Geminga, la stella che non c'é
Una scoperta di Giovanni Bignami
In questa intervista, tratta da Explora. La Tv delle Scienze (2006), l'astrofisico Giovanni Bignami (1944-2017) racconta una sua scoperta fatta nel 1972, la stella di neutroni da lui battezzata Geminga, situata nella costellazione dei Gemelli, a circa 512 anni luce di distanza dalla Terra.
All'epoca, quando il satellite della Nasa Sas-2, intercettò una sorgente di raggi gamma, si capiva che qualcosa stava succedendo, o meglio, accadeva in un tempo lontano.
Come messaggeri, infatti, i raggi cosmici, come i fotoni della luce, hanno un`energia fino a mille miliardi di volte più forte.
Il nome Geminga, acronimo di Gemini gamma-ray source, se letta con la G dura, il nome assume il significato del dialetto milanese, gh'è minga, ovvero, non c'è, espressione giustificata dalla sua ricerca durata 20 anni. Come ha ricordato Giovanni Bignami, i suoi studenti spesso affermano che:
FOTO DI COPERTINA
Giovanni Bignami ® Tania/Contrasto
All'epoca, quando il satellite della Nasa Sas-2, intercettò una sorgente di raggi gamma, si capiva che qualcosa stava succedendo, o meglio, accadeva in un tempo lontano.
Come messaggeri, infatti, i raggi cosmici, come i fotoni della luce, hanno un`energia fino a mille miliardi di volte più forte.
Nei tempi, Geminga si è ristretta, oggi ha una massa più o meno come quella del Sole e un raggio di dieci, dodici chilometri. Ruota quattro volte al secondo e perde leggermente energia.A vent'anni dalla scoperta, Geminga si è rivelata una pulsar, ovvero uno di quei fari cosmici che si formano dopo la morte di una stella massiccia esplosa come supernova
Il nome Geminga, acronimo di Gemini gamma-ray source, se letta con la G dura, il nome assume il significato del dialetto milanese, gh'è minga, ovvero, non c'è, espressione giustificata dalla sua ricerca durata 20 anni. Come ha ricordato Giovanni Bignami, i suoi studenti spesso affermano che:
Geminga è l`ultima fermata prima del buco nero
FOTO DI COPERTINA
Giovanni Bignami ® Tania/Contrasto