Fenicotteri, mare e saline
Il Fai e una nuova perla a Cagliari
Il FAI-Fondo Ambiente Italiano ha aperto al pubblico alle porte di Cagliari un nuovo bene, un luogo speciale, in cui l’opera della natura e dell’uomo hanno saputo integrarsi con sapienza e armonia nel corso del tempo: le Saline Conti Vecchi ad Assemini (CA). Nella laguna di Santa Gilla, a pochi chilometri da Cagliari un luogo di archeologia industriale, in parte recuperato e riallestito come negli anni Trenta, immerso in un’oasi naturale dove vivono fenicotteri e falchi di mare, diventa con il FAI sede di un racconto appassionante alla scoperta dell’oro bianco, del sale, della sua storia e della sua produzione, del suo paesaggio e dei suoi protagonisti.
Grazie a un accordo siglato nel 2015 tra il FAI-Fondo Ambiente Italiano e Eni-Syndial, prende vita un progetto innovativo per la tutela e la valorizzazione di un patrimonio unico, che recupera il passato per disegnare un futuro sostenibile, in armonia tra cultura e natura, tra necessità di sviluppo e rispetto dell’ambiente.
La partnership rappresenta la prima esperienza di gestione e valorizzazione sinergica di un bene culturale del tutto speciale, un sito industriale attualmente produttivo inserito in una cornice naturalistica di grande valore e originale bellezza, rappresentativa del paesaggio e dell'identità storica della Sardegna: una Salina.
Le Saline Conti Vecchi, entrate in esercizio nel 1931, si estendono su una superficie di 2700 ettari nei Comuni di Assemini, Capoterra e Cagliari e sono integrate con lo stabilimento industriale Ing. Luigi Conti Vecchi ad Assemini, che è stato oggetto di un importante progetto di riqualificazione industriale.
Saline e impianti industriali sono un unicum perfettamente integrato, che svolge la propria attività in una meravigliosa oasi naturalistica. Il progetto realizzato consente di aprire al pubblico e di rendere fruibile e visitabile a tutti, per dieci mesi all’anno, parte del complesso delle storiche saline, attraverso la realizzazione di percorsi di visita dedicati, l’organizzazione dei luoghi per l’accoglienza dei visitatori e la dotazione dei servizi necessari e dei sistemi di comunicazione dei contenuti culturali inerenti le specificità del sito.
Per raccontare il lato “umano” delle saline, che ospitarono vere e proprie comunità di uomini, donne e bambini che vivevano nell’attiguo villaggio, sono stati raccolti ricordi e documenti privati di coloro che vi hanno vissuto.
Il progetto di conservazione e valorizzazione interessa tutti gli spazi affidati da Eni al FAI: gli ambienti sono stati riportati alle originarie funzioni, corredati di macchinari, oggetti e arredi storici - restaurati e ripristinati in loco - che permetteranno di toccare con mano come si svolgeva la vita della salina nella prima metà del Novecento, tra uffici, officine e laboratori, in un fervere di attività produttive. La visita degli edifici consente al pubblico di conoscere il luogo che poi visita lungo percorsi guidati immersi nella natura, con uno sguardo però costante alla produzione che spicca nel panorama della salina, dominato dalle candide montagne di sale visibili fin da lontano e sullo sfondo dell’orizzonte e del mare.