Le cellule vegetali: composizione
I tessuti
Questa serie di unità audiovisive, realizzata da Rai Educational in coproduzione con l'UER (Unione Europea di Radiotelevisione), affronta i grandi argomenti delle scienze fisiche, chimiche, biologiche e matematiche con un linguaggio rigoroso e nello stesso tempo divulgativo.
Un elemento essenziale che hanno in comune tutte le piante è rappresentato dalla capacità di trasformare l’energia della luce solare in energia alimentare. Alcuni vegetali sono costituiti da una sola cellula, altri, da milioni di cellule che lavorano insieme.
Le immagini dell’unità mostrano la struttura di un frammento di foglia, osservata attraverso un microscopio a scansione elettronica. Quello che colpisce è la molteplicità di forme e dimensioni delle cellule che costituiscono i tessuti.
L’unione di cellule, che prendono il nome di “epidermiche”, forma la superficie della foglia. Nella metà inferiore si trova un gruppo di cellule dall’aspetto strano, che costituisce il “mesofillo spugnoso”. Esistono “grandi spazi d’aria” tra le cellule: questo consente alla pianta di assorbire quell’anidride carbonica che serve ad alimentare la fotosintesi clorofilliana. Se proviamo poi a spostare il punto di osservazione verso la superficie, si può individuare un gruppo di cellule a forma di “palizzata”: è lì che ha luogo questo processo chimico.
La tipicità di una cellula vegetale è data dalla sua forma “a scatola”. Su uno dei lati troviamo il nucleo, il centro di controllo della cellula, circondato dal citoplasma, “luogo” dove avvengono tutte le reazioni chimiche, che permettono alla stessa cellula di mantenersi in vita. Grazie al “lavoro” di piccoli corpuscoli verdi, chiamati “cloroplasti”, avviene la fotosintesi. La maggior parte dello spazio interno alla cellula è costituito dal “vacuolo”, dove si annida una soluzione di zuccheri e sali. Intorno al citoplasma è presente una membrana, mentre all’esterno una rigida parete, che fa da sostegno alla cellula.
La superficie di una foglia è coperta da forellini chiamati “stopi”; la cellula modifica la dimensione di ogni forellino per controllare la perdita d’acqua. I peli sulla foglia sono costituiti da una sola cellula e fungono da protezione, mentre quelli presenti sulle radici servono per l’assorbimento dei minerali. Lo stelo trasporta acqua e minerali alle foglie attraverso dei tubicini chiamati “xilemi”.
Un elemento essenziale che hanno in comune tutte le piante è rappresentato dalla capacità di trasformare l’energia della luce solare in energia alimentare. Alcuni vegetali sono costituiti da una sola cellula, altri, da milioni di cellule che lavorano insieme.
Le immagini dell’unità mostrano la struttura di un frammento di foglia, osservata attraverso un microscopio a scansione elettronica. Quello che colpisce è la molteplicità di forme e dimensioni delle cellule che costituiscono i tessuti.
L’unione di cellule, che prendono il nome di “epidermiche”, forma la superficie della foglia. Nella metà inferiore si trova un gruppo di cellule dall’aspetto strano, che costituisce il “mesofillo spugnoso”. Esistono “grandi spazi d’aria” tra le cellule: questo consente alla pianta di assorbire quell’anidride carbonica che serve ad alimentare la fotosintesi clorofilliana. Se proviamo poi a spostare il punto di osservazione verso la superficie, si può individuare un gruppo di cellule a forma di “palizzata”: è lì che ha luogo questo processo chimico.
La tipicità di una cellula vegetale è data dalla sua forma “a scatola”. Su uno dei lati troviamo il nucleo, il centro di controllo della cellula, circondato dal citoplasma, “luogo” dove avvengono tutte le reazioni chimiche, che permettono alla stessa cellula di mantenersi in vita. Grazie al “lavoro” di piccoli corpuscoli verdi, chiamati “cloroplasti”, avviene la fotosintesi. La maggior parte dello spazio interno alla cellula è costituito dal “vacuolo”, dove si annida una soluzione di zuccheri e sali. Intorno al citoplasma è presente una membrana, mentre all’esterno una rigida parete, che fa da sostegno alla cellula.
La superficie di una foglia è coperta da forellini chiamati “stopi”; la cellula modifica la dimensione di ogni forellino per controllare la perdita d’acqua. I peli sulla foglia sono costituiti da una sola cellula e fungono da protezione, mentre quelli presenti sulle radici servono per l’assorbimento dei minerali. Lo stelo trasporta acqua e minerali alle foglie attraverso dei tubicini chiamati “xilemi”.