Per usare l'italiano: vuoi un bicchiere di latte? Volentieri…
Unità 9 - Livello A1
Kevin deve incontrare una ragazza al bar ed è molto preoccupato. Come si fa a offrire qualcosa a qualcuno? Sentiamo cosa dice Julia a Kevin:
KEVIN: E cosa faccio?
JULIA: Cosa fai? Prima saluti e poi le offri qualcosa.
KEVIN: Come, le offro qualcosa?
JULIA: Come? Le dici “ciao”, e poi le chiedi: “cosa prendi?”, oppure le chiedi: “vuoi un caffè?”
Dunque, prima di tutto dobbiamo chiedere se l’altra persona vuole qualcosa. Per esempio possiamo dire: “Prendi qualcosa?”, “Vuoi qualcosa?”, come fanno i nostri amici:
GIUSEPPE: E tu Zou? Prendi qualcosa?
MOGLIE: ..........Vuoi qualcosa da bere?
Oppure, se diamo del lei, diciamo: “Prende qualcosa?”, “Vuole qualcosa?”. Due domande più eleganti sono: “Cosa posso offrirle?” e “Gradisce qualcosa?”. Per esempio: “Gradisce un succo di frutta?”:
DIRETTORE DEL PERSONALE: ..........Cosa posso offrirle?
DIRETTORE DEL PERSONALE: Forse gradisce un succo di frutta?
Possiamo anche indicare subito che cosa vogliamo offrire. “Vuoi un caffè?”, “Prende un caffè?”. Sentiamo qualche esempio:
MOGLIE: Hai fame? Vuoi la carne al sugo?
DIRETTORE DEL PERSONALE: .............Vuole un bicchiere d’acqua?
Se offriamo qualcosa a più persone, diciamo: “Prendete qualcosa?”, “Volete qualcosa?”:
GIUSEPPE: Prendete qualcosa?
Le risposte a queste domande possono essere diverse. Sentiamo qualche esempio:
MARITO: Sì, grazie.
ZOU: Perché no?
PAVEL: Volentieri, grazie.
ANGEL: No, grazie.
Possiamo rispondere in tanti modi diversi, perché possiamo nominare tutto quello che c’è da mangiare e da bere, seguito dalla parola grazie o da per favore:
PAVEL: ...........Vorrei un bicchiere d’acqua con una fetta di limone, grazie.
ZOU: Io vorrei un panino con il tonno, un thè freddo e un dolce, per favore.
Se invece non abbiamo fame o sete, allora possiamo rispondere: “Niente, grazie”, “Non prendo niente, grazie”.
PAVEL: Pane integrale con il salame
GIUSEPPE: ................ un bicchiere d’acqua con limone…
MARITO: E il cane? Dov’è?
ZOU: .............Ho fame e sete.
JULIA: prova con un bacio e fine!
Avete sentito tutte queste parole? Al singolare finiscono tutte in –e: pane, salame, bicchiere. limone, cane, fame, sete, fine. Al plurale le parole in -e finiscono tutte in –i: dolce diventa dolci, cane diventa cani, lavoratore diventa lavoratori, luce diventa luci:
PAVEL: No, due dolci, per favore..........
MOGLIE: ..............Così può giocare con altri cani.
DIRETTORE DEL PERSONALE: è un diritto dei lavoratori...
JULIA: E spegni le luci.........
Queste parole che finiscono in -e al singolare e in -i al plurale sono in parte maschili (come pesce, pesci o giornale, giornali) e in parte femminili (come carne, carni e televisione, televisioni):
MARITO: No grazie. La carne no.
MOGLIE: Preferisci il pesce con le patate?
MOGLIE: Vuoi un giornale oppure vuoi vedere la televisione?
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Ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale
KEVIN: E cosa faccio?
JULIA: Cosa fai? Prima saluti e poi le offri qualcosa.
KEVIN: Come, le offro qualcosa?
JULIA: Come? Le dici “ciao”, e poi le chiedi: “cosa prendi?”, oppure le chiedi: “vuoi un caffè?”
Dunque, prima di tutto dobbiamo chiedere se l’altra persona vuole qualcosa. Per esempio possiamo dire: “Prendi qualcosa?”, “Vuoi qualcosa?”, come fanno i nostri amici:
GIUSEPPE: E tu Zou? Prendi qualcosa?
MOGLIE: ..........Vuoi qualcosa da bere?
Oppure, se diamo del lei, diciamo: “Prende qualcosa?”, “Vuole qualcosa?”. Due domande più eleganti sono: “Cosa posso offrirle?” e “Gradisce qualcosa?”. Per esempio: “Gradisce un succo di frutta?”:
DIRETTORE DEL PERSONALE: ..........Cosa posso offrirle?
DIRETTORE DEL PERSONALE: Forse gradisce un succo di frutta?
Possiamo anche indicare subito che cosa vogliamo offrire. “Vuoi un caffè?”, “Prende un caffè?”. Sentiamo qualche esempio:
MOGLIE: Hai fame? Vuoi la carne al sugo?
DIRETTORE DEL PERSONALE: .............Vuole un bicchiere d’acqua?
Se offriamo qualcosa a più persone, diciamo: “Prendete qualcosa?”, “Volete qualcosa?”:
GIUSEPPE: Prendete qualcosa?
Le risposte a queste domande possono essere diverse. Sentiamo qualche esempio:
MARITO: Sì, grazie.
ZOU: Perché no?
PAVEL: Volentieri, grazie.
ANGEL: No, grazie.
Possiamo rispondere in tanti modi diversi, perché possiamo nominare tutto quello che c’è da mangiare e da bere, seguito dalla parola grazie o da per favore:
PAVEL: ...........Vorrei un bicchiere d’acqua con una fetta di limone, grazie.
ZOU: Io vorrei un panino con il tonno, un thè freddo e un dolce, per favore.
Se invece non abbiamo fame o sete, allora possiamo rispondere: “Niente, grazie”, “Non prendo niente, grazie”.
PAVEL: Pane integrale con il salame
GIUSEPPE: ................ un bicchiere d’acqua con limone…
MARITO: E il cane? Dov’è?
ZOU: .............Ho fame e sete.
JULIA: prova con un bacio e fine!
Avete sentito tutte queste parole? Al singolare finiscono tutte in –e: pane, salame, bicchiere. limone, cane, fame, sete, fine. Al plurale le parole in -e finiscono tutte in –i: dolce diventa dolci, cane diventa cani, lavoratore diventa lavoratori, luce diventa luci:
PAVEL: No, due dolci, per favore..........
MOGLIE: ..............Così può giocare con altri cani.
DIRETTORE DEL PERSONALE: è un diritto dei lavoratori...
JULIA: E spegni le luci.........
Queste parole che finiscono in -e al singolare e in -i al plurale sono in parte maschili (come pesce, pesci o giornale, giornali) e in parte femminili (come carne, carni e televisione, televisioni):
MARITO: No grazie. La carne no.
MOGLIE: Preferisci il pesce con le patate?
MOGLIE: Vuoi un giornale oppure vuoi vedere la televisione?
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Ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale