Luca Nardi. Prove generali per Marte
Un orto made in Italy
Nel deserto dell'Oman è stato testato un 'orto' super-tecnologico che servirà ai futuri colonizzatori del pianeta per produrre ortaggi freschi. Questo il lavoro condotto da alcuni ricercatori di ENEA, Agenzia Spaziale Italiana e Università degli Studi di Milano nell’ambito del progetto “HortExtreme”.
L’orto “marziano” è dedicato a 4 specie di microverdure scelte per la capacità di accumulare grandi quantità di sostanze minerali e fitonutrienti e di conseguenza generatrici di benefici antistress sulla salute, tutte con un ciclo di coltura di 15 giorni: amaranto, cavolo cappuccio, senape e ravanello.
A garantire un corretto apporto nutrizionale le luci a led, il riciclo dell’acqua e un’atmosfera controllata, oltre che un collegamento continuo tra i ricercatori italiani e gli astronauti; con un ritardo di comunicazione di venti minuti tra l’invio delle trasmissioni e la risposta, per simulare al meglio una reale esperienza su Marte.