evoluzioni della scienza moderna, che in alcuni settori è fatta soprattutto da grandi team fatti da centinaia, se non migliaia, di persone, in cui è molto difficile individuare un singolo responsabile.
Oggi il Nobel rischia di essere eclissato da altri premi come il Breakthrough Prize messo in piedi da Mark Zuckerberg di Facebook e Sergey Brin di Google che, per prima cosa, danno molti più soldi, fino a tre milioni di dollari contro il milione di dollari del Premio Nobel dato dall’Accademia di Svezia, e in secondo luogo hanno regole un po’ più elastiche che permettono anche di premiare non solo contributi individuali, ma i contributi di grandi organizzazioni come sono ormai molti dei grandi esperimenti scientifici.